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RICOMINCIAMO A RACCONTARE I NOSTRI GIORNI  

Riprendiamo, dopo la pausa dei mesi di agosto e settembre, il nostro appuntamento settimanale. Lo facciamo riflettendo sul senso del nostro impegno. Lo spunto ci è offerto dal messaggio di Papa Francesco per la 48ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali dello scorso 1° giugno, dedicato al tema “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro”.

Aprire le porte delle chiese significa anche aprirle nell’ambiente digitale - “Tra una Chiesa accidentata che esce per strada e una Chiesa ammalata di autoreferenzialità – ha scritto Papa Francesco - non ho dubbi nel preferire la prima. E le strade sono quelle del mondo dove la gente vive, dove è raggiungibile effettivamente e affettivamente. Tra queste strade ci sono anche quelle digitali, affollate di umanità, spesso ferita: uomini e donne che cercano una salvezza o una speranza. Aprire le porte delle chiese significa anche aprirle nell’ambiente digitale, sia perché la gente entri, in qualunque condizione di vita essa si trovi, sia perché il Vangelo possa varcare le soglie del tempio e uscire incontro a tutti. Siamo chiamati a testimoniare una Chiesa che sia casa di tutti”. Anche “nel contesto della comunicazione serve una Chiesa che riesca a portare calore, ad accendere il cuore”.

Sapersi inserire nel dialogo con gli uomini e le donne di oggi - “La testimonianza cristiana – ha aggiunto il Papa - non si fa con il bombardamento di messaggi religiosi, ma con la volontà di donare se stessi agli altri”. Al riguardo “occorre sapersi inserire nel dialogo con gli uomini e le donne di oggi, per comprenderne le attese, i dubbi, le speranze, e offrire loro il Vangelo. La sfida richiede profondità, attenzione alla vita, sensibilità spirituale”. Per Francesco, “dialogare significa essere convinti che l’altro abbia qualcosa di buono da dire. Dialogare non significa rinunciare alle proprie idee e tradizioni, ma alla pretesa che siano uniche ed assolute”. “È importante – ha precisato il Papa - l’attenzione e la presenza della Chiesa nel mondo della comunicazione, per dialogare con l’uomo d’oggi e portarlo all’incontro con Cristo: una Chiesa che accompagna il cammino sa mettersi in cammino con tutti”. In tale contesto, conclude il Papa, “la rivoluzione dei mezzi di comunicazione e dell’informazione è una grande e appassionante sfida, che richiede energie fresche e un’immaginazione nuova per trasmettere agli altri la bellezza di Dio”.

Riprendiamo, dunque, i nostri appuntamenti settimanali: un lavoro di informazione in cui crediamo e cerchiamo di fare con occhi aperti e coscienza viva, rispettoso dei fatti e dei dati, ma soprattutto e sempre delle persone. Lo facciamo avendo anche presente il monito lanciato dal segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Nunzio Galantino, ai credenti che operano nel campo della comunicazione: “molte volte, per un malinteso senso di ecclesialità, per un malinteso senso di fedeltà alla Chiesa, diventano più bigotti dei bigotti. E questo tipo di comunicazione non va da nessuna parte: non serve a nessuno”.

Cerchiamo di essere il meno autoreferenziali possibili anche se raccontiamo ciò che avviene, nella comunità pastorale e in città, con un’identità ben precisa: quella offertaci dal Vangelo. Non ci accontentiamo di parlare ai “nostri”, ma desideriamo aprirci a tutti.

Riprendiamo con la speranza di veder presto realizzata anche qualche innovazione del nostro sito, a cui stiamo pensando da tempo. Ma le risorse, finanziare e umane, a disposizione sono limitate e quindi dobbiamo procedere a piccoli passi. Confidiamo però che nel corso dei prossimi mesi qualcosa possa finalmente essere attuato, anche per rendere più agevole e piacevole la consultazione e la lettura di Cernuscoinsieme.

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 6 ottobre 2014