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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 30/2010

POLITICA LOCALE:
ULTIME POLEMICHE PRIMA DELLE VACANZE
 

Ci sono state, nelle ultime due settimane, alcune notizie riguardanti la vita amministrativa della nostra città che meritano di essere riprese. Partiamo dalla seduta del consiglio comunale dello scorso 12 luglio dove si è parlato, ancora una volta, nell’ambito delle interrogazioni presentate dai consiglieri al Sindaco, dei lavori stradali in corso. Il consigliere Gianluigi Frigerio (PDL), a proposito della riqualificazione in atto della via Manzoni, ha fatto presente che in alcune vie della zona circostante le indicazioni stradali sulle deviazioni non sono chiare, che la cartellonistica non è certamente di aiuto ai cittadini e che c’è grande confusione nell’attraversare le vie del centro, immediatamente esterne alla zona a traffico limitato.

Il Sindaco, Eugenio Comincini, ha risposto di non aver riscontrato “errori nei cartelli segnaletici, ma si può discutere se sono visibili o meno” e ha poi aggiunto di aver “fatto la prova asino con alcuni conoscenti, che si sono destreggiati in maniera molto positiva …”. Non vorremmo essere nei panni di questi conoscenti del Primo cittadino e godere di così tanta sua considerazione!

Comincini, comunque, si è detto consapevole della criticità della situazione che si è determinata e ha promesso di migliorare la segnaletica, confermando la riapertura parziale della via Manzoni per settembre, in coincidenza con l’inizio del nuovo anno scolastico.


 

L’ultima seduta del consiglio comunale, prima della pausa estiva, si è particolarmente animata quando si è discusso dell’approvazione del regolamento per il rilascio e la gestione dei parcheggi elettronici.

In sostanza il Comune, con questo provvedimento, vuole costituire una nuova banca dati per azzerare la situazione ora esistente e gestita manualmente che, come detto dal Sindaco, è sfuggita di mano.

Le famiglie residenti nelle zone interessate (per esempio, intorno alla chiesa parrocchiale e alla stazione di viale Assunta) avranno un pass su cui saranno registrate tutte le targhe delle autovetture di loro proprietà, ma con la possibilità di parcheggiarne in strada una sola per volta. I pass avranno scadenza annuale ed un costo iniziale di 20 euro “perché – ha detto il Sindaco - il posto auto in strada non è un posto garantito, è un posto pubblico.”

Il consigliere Gargantini (indipendente) dopo aver espresso le sue perplessità sulle modalità di gestione del nuovo servizio ha chiesto al Sindaco i costi dell’operazione. Comincini li ha indicati in euro 20.000. Gargantini, ritenendo eccessiva questa spesa, ha parlato “di soldi buttati. E poi mancano i soldi!”

Faccia un po’ il conto - ha ribattuto il Sindaco - di quanto costa il rilascio del pass e quello che viene coperto … Se lei è così convinto che si possa governare una cosa del genere … Non parlate sempre così, come foste i conoscitori di tutto. Questo è il consiglio comunale e non un bar …”

È poi intervenuto il consigliere Mario Oriani (Pdl) che ha giudicato il provvedimento non adeguato alle aspettative, ha parlato di una soluzione di basso profilo, rispetto a quanto potrebbero consentire le moderne tecnologie, e di una scelta che penalizza i residenti nelle zone interessate. Sono quindi intervenuti anche altri consiglieri e poi ha ripreso la parola Gargantini per rimproverare al presidente del consiglio comunale di non essere prontamente intervenuto a richiamare il Sindaco quando ha affermato che “questo è il consiglio comunale e non un bar …”

Il consigliere indipendente, con una presa di posizione forte e dura e in alcuni momenti dai toni decisamente concitati, ha accusato il Sindaco di aver “leso la dignità del consiglio comunale”.

Presidente del consiglio comunale e Sindaco si sono poi scusati con Gargantini: il primo per non essere prontamente intervenuto a richiamare il Primo cittadino, il secondo per aver usato un’espressione che non intendeva in alcun modo essere lesiva nei confronti di nessuno.

