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HOME > La Nota della Settimana > N° 22/2012

PRIMA SEDUTA DEL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE

 

“Tener fissa la promozione della dignità umana come bussola dell’azione di tutti coloro che si impegnano nell’attività pubblica”: è l’invito rivolto dal giovane consigliere Pietro Melzi ai suoi colleghi all’insediamento del nuovo consiglio comunale. A poco più di due mesi dall’ultima seduta, lunedì 28 maggio, i banchi dell’aula Spinelli di Villa Greppi si sono nuovamente riempiti, ma questa volta con i consiglieri eletti nella tornata elettorale dello scorso 6 e 7 maggio.

Ricordiamo, innanzitutto, che dei 16 seggi disponibili, 10 sono stati attribuiti alla maggioranza e 6 alla minoranza. Di quelli spettanti alla coalizione vincente, che ha sostenuto la ricandidatura a Sindaco di Eugenio Comincini, 7 sono andati al PD (Pietro Melzi, Angelo Levati, Daniele Pozzi, Maurizio Magistrelli, Andrea Gadda, Agnese Rebaglio, Daniele Mandrini), 2 a Vivere Cernusco (Fabio Colombo e Mariangela Mariani) e 1 a Sinistra per Cernusco (Danilo Radaelli). Per la minoranza, 3 al PDL (Claudio Keller, Gianluigi Frigerio e Giuliano Mossini) 1 a Persona e città (Claudio Gargantini), 1 alla Lega Nord (Cristian Mandelli) e 1 al Movimento 5 Stelle (Mauro Aimi). In questo consiglio comunale, nel quale ha diritto di voto anche il Sindaco, solo cinque consiglieri hanno già fatto un altro mandato e - con gli avvicendamenti che ci sono stati, a seguito della nomina degli assessori – sono entrate anche due donne. 

 

La nuova giunta comunale - Nel sabato antecedente la convocazione della prima seduta del consiglio comunale, il Primo cittadino aveva già comunicato la composizione della nuova giunta. Quattro conferme: Giordano Marchetti, vicesindaco e assessore alla Gestione del territorio; Maurizio Rosci, assessore ai Lavori pubblici, Bilancio, Personale; Rita Zecchini, assessore all’Educazione, Culture e Lavoro; Ermanno Zacchetti, assessore all’Ambiente, Sport, Attività produttive, New media. Esordio, invece, per Silvia Ghezzi, assessore alle Politiche sociali e Famiglia.

La formazione della giunta probabilmente ha creato qualche mal di pancia, stando alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal neoconsigliere di Sinistra per Cernusco sullo spostamento dell’assessore Zecchini dalle Politiche sociali all’Educazione e a quelle fatte in consiglio comunale dagli esponenti di Vivere Cernusco. La consigliera Mariani si è spesa in un elogio al Sindaco per il suo impegno a salvare lo spirito della coalizione, mentre il neopresidente del consiglio comunale, Fabio Colombo, ha rivolto un’inusuale “lezione” al Primo cittadino sul modo di gestire la giunta. È di tutta evidenza che il ruolo riservato nella nuova squadra di governo della città e in consiglio comunale agli esponenti di Vivere Cernusco è decisamente superiore al risultato elettorale ottenuto: in questo caso i voti sembrano si siano pesati e non contati.

I nuovi equilibri determinatisi all’interno della maggioranza potrebbero, in futuro, creare più di qualche problema al Sindaco. Starà quindi alle sue indubbie capacità politiche e di mediazione riuscire a far marciare a pieno regime la macchina amministrativa. La sua colpa, al momento, sembrerebbe quella di aver ridimensionato i compagni di cordata, con i tanti consensi raccolti da lui e dal suo partito.

Nella nuova giunta sarà interessante seguire l’impegno di Silvia Ghezzi, che ha visto estendersi la denominazione del suo assessorato: dalle “politiche sociali” alle “politiche sociali e famiglia”. Una novità, come già scritto, che abbiamo registrato con soddisfazione. Sul ruolo e sull’importanza della famiglia non ci dilunghiamo oltre, perché ce ne occupiamo già nella Nota di questa settimana. Sarà importante capire se al suo denso curriculum professionale si accompagnano le competenze e l’esperienza necessarie per questo strategico assessorato.

Altrettanta attenzione dovrà essere riservata a Rita Zecchini che è passata all’Educazione, Culture e Lavoro. Un’impostazione eccessivamente burocratizzata dei servizi sociali aveva suscitato più di qualche perplessità nello scorso quinquennio – dove erano i regolamenti comunali a farla da padrone - limitando di fatto un più ampio sviluppo della sussidiarietà, principio fondamentale, a nostro parere, per una vita sociale ricca di iniziative e di partecipazione. .  

