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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 36°/2007
 

 “Custodire e coltivare la terra come un giardino”

La Chiesa italiana, il 1° settembre, celebra la Giornata per la salvaguardia del Creato per testimoniare l’importanza che essa attribuisce al dono della creazione e per ricordare ai cristiani e a tutti gli uomini il compito che Dio ha affidato all’umanità: custodire e coltivare la terra come un giardino (Genesi 2,15).

Tra le tante motivazioni sulle quali si fonda la questione ambientale, per la Giornata 2007 è stato scelto il tema dell’acqua.

Innanzitutto, scrivono i vescovi italiani, “È importante riflettere sull’acqua in primo luogo per la drammatica attualità del tema e per il peso della crisi idrica che investe numerose popolazioni. Quasi un miliardo e mezzo di persone manca di un accesso adeguato all’acqua, mentre anche più numerose sono quelle cui manca una sufficiente disponibilità di acqua potabile.”

I nostri pastori proseguono poi affermando che “Nessun ecosistema può consentire una vita sostenibile, quando venga meno quella fondamentale risorsa che è l’acqua. Un uso inadeguato e improprio dell’acqua, assieme al progressivo riscaldamento determinato dall’accentuarsi dell’effetto serra, fa sì che anche il nostro Paese, e non soltanto ormai le sue zone più calde, conosca spesso un’emergenza idrica, per buona sorte generalmente limitata al solo periodo estivo. Proprio tali situazioni critiche evidenziano, d’altra parte, l’importanza dell’acqua come fonte di vita. La sua disponibilità è, poi, essenziale per i cicli vitali della terra e fondamentale per un’esistenza pienamente umana.” 

Dopo averci ricordato che “La sacra scrittura e l’esperienza ecclesiale invitano a vedere nell’acqua un dono prezioso, meritevole di una cura attenta; una risorsa essenziale per la vita, da condividere secondo giustizia con tutti coloro che abitano il nostro pianeta, oggi e nel futuro” nel documento della Conferenza Episcopale Italiana non mancano, infine, alcune puntuali raccomandazioni ai governanti, ma anche a noi semplici cittadini. I nostri Pastori ci invitano a non dimenticare che “l’acqua è un bene comune della famiglia umana, da gestire in modo adeguato per garantire la vivibilità del pianeta anche alle prossime generazioni. È necessario, perciò, impostare politiche dell’acqua capaci di contrastare gli sprechi e le inefficienze e di promuovere, nello stesso tempo, un uso responsabile nei vari settori (industria, agricoltura…). Occorre tutelare la disponibilità di acqua pulita dalle varie forme di inquinamento che la minacciano e assicurare la stabilità del clima e del regime delle piogge, facendo tutto ciò che è possibile per contenere la portata dei mutamenti climatici. Bisogna, infine, salvaguardare gli ecosistemi marini e fluviali, la cui bellezza serve a custodire spesso la diversità biologica che li abita. Queste gravi e complesse problematiche sollecitano, in primo luogo, le responsabilità dei governanti e dei politici, ma interpellano tutti in ordine al consumo individuale; tutti, infatti, siamo invitati a rinnovare i nostri stili di vita, nel segno della sobrietà e dell’efficienza, testimoniando nel quotidiano il valore che riconosciamo all’acqua.”
 

Quest’ultimo richiamo ai comportamenti individuali ben si collega a quanto comunicato in questi giorni dalla nostra amministrazione comunale in merito alle rilevazioni sugli ingressi alla zona a traffico limitato. Al termine di un periodo di sperimentazione - dal 2 giugno al 12 luglio scorsi - del sistema di videosorveglianza della Zona a Traffico Limitato (ZTL) si è constatato che gli accessi sono in un numero spropositato, rispetto agli autorizzati.  

I risultati - si legge nel comunicato stampa del Comune - confermano quanto è sotto gli occhi dei cittadini: molti più veicoli di quanti sarebbero autorizzati (residenti, esercenti, carico e scarico esercizi commerciali…) entrano ed escono dalla ZTL. I numeri sono francamente impressionanti: oltre 106.000 passaggi registrati, una media di quasi 3.500 passaggi giornalieri, da parte di circa 19.000 veicoli diversi. Ricordiamo che i veicoli dotati di autorizzazione sono circa 2.000. Tutto ciò comporta evidenti problemi per la sicurezza di pedoni e ciclisti, oltre a causare inquinamento anche acustico e danni alla pavimentazione pregiata del centro storico, con costi a carico di tutta la cittadinanza.”

Questi dati impongono una serie riflessione sui nostri comportamenti personali. Il rispetto delle regole, che una comunità si da per un suo ordinato ed equilibrato sviluppo e per garantire sane condizioni di vita, è un dovere a cui siamo chiamati, ancor prima che un divieto da rispettare.

 

I fedeli della Parrocchia di Santa Maria Assunta, domenica scorsa, sono stati invitati a pregare per un ragazzo che, a causa di un’accidentale caduta, si trova in gravi condizioni di salute; a fine settimana è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico e le sue condizioni permangono critiche.

Davanti al mistero delle sofferenza, soprattutto di quello innocente dei figli in tenera età, è bene tacere. Ai suoi genitori, travolti dal dolore, va innanzitutto un abbraccio forte, accompagnato dalla preghiera, la sola che può aiutare a comprendere che nulla è vano agli occhi di Dio.

                                                                                                                                 A.P.    

Cernusco sul naviglio, 1° settembre 2007

 

 

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