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HOME > La Nota della Settimana > N° 22/2014

SPORT A CERNUSCO, CHE PASSIONE!

Con i giocatori, gli allenatori, i dirigenti e gli accompagnatori dell’Associazione Sportiva Oratori (ASO) Cernusco convenuti in Piazza San Pietro, a Roma, lo scorso sabato 7 giugno, per festeggiare il 70° di attività del Centro Sportivo Italiano (CSI) e per incontrare Papa Francesco, c’eravamo idealmente anche noi e, pensiamo, tutti coloro che hanno raccolto il testimone dello “sport in oratorio” dando vita a quella lunga, appassionata, entusiasmante esperienza che, nella nostra Sacer, ha avuto la fortuna di veder crescere degli autentici campioni.

Nel nostro Oratorio, la collaborazione con il CSI (ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni, che conta oltre un milione di tesserati, 13.500 società sportive, 42.000 squadre, 73 discipline praticate)  è iniziata negli anni Sessanta del secolo scorso, con l’organizzazione dei tornei serali di calcio, un appuntamento imperdibile per gli appassionati del pallone, nelle calde sere d’estate. Un’esperienza poi terminata all’inizio degli anni Ottanta. Contemporaneamente l’Unione Sportiva Sacer, che poi ha lasciato il posto all’ASO Cernusco, partecipava ogni anno con una squadra a sette calciatori al campionato provinciale “giovanissimi” del CSI Milano, aggiudicandosi, per la prima volta, anche il titolo nel 1972/73. Sempre negli anni Sessanta, sul campo di calcio della Sacer, mitico quello in asfalto per le interminabili partite del sabato pomeriggio con il super-iuventino don Luigi Del Torchio a fare da grande regista, tirarono i loro primi calci Roberto Galbiati, classe 1957, e Roberto Tricella, classe 1959. Due calciatori che, insieme a Gaetano Scirea, classe 1953 (nato a Cernusco ma trasferitosi quasi subito in un altro paese vicino), contribuirono a creare la leggenda di “Cernusco paese dei liberi”. Infatti, il destino volle che tutte e tre giocassero nello stesso ruolo.

“Uno sport per tutti” - L’attività sportiva in Oratorio, nella seconda metà degli anni Sessanta, cominciò a organizzarsi in modo stabile, raccogliendo un’impegnativa eredità: quella della Ginnastica Constantes, di inizio Novecento e quella della squadra di calcio Associazione Sportiva Constantes che, nel secondo dopoguerra, militò nel campionato regionale di promozione. Chi allora si occupava di sport in Oratorio, e noi eravamo tra quelli, in quegli anni di contestazione giovanile e di impegno politico, era visto come un disimpegnato. Pazienza! Ma quella esperienza ci educò, ci diede l’occasione di fare tante amicizie, ci consentì di incontrare tantissimi ragazzi e giovani all’insegna di “uno sport per tutti”. Consapevoli che lo sport è sfida: perché a ogni atleta insegna i propri limiti ed educa - attraverso le regole, il confronto, la competizione e l’allenamento - a migliorarsi. La stessa sfida che oggi caratterizza l’ASO Cernusco, associazione dai numeri incredibili: oltre mille tesserati, una trentina di squadre, più di cento tra dirigenti e accompagnatori. La società del presidente Raimondi   ha come scopo quello di “proporre un movimento sportivo che viva l’esperienza dello sport come momento di educazione, di crescita, di impegno, ispirandosi alla visione cristiana dell’uomo.”

Lo sport nella nostra città ha avuto in questi ultimi decenni un intenso sviluppo: si contano quasi 40 disciplina sportive praticate, una cinquantina di associazioni iscritte all’albo comunale e si stimano 6.500 atleti in attività. Le amministrazione comunali che si sono succedute in questo arco di tempo hanno sempre dato molta attenzione all’impiantistica e sostenuto i gruppi sportivi. Con l’avvento alla guida dell’assessorato dello sport di Ermanno Zacchetti è stato fatto un salto in più, è stato proposto un “Piano di sostegno allo sport”, che per il biennio 2013/2014 ha scelto come slogan “Uno sport su misura”, con  l’ambizione di rendere consapevoli tutti gli attori coinvolti nella pratica sportiva che si può “proporre – in maniera strutturata e consapevole – uno sport a misura di ciascuna persona, affinché l’offerta sportiva rappresenti, per tutti e sempre più per ciascuno, una possibilità di crescita personale, certo fisica, ma anche umana”. Sappiamo che le critiche verso l’amministrazione comunale non mancano e ci rendiamo conto che oggi, complice la crisi economica, è diventato forse più difficile far vivere lo sport di base: le risorse finanziare pubbliche sono limitate e non ci sono più contributi a pioggia, le sponsorizzazioni si sono fortemente ridimensionate, le elargizioni dei privati scarseggiano. Ma gli autentici sportivi sanno far fronte anche a queste difficoltà e superarle, riconducendo tutto all’essenziale, alla sobrietà. In fondo, lo sport appassiona perché è prima di tutto esperienza di vita.

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 9 giugno 2014       

 

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