 

L’insediamento del rinnovato consiglio comunale – A presiedere la prima seduta del consiglio comunale è stato Pietro Melzi, consigliere anziano (in virtù del maggior numero di voti ottenuti, sommando le sue preferenze a quelli del suo partito). Una seduta, come inevitabile, costellata di molti discorsi, pieni di buone intenzioni e di citazioni. Intervento decisamente significativo. Due i passaggi del suo discorso che meritano di essere ripresi. Il primo, sulla consapevolezza delle difficoltà attuali, a seguito della crisi in corso, e l’esigenza di trovare risposte nuove: “è in questo momento così difficile per la storia cittadina che quest’amministrazione e quest’aula si troveranno a lavorare. Il compito, seppur difficile, sarà quello di dare risposte nuove ai problemi che la crisi ha messo in luce, tenendo fissa la promozione della dignità umana come bussola dell’azione di tutti coloro che si impegnano nell’attività pubblica … Favorire l’impegno politico, in senso più ampio, ossia nell’azione di tutti i cittadini come attivi membri della polis è l’anticorpo più forte per sconfiggere quella politica che mira all’interesse di pochi zittendo i problemi di molti.”
Il secondo, sul ruolo della politica: “Partendo dal sottoscritto chiedo a questa amministrazione e ai miei colleghi consiglieri di agire nella più completa trasparenza, tralasciando gli interessi di parte e le critiche pretestuose per concentrarsi sulla ricerca di soluzioni che possano migliorare la qualità della vita delle persone come singoli e come membri di una più ampia collettività. Altrettanto importante dovrà essere l’impegno di chi fa politica attiva nel riconquistare la fiducia dei cittadini sia nella politica stessa sia nelle cariche, che si impegna a ricoprire, e nelle istituzioni … La classe politica , inoltre, deve perdere il vizio dell’autoreferenzialità accettando di buon grado di farsi valutare, giudicare e controllare, consapevole delle scelte fatte e delle conseguenze che esse hanno, senza la paura di fare un passo indietro e lasciare spazio a chi meglio può fare.”


Giuramento e discorso del Sindaco – È seguito poi il giuramento del Sindaco e il suo discorso. Molto diverso da quello di cinque anni fa, dove i toni erano decisamente più ottimistici, passionali e accompagnati da qualche sogno. Questa volta ci ha colpito, perché non è la prima volta che ne accenna, il riferimento a “una sorta di solitudine” nella quale si trova spesso a dover operare. È un po’ insolito che questo sentimento affiori proprio all’inizio di un nuovo mandato, quando l’euforia del successo elettorale dovrebbe accompagnare ancora i vincitori. Anche questo è forse sintomo di quelle difficoltà di rapporti all’interno della maggioranza a cui accennavamo prima?

«L’impegno assunto - ha affermato Comincini -  nonostante consenta e in qualche modo costringa ad avere relazioni anche intense con molte persone, con tante realtà organizzate, con numerose altre istituzioni, di fatto porta a vivere una sorta di solitudine. Tutto ciò è frutto dell’enorme distanza che separa i nostri buoni intenti ed ideali con la prassi ordinaria, è frutto del fatto che le grandi decisioni sono prese altrove e noi non abbiamo alcun modo per incidere sulla loro portata, è frutto del fatto che la complessità del ruolo porta a dover sacrificare in qualche misura la famiglia e i gli amici più cari, è frutto del fatto che l’attuale sistema di rappresentatività democratica non vede più i partiti capaci di mediare tra lo Stato e la società. Molte responsabilità si riversano sulle spalle di un sindaco, di assessori, di consiglieri comunali; ma – mi sia consentito – certamente tale peso è maggiormente portato dal primo cittadino, che in verità è anche l’ultimo, poiché si mette al servizio di tutti.»   

Dal Sindaco è venuto anche un pressante invito ai giovani a “non stare alla finestra”, ma a saper assumere il ruolo che a loro spetta e o occupare i posti che già sono loro, a considerare l’impegno politico come servizio e dovere civile, svolto con passione, con disinteresse e coerenza, e a “tirasi su le maniche” per “occuparsi della città con i limiti che le leggi dello Stato oggi ci impongono”.

 

Elezione del presidente e del vicepresidente del consiglio comunale – Su proposta di Maurizio Magistrelli (PD), che lo ha indicato come “presenza costante e certa” nei tre mandati precedenti, è stato eletto all’unanimità Fabio Colombo di Vivere Cernusco (per la verità c’è stata anche una scheda bianca, probabilmente quella del candidato stesso).

