CernuscoInsieme

Condividi il contenuto di questa pagina con i tuoi amici:

Torna alla pagina precedente

comunità pastorale

voce amica agorà oasi cVillage

piazzetta

dalla città

CernuscoInsieme.it - Il Portale della tua Città

Stai navigando in
HOME > La Nota della Settimana > Settimana 40°/2009

Una nuova sede per “Aurora - Bachelet”

 

Nella seduta del consiglio comunale dello scorso venerdì, 6 novembre 2009, è stato approvato dalla sola maggioranza un protocollo d’intesa che a breve, dopo due ulteriori passaggi in aula, dovrebbe portare alla costruzione, in via Masaccio, della nuova sede della scuola paritaria Aurora - Bachelet e di un pensionato per studenti universitari.

 

L’assessore all’urbanistica, Giordano Marchetti, ha illustrato l’accordo raggiunto, ricordando che l’area interessata, di circa 29.500 mq (quella ricompresa tra via Masaccio e la via per cascina Gaggiolo),  ha una destinazione urbanistica, nel vigente PRG, ad attrezzature e impianti per l’istruzione, l’assistenza e la sanità di interesse sovracomunale. Le norme attuative vigenti ricomprendono quest’area nel PP19, destinato all’eventuale espansione dell’ITSOS, esigenza che è venuta meno a seguito di una lettera dello scorso 8 aprile dell’assessore provinciale all’istruzione.

Marchetti ha anche sottolineato che questa area e una limitrofa sono stati oggetto un PII adottato dal precedente consiglio comunale nell’aprile 2007 e poi non approvato da quello attuale nell’agosto 2007.

Con la firma del protocollo d’intesa raggiunto, gli operatori del  precedente PII rinunceranno, prima dell’adozione del PP19, al ricorso pendente al TAR e quindi a qualsiasi richiesta di risarcimento danni nei confronti dell’amministrazione comunale.

“La scelta odierna dell’amministrazione comunale – ha spiegato l’assessore - è quella di dare attuazione al PRG vigente con il PP19 e con le seguenti proposte: costruzione di un edificio scolastico da destinare a nuova sede dell’Aurora - Bachelet (su un’area di 6.000 mq per 9.000 mc distribuiti su 3 piani); un campus per studenti universitari (su un’area di 23.500 mq per 37.500 mc distribuiti su 3 piani, di cui 10.000 da realizzarsi inizialmente e gli altri 2.500 successivamente, ma comunque entro i dieci anni di validità del piano).”

L’Aurora-Bachelet, in base alle sue attuali esigenze, avrebbe però bisogno di altri 3.000 mc pertanto, se vorrà mantenere le attuali dimensioni, dovrà acquisire, prima dell’adozione del piano, un’area confinate a quella inclusa nello stesso, avente la medesima destinazione d’uso.

“L’adozione del nuovo Piano – ha ancora aggiunto Marchetti - dovrebbe avvenire entro 90 giorni dall’approvazione del protocollo d’intesa, con un  piano particolareggiato di iniziativa pubblica in cui saranno definiti i due lotti, attuabili in tempi e modi separati.” Per entrambi i lotti saranno applicati oneri di urbanizzazione ridotti e il costo di costruzione sarà richiesto solo per il campus. Sarà riqualificata la viabilità circostante, con dotazione di parcheggi, a carico degli operatori, che verseranno anche 200.000 euro per un’opera pubblica da realizzare in zona.

La nuova sede scolastica dell’Aurora-Bachelet dovrà essere pronta entro il 31 luglio 2011, così che la stessa possa riconsegnare in tempo, per l’anno scolastico 2011/2012, le aule che attualmente occupa in via Mosè Bianchi e via Don Milani.

La destinazione d’uso contenuta nel protocollo sarà vincolante per vent’anni dalla fine dei lavori.

 

Il primo ad intervenire nel dibattito è stato l’ex sindaco e attuale consigliere del Naviglio, Daniele Cassamagnaghi. Con questo protocollo “vediamo forze di sinistra che fanno favori agli operatori privati” e  “vantaggi ineluttabili al Comune, anzi zero. Ci rimettiamo!”