Al consigliere Gargantini va riconosciuto il merito di intervenire spesso nei punti in discussione, argomentando il suo punto di vista e criticando anche l’operato della maggioranza di cui, pur essendo stato escluso dal gruppo consigliare del PD, tuttavia si sente ancora parte. Questa sua libertà di giudizio probabilmente lo ha reso in più di un’occasione scomodo e ingombrante. Quanto è accaduto è, a nostro parere, anche espressione di quelle tensioni, personali e politiche, che dopo il suo allontanamento dal PD non si ancora stemperate. Siamo convinti che Gargantini avrebbe raccolto maggiori consensi tra i suoi colleghi d’aula e tra i cittadini se le stesse cose che ha detto con veemenza le avesse espresse in tutta calma e tranquillità. Sarebbe stata una lezione di stile e garbo istituzionale, che certamente non sarebbe passata inosservata, anche nei confronti del presidente e del Sindaco. A proposito dei quali, ci permettiamo rilevare che non c’è sembrata una bella giustificazione l’affermare che in altre occasioni si son sentite espressioni ancora più colorite o pesanti.


 

Il consiglio comunale ha anche approvato l’atto di indirizzo per la rete e gli impianti di distribuzione del gas. Il nostro Comune, come ha ricordato l’assessore Paolo Della Cagnoletta, si è ritrovato impantanato con la Sapigas srl, sin dal 1988, in un contenzioso che non gli ha sinora consentito di indire un bando per l’appalto della distribuzione del gas in città senza il rischio di una impugnativa. Con l’atto di indirizzo è stata approvata anche una perizia asseverata, che ha stimato in circa 12,6 milioni di euro il valore della rete e degli impianti di distribuzione del gas in città. Adesso il Comune vorrebbe sottoscrivere un accordo transattivo con Sapigas srl, indispensabile per poi fare un bando per l’aggiudicazione della distribuzione del gas e sperare di incassare, come ha auspicato l’assessore, “un canone di concessione più adeguato alla consistenza del nostro Comune, aprendosi così a una sana concorrenza.”

Con l’esame e l’approvazione di questo punto, come dichiarato dallo stesso interessato, dovrebbe essersi conclusa l’esperienza amministrativa dell’assessore Paolo Della Cagnoletta, che già da parecchi mesi aveva annunciato la sua intenzione di lasciare l’incarico, dopo la nomina a portavoce del PD locale, per dedicarsi interamente al partito.

Il Sindaco, collegando l’argomento in discussione e le imminenti dimissioni dell’assessore, ha affermato che si tratta di “una delibera che crea le condizioni per risolvere una situazione di stallo di oltre vent’anni. Una serie di condizioni hanno consentito di arrivare a questo risultato, ma la condizione più importante è stato l’impegno dell’assessore Della Cagnoletta. Colgo l’occasione per ringraziarlo per il lavoro svolto. Non è un ringraziamento formale ma (uno specifico apprezzamento delle) sue doti – tecniche, politiche e di impegno – con le quali ha saputo portare a casa una serie di risultati importanti, che la città saprà apprezzare nel tempo: impianti fotovoltaici nelle scuole, distribuzione gas, mobilità sostenibile, parcheggio biciclette, bando energia. Il suo contributo per l’innovazione è stato importante.”

Certo è che a scorrere le tante deleghe attribuite all’assessore Della Cagnoletta verrebbe, a prima vista, da pensare che i risultati elencati dal Sindaco siano un po’ scarsi, soprattutto con riferimento al peso di alcune sue attribuzioni: sviluppo della responsabilità sociale delle imprese e del Comune, strategie di sviluppo dei servizi pubblici locali, indirizzo e controllo delle società partecipate, progetto "Polo Tecnologico", progetto "Fondazione Comunitaria". Ma in questo caso, stando alla dichiarazione del Primo cittadino, e non abbiamo motivo per dubitarne, si è trattato con ogni probabilità di un lavoro fatto dietro le quinte e quindi difficilmente percepibile e valutabile da parte dei cittadini.


 

Nel corso della stessa seduta, a seguito di una richiesta esplicita del consigliere Gargantini, il Sindaco ha anche reso noto che la Facoltà di Scienze motorie dell’Università Statale di Milano ha definitivamente rinunciato all’idea di un suo possibile trasferimento nella nostra città (ma anche nella vicina Pioltello), inoltre non rinnoverà la convenzione con il nostro Comune per l’utilizzo degli impianti sportivi cittadini.

