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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 24°/2008

Oratorio feriale, grande avventura educativa

 

Con lunedì 9 giugno è iniziata la grande avventura educativa dell’oratorio feriale, che vede coinvolti i tre oratori cittadini. Un’esperienza che nella nostra città ha una lunga tradizione, i cui primi ricordi risalgono addirittura al luglio 1927.

“All’Oratorio, all’Oratorio! Mamme - si legge su Voce Amica del luglio 1927 - che vi preoccupate: le scuole sono chiuse, e cosa faranno tutto il dì i nostri ragazzi? Saranno proprio i monelli della strada? Mandateli all’Oratorio. Col 1 luglio, l’oratorio sarà aperto ogni giorno dalla ore 9 alle ore 12 e dalle 14 alle 17. Là i figliuoli saranno ben ricoverati e fuori dai pericoli di anima e corpo. Iscriveteli subito!”

Un impegno che ha visto sempre più impegnata la comunità cristiana a partire soprattutto dagli anni ’50 in poi. Particolare impulso a questa esperienza fu dato da don Giuseppe Locatelli, che ebbe come grande ispiratore e collaboratore l’allora seminarista Sandro Spinelli. A lui si devono le indimenticabili avventure della “Città dei ragazzi”, che nei mesi di luglio e settembre, riempiva il cortile e i campi da gioco della Sacer.

Poi arrivò don Angelo Viganò e fu la volta delle mitiche e affollate gite in metrò+treno+battello con corse riservate; quindi, proseguirono don Danilo, don Paolo e ora don Andrea.

Ieri come oggi a caratterizzare questa esperienza educativa è “la gratuità! All’oratorio estivo – ha scritto il nostro Arcivescovo, Dionigi Tettamanzi, nel messaggio per l’edizione di quest’anno - non manca certamente il sostegno economico delle famiglie stesse e non manca quello, in non pochi lodevoli casi, delle amministrazioni pubbliche locali, ma le caratteristiche più evidenti e più belle della grande avventura educativa oratoriana sono la libertà e il coraggio con cui migliaia di volontari spendono tempo, idee, energie, pazienza e amore nella relazione quotidiana con il mondo complesso dei bambini, dei ragazzi e degli adolescenti e, insieme, nel rapporto con tanti genitori.”
Una comunità cristiana che ha tante persone sempre disponibili per questo impegno deve essere innanzitutto grata al Signore per il grande dono che riceve e poi può guardare con fiducia al suo futuro.

Nella nostra città, gli animatori impegnati nell’oratorio feriale delle tre parrocchie sono circa 170, a cui si aggiungono una settantina di volontari per i vari servizi (segreteria, cucina, pulizie …). Una bella e invidiabile “truppa”!

“Andando controcorrente - scrive ancora l’Arcivescovo, rivolgendosi ai quasi 50.000 adolescenti che in diocesi si sono resi disponibili per l’animazione degli oratori feriali - hanno deciso che non sarà l’ozio ad occupare le loro giornate. Hanno capito che impegnarsi per gli altri e mettersi a servizio dei ragazzi più piccoli e delle loro famiglie è il modo migliore di vivere il tempo libero, regalando gioia e ricevendone altrettanto in cambio, moltiplicata però a dismisura dal Signore stesso che ha promesso il centuplo a chi lo segue sulle vie dell’amore vero anche quando costa sacrificio.”

Ci auguriamo vivamente che i nostri adolescenti sappiano comunicare ai loro coetanei l’importanza e la bellezza di questa scelta, che apparentemente può anche costare sacrificio, ma che alla fine è quella che riempie il cuore della vera gioia.

L’edizione 2008 dell’Oratorio feriale ha come tema “PassinpiazzA”, che porta idealmente a varcare la soglia del proprio cortile e a uscire per le strade della città. Perché, come ancora scrive Tettamanzi “L’oratorio estivo non si isola dal territorio dove è inserito, dalla realtà pubblica dove si trova e dove solitamente la vita delle persone sembra scorrere così affannata e insieme indifferente a tutto. Al contrario, il popolo degli oratori abita e anima la piazza per riconoscere a annunciare a tutti che Dio è continuamente all’opera nella nostra storia e che la sua opera è sorprendente e dirompente, capace di cambiare l’umanità, perché Dio è amore e il suo amore è la più grande rivoluzione di cui ha immenso bisogno il nostro mondo.”
L’esperienza ancora viva in tantissimi Cernuschesi, anche in noi che scriviamo questa nota, è che “A
ll’oratorio si aguzza l’ingegno, ci si rimbocca le maniche e ci si attiva in tanti per sostenere e integrare - tutti insieme - il difficile ma affascinante compito educativo dei genitori e delle famiglie. All’oratorio c’è ottimismo educativo: non perché lì si è tutti più capaci o perché lì si nascondono i problemi, ma perché nella comunità cristiana si crede veramente all’azione, misteriosa ed efficace, dello Spirito Santo. E’ lo Spirito di Gesù risorto che, dopo aver generato nel Battesimo i figli di Dio, continua ad accompagnarli, anzi a precederli nel cammino del loro sviluppo, rinnovando e fortificando la Chiesa, la comunità cristiana alla quale sono affidati.”

Guardiamo con interesse e simpatia a questa grande avventura educativa che, nella nostra città, nella prima settimana di attività, ha registrato la presenza di circa 800 ragazzi (dalla prima elementare alla seconda media) e non facciamogli mai mancare il nostro sostegno.

 

Questa settimana siamo stati scossi dalle notizie sull’Istituto clinico Santa Rita di Milano, ribattezzato “clinica degli orrori” e al centro delle indagini della magistratura sulla malasanità.

È ancora il nostro Arcivescovo a guidarci nella nostre riflessioni: «Di fronte a situazioni così gravi e inquietanti la condanna del male è doverosa. Poi c’è la domanda che la gente si pone, e che anch’io mi pongo: com’è possibile che non ci si sia accorti in anticipo di tutto questo? Il cuore dell’uomo è un enigma, un abisso talora di bene, altre volte di male. Occorre ricordare che spesso i percorsi personali sono come strade sdrucciolevoli: si passa da un gesto sbagliato a uno più grave e velocemente si scivola nell’insensibilità che ingoia tutto e ci si ritrova a compiere azioni inqualificabili. Il male costituisce per tutti un richiamo forte, ma la strada da perseguire deve essere sempre il bene».
Ma ora c’è un grave rischio da scongiurare: «Quando succedono fatti simili - puntualizza l’Arcivescovo - c’è il rischio che l’attenzione si concentri solo su ciò che non funziona, sulla malasanità. Ma grazie a Dio e alla volontà degli uomini la realtà è molto più vasta e positiva. A Milano, in Lombardia, e non soltanto in Lombardia, esistono molti esempi di buona sanità».
Secondo l’Arcivescovo «tutti devono sentirsi interrogati e riflettere rispetto al proprio lavoro e alle azioni che si compiono. Ancora una volta occorre assumere un atteggiamento diffuso di responsabilità, affinché davanti al male di alcuni si generi un sussulto che porti a una complessiva ripresa dell’onestà, della pulizia, della generosità. Sia questa un’occasione per uno scatto di moralità e di riflessione sul senso della professione medica, che più di altre sente l’urgenza di essere al servizio dell’uomo».

 

Ricordiamo, ancora, che sabato 21 giugno, alle ore 9.30, è in programma una manifestazione all’aeroporto di Linate, indetta dal Comitato “Rotte Comuni”, contro il sorvolo del nostro territorio da parte degli aerei in decollo dallo scalo milanese.

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 14 giugno 2008

 

 

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