Fatta salva la scuola, che avrebbe potuto essere trattata meglio (negoziando la cessione di un’area a standard), “tutto il resto è una catastrofe urbanistica!” In sintesi queste le ragioni che, sempre a parere di Cassamagnaghi, giustificano una simile dura affermazione: perché si approva un piano così consistente in prossimità dell’adozione del PGT; perché la maggioranza che ha sempre combattuto il cemento ora fa scelte opposte, con le aree verdi diventate edificabili (in cambio delle “ali” di Villa Alari) e con questo piano; perché si prevede “la realizzazione di uno studentato nell’arco di dieci anni, ma questa struttura o serve adesso o poi non si saprà chi metterci dentro, il tutto schiacciato sull’attesa dell’arrivo della Facoltà di Scienze motorie sulla quale si nutrono dubbi.”

“Con gli standard di qualità del PII bocciato - ha ancora dichiarato Cassamagnaghi – si andava a ristrutturare il centro sportivo, invece con questo piano (che ha la medesima volumetria di quello del 2007) si incasseranno oneri dimezzati e portiamo a casa 200.000 euro. Veramente un successo senza precedenti.”

 

Nel dibattito sono intervenuti anche altri consiglieri di minoranza. “Il metodo usato per siglare l’intesa non lo condividiamo, non c’è stata partecipazione su questa scelta” e “noi abbiamo dubbi sul fatto che lo studentato si faccia, sono state fatte ricerche di mercato al riguardo?” (Angelo Rocchi, Lega nord).

“Con questo atto finalmente l’amministrazione comunale interpreta il principio della sussidiarietà, consentendo all’Aurora - Bachelet di dotarsi delle strutture che ritiene necessarie per il suo sviluppo, ma ho delle perplessità sulla realizzazione dello studentato, per i tempi di attuazione (dieci anni) e per la sua reale necessità.” (Fabrizio De Luigi, Popolo della libertà).

“È stata confezionata un’operazione d’immagine bellissima, ma che non dà nulla alla città. È espressione di una maggioranza senza una visione complessiva della città.” (Frigerio Gianluigi, Popolo della libertà).

Claudio Cogliati (Lega Nord) ha invitato a “chiedere qualcosa in più agli operatori, in modo che future esigenze della città possano essere salvaguardate” e quindi ha proposto di riportarli al tavolo delle trattative, ma la sua proposta non è stata accolta.

 

Per la maggioranza è intervenuto, tra gli altri, Marco Erba (capogruppo PD) per affermare che “si è tutelato il diritto della scuola paritaria a svilupparsi secondo le sue esigenze e quello della scuola statale a riavere a disposizione le sue aule.” Poi ha sostenuto che “lo studentato non è collegato all’arrivo della Facoltà di Scienze motorie ma può vivere da solo è può rispondere a bisogni che vanno oltre il nostro ambito comunale.”

Fabio Colombo (capogruppo di Vivere Cernusco), dopo aver ricordato che il protocollo era già stato presentato in Commissione Territorio nell’aprile scorso e quindi c’era tutto il tempo per discuterne e fare proposte, ha aggiunto che “stiamo votando un atto fondamentale, una pietra miliare di questo buon governo della Giunta Comincini. È la concretizzazione di uno stile pragmatico volto a risolvere i problemi in maniera organica, senza barriere ideologiche e senza svendere il territorio. È un atto che risolve definitivamente i problemi di una scuola, quella paritaria, e traccia una via per quelli della scuola pubblica.

L’atto di bocciare il precedente PII ha evitato di consumare un’area verde da destinare a sede della scuola paritaria e di edificare condominii di fronte all’ITSOS. Oggi discutiamo di costruire, in linea con il PRG, una scuola su un’area già edificata. Questo è un gran risultato e un risparmio di territorio.

Con il pensionato studentesco si apre la città a nuovi potenziali clienti e i Cernuschesi potranno giovarsi dei servizi che esso offrirà.”

