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HOME > La Nota della Settimana > N° 25/2012

SCUOLA D’INFANZIA:
LA SOLUZIONE PER GLI ESUBERI NON SODDISFA TUTTI

 

Per i 31 bambini in lista d’attesa per l’iscrizione alla scuola dell’infanzia del Secondo Circolo  Didattico di via Buonarroti, il consiglio comunale, nella seduta dello scorso 19 giugno, ha approvato l’istituzione di un Servizio Educativo Integrato. Una decisione che, se da una parte, propone una soluzione concreata al problema emerso, dall’altra, probabilmente, non placherà le discussioni e le polemiche che in questi mesi si sono scatenate sugli esuberi e che hanno avuto una risonanza anche nel corso del dibattito nell’aula Spinelli.

 

L’impegno dell’assessore per “soluzioni di più ampio respiro” - L’assessore all’educazione, Rita Zecchini, introducendo il dibattito, ha ricordato come si è giunti a questa situazione. Il nuovo Servizio Educativo Integrato nasce dalla decisione dell’Ufficio Provinciale Scolastico «di non assegnare gli insegnanti per costituire una nuova sezione di scuola materna statale. Di fronte alla possibilità che 31 bambini restassero esclusi, anche su sollecitazione di molti genitori, pur non avendone la competenza, l’amministrazione comunale ha fatto la scelta di istituire un Servizio Educativo Integrato equivalente nei contenuti e nelle modalità organizzative a quello statale.» Una decisione che trova la sua motivazione nel riconoscimento del ruolo svolto dalla scuola d’infanzia nella formazione dei bambini e nella volontà di «garantire a tutti i bambini, a tutti i genitori un servizio importante per sostenerli nel loro difficile compito educativo e favorire una migliore conciliazione tra vita famigliare e lavorativa.»

L’assessore ha poi sottolineato che è necessario fare «un po’ di chiarezza. Questa scelta ha un carattere emergenziale. L’amministrazione comunale si trova a dover supplire a una assenza del governo centrale.» Inoltre, «non possiamo stare ad aspettare che dallo Stato arrivi improvvisamente la soluzione al problema che si è evidenziato e quindi è nostro dovere agire parallelamente per evitare di rincorrere l’anno prossimo un’ulteriore emergenza» Zecchini si è, infine, impegnata «fin d’ora, a studiare soluzioni di più ampio respiro, da verificare con tutti i soggetti interessati.»

 

Come sarà il Servizio Educativo Integrato? - Il Servizio Educativo Integrato sarà attivato per l’anno scolastico 2012/2013 in un’aula, già arredata, della scuola d’infanzia di via Buonarroti; è rivolto a tutti coloro che sono in lista d’attesa del Secondo Circolo Didattico e nati negli anni 2007, 2008 e 2009; aderisce al POF del medesimo circolo e seguirà lo stesso calendario; sarà gestito dalla cooperativa a cui sono già affidati i servizi parascolastisci, che metterà a disposizione personale qualificato laureato in Scienza dell’Educazione. Per pre-scuola, post-scuola, refezione scolastica costi e orari saranno uguali a quelli degli altri bambini che frequentano la scuola dell’infanzia.      

I costi di compartecipazione al servizio, dopo l’emendamento proposto dai capigruppo della maggioranza e approvato al termine del dibattito, prevedono quattro fasce ISEE; una di esenzione totale (da 0 a € 6.500); una di 50,00 euro al mese (da € 6.500,01 a € 15.000,00) una da 65,00 euro al mese (da € 15.000,01 a € 25.000,00) e una da 80,00 euro al mese (da 25.000,01 o non dichiarata).

