CernuscoInsieme

Condividi il contenuto di questa pagina con i tuoi amici:

Torna alla pagina precedente

comunità pastorale

voce amica agorà oasi cVillage

piazzetta

dalla città

CernuscoInsieme.it - Il Portale della tua Città

Stai navigando in
HOME > La Nota della Settimana > Settimana 41/2010 > Allegato 1

ELISA E DANIELE DALLA BOLIVIA:
“FIDARSI DELL’AMORE DI DIO RENDE FELICI”

In preparazione della Giornata Missionaria Mondiale, che in tutta la Chiesa Cattolica si celebra domenica 24 ottobre, abbiamo chiesto ai concittadini Elisa e Daniele, che con i loro figli stanno vivendo un’esperienza di servizio alla Chiesa Boliviana, di commentare il messaggio proposto, per l’occasione, a tutti i credenti da Benedetto XVI e dal titolo “La costruzione della comunione ecclesiale è la chiave della missione” (in allegato).

 

Proporre una riflessione in occasione della Giornata Missionaria Mondiale é stata per noi una buona opportunitá per fermarci e rileggere questi nove mesi di esperienza missionaria, anche alla luce del messaggio del Santo Padre.

Di primo impatto leggere qui in Bolivia questo messaggio ha avuto un sapore diverso dagli altri anni: “caspita quest’anno lo leggiamo come se ci riguardasse di più!”. In realtà non è così: nella “straordinarietà” della scelta che sta vivendo la nostra famiglia, ormai siamo entrati in un tempo di ordinarietà, di quotidianità ed è in questo continuum di piccoli gesti quotidiani che siamo chiamati qui come a Cernusco ad esprimere la nostra fede. E questo crediamo sia un passaggio da sottolineare: qui come a Cernusco! Molto spesso siamo abituati a vedere la missione come un compito che svolgono i missionari in terre lontane, mentre invece lo stesso messaggio del Papa «ci ricorda come l’impegno e il compito dell’annuncio evangelico spetti all’intera Chiesa, “missionaria per sua natura” (Ad gentes, 2), e ci invita a farci promotori della novità di vita, fatta di relazioni autentiche, in comunità fondate sul Vangelo» ovvero ciascuno nel posto in cui si trova, in famiglia, al lavoro, in oratorio, nel proprio gruppo sportivo, a scuola... di qua o di lá dell'oceano appunto.

Dicevamo un sapore diverso, almeno inizialmente, sicuramente però lo leggiamo in una prospettiva differente. In Italia siamo abituati al fatto che la Giornata Missionaria cade all’inizio dell’anno pastorale e invita a dare un ampio respiro alle attività che si stanno programmando; qui in Bolivia invece anticipa di poco la chiusura dell’anno ed è occasione di verifica dello stile con cui ci si é “giocati”.

Quest’anno la verifica viene fatta anche sul primo periodo di tre della Missione permanente lanciata in America Latina e recentemente iniziata in Bolivia. Pensiamo che il senso della Missione permanente ben risponda all’esortazione di Papa Benedetto XVI: “In una società multietnica che sempre più sperimenta forme di solitudine e di indifferenza preoccupanti, i cristiani devono imparare ad offrire segni di speranza e a divenire fratelli universali, coltivando i grandi ideali che trasformano la storia e, senza false illusioni o inutili paure, impegnarsi a rendere il pianeta la casa di tutti i popoli”. La Missione permanente chiama infatti tutti i fedeli a vivere nel quotidiano la loro fede, compiendo scelte concrete di servizio e testimonianza.

Per noi questa verifica si è tradotta nell’ammettere onestamente che questo “quotidiano” a volte è difficile da sostenere: la tentazione di dire “io la mia parte già la faccio” rende faticoso l’incontro con quel genitore che ti aspetta al cancello alle 8 di mattina, o con quel giovane che passa da casa proprio quando stai cenando...

Missione però non è un lavoro, è una modalità di vita, di relazione e di essere con la comunità, con i fratelli e con l’altro dando “ragione della speranza che è in noi” e che sorge da “quell’incontro con l’amore di Dio”.

Ci sono situazioni in cui occorre davvero impegnarsi per incontrare Dio, alcune situazioni di povertà materiale e culturale fanno sembrare che Dio si sia “distratto” e recuperare e testimoniare la speranza che la storia è nelle Sue mani non è immediato; altri incontri, altre vicende invece sono come piccole perle che ci parlano dell’amore di Dio che si fa vivo nei gesti di alcune persone, nella tenacia di alcune famiglie. Nella nostra verifica é stato bello riconoscere che in questi nove mesi siamo anche cresciuti come persone e come famiglia. Scegliere di fidarsi del Suo amore e provare a vivere secondo il Suo stile ci rende felici, siamo testimoni di una Promessa che davvero non tradisce.

Chiudiamo questa riflessione ringraziando per quel ponte tra Chiese che Cernusco ha da sempre saputo mantenere aperto, quel ponte che ci ha invitato a intraprendere il viaggio, visto che riteniamo che è proprio in questa apertura e disponibilità all’incontro che la Chiesa mostra il suo volto missionario, il volto di Dio. Invitiamo tutti, soprattutto i piú giovani, a non perdere questa ricchezza culturale e spirituale che la nostra cittá ci ha messo nelle mani, ma ad aprirsi alla missione, all'annuncio della belleza del Vangelo e all'incontro con tutti i fratelli, ovunque li incontriate.

Buona settimana in preparazione alla Giornata Missionaria Mondiale!

Elisa e Daniele

Parrocchia di Codebamba (Cochabamba, Bolivia), 18 ottobre 2010.


 

P.S. - Ricordiamo che in preparazione alla Giornata Missionaria Mondiale, martedì 19, alle ore 21.00, all’Agorà ci sarà l’incontro con il concittadino padre Efrem Tresoldi e che sabato 23, alle ore 20,45, ci sarà la Veglia, per la nostra zona pastorale, presso la chiesa di san Pietro martire di Cinisello Balsamo (come meglio specificato sul Foglio di questa settimana, che potete leggere anche seguendo questo collegamento).

 

Sito continuativamente attivo dal 1 gennaio '01  -  Best View:  800x600 - IE 6