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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 24/2010

Monsignor Padovese, fedeltà al Vangelo pagata con il sangue
Disoccupazione giovanile: tante parole, pochi fatti

Si sono svolti lunedì 14 giugno, nella cattedrale di Milano, i funerali di monsignor  Luigi Padovese, vicario apostolico di Anatolia, ucciso il 3 giugno dal suo autista. Le esequie sono state presiedute dal cardinale Dionigi Tettamanzi.
«Non è mai giusto sopprimere una vita per affermare un’idea. Non è mai giusto ritenere che chi non la pensa come noi è nel torto e va annientato. Questo è fondamentalismo che distrugge la società perché distrugge la convivenza. Questo fondamentalismo, a qualsiasi religione o partito politico appartenga, potrà forse vincere qualche battaglia, ma è destinato a perdere la guerra. Ed è la storia che ce l’insegna». Sono parole di monsignor Padovese, pronunciate il 5 febbraio scorso in occasione della messa in suffragio di don Andrea Santoro, a quattro anni dalla sua uccisione nella chiesa di Santa Maria a Trabzon. 

Al martirio di questo sacerdote ora si aggiunge anche quello del vescovo milanese. Una morte violenta che, ha detto monsignor Ruggero Franceschini, arcivescovo metropolita di Smirne, celebrando i funerali in Turchia di monsignor Padovese, “ci ha lasciati sgomenti, incapaci di capire come potesse essere accaduta una cosa così orribile, soprattutto nei confronti di un uomo di Chiesa, un vescovo molto amico dei turchi e della Turchia”, terra che “si conferma così, ancora una volta, luogo di martirio anche per chi la amava tanto. A noi cristiani questa sua morte ricorda come la fedeltà al Vangelo possa essere pagata con il sangue”. L’arcivescovo di Smirne ha chiesto di continuare “a pregare perché su questo Medio Oriente il cielo torni ad essere più sereno e i cuori ritrovino la strada della pace, per una coesistenza armoniosa nella collaborazione per il bene comune. Un sogno di pace che potremo realizzare solo col perdono vicendevole, con la preghiera e col sacrificio”.

Anche noi abbiamo reso omaggio a questo Vescovo martire, sostando in preghiera nella camera ardente allestita presso il Convento dei frati cappuccini, in viale Piave a Milano. Il nostro Arcivescovo ha rivolto all’intera Chiesa di Milano l’invito a pregare per monsignor Padovese e a esprimere gratitudine al Signore per il dono di questo figlio della terra ambrosiana tragicamente assassinato, che ha servito con dedizione il Vangelo della pace e della misericordia.

 

Disoccupazione giovanile - L’ultimo bollettino dell’Osservatorio Lavoro delle Acli provinciali di Milano Monza e Brianza, curato dal nostro concittadino Francesco Marcaletti e da Giovanni Castiglioni, docenti del Dipartimento di Sociologia dell’Università Cattolica, rileva che «il tasso di disoccupazione giovanile (15-24enni) nelle regioni del Nord-Ovest del Paese ha raggiunto, a fine 2009, il valore record del 24%. In meno di due anni è praticamente raddoppiato, se si considera che al secondo trimestre del 2008 l’indicatore faceva segnare un valore sempre a doppia cifra, ma decisamente più contenuto: il 12%».
Per Marcaletti e Castiglioni, lo scenario attuale, a tinte fosche, dell’occupazione giovanile «non faciliterà i processi di ricambio generazionale, il trasferimento delle competenze, la formazione sul campo dei giovani che saranno chiamati a sostituire le consistenti generazioni di babyboomer che, da qui a qualche anno, cominceranno a transitare verso la pensione».

«Della disoccupazione giovanile - ha scritto Michele Colasanto,  Direttore Dipartimento di Sociologia Università Cattolica - (il 26% su base nazionale contro il 9% del totale di chi ha perso la propria occupazione) si parla molto, ma si continua a fare poco, come è già avvenuto in passato, del resto. Per i giovani inoccupati, che faticano a entrare nel mondo del lavoro, non ci sono ammortizzatori sociali che non siano la famiglia, la quale però si sta indebolendo anche sotto questo profilo. A queste condizioni, dunque, non potremo procedere per molto; l’impoverimento reale dei ceti popolari, insieme anche a una parte importante dei ceti medi, porterà a un punto di rottura. Dobbiamo dunque fare di più e, prima ancora, capire di più ciò che sta accadendo del lavoro e del non lavoro di questo Paese.»

Per il docente della Cattolica, «una prima importante considerazione (da tenere presente è che) la inoccupazione dei giovani non è tutta eguale. I qualificati e i diplomati hanno chance certamente migliori e i giovani poco istruiti, con il solo obbligo di istruzione, continuano ad avere opportunità in un sistema produttivo che chiede ancora lavoro poco qualificato, ma in concorrenza evidente con il lavoro immigrato e con prospettive sempre più incerte ... Un obiettivo relativamente semplice è informare di più sulle dinamiche professionali, che l’atavica separazione tra scuola e lavoro rende difficile comunicare ai giovani e alle famiglie.”

