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HOME > La Nota della Settimana > N° 29/2013

GMG, IL VOLTO GIOVANE DELLA FEDE

La ormai imminente Giornata mondiale della gioventù – che sta per iniziare a Rio de Janeiro,  dal 23 al 29 luglio prossimi - non è solo un viaggio o un pellegrinaggio, ma un avvenimento ecclesiale di grande impatto culturale e sociale. La Giornata mondiale della gioventù – in tanti lo hanno sottolineato – per la Chiesa è uno scossone, un salto in mezzo alla piazza del mondo, uno schiaffo all’indifferenza. Sin dal sulla prima edizione, ventotto anni fa, la Gmg “accende” la Chiesa cattolica a livello mondiale e fa incontrare nell’unico nome di Gesù giovani di ogni età, popolo, lingua, nazione e condizione.

 

“Andate e fate discepoli tutti i popoli!” – “Oggi non pochi giovani dubitano profondamente che la vita sia un bene e non vedono chiarezza nel loro cammino”, ma “la luce della fede” ci fa comprendere che “ogni esistenza ha un valore inestimabile, perché frutto dell’amore di Dio”. Nel portare questo “annuncio gioioso di salvezza e di vita nuova”, la Chiesa “conta” anche sui giovani, “i primi missionari” tra i “coetanei”. Lo ha scritto il Papa emerito, Benedetto XVI, nel messaggio inviato lo scorso 16 novembre ai giovani e alle giovani del mondo, in occasione della XXVIII Giornata mondiale della gioventù. “Andate e fate discepoli tutti i popoli!” è il titolo del messaggio.

Il volto giovane della fede, il legame tra giovani e anziani - Uno dei più bei segni di queste Giornate è il volto giovane della fede, la bellezza di una gioventù che si esalta nell’ascolto della Parola, nell’adorazione, nel canto, nella danza, nella fraternità oltre ogni frontiera, che accomuna centri vitali e periferie morte, una specie di modello del mondo che si vorrebbe, che si sogna e per il quale si dovrebbe operare.

Un altro bel segno è che questa gioventù è guidata da giovani, adulti e anche anziani: animatori, educatori, preti, vescovi e il Papa. Nella Gmg questo legame tra anziani e giovani, tra Chiesa che ricorda il passato e Chiesa affacciata sul futuro, illumina di speranza la storia presente.

 

Rapporto giovani - Proprio in questi giorni di preparazione alla Giornata mondiale della gioventù in terra brasiliana è stata diffuso il “Rapporto giovani”, una ricerca promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo, curata da un gruppo di docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e realizzata da Ipsos con il sostegno della Fondazione Cariplo (www.rapportogiovani.it).

Vicino alla gente. Per oltre il 70% degli intervistati (un campione rappresentativo fra i 18 e i 29 anni) – come riferisce l’Agenzia SIR - Papa Francesco è una persona di cui fidarsi, per l’85% è vicino alla gente e per il 91% ispira simpatia. Il Rapporto evidenzia come oltre l’80% dei giovani sia convinto che con Papa Francesco possa crescere la coerenza morale tra i comportamenti e i valori affermati. Riguardo ai temi sui quali i giovani percepiscono una maggiore attenzione del Papa, a colpirli maggiormente è l’impegno verso gli ultimi e nei confronti delle questioni sociali (oltre l’85%). Seguono, raccogliendo largo consenso, i temi della pace e del dialogo tra religioni (oltre l’80%). “In sintesi, - ha affermato Alessandro Rosina, docente di Demografia sociale all’Università Cattolica e tra i curatori dell’indagine - in un clima di generalizzata sfiducia verso tutte le istituzioni e la mancanza di figure credibili di riferimento per i giovani, Papa Francesco sembra aver fatto breccia nel cuore delle nuove generazioni”. Per Rosina, “ad essere particolarmente apprezzato di lui è l’essere percepito come più vicino alla gente che alle gerarchie, l’attenzione ai meno fortunati e il richiamo continuo oltre che ai valori, alla concretezza dei problemi sociali. Tutti aspetti che lo mettono direttamente in sintonia con i giovani, sia nel merito dei temi toccati che nel modo di trattarli e comunicarli”.