 

Il voto contrario della minoranza - Nel dibattito sono intervenuti i rappresentanti di tutti i gruppi politici presenti in consiglio comunale. La minoranza ha espresso una posizione fortemente critica sulla proposta avanzata dalla giunta. Per Mauro Aimi (Movimento 5 stelle) c’è stata “una sottovalutazione del problema da parte dell’amministrazione comunale”. Quindi ha aggiunto che “nelle rate non c’è un criterio di progressività. Si potrebbe mettere in dubbio la costituzionalità della scelta, perché mancherebbe l’equità. Abbiamo bambini che non pagano e bambini che pagano.”  Ma il Sindaco gli ha fatto presente che “le imposte sono una cosa, le tariffe un’altra. Qui stiamo parlando di tariffe per un servizio e quindi è fuori logica parlare di incostituzionalità.”

Cristian Mandelli (Lega Nord) ha affermato che “dovere di una buona amministrazione è quello di arrivare là dove lo Stato, per i continui tagli o per errata programmazione, non riesce ad arrivare, soprattutto su una tematica così importante come quella della scuola. L’amministrazione comunale deve farsi carico dell’intero costo del Servizio Educativo Integrato e farsi promotrice di una forte azione di pressione sulle autorità scolastiche competenti.”

Per il capogruppo del Pdl, Claudio Keller, “non c’è nessuna legge che impedisca al Comune di farsi avanti e di portare a soluzione questa grave problema sociale, pertanto invito la giunta a risolverlo.” Sempre per il Pdl, Gianluigi Frigerio ha dichiarato di non essere “assolutamente d’accordo su questa delibera perché è assurdo che paghi il cittadino e reputo che serva un’azione politica forte a tutela dei cittadini. Non esiste una diversità di trattamento: ci deve essere uniformità di diritti e di servizi. Se non ci pensa  lo Stato è l’amministrazione comunale che se ne deve far carico.” Il suo invito finale è stato a “guardare nel Bilancio se ci sono risorse da allocare meglio.”

“Grazie a genitori che hanno passione civile – ha detto Claudio Gargantini (Persona e città) - questo problema degli esuberi è emerso. Questi genitori potevano iscrivere i loro figli altrove e il problema non si sarebbe presentato. Questi figli sono figli di tutti, perché il futuro è basato sull’istruzione di tutti.” Per il consigliere di minoranza i soldi ci sarebbero e le soluzioni sarebbero sostenibili per attivare il Servizio a costo zero per i genitori e in tal senso ha anche presentato un emendamento, che però è stato bocciato dalla maggioranza. Ha posto, in particolare, una serie di domande alla giunta. La prima: “Perché all’Ufficio Scolastico Provinciale gli esuberi sono stati comunicati solo 40 giorni dopo la pubblicazione delle graduatorie?” Gli ha risposto il dirigente comunale competente facendo presente che “alla scadenza prevista, il Secondo Circolo Didattico ha inviato una comunicazione per la richiesta degli insegnanti. Quella firmata dal Sindaco e inviata successivamente era quindi una lettera rafforzativa della richiesta già fatta dalla Scuola.” Gargantini ha poi chiesto «per quali motivi, a fronte degli esuberi registrati lo scorso anno, non sono state assunte quest’anno iniziative in grado di assicurare a tutti il servizio scolastico? Come mai inizialmente la soluzione del problema degli esuberi era una questione economica mentre adesso è una questione politica? Perché prima l’amministrazione comunale ha detto che ai bambini in esubero sarebbe stato riservato un trattamento identico a quello dei bambini del Sorre e invece adesso non è così?» Non tutte queste domande hanno poi ricevuto una puntuale risposta nella successiva replica dell’assessore e del Sindaco.

 

La maggioranza ha condiviso la proposta della giunta comunale - Il primo ad intervenire per la maggioranza è stato il capogruppo del PD ed ex assessore all’educazione Maurizio Magistrelli, che ha ovviamente difeso la scelta fatta dall’amministrazione comunale, definendola di qualità e non di ripiego, frutto di un ampio confronto, dell’ascolto di posizioni anche diverse e articolate, equilibrata, perché tiene insieme istanze diverse – educative, istituzionali, economiche – e infine  sostenibile.