Colasanto poi indica alcune proposte concrete: ottenere una qualifica o un diploma, anche con forme di sostegno economico alla frequenza dell’attività formativa, promuovere una maggiore diffusione e libertà di scelta per stage e tirocini, anche in questo caso con sostegni al reddito, puntare sulla possibilità di dare più autonomia ai giovani, cosa che è difficile, se non impossibile, anche quando c’è un lavoro (perché pagato poco o perché precario). Interessante anche la proposta che ha lanciato di «un reddito di sostegno “anticipato”, istituire cioè, alla nascita, un conto bloccato (in un certo senso, il vecchio libretto di risparmio regalato dai nonni), alimentato sia con incentivi alle famiglie, sia con facilitazioni che rendono possibile l’intervento di aziende, banche o altre istituzioni. Alla maggiore età, si renderebbe disponibile un capitale che potrebbe essere utilizzato per perfezionare gli studi, fare esperienze all’estero, avviare un’attività, contribuire ad acquistare una casa...»
La disoccupazione giovanile sta diventando sempre più un fenomeno sociale di dimensioni preoccupanti. C’è una prima cosa che tutti noi possiamo fare: essere consapevoli che i giovani vanno responsabilizzati e non lasciati soli «di fronte all’impegno, determinante per la loro vita, di cercare e trovare un lavoro che abbia senso per sé e per la società in cui vivono.»

Da segnalare pure che nelle scorse settimane - nell’ambito di un incontro promosso dall’Assemblea del Distretto 4  Asl -  il Direttore dell’Agenzia provinciale per la formazione e orientamento al lavoro (AFOL), ha fornito un aggiornamento dei dati su disoccupazione e nuove assunzioni nei 32 comuni dell’Est Milano e della Martesana che fanno capo al Centro per l’impiego di Melzo.

Alla fine del 2009 poco meno di 6.000 persone hanno dichiarato la propria “immediata disponibilità” al Centro di Melzo. Fra essi 941 sono di Pioltello, 449 di Melzo e 355 di Cassano D’Adda. Cernusco è al sesto posto, con 340 persone che di fatto hanno dichiarato di avere perso il lavoro.

 

Aperta una nuova strada - È stata aperta, da sabato 12 giugno, la nuova strada di collegamento tra via Generale Dalla Chiesa e la rotatoria di via Fontanile - via Vespucci, intitolata ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, vittime della mafia.

Quando nel 2008 fu modificato il vecchio PRG, per consentire la realizzazione di questa strada, l’attuale amministrazione comunale ne indicò la necessità in seguito all’avvio della costruzione di due nuovi grossi insediamenti nella zona nord-ovest della città (Piano Attuativo 2 e 3, previsti dal PRG approvato nel 2002 da un’altra maggioranza). I nuovi complessi residenziali - alcuni ora già abitati, altri in costruzione e altri ancora di prossimo avvio - avrebbero comportato l'arrivo di 480 nuove famiglie, con l’insediamento di circa 1000 nuovi residenti e un consistente aumento del traffico (tra le 500 e le 800 auto in più), con il rischio del collassamento della viabilità interna di questa zona.

Il nuovo tratto stradale servirebbe quindi a scaricare il traffico verso via Vespucci, senza transitare su via Adua e limitrofe, evitando di portarlo verso il centro e sull'asse Manzoni-Vespucci, e a  collegare  più agilmente la zona est del paese, permettendo ai veicoli provenienti dalla zona di via Boccaccio di trovare un asse parallelo a quello Dante-Vespucci. 

All'obiezione di chi allora intravvedeva il rischio far diventare questa nuova strada una sorta di tangenzialina interna, con conseguente aumento del traffico passante, l’attuale amministrazione comunale rispose che ad evitarlo ci avrebbe pensato la tipologia stessa del tratto realizzato - a due corsie, di calibro ridotto, con marciapiedi, pista ciclabile e attraversamenti pedonali rialzati per rallentare ulteriormente la corsa delle vetture in transito - e una regolazione del traffico, con accesso consentito solo ai residenti cernuschesi.

È proprio il caso di dire che adesso si tratta di passare dalle parole ai fatti e, quindi, di verificare le conseguenze dell’apertura di questa nuova arteria sulla viabilità cittadina, che presto dovrà pure fare i conti con l’avvio dei lavori di riqualificazione del tratto di via Manzoni-Colombo.

 

Osservazioni al PGT - Ci sarà tempo sino al prossimo 6 agosto per presentare, da parte dei Cernuschesi e comunque di chiunque vi abbia interesse, le eventuali osservazioni al PGT. L’amministrazione comunale aveva tempo novanta giorni, dalla data dell’adozione del PGT, avvenuta lo scorso 5 maggio, per depositare la voluminosa documentazione e consentirne poi, nei trenta giorni successivi la visione e negli ulteriori trenta la presentazione delle osservazioni. Anziché sfruttare tutto il tempo a disposizione (si sarebbe così arrivati al prossimo 5 ottobre), consentendo ai Cernuschesi di conoscere e approfondire con maggior tranquillità i contenuti di questo nuovo strumento urbanistico, la giunta ha deciso di accorciare i tempi e di chiudere tutto prima della pausa per le ferie estive. Una scelta che non agevola certamente i cittadini, se si pensa al tempo impiegato dall’amministrazione comunale per preparare il PGT (la cui presentazione e adozione è slittata più volte). Una scelta che sorprende, se si pensa a quanto scritto nel comunicato stampa n° 72/2010 del nostro Comune: “Entro sei mesi dall’adozione (del PGT) potranno essere depositate in Comune le osservazioni al Piano, alle quali l’Amministrazione opporrà le proprie controdeduzioni. Terminato questo iter, il Consiglio Comunale sarà chiamato a votare l’approvazione definitiva.” Ma, evidentemente, nel frattempo a Villa Greppi devono aver cambiato opinione!

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 14 giugno 2010

     

 

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