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HOME > La Nota della Settimana > N° 30/2013

PAPA FRANCESCO AI GIOVANI DELLA GMG:
“ANDATE, SENZA PAURA, PER SERVIRE”

 Sorprendenti e indimenticabili le immagini e le parole della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù o meglio, come l‘ha definita lo stesso Papa Francesco, della Settimana Mondiale della Gioventù: a partire dai tre milioni di giovani che hanno ballato, cantato, gioito, pregato e fatto silenzio durante la Messa di chiusura. Giovani che hanno saputo comunicare un messaggio di speranza, con la loro gioia di vivere, il loro amore, la loro fede: contagiosi per tutti.  

Papa Francesco - nella giornata di chiusura della GMG 2013 - ha consegnato ai giovani presenti un mandato esigente: “andate, senza paura, per servire”. Tre parole accompagnate da un segno: piccole statue del Cristo Redentore del Corcovado donate a cinque coppie di giovani, rappresentanti dei cinque continenti.

«“Andate e fate discepoli tutti i popoli”. Con queste parole – ha esordito Papa Francesco all’omelia della Messa di domenica 28 luglio - Gesù si rivolge a ognuno di voi, dicendo: “È stato bello partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù, vivere la fede insieme a giovani provenienti dai quattro angoli della terra, ma ora tu devi andare e trasmettere questa esperienza agli altri”. Gesù ti chiama ad essere discepolo in missione! Oggi (…) che cosa ci dice il Signore? Tre parole: Andate, senza paura, per servire

 

Andate - «In questi giorni, qui a Rio – ha proseguito Papa Francesco - avete potuto fare la bella esperienza di incontrare Gesù e di incontrarlo assieme, avete sentito la gioia della fede. Ma l'esperienza di questo incontro non può rimanere rinchiusa nella vostra vita o nel piccolo gruppo della parrocchia, del movimento, della vostra comunità. Sarebbe come togliere l'ossigeno a una fiamma che arde. La fede è una fiamma che si fa sempre più viva quanto più si condivide, si trasmette, perché tutti possano conoscere, amare e professare Gesù Cristo che è il Signore della vita e della storia (cfr Rm 10,9).» Poi ha spiegato: «“Andate e fate discepoli tutti i popoli” … è un comando, che, però, non nasce dalla volontà di dominio, dalla volontà di potere, ma dalla forza dell’amore, dal fatto che Gesù per primo è venuto in mezzo a noi e non ci ha dato qualcosa di Sé, ma ci ha dato tutto Se stesso, Egli ha dato la sua vita per salvarci e mostrarci l’amore e la misericordia di Dio. Gesù non ci tratta da schiavi, ma da persone libere, da amici, da fratelli; e non solo ci invia, ma ci accompagna, è sempre accanto a noi in questa missione d'amore.» L’annuncio del Vangelo deve essere portato a tutti, “in ogni ambiente, fino alle periferie esistenziali, anche a chi sembra più lontano, più indifferente.”

 

Senza paura - «Quando andiamo ad annunciare Cristo – ha quindi aggiunto Papa Bergoglio - è Lui stesso che ci precede e ci guida. Nell’inviare i suoi discepoli in missione, ha promesso: “Io sono con voi tutti i giorni”. E questo è vero anche per noi! Gesù non lascia mai solo nessuno! Ci accompagna sempre. Gesù poi non ha detto: “Va’” , ma “Andate”: siamo inviati insieme. Cari giovani, sentite la compagnia dell’intera Chiesa e anche la comunione dei Santi in questa missione. Quando affrontiamo insieme le sfide, allora siamo forti, scopriamo risorse che non sapevamo di avere. Gesù non ha chiamato gli Apostoli perché vivessero isolati, li ha chiamati per formare un gruppo, una comunità.»

 

Per servire - «La vita di Gesù è una vita per gli altri. È una vita di servizio», ha sottolineato Papa Francesco, nello spiegare la terza parola, per poi ricordare che «evangelizzare è testimoniare in prima persona l'amore di Dio, è superare i nostri egoismi, è servire chinandoci a lavare i piedi dei nostri fratelli come ha fatto Gesù» e che «portare il Vangelo è portare la forza di Dio per sradicare e demolire il male e la violenza; per distruggere e abbattere le barriere dell'egoismo, dell'intolleranza e dell’odio; per edificare un mondo nuovo.»

 

I giovani lombardi a Caravaggio - Ai giovani lombardi che non hanno potuto partecipare alla GMG di Rio de Janeiro è stata offerta la possibilità di ritrovarsi a Caravaggio per partecipare, in collegamento video con il Brasile, alla Veglia di preghiera e, alla domenica mattina, alla Messa celebrata dal cardinale Scola all’esterno del santuario mariano.

«Tutti noi – ha detto il nostro Arcivescovo, rivolgendosi ai circa tremila giovani presenti - sperimentiamo il bisogno di ancorare le relazioni della nostra vita a ciò che le può rendere autentiche. Ed è proprio la relazione con Dio Padre, colui che ci precede e ci ama, a rendere autentiche le nostre relazioni. La relazione con Lui che viviamo nella preghiera diviene la relazione costitutiva di ogni nostra altra relazione. Chi può darci la forza di relazioni stabili e autentiche se non il Padre, colui che è capace di entrare nel nostro peccato con la sua misericordia e di trasformarlo, se ci pentiamo, in occasione per il nostro cambiamento?» L’Arcivescovo ha quindi invitato i giovani a pregare “con tutto il cuore” e con “perseveranza audace”, ricordando che “Dio non è lontano e distaccato, ma è un Dio vicino, che si relaziona all’uomo come a un partner, a un amico”».

A conclusione della sua omelia, Scola ha invitato i giovani a interrogarsi sul senso profondo della loro vita: «Tutti dicono che siete il futuro, cari giovani. Facile. Ma voi non sarete il futuro se non siete già ora il presente, finché non lo vivete già adesso da protagonisti. E' bello vedervi cosi attenti, raccolti e in preghiera questa mattina. Chiedete a Dio: perché amo, perché vivo, perché soffro, cosa ci sarà dopo la morte. Chiedete a lui di conoscere Gesù il senso e la direzione del vostro cammino.»

Poi, prima di congedarsi da loro, ha aggiunto «Cari ragazzi, siete messi molto alla prova riguardo alla carenza e alla precarietà del lavoro. Sappiate aiutarvi a vicenda, aiutarvi dentro le vostre comunità. La vostra è una generazione aperta, non siete schiacciati dalle ideologie come è accaduto per i giovani dei decenni passati. Tocca anche noi adulti – che abbiamo la responsabilità di avervi messo in questa situazione di difficoltà - lasciarvi spazio e riconoscere il protagonismo che dovete avere. Ma voi giovani abbiate iniziativa.»

 

In vacanza, anche per risvegliare le nostre coscienze - In questi mesi, credenti e non credenti, stanno guardando con crescente attenzione alla Chiesa cattolica e, in particolare, al Papa: significativo quel cartello visto durante la Messa di chiusura: “Sono protestante, ma ti amo Papa Francesco!”. Fin dalla sua elezione, Bergoglio è riuscito a entrare nel cuore di tutti, dialogando in modo semplice e diretto e con il suo stile sobrio.  

L’imminente periodo di vacanza, che solitamente contraddistingue le prossime settimane, potrebbe essere l’occasione propizia per riprendere in mano i numerosi interventi che Papa Francesco ha tenuto durante la GMG 2013: ognuno merita di essere riletto, meditato e tradotto in scelte coerenti di vita. Sono interventi che coinvolgono tutti, non solo  i giovani.

Buone vacanze!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 29 luglio 2013

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