Il rettore ha motivato la decisione degli organi accademici milanesi con la necessità di concentrare nell’ambito del territorio di Milano tutte le attività didattiche, formative e scientifiche della facoltà, in considerazione di un consistente aumento delle iscrizioni previsto per i prossimi anni. In un successivo comunicato stampa il Sindaco si è detto “dispiaciuto per la decisione” e di aver ribadito al rettore “la speranza che questo non sia un addio ma un arrivederci. Cernusco è sempre pronta ad accogliere l’Università nelle proprie strutture, che stiamo fra l’altro ampliando e rinnovando profondamente, anche se mi rendo conto che nella decisione finale dell’Università hanno pesato non poco le difficili condizioni economico-finanziarie che, come il Comune, anche l’Università sta attraversando per il continuo ridimensionamento della finanza pubblica.”

Comunque la si voglia leggere, questa decisione dell’università, non è un bel risultato per la città e per l’amministrazione comunale, che per questo trasferimento si era spesa molto: dall’acquisto delle “ali” di Villa Alari, al pensionato studentesco in via Masaccio, alla riqualificazione degli impianti sportivi. Difficile poter capire se in questa decisione dell’Università abbiano giocato di più i condizionamenti politici o i problemi economici o le difficoltà logistiche o la qualità delle relazioni. Anche se quest’ultime non dovrebbero aver pesato, stando almeno alle dichiarazioni del rettore. Ma non può non destare qualche interrogativo il fatto che pochi giorni dopo l’ufficializzazione della scelta della facoltà, è stato presentato il nuovo assessore allo sport, Ermanno Zacchetti. Una delega prima attribuita all’assessore Maurizio Magistrelli.

Nel manifestare tutta la sua comprensibile amarezza per la decisone della Facoltà di Scienze Motorie si è distinto l’ex sindaco Daniele Cassamagnaghi. È stato infatti durante la sua amministrazione che l’università aveva deciso di utilizzare gli impianti sportivi cittadini. In una dichiarazione pubblicata su un settimanale locale, Cassamagnaghi parla “di una sconfitta per tutta la città” e del “chiaro segnale di come nulla fregasse all’amministrazione comunale della facoltà”. Poi rincara la dose affermando che “le cose sono state fatte a capocchia” e che “non si è capito l’importanza di investire, oggi, nella pratica sportiva”. A conclusione del suo ragionamento, Cassamagnaghi sostiene che «non è facile occuparsi della cosa pubblica: l’amministrazione comunale tanto per fare un esempio, ha acquistato parte delle ali di Villa Alari perché “senza le ali la Villa non poteva volare”, ma mi sembra che la Villa sia sempre ferma, mentre volano i mattoni a destra e a sinistra. Così, più che l’interesse pubblico, si è fatto quello del privato. L’avessimo fatto noi, sarebbe successo il pandemonio. Anche in questo caso la classe dirigente dell’oratorio si è dimostrata da oratorio.»

La scivolata finale, il consigliere del Naviglio, poteva proprio risparmiarsela. A Cassamagnaghi facciamo presente che non c’è mai stata e non c’è alcuna classe dirigente dell’oratorio insediata in Comune. Poi desideriamo ricordargli che questa città, dal dopoguerra in poi, ha potuto avere lo sviluppo che tutti le riconoscono e le invidiano grazie a sindaci che, educati sì in oratorio, hanno poi saputo in piena autonomia e responsabilità assumere la guida dell’amministrazione della città. Senza voler far torto ai viventi, citiamo solo coloro che abbiamo già consegnato alla memoria della nostra comunità locale: Mario Pirola, Stefano Ghezzi e Carlo Trabattoni.

Non vorremo che per il consigliere Cassamagnaghi si trattasse, ogni qual volta parla di oratorio, in fondo, di “un’invidia segreta. Considerate bene ciò che disprezzate e vi accorgerete che è sempre una felicità che non avete, una libertà che non vi concedete, un coraggio, un’abilità, una forza, dei vantaggi che vi mancano, e della cui mancanza vi consolate col disprezzo” (Paul Valéry 1871-1945). Infatti, pensandoci bene, il raffronto fra la sua amministrazione e quelle degli “ex ragazzi dell’oratorio” citati è decisamente impari. Per lui!

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 26 luglio 2010

 

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