Apprezzato non solo dai credenti. Cifre che sono ancor più interessanti se lette alla luce di quanto invece emerge dal rapporto fra i giovani e l’appartenenza religiosa. I dati dell’indagine dell’Istituto Toniolo su “Giovani e fede” confermano il trend di progressiva erosione del senso di appartenenza dei giovani verso il credo cattolico. I giovani che si dichiarano credenti nella religione cattolica sono il 55,9%, mentre si dichiara non credente il 15,2% della popolazione giovanile. Papa Francesco, invece, per circa l’83% dei giovani è capace sia di incarnare con autenticità i valori cattolici sia di cogliere le novità che arrivano dalla società: un consenso tanto ampio da non essere confinato solo ai credenti. Nei giovani, poi, è forte la sfiducia verso il quadro politico e le istituzioni. Una caduta di credibilità rispetto alla quale si salvano parzialmente solo l’Europa e la presidenza della Repubblica, che però raccolgono comunque meno della metà dei consensi tra i giovani. Ambivalente è anche il voto dato alla Chiesa: 5 credenti su 10 la promuovono. A parte la famiglia, in questo contesto storico risulta difficile trovare figure verso le quali le nuove generazioni diano larga fiducia e riversino ampie aspettative positive. Per questo appaiano significativi i dati della nuova rilevazione di approfondimento sull’atteggiamento dei giovani verso il Papa effettuata dal Rapporto giovani.

Vicinanza emotiva. “I dati messi in rapporto con l’attuale considerazione che i giovani hanno delle istituzioni, compresa la Chiesa, indicano un grande investimento di fiducia – ha commentato Pierpaolo Triani, docente di Pedagogia dell’Università Cattolica e fra i curatori della ricerca -. I giovani intervistati vedono in Papa Francesco una persona capace di grande capacità comunicativa, capace di mostrare vicinanza e di mettere in dialogo la Chiesa con i cambiamenti che stanno attraversando la società. Avvertono una vicinanza emotiva e una tensione morale verso la quale manifestano grandi attese soprattutto in ordine all’attenzione verso problemi sociali e verso l’esemplarità dei comportamenti dei cristiani”.

 

“Rapporto sulla città”, Fondazione Ambrosianeum – Un altro interessante rapporto è stato presentato lo scorso 24 giugno dalla Fondazione Ambrosianeum. Rapporto dedicato quest’anno ai trentenni: una fascia d’età (25/ 34 anni) che a Milano riguarda 175.437 milanesi. Per il cardinale Scola, intervenuto alla presentazione , i trentenni “sono il cuore della nostra società”, ma rischiano di essere “sopraffatti dal mestiere di vivere”. Per l’Arcivescovo di Milano quella dei trentenni è una generazione “che incontra difficoltà oggettive”. E le “comunità ecclesiali non riescono a intercettarla”.

Il rapporto sulla città della Fondazione Ambrosianeum contiene anche il saggio “Evangelizzazione e generazioni intermedie” scritto dal cardinale, nel quale sottolinea come per i trentenni milanesi i problemi nascano innanzitutto sul lavoro, con “richieste di impegno sempre più incalzanti, negli orari e nei tempi, sempre più frazionati e poco rispettosi dei ritmi famigliari, con una più elevata mobilità”. Al lavoro si aggiungono “l’incertezza per il futuro, delusioni, il profilarsi di rischi occupazionali, e per molti il concretizzarsi della disoccupazione o il permanere in situazioni di precarietà”. I trentenni inoltre spesso vivono “un’esperienza affettiva fragile, affaticata e non di rado compromessa, a cui si aggiunge il carico del compito educativo” verso i figli. Tale situazione non può lasciare indifferente la Chiesa e in particolare le parrocchie. “È singolare che le nostre comunità ecclesiali non intercettino proprio queste generazioni e non abbiano per esse proposte attente alla loro vita”, sottolinea il cardinale Scola.

“Direi che i trentenni sono coraggiosi più che perduti. Malgrado un sistema che li ha ostacolati per anni e che tuttora non dà loro la possibilità di accedere a beni primari come la casa, sono andati avanti, hanno provato a farsi piacere il lavoro che hanno trovato e a creare una famiglia – ha dichiarato Cristiana Pasqualini, ricercatrice della facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica – Probabilmente politiche nazionali e locali più efficaci finalizzate alla promozione dell’autonomia aiuterebbero questi giovani, che sentono di aver speso decenni della loro vita alla disperata ricerca di qualche punto fermo”.

 

Avvenire e TV2000 per la GMG - Prepariamoci a vivere con gioia i molti appuntamenti della XXVIII Giornata mondiale della gioventù, anche se la differenza di fuso orario non consentirà probabilmente a tutti di seguirle in diretta. Segnaliamo che Avvenire, quotidiano cattolico, in questi giorni sarà gratuitamente sfogliabile sul suo sito web (www.avvenire.it) e che TV2000 (canale 28) ha in palinsesto, ogni giorno, tantissime ore di diretta dal Brasile. 

Mettiamoci in ascolto di quanto Papa Francesco dirà in terra brasiliana, certi che saprà aiutare anche noi, e non solo i giovani, a orientarci in questo momento di difficoltà che il nostro Paese e tantissimi altri stanno vivendo. 

 

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 22 luglio 2013

 

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