CernuscoInsieme

Condividi il contenuto di questa pagina con i tuoi amici:

Torna alla pagina precedente

comunità pastorale

voce amica agorà oasi cVillage

piazzetta

dalla città

CernuscoInsieme.it - Il Portale della tua Città

Stai navigando in
HOME > La Nota della Settimana > Settimana 41°/2008

Don Ettore e una storia millenaria

“Una delle funzioni più solenni in parrocchia è l'entrata di un nuovo prevosto: cerimonia a cui il popolo cernuschese partecipa in massa e con grande festività. E vuole la consuetudine, sempre gelosamente rispettata, che il novello Pastore inizi il suo ministero proprio a Santa Maria. Là al santuario si danno convegno il clero e le autorità e tutto il popolo si accalca sul lungo Naviglio. Giunto il novello prevosto a Santa Maria, riceve i primi omaggi e dall'altare della Vergine prende le sue insegne; il rocchetto, la cappa magna, la ferula, e poi processionalmente è condotto alla chiesa parrocchiale per la presa di possesso.
Bella tradizione e significativa cerimonia!
Vogliono i Cernuschesi che dalla loro Madonna riceva in consegna i figli il novello Padre; vogliono che la loro Regina confermi Lei il mandato al nuovo parroco. E per il Pastore novello lo sguardo materno e benedicente della Vergine è certo la più bella promessa e la più sicura speranza di un ministero fecondo di consolazioni.
La tradizione di questa cerimonia a Santa Maria non manca di una sua ragione storica. Santa Maria, l'antica parrocchia, riceveva i primi nostri parroci. E poi a Santa Maria c'è tutt'ora quel poco di beneficio temporale (una volta chiamata la vigna della Madonna) che è assegnato al prevosto.” (Da: “Santa Maria in Cernusco”, di monsignor Luigi Ghezzi, 1934).


A questa grande festività, anche noi, in questi giorni, ci stiamo preparando. Domenica 12 ottobre farà, infatti, il suo ingresso don Ettore Colombo che, in quanto nuovo responsabile della Comunità pastorale “Famiglia di Nazaret, sarà anche il 23° Parroco di Santa Maria Assunta (a partire dal 1573, quando San Carlo Borromeo incominciò a riordinare la nostra diocesi) e il 9° prevosto di Cernusco.
Questa volta però la secolare tradizione, che vuole il nuovo prevosto iniziare il suo cammino dal santuario, a causa dei lavori in corso in chiesa prepositurale, si interromperà. Ma non è escluso che, quello stesso giorno, don Ettore si soffermerà in preghiera o addirittura celebrerà l’Eucaristia ai piedi della Vergine.

Esiste in archivio parrocchiale un librone, chiamato “Cronicon”, cioè cronaca della Parrocchia, che racconta degli ingressi dei nuovi parroci. Dal 1925 c'è Voce Amica che supplisce egregiamente il “Cronicon”, libro prezioso per le notizie passate che può fornire, “ma talvolta le fa costar care, per la fatica a leggere e decifrare certe scritture, per giunta magari ormai secolari.”
Voce Amica così racconta l’ingresso di don Claudio Guidali, domenica 30 novembre 1930, giornata pioviggionosa: «La fede con cui Cernusco ha accolto il suo Pastore era proclamata dal saluto evangelico “Benedetto colui che viene nel nome del Signore” che spiccava sull'arco di trionfo innalzato all'ingresso del paese …

