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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 32°/2009

Che fine ha fatto il PGT?

 

Con la riapertura delle scuole, la vita cittadina ha ormai ripreso il suo ritmo normale, anche se le prossime settimane, nella nostra città, saranno tradizionalmente caratterizzate dalle molte feste che, di domenica in domenica, si susseguiranno sin quasi a metà ottobre. Quest’anno però, a causa dei lavori in corso per la riqualificazione della via, non ci sarà l’appuntamento con “Via Monza ti chiama”, una manifestazione organizzata dagli orticoltori, artigiani, commercianti e Cernuschesi ivi residenti. Una festa accolta sempre con vivo interesse ed ampia partecipazione dei concittadini.

 

Mentre riprendono quasi tutte le attività, la vita politica cittadina, ma non quella amministrativa, ci sembra invece che continui a sonnecchiare. Eppure di argomenti per cui discutere ce ne sarebbero, a partire da un tema che ha assunto rilievo, come giustamente deve essere, all’inizio di quest’anno per poi scomparire totalmente dal dibattito politico. Il riferimento è al Piano di Governo del Territorio (PGT). Parlarne sembra quasi politicamente scorretto.

L’amministrazione comunale dopo i quattro incontri pubblici di fine 2008 e il convegno dello scorso gennaio non ha fatto sapere più nulla al riguardo. Solo  nei scorsi giorni sul sito comunale è stato pubblicato un documento relativo alla VAS (Valutazione ambientale strategica), collegato al PGT.

La minoranza, molto attiva nelle sue interrogazioni sull’andamento dei lavori pubblici in città, su Villa Alari e sugli impianti sportivi cittadini, sembra anch’essa aver dimenticato questo argomento. La maggioranza, da parte sua, non ha sinora dimostrato capacità di iniziative autonome, rispetto a quelle assunte dalla giunta comunale 

È vero che nel frattempo è intervenuta una proroga della Regione, che ha allungato di un anno i termini entro i quali procedere all’approvazione di questo importante strumento di pianificazione urbanistica, spostando la nuova scadenza al 31 marzo 2010, ma questo slittamento avrebbe dovuto favorire un maggiore e più ampio confronto fra le forze politiche e sociali cittadine. E, invece, sul PGT è calato il silenzio più assoluto. L’unica eco degli incontri che ci sono stati tra l’amministrazione comunale e le forze politiche locali è stata la polemica apertasi tra il vicesindaco e il segretario cittadino dell’UDC, allontanatosi dalla riunione dopo un diverbio tra di loro, e quella tra il primo cittadino e un suo predecessore sulla  “pioltellizzazione” in corso della nostra città.

Poi più nulla. Perché? A nostro modesto parere, pur con tutto il rispetto dovuto a coloro che sono impegnati in questo ambito, perché a latitare è proprio la politica. A destra come a sinistra, nei partiti tradizionali come nelle liste civiche. Latita la politica, perché non ci sono più il desiderio e la capacità di analisi, elaborazione, riflessione ed approfondimento, perché mancano persone adeguatamente preparate per questo impegno, perché mancano ambiti appropriati di formazione, perché mancano luoghi di incontro e di confronto. Le sedi dei partiti e delle liste civiche, se oggi ci sono, quali funzioni  hanno?  

 

Negli scorsi mesi avevamo scritto che riflettere sulla città, non significa pensare solo al PGT. Riflettere sulla città “significa ragionare sulla convivenza civile, sullo stare insieme, sulle relazioni interpersonali, sul costruirsi di una comunità. Ma le implicazioni sono molte altre: basti pensare alla questione ambientale, alla vivibilità, alla mobilità, al rapporto tra luoghi di produzione e di consumo. Pensare sulla città vuol dire anche soffermarsi sul ruolo della politica, sulla capacità dell’amministrazione civica di influire, con buoni progetti o con decisioni avventate e controproducenti - sulla vita quotidiana.”

Se manca questa visione più ampia è inevitabile che poi tutto il resto segni il passo.

 

Come non pensare, allora, all’importanza della Scuola di formazione politica promossa dalla nostra Diocesi, che sta per ripartire proprio in queste settimane. «La nostra ambizione – ha detto un organizzatore della Scuola - è formare coscienze critiche e persone che incidano nelle scelte concrete della società civile … Ci interessa impegnarci per dare ai partecipanti una chiave di lettura e gli strumenti necessari per affrontare una realtà sempre più complessa e piena di sfide, a cui non possiamo sottrarci. Spetterà poi ai singoli fare la scelta nelle realtà a loro più vicine in base alla propria storia e sensibilità, certi che qualunque scelta faranno saranno in grado di avere gli strumenti adatti e la formazione adeguata per incidere nella società in base al principio del bene comune, capaci di incidere nella vita della polis, e del vivere sociale.»

La Scuola di formazione sociale e politica per i giovani promossa nella Diocesi di Milano da 35 enti e associazioni cattoliche, dopo la positiva esperienza dello scorso anno, si rafforza ulteriormente con cinque corsi, non solo a Milano, e un master di secondo livello. Saranno circa 82 le giornate di formazione - sia in aula, sia fuori - previste per quest’anno. Per ulteriori informazioni e iscrizioni, rinviamo al sito www.chiesadimilano.it

 

Ritornando al PGT, l’assessore all’urbanistica e vice-sindaco, Giordano Marchetti, nel corso del convegno dello scorso gennaio, ha avuto modo di precisare i punti che, nell’elaborazione del PGT, l’amministrazione comunale ha posto come fattori di discontinuità rispetto al passato: contenimento del consumo del suolo (ridurre gli interventi immobiliari e le grandi lottizzazioni senza crearne delle nuove); consolidamento delle aree agricole; promozione di forme di mobilità ciclo-pedonale; rafforzamento delle are industriali, con nuove regole, ampliamenti e ammodernamenti, ma senza cambi di destinazione; mantenimento delle aree verdi attorno alla città (con la costituzione del Parco delle cave e il ripristino di sentieri, strade vicinali e filari).

Il Sindaco, Eugenio Comincini - nella stessa occasione - ha delineato un’immagine suggestiva e stimolante della nostra città, che dovrebbe emergere a conclusione del lavoro in corso sulla stesura del PGT. Una città pensata come “presidio di socialità”, con al centro i temi sociali, dall’inclusione alla tutela dei meno abbienti, con un innalzamento dello standard di vita, ponendo cura a quanto va sotto il nome di “benessere”; capace anche di essere culturalmente vivace. Una città disegnata come “presidio di sostenibilità ambientale”, favorendo la mobilità alternativa (ciclo-pedonale) e preservando ampie aree dall’edificabilità. Una città orientata ad essere “presidio di qualità”, spendendo la propria riconosciuta qualità sociale e urbana, come fattore di attrazione per le imprese, come richiamo per avviare nuovi percorsi produttivi (pensando anche all’Expo 2015), come elemento capace di far lavorare un po’ la fantasia.

Riprendere a discutere e approfondire tutto questo non potrebbe essere che di grande utilità per la città.

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 14 settembre 2009

 

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