Nel suo discorso di insediamento Colombo, dopo i saluti e i ringraziamenti di rito, ha dato il benvenuto ai giovani consiglieri. «E’ un consiglio comunale composto, per la maggior parte, di nuovi consiglieri – ha osservato il neo presidente dell’assise - che per la prima volta ricoprono questo ruolo; vedere molti giovani seduti fra questi banchi è un segnale positivo per la voglia di impegnarsi per il bene collettivo da parte delle nuove generazioni e dimostra la vitalità della nostra città … Auspico che voi, che siete il presente, ma anche parte della futura classe dirigente di questa città, lavoriate con passione fra questi banchi; vi auguro di ritornarci anche nei prossimi mandati per continuare a spendervi per Cernusco.»
In un successivo passaggio, Colombo ha suggerito al sindaco come comportarsi di fronte al “quadro di difficoltà” determinato dalla crisi economica finanziaria che stiamo vivendo e dai continui tagli dei trasferimenti dalla stato centrale agli enti locali: ci potrebbero essere “momenti di confronto, anche duro o acceso, attorno a determinati temi o proposte”, e in queste circostanze “oltre alla necessaria ragionevolezza delle parti in gioco, sarà più che mai importante l’autorevolezza del sindaco, la sua capacità di mantenere la coesione e di agire super partes, prioritariamente nell’interesse della città e non dei singoli partiti, come già fatto nei precedenti cinque anni. E’ quanto la città ha affermato decisamente, il 6 e 7 maggio scorsi, tributando ad Eugenio Comincini e alle liste che lo sostengono una netta preferenza elettorale; è quanto afferma con convinzione il comune cittadino incontrato per strada, ancora oggi.»

 

Gli interventi dei consiglieri comunali – In brevi interventi, un rappresentate per ogni lista presente in consiglio comunale ha porto il suo saluto, ha ringraziato e ha dato una prima indicazione sul senso della propria presenza.

“Lavorare ragionando per il bene comune e non per il bene di parte” è stato l’impegno dichiarato da Claudio Gargantini. “Garantiamo il nostro massimo impegno. Garantisco al sindaco e assessori piena collaborazione e disponibilità. Garantiamo che il nostro gruppo è espressione di questa nostra comunità e non di posizioni personali” ha assicurato Maurizio Magistrelli. “Inizio un viaggio lungo che funziona se tutti insieme teniamo il timone” è questo l’invito fatto, sul senso della partecipazione, da Radaelli. L’auspicio espresso da Christian Mandelli è stato per una “amministrazione che si faccia promotrice del confronto e del dialogo dando così anche all’opposizione la possibilità di essere forza attiva e propositiva per i cernuschesi.”

“Ci batteremo – ha detto Claudio Keller - perché le linee guida del nostro programma possano essere accettate o quanto meno indichino la linea d’azione da seguire per ottenere il bene di questa città.” 

Più lungo degli altri, invece, è stato l’intervento di Mariangela Mariani di Vivere Cernusco, che ha posto attenzione sui giorni trascorsi dal Primo cittadino nella formazione della giunta. «Al Sindaco Comincini Vivere Cernusco esprime la sua fiducia e il suo sostegno leale. Il suo primo atto in questo secondo mandato, la nomina della giunta, è stato nel segno della continuità e della collegialità. Non era scontato: il grande risultato elettorale del suo partito di riferimento poteva dar luogo a spinte egemoniche che, seppur legittimate dall’esito delle urne, avrebbero potuto minare quello spirito di squadra che, al di là delle appartenenze partitiche, ha tenuto insieme e ha fatto lavorare bene questa coalizione nei precedenti 5 anni di mandato. Il Sindaco è riuscito nel difficile compito di contemperare le comprensibili aspirazioni del partito di maggioranza con la necessità di formare una nuova squadra che fosse rispettosa del grande lavoro che, nello scorso quinquennio, tutte le forze politiche di maggioranza hanno profuso.»

Prima sorpresa per le minoranze, l’elezione del vicepresidente del consiglio comunale, carica tradizionalmente riservata a loro. Ha prevalso, alla terza votazione valida, Gianluigi Frigerio (PDL) su Giuliano Mossini dello stesso partito e proposto da Claudio Keller. A sancire l’elezione di Frigerio è stato il voto determinante della maggioranza, che nelle prime due si era astenuta.

 

Il nostro augurio - «Ciò che un consiglio comunale deve proporsi è il funzionamento migliore del sistema-città; la formazione di una maggioranza e di una minoranza è funzionale a questo obiettivo. Sarebbe miope la maggioranza che giocasse l'asso pigliatutto dicendo: abbiamo vinto le elezioni, quindi comandiamo noi e non vogliamo che alcuno ci condizioni. Come sarebbe miope la minoranza che giocasse il gioco del "tanto peggio, tanto meglio" e quindi si illudesse di vincere la partita utilizzando questa strategia. Ciò che è male per la città è male per la maggioranza e per la minoranza. Se l'organismo politico o economico è malato, né la destra riuscirà a fare la sua politica, né la sinistra. Chiunque sia al governo non avrà spazi d'azione, ma sarà costretto a usare semplicemente i mezzi curativi, le medicine necessarie. A nessuno conviene dover prendere in cura un organismo malato. E siccome l'alternanza è scritta nella logica della democrazia, la ricerca concorde del bene della città è vantaggio di tutti.» (Monsignor Luciano Monari, vescovo di Brescia, al consiglio comunale della sua città, 3 febbraio 2012).  Il nostro augurio è che tutti sentano forte il desiderio di spendersi per il bene comune.

Buona settimana.

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 4 giugno 2012

 

 

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