Entrato in santuario, accolto dal reverendissimo mons. Bonalumi, cancelliere della Veneranda Curia, circondato dal clero plebano e locale e dai sacerdoti oriundi di Cernusco, assunte le insegne prepositurali, iniziò l'interminabile corteo che tra gli applausi della folla lo accompagnò alla parrocchiale. Gli addobbi, gli applausi, il concorso grandioso della popolazione diedero al Pastore 1a sensazione che veniva in un popolo che già lo amava e l'amava tanto.
La piazza della chiesa (ora piazza Matteotti) signorilmente parata a cura dei signori proprietari presentava un'imponente spettacolo. Quando il clero con le autorità giunsero davanti alla porta della chiesa l'attuario lesse la comunicazione curiale di nomina di don Guidali a prevosto di Cernusco. Il prevosto allora con l'asta della croce batte tre volte la porta della chiesa che si apre al suo passaggio. Segue la simbolica cerimonia della presa di possesso: monsignor Bonalumi conduce il neo eletto all'altare perchè lo baci: è dove celebrerà il divin Sacrificio; lo fa sedere in coro al primo posto, gli fa toccare la corda della campana più grossa in riconoscimento della preminenza che gli spetta sugli altri: lo conduce al confessionale al battistero dove tocca gli oli e questo per simboleggiare il dovere ch'egli ha d'amministrare i Sacramenti. La cerimonia simbolica è finita; ora deve prendere possesso del pulpito perchè altro e non trascurabile dovere è la predicazione e il prevosto sale il pulpito per la sua prima .predica. La chiesa stipatissima dalla folla attenta, pende dalle labbra del Pastore che si disse mandato per amare ed operare a bene di tutti ma specialmente dei più bisognosi cioè i poveri e gli ammalati. Seguì la Messa solenne accompagnata da scelta musica egregiamente eseguita dalla schola cantorum locale… (alla Messa, seguì il banchetto in casa parrocchiale, il saluto agli anziani radunati per un pranzo offerto dal prevosto, il ricevimento in municipio, la visita all’ospedale Uboldo).
E' inutile ricordare gli applausi e i deferenti omaggi all'indirizzo del nuovo prevosto, quando volle fare un giro al paese e visitare la chiesa nuova (ora in via Marcelline); ma.... se volessimo tutto ricordare non la finiremmo più … ; solo ci basti il dire che Cernusco ha scritto una pagina di viva fede.»

L’ingresso di un nuovo parroco è un atto che spiritualmente e storicamente ci ricorda il cammino millenario della nostra comunità; un cammino percorso da una moltitudine di semplici ed umili Cernuschesi, che hanno impregnato la loro esistenza dei valori evangelici.
Dell’esistenza di una chiesa nella nostra città si ha notizia, per la prima volta, in una pergamena del 923, ma “l’anno di erezione della parrocchia - scrive monsignor Luigi Ghezzi - non ci fu dato di trovarlo e tanto meno il nome del primo parroco o rettore. Dell’esistenza della parrocchia a Cernusco abbiamo conferma palese in documenti del 1388.”

Sino al 1858 Cernusco appartenne all’antichissima Pieve di Gorgonzola (costituita nel secolo XI circa); a partire da tale anno, il parroco, don Luigi Bennati, fu insignito del titolo di prevosto, anche per i successori, e la parrocchia divenne prepositura in luogo, ma non ebbe subito la giurisdizione su altre parrocchie. Nel 1915 l’arcivescovo, cardinal Andrea Ferrari, fece Cernusco sede di vicariato foraneo con giurisdizione su Camporicco, Carugate, Cologno e San Giuliano; vicariato che insieme a quello di Inzago continuarono ad appartenere alla Pieve di Gorgonzola.

Negli anni ’70, a seguito di quanto stabilì il 46° Sinodo diocesano (1966/72), Cernusco fu incluso nella Zona pastorale VII (Sesto San Giovanni) e divenne sede di Decanato, che comprende Carugate, Bussero, Cassina de’ Pecchi, Pioltello e Segrate.
Nel 1968 fu istituita la Parrocchia di San Giuseppe Lavoratore e nel 1986 quella della Madonna del Divin Pianto.

La parrocchia è «l’espressione più immediata e visibile della Chiesa che “vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie”. La parrocchia è la cellula vitale nella quale trova naturale collocazione la partecipazione dei laici all’edificazione e alla missione della Chiesa nel mondo. È presenza che richiama costantemente ogni uomo a confrontarsi con il senso ultimo della vita; è porta aperta a tutti, perché ognuno possa accedere al cammino della salvezza (Giovanni Paolo II, 2004)».
L’ingresso del nuovo Prevosto sia per tutti noi occasione per scoprire questo volto antico e sempre giovane della parrocchia e consapevoli che il Signore non vuole comunità nostalgiche che si volgono indietro, ma comunità coraggiose che aprano il cuore allo Spirito per capire quali parole e azioni servono all’uomo d’oggi per accogliere il Maestro.

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 6 ottobre 2008
 

 

Sito continuativamente attivo dal 1 gennaio '01  -  Best View:  800x600 - IE 6