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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 26°/2008

La casa… per il Sindaco e il Prevosto

In occasione del 60° della “Constates”, domenica 22 giugno, il Prevosto, don Luigi Caldera, e il Sindaco, Eugenio Comincini, hanno portato il loro saluto ai soci e agli amici della cooperativa edificatrice, riuniti all’Oasi di preghiera di Santa Maria per la presentazione di una ricerca, curata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano su “La questione abitativa e le strategie famigliari nell’accesso alla prima casa. Una ricognizione nel Comune di Cernusco sul Naviglio.” Merita riprendere i loro brevi interventi, perché hanno offerto importanti spunti di riflessione. Formalità e compiacenze hanno lasciato, in questo caso, il posto alla franchezza, come si conviene di solito tra soggetti, persone fisiche o giuridiche, che si stimano, sono consapevoli del proprio ruolo, di servizio e non di potere, e desiderano collaborare.

 

Don Luigi prendendo spunto dalla nuova lettera pastorale del nostro arcivescovo - Famiglia diventa anima del mondo - ha osservato che «È forse la prima volta che il tema della casa ha uno spazio così preciso e così dedicato - un numero intero - in una lettera pastorale del nostro arcivescovo. Il titolo del paragrafo è “La casa per l’intimità di ogni famiglia.” Già questo collegamento tra casa e famiglia mi sembra importante e significativo, ma poi vengono proposti dei ragionamenti non indifferenti.
 

“La casa - scrive il cardinale Dionigi Tettamanzi - è il simbolo della vita della famiglia. Il luogo della sua unità e delle sue confidenze. In essa si coltivano la condivisione e l’amore delle cose più intime e più umane.” E cosi via.
Poi l’Arcivescovo racconta che i parroci di Milano gli hanno scritto una lettera in cui affermano che nella grande metropoli ci sono “case senza abitanti e abitanti senza case”. E purtroppo questo è un discorso che non vale solo per Milano ma un po’ dappertutto.

L’arcivescovo chiede poi alle parrocchie di mettere a disposizione eventuali appartamenti sfitti per chi ne ha bisogno.

Nel nostro piccolo da qualche anno abbiamo dato al Centro Aiuto alla Vita un piccolo appartamentino per accogliere le mamme in difficoltà. Poi l’arcivescovo si rivolge anche “alle istituzioni locali perché investano adeguatamente in edilizia popolare e incentivino l’apporto cooperativistico, magari offrendo a buoni condizioni la disponibilità di terreni comunali da edificare.”
E quindi si rivolge anche “a chi investe in patrimoni immobiliari - e qui vale per la Constantes, ma sarebbe proprio bello far avere a tutti questo testo - a chi li gestisce e comunque ne trae frutto, perché sia consapevole delle gravi responsabilità che si assume davanti a Dio e ai fratelli qualora ricercasse soltanto il massimo profitto possibile nella dimenticanza delle necessità altrui. Una corretta gestione dei propri beni non deve tendere al massimo ma al giusto profitto come del resto insegna la Dottrina Sociale della Chiesa.” Penso che di più non si possa dire. Buon lavoro e auguri!

 

Ha preso, quindi, la parola il Sindaco per osservare che “alcuni interventi di carattere sociale si possono fare se ci sono talune condizioni. Tra queste, certamente quelle legate all’uso del territorio, che non è un bene disponibile in modo illimitato: la nostra città non ha ancora grandi spazi da usare. Ci vuole poi un confronto politico e delle istituzioni pronte ad investire e a collaborare sui progetti individuati.
Credo che Constantes,  che è ormai una cooperativa con sessant’anni di attività,  possa a buon diritto essere considerata un’istituzione di questa nostra città, cioè una di quelle realtà che trascendono l’aspetto giuridico, perché hanno accumulato un bagaglio di storia e di presenza, che diventano particolarmente significative per la vita di una città.
Credo che, con questi soggetti, si possa ragionare su come rispondere al meglio al bisogno abitativo, che anche nella nostra città c’è ancora. Cernusco è una città fortunata perché storicamente ha saputo, per lungo tempo, dare risposte al bisogno della casa: a chi era in condizioni più disagiate e a chi non riusciva neppure a comprarsi  una casa in edilizia convenzionata.
Rispetto a 60 anni fa, quando Constantes fu costituita, sono cambiate tante cose, non soltanto il tessuto sociale ed abitativo, ma anche la legislazione che riguarda le cooperative.
Lo strumento cooperativistico, riconosciuto nella sua rilevanza sociale anche dalla nostra costituzione, è estremamente importante, ma deve avere anche la capacità di sapersi aggiornare e rapportare ai tempi nuovi, che oramai viviamo, sia dal punto di vista normativo che dei bisogni verso i quali una cooperativa intende rispondere.
Credo che per i prossimi sessant’anni Constantes debba in qualche modo rilanciarsi, se mi è permesso dare un contributo a questo compleanno, ristudiando il proprio ruolo all’interno della città, magari andando oltre al solo aspetto di costruire case in edilizia convenzionata. Perché arriverà anche il momento in cui il territorio si saturerà, ma sarà ancora importante avere la presenza di una cooperativa, come la Constantes, rimodulata in un nuovo ruolo, che è da identificare e da studiare.
Credo che ci sia lo spazio per permettere alla cooperativa di continuare nella sua attività per almeno altri sessant’anni. Grazie ed auguri!”

 

Il tema della casa richiama inevitabilmente quello della famiglia. In questi giorni, mentre a livello nazionale la politica sembra occuparsi solo dei problemi giudiziari delle alte cariche dello Stato, il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica sulle cause principali dell’impoverimento delle famiglie: l’indebitamento per l’acquisto della casa, l’aumento del lavoro precario, i basi salari per le giovani generazioni, la diffusione esponenziale del gioco d’azzardo, il ricorso sempre più massiccio all’acquisto a rate.
“Quando la famiglia è posta sotto attacco dal punto di vista della sua serenità economica - ha detto Bagnasco -  è pure esposta al pericolo della sua tenuta complessiva”.
E’ forse troppo attendersi dal nostro Comune - in attesa che il governo nazionale si decida finalmente a fare la sua parte, anche quella di chi l’ha preceduto - il varo di sconti su tariffe e tributi locali per le famiglie con figli e la promozione di una rete di esercizi pubblici e punti vendita commerciali “Amici della famiglie”, come già concretamente attuato in altre realtà locali?

 

Carlo & Ambrogio

 

Cernusco sul Naviglio, 28 giugno 2008   

 

 

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