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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 22°/2009

Elezioni europee e cooperative in assemblea

Dal 4 al 7 giugno, 375 milioni di elettori saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento dell’Unione Europea. Constatiamo, purtroppo, che l’interesse per questa consultazione elettorale  è abbastanza scorso, complici anche i mezzi di comunicazione sociale - quotidiani, radio e televisione - che in queste settimane hanno dato ampio risalto ad altre notizie - scandali e pettegolezzi - piuttosto che presentare e discutere dei temi europei. Eppure, a nessuno dovrebbe sfuggire l’importanza che, per i Paesi del vecchio continente, ha il rafforzamento dell’integrazione europea.


«Nelle elezioni europee è in gioco la scelta dei deputati che discuteranno argomenti che sono di competenza delle Istituzioni europee. Molti credono che queste questioni non sono direttamente collegate al proprio Paese e per questo motivo queste elezioni non sembrano loro molto importanti. Tuttavia, oltre il 60% delle legislazioni che oggi sono varate in ciascuno dei Paesi dell'Unione europea, hanno la loro origine in seno alle Istituzioni europee. Non si tratta unicamente di mere questioni tecniche della vita sociale. In seno al Parlamento europeo si discutono molte questioni (anche se non tutte dovrebbero essere discusse lì) che influenzano la nostra vita e la cultura europea presente e futura. Si discute di aborto, si parla di matrimonio, anche sapendo che è di pertinenza della politica degli Stati in materia di famiglia. Si parla di istruzione, di sanità, di ricerca scientifica e anche di religione. La nostra responsabilità, quindi, inizia riconoscendo l'importanza di avere persone ben preparate, consapevoli delle conseguenze future dei loro atti e che hanno una visione positiva e cristiana della vita e così da essere in grado di influenzare le decisioni.
Non si tratta solo di allertare per il pericolo di distanza tra noi e le nostre radici cristiane, né di un nostalgico ricordo di un passato cristiano. La Chiesa è attivamente impegnata nella costruzione europea, non per tornare indietro, ma perché sia possibile costruire un 'Europa delle persone, della dignità umana, della verità sul matrimonio e sulla famiglia, della solidarietà, della responsabilità verso i poveri e per l'ambiente. Un'Europa in cui le persone sono persone libere e responsabili. Un'Europa con Dio, perché sia un'Europa con un'anima i cui cittadini trovino in essa la felicità. Un'Europa che non è solo il "pane", ma anche lo spirito.
Di fronte a queste sfide, il cristiano non può, tuttavia, non vedere le numerose cose buone fatte finora. Un cristiano deve guardare al futuro con un senso di responsabilità e di speranza, non come una tragedia. La nostra speranza, che proviene dalla certezza che il Signore della storia e del cosmo ci ama e ci accompagna sempre, ci spinge attivamente a costruire un' "Europa in cui tutti si sentono a casa". Il non sapere come sarà il futuro non è grave quando sappiamo che Dio non ci lascia orfani. Non sentire la responsabilità e non provare a fare quanto è possibile per rendere più cristiana la nostra Europa non appartiene a chi sa che Dio lo chiama ad amare tutti e ad annunciare la verità. »
(Duarte Nuno Queiroz de Barros da Cunha, segretario generale del Consiglio delle Conferenze episcopali europee).
La Commissione degli episcopati della Comunità europea, in un documento dello scorso 20 marzo, ha indicato i temi su cui si aspetta che i membri del prossimo Parlamento Europeo partecipino e contribuiscano attivamente: "rispettare la vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale"; "sostenere la famiglia fondata sul matrimonio - inteso come unione tra un uomo e una donna - come unità di base della società"; "promuovere i diritti sociali dei lavoratori"; "sostenere una governance economica fondata su valori etici"; "promuovere la giustizia nelle relazioni tra l'Unione europea e i Paesi in via di sviluppo"; "dimostrare solidarietà tramite politiche di assistenza nei confronti dei membri più deboli"; "proteggere il Creato" e "promuovere la pace nel mondo" con una "politica estera coordinata e coerente".
Il pericolo di una scarsa affluenza al voto appare reale, perché la politica, in questa campagna elettorale ha dimostrato,  ancora una volta, di essere lontana dal sentire della gente comune e dai suoi problemi concreti. Ma l’astensione non aiuta di certo a far cambiare le cose. Piuttosto, ricordiamoci che ciascuno di noi ha il dovere morale di partecipare a queste elezioni, esercitando il proprio diritto di voto, una volta informatosi sulle proposte e sui programmi elettorali dei vari partiti e dei candidati, chiamati, questi ultimi, a dare prova di onestà e di integrità, visto che essi lavorano per il bene comune.  In queste elezioni europee poi abbiamo la possibilità di esprimere anche le nostre preferenze per i singoli candidati, usiamola bene.  

 

Abbiamo accennato nella scorsa nota allo svolgimento delle assemblee dei soci della Banca di Credito Cooperativo di Cernusco sul Naviglio e della Nuova Cooperativa Agricola Cernuschese.

I primi a ritrovarsi sono stati i soci dell’Agricola, sabato 23 maggio al Centro cardinal Colombo. I dati di bilancio e la relazione sulla gestione hanno messo in evidenza che, pur nell’attuale difficile situazione economica, la cooperativa gode di buona salute. Le vendite si sono attestate intorno ai 20 milioni di euro, le immobilizzazioni  materiali superano i 5 milioni di euro, il patrimonio netto va oltre i 3 milioni di euro, i soci, dimostrando fiducia nella cooperativa, la finanziano per  quasi 3,5 milioni di euro.

La politica commerciale e promozionale adottata nel 2008 - come affermato dagli amministratