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HOME > La Nota della Settimana > N° 31/2013

NELLE RETE SOCIALI “PER FAR EMERGERE
UNA PRESENZA CHE ASCOLTA, DIALOGA, INCORAGGIA"


Riprendiamo i nostri appuntamenti settimanali ponendo l’attenzione su un tema che ci riguarda direttamente, in quanto operatori della comunicazione sociale: l’importanza di saper incontrare gli uomini e le donne del nostro tempo, anche negli ambiti creati dalle nuove tecnologie, nelle rete sociali. Una riflessione che ricorda, innanzitutto a noi stessi, il senso della presenza sul web.
Lo spunto ce lo offre Papa Francesco, che lo scorso 21 settembre ha incontrato il Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, con tre sottolineature che ha condiviso con i presenti: l’importanza della comunicazione per la Chiesa; il ruolo che deve avere la Chiesa con le sue realtà operative e comunicative; la capacita, anche in questo campo, di portare all’incontro di Cristo.
L’importanza della comunicazione per la Chiesa – Papa Francesco, dopo aver ricordato che quest’anno ricorrono i 50 anni dell’approvazione del Decreto Conciliare   Inter mirifica con il quale la Chiesa ha espresso la sua «attenzione alla comunicazione e ai suoi strumenti, importanti anche in una dimensione evangelizzatrice», ha riconosciuto che «negli ultimi decenni i mezzi di comunicazione si sono molto evoluti … assumendo nuove sensibilità e forme. Il panorama comunicativo è diventato a poco a poco per molti un “ambiente di vita”, una rete dove le persone comunicano, dilatano i confini delle proprie conoscenze e delle proprie relazioni» anche se non si devono dimenticare «i limiti e i fattori nocivi che pure esistono».
Che ruolo deve avere la Chiesa con le sue realtà operative e comunicative? Per Papa Bergoglio «in ogni situazione, al di là delle tecnologie», l’obiettivo deve essere «quello di sapersi inserire nel dialogo con gli uomini e le donne di oggi, per comprenderne le attese, i dubbi, le speranze. Sono uomini e donne a volte un po’ delusi da un cristianesimo che a loro sembra sterile, in difficoltà proprio nel comunicare in modo incisivo il senso profondo che dona la fede. In effetti, noi assistiamo, proprio oggi, nell’era della globalizzazione, ad una crescita del disorientamento, della solitudine; vediamo diffondersi lo smarrimento circa il senso della vita, l’incapacità di fare riferimento ad una “casa”, la fatica di intessere legami profondi. E’ importante, allora, saper dialogare, entrando, con discernimento, anche negli ambiti creati dalle nuove tecnologie, nelle reti sociali, per far emergere una presenza, una presenza che ascolta, dialoga, incoraggia. Non abbiate timore di essere questa presenza, portando la vostra identità cristiana nel farvi cittadini di questo ambiente. Una Chiesa che accompagna il cammino, sa mettersi in cammino con tutti!»
Siamo capaci, anche in questo campo, di portare all’incontro di Cristo? A questo proposito, Papa Francesco lancia una sfida: essere capaci di «far riscoprire, anche attraverso i mezzi di comunicazione sociale, oltre che nell’incontro personale, la bellezza di tutto ciò che è alla base del nostro cammino e della nostra vita, la bellezza della fede, la bellezza dell’incontro con Cristo. Anche nel contesto della comunicazione serve una Chiesa che riesca a portare calore, ad accendere il cuore. La nostra presenza, le nostre iniziative sanno rispondere a questa esigenza o rimaniamo tecnici? Abbiamo un tesoro prezioso da trasmettere, un tesoro che porta luce e speranza. Ce n’è tanto bisogno!» Poi il Santo Padre ha aggiunto: «Il grande continente digitale non è semplicemente tecnologia, ma è formato da uomini e donne reali che portano con sé ciò che hanno dentro, le proprie speranze, le proprie sofferenze, le proprie ansie, la ricerca del vero, del bello e del buono. C’è bisogno di saper indicare e portare Cristo, condividendo queste gioie e speranze, come Maria che ha portato Cristo al cuore dell’uomo; c’è bisogno di saper entrare nella nebbia dell’indifferenza senza perdersi; c’è bisogno di scendere anche nella notte più buia senza essere invasi dal buio e smarrirsi; c’è bisogno di ascoltare le illusioni di tanti, senza lasciarsi sedurre; c’è bisogno di accogliere le delusioni, senza cadere nell’amarezza; di toccare la disintegrazione altrui, senza lasciarsi sciogliere e scomporsi nella propria identità. Questo è il cammino. Questa è la sfida.»

Queste riflessioni orientano il nostro impegno, consapevoli che anche nella nostra comunità pastorale e nella nostra città la sfida lanciata da Papa Francesco attende risposte.

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 7 ottobre 2013
 

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