Il consigliere Danilo Radaelli (Sinistra per Cernusco) ha sostenuto che “le responsabilità politiche per gli esuberi sono ben precise: ministri Tremonti e Gelmini, governo di centrodestra, Lega nord compresa. L’amministrazione comunale ha subito questa situazione di tagli sulla scuola. A Cernusco è lo Stato che non fa il suo dovere, è l’Ufficio Scolastico Provinciale che non invia gli insegnanti.” Quindi ha aggiunto che “la sfida è fare il passo dall’emergenza, in cui è nata la proposta presentata dalla giunta comunale, a quella della programmazione. L’impegno per il futuro deve essere quello di un dialogo con le dirigenze scolastiche, per modificare alcuni criteri per la compilazione della graduatoria, una diversa gestione di alcune risorse, fare pressioni sull’Ufficio Scolastico Provinciale perché conceda gli insegnati, sperimentare e ricercare nuove soluzioni, pianificare.”

Mariangela Mariani (Vivere Cernusco) - premesso che,  nel corso del dibattito, “nessuno ha messo in discussione la qualità educativa e didattica del nuovo servizio e che le obiezioni sono venute sulla compartecipazione delle famiglie ai costi dello stesso” - ha sostenuto che “questa amministrazione comunale ha approvato lo scorso anno un Piano per il diritto allo studio che garantisce gli stessi sostegni di quello precedente, pur in presenza di tagli di Bilancio. Questa amministrazione comunale si è preoccupata per tempo, per quanto di sua competenza, di mettere a disposizione l’aula che serviva ed è quindi ingeneroso dire che non ha pensato in questi anni ai problemi della scuola. In questo contesto il Comune non poteva fare di più. L’alternativa era tagliare altri servizi.”

 

Per il Sindaco: “sono consapevole che non è l’ottimo, ma in politica bisogna fare delle scelte - A conclusione del dibattito è intervenuto il Sindaco, Eugenio Comincini. “Non sta scritto da nessuna parte – ha esordito il Primo cittadino – che il Comune debba sostituirsi allo Stato o agli altri enti quando questi non fanno quanto di loro competenza. È praticamente impossibile sostituirsi a loro. Noi ci siamo messi dalla parte dei cittadini, di tutti i cittadini. Abbiamo considerato le esigenze di questi cittadini, ma anche quelle degli altri cittadini. Abbiamo individuato una proposta sostenibile per le casse del Comune e anche per le famiglie. Non tutti i Comuni della nostra zona hanno fatto una proposta come la nostra. Abbiamo elaborato una proposta equilibrata, che ha saputo fare sintesi di tante esigenze, richieste e suggerimenti. Sono consapevole che non è l’ottimo, ma in politica bisogna fare delle scelte.»

 

Secondo noi - Probabilmente questa scelta sul Servizio Educativo Integrato anticipa altre decisioni che il nostro consiglio comunale dovrà assumere, in futuro, sul mantenimento o sul taglio dei servizi che il Comune eroga ai cernuschesi. Le note difficoltà in cui si dibatte la finanza pubblica e il contesto di crisi che stiamo vivendo renderanno purtroppo sempre più necessario ripensare al livello complessivo dei servizi che lo Stato e gli enti locali dovranno erogare ai cittadini. In presenza di risorse limitate, sarà necessario fare delle scelte, anche difficili e dolorose. Prima però è importante per tutti (enti locali, operatori del sociale privato, cittadini … ) avere ben chiaro chi sono i soggetti che devono essere tutelati, con precedenza rispetto a tutti gli altri. Il concetto di “bene comune” di cui tanto si è tornato a parlare in questi ultimi mesi e che si approfondisce anche con parecchi interventi su un’altra sezione di questo sito potrà aiutare in questa riflessione.

Buona settimana

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 25 giugno 2012    

 

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