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HOME > La Nota della Settimana > N° 35/2014

VISITA NATALIZIA ALLE FAMIGLIE:
“CHIESA IN USCITA”

Da questa settimana i sacerdoti della nostra Comunità pastorale e una sessantina di laici inizieranno la visita natalizia alle famiglie della nostra città. Purtroppo, considerato il numero complessivo di famiglie cernuschesi (oltre 11.000) e la scarsità di forze a disposizione, anche quest’anno la visita sarà limitata a circa la metà delle famiglie: saranno visitate solo quelle che abitano ai numeri pari.

La visita natalizia alle famiglie è un’esperienza di “Chiesa in uscita”, a cui continuamente ci richiama Papa Francesco. Anche lo scorso 6 novembre, nella Messa mattutina a Santa Marta, Bergoglio ha detto che il buon pastore, il buon cristiano “sempre è in uscita: è in uscita da se stesso, è in uscita verso Dio, è in uscita verso gli altri”. In precedenza aveva spiegato che “Dio non si ferma”, “va sempre, esce, scende in campo”. Quindi aveva aggiunto che “è triste il pastore che apre la porta della chiesa e rimane lì ad aspettare. È triste il cristiano che non sente dentro, nel suo cuore, il bisogno, la necessità di andare a raccontare agli altri che il Signore è buono.” Poi aveva proseguito così: “Il vero pastore, il vero cristiano ha questo zelo dentro: nessuno si perda. E per questo non ha paura di sporcarsi le mani. Non ha paura. Va dove deve andare. Rischia la sua vita, rischia la sua fama, rischia di perdere la sua comodità, il suo status, anche perdere nella carriera ecclesiastica pure, ma è buon pastore”. Anche i cristiani devono essere così, perché Gesù ha dato la vita per gli altri. Un cristiano quindi “non può essere tranquillo, custodendo se stesso: la sua comodità, la sua fama, la sua tranquillità. Ricordatevi questo: pastori a metà cammino no, mai! Cristiani a metà cammino, mai! È quello che ha fatto Gesù”.

“Se la Chiesa è nata cattolica, vuol dire che è nata in uscita, missionaria”: è quanto ha affermato Papa Francesco durante l’udienza del 17 settembre scorso. Poi ha spiegato che cosa significa che la Chiesa è “apostolica”, cioè “sul fondamento degli apostoli e in continuità con essi, è inviata a portare a tutti gli uomini l’annuncio del Vangelo, accompagnandolo con i segni della tenerezza e della potenza di  

“Che cosa comporta, per le nostre comunità e per ciascuno di noi, far parte di una Chiesa che è cattolica e apostolica?”, si è chiesto il Papa, delineandone poi un ritratto: “Anzitutto - ha chiarito - significa prendersi a cuore la salvezza di tutta l’umanità, non sentirsi indifferenti o estranei di fronte alla sorte di tanti nostri fratelli, ma aperti e solidali verso di loro”. Significa, inoltre, “avere il senso della pienezza, della completezza, dell’armonia della vita cristiana, respingendo sempre le posizioni parziali, unilaterali, che ci chiudono in noi stessi”. “Far parte della Chiesa apostolica - sono le parole di Francesco - vuol dire essere consapevoli che la nostra fede è ancorata all’annuncio e alla testimonianza degli stessi apostoli di Gesù, e perciò sentirsi sempre inviati, sentirsi mandati, in comunione con i successori degli apostoli, ad annunciare, con il cuore pieno di gioia, Cristo e il suo amore a tutta l’umanità”. “La Chiesa è ancorata là”, cioè sul fondamento degli apostoli, ha ripetuto il Papa, che poi ha aggiunto: è “una lunga catena che viene di là” e che ci deve spingere a “sentirsi sempre inviati”. http://piwik1.glauco.it/piwik.php?idsite=9

Essere “Chiesa in uscita” significa, dunque, uscire dal tempio, prendersi cura delle persone, offrire luoghi e momenti in cui, annunciando e testimoniando il Vangelo, le persone possano sentirsi accolte e amate e vedano rigenerare la loro vita. Non si tratta di imporre idee dall’alto, ma di farsi accanto alle persone e trasmettere una speranza.  

“Chiesa in uscita” significa, ancora, farsi prossimo con chi non ha nulla. Chiesa che si fa compagna di viaggio degli orfani, dei profughi, dei poveri, dei disoccupati, degli ammalati, degli ultimi. In una parola, di tutti. Una Chiesa che non ha paura di rimboccarsi le maniche come la sua storia lunga sta a dimostrare. Una bella sfida per la nostra Comunità pastorale e per ciascuno di noi!

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 10 novembre 2014

 

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