 

Per il Sindaco, Eugenio Comincini, “la bontà di una convenzione non può essere calcolata solo in termini economici, ma si deve guardare anche ai benefici sociali che la città può trarne. La nostra vicinanza con Milano è poi una risorsa da sfruttare e non solo un aspetto da rimirare.”

Ha anche aggiunto che “se la Provincia ci dicesse che intende ampliare l’IPSIA, io sarei disponibile a riavviare trattative per acquistare l’area necessaria, anche in zona. Ma sia ben chiaro che l’opera deve esser fatta a completo carico della Provincia.”

Con il campus “stiamo dando risposta a un bisogno diffuso e connesso a uno dei diritti fondamentali della persona, quello di potersi istruire. Così come consentiamo che una scuola parificata, sebbene non frequentata da soli Cernuschesi, possa svilupparsi, parimenti permettiamo che una piccola parte di studenti universitari fuori sede di Milano possa trovare alloggio in un’adeguata struttura realizzata nella nostra città. Se ogni Comune dovesse argomentare che ospitare un servizio di questo tipo non rientra negli interessi del proprio  territorio non si potrebbe mai dare soluzione a questo annoso problema” di affitti elevati e spesso irregolari. 

 

Da segnalare che l’assessore Claudia Mandelli, con delega per Villa Alari, a seguito di alcune domande poste dai consiglieri, ha affermato che “nei giorni scorsi, anche il Sindaco, mi ha detto che sarebbe venuto meno l’interesse della Facoltà di Scienze motorie per Villa Alari. Nei prossimi giorni avremo un incontro con il rettore dell’Università Statale per capire meglio la questione. Intanto stiamo pensando ad un bando di interesse pubblico per l’utilizzo della Villa e stiamo facendo fare una valutazione sui costi di ristrutturazione e gestione per utilizzarla poi a fini istituzionali, sociali e culturali.”

 

L’ampio dibattito che si è sviluppato sulla proposta presentata dall’amministrazione comunale ha fatto registrare, da una parte, un consenso unanime sulla scelta per la nuova sede dell’Aurora - Bachelet.  Di questo non si può che essere soddisfatti, dando altresì atto all’attuale amministrazione dell’impegno profuso per risolvere un problema in essere da tanti anni, anche se forse poteva essere fatto qualcosa in più, come chiesto da qualche consigliere di minoranza, perché indubbiamente il servizio che è svolto dalla scuola paritaria è di interesse pubblico, consentendo non solo allo Stato ma anche al nostro Comune risparmi di spesa sull’istruzione.

Dall’altra parte, la costruzione di una residenza per studenti universitari, si è parlato di oltre trecento posti, ha registrato contrarietà e dubbi, che non possono essere facilmente liquidati.

Perché se è stimolante pensare ai benefici che potrebbero derivare dalla presenza in città di una comunità giovanile così numerosa (ampliamento di orizzonti, apertura all’accoglienza, vivacità culturale, sviluppo di una molteplicità di interessi), non da meno possono essere sottaciuti alcune forti perplessità sulla possibilità concreta di realizzazione del campus ( mancanza di servizi in zona, di un collegamento comodo con mezzi pubblici e di luoghi capaci di attrarre i giovani).

Se non si deve essere ossessionati dal pensare che dietro ogni operazione urbanistica si nasconda la speculazione, perché ci sono anche interventi, come potrebbe essere questo del campus, che possono esprimere la sostanza e quindi il valore di un cambiamento importante per la città, occorre però essere estremamente convincenti nel contornare la proposta di una sua concreta fattibilità, per evitare di costruire un’altra struttura incompiuta o inutile e, quindi, poi da riconvertire (in altro uso facilmente intuibile).

La costruzione di un campus, con affitti moderati, come recenti iniziative avviate a Milano dimostrano, a noi sembra un intervento tipico di una fondazione o di altri soggetti onlus più che nell’interesse di imprenditori privati. Comunque, aspettiamo di vedere come nel piano particolareggiato di iniziativa pubblica questo protocollo d’intesa troverà pratica attuazione.

Buona settimana!

Carlo  & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 9 novembre 2009

 

Sito continuativamente attivo dal 1 gennaio '01  -  Best View:  800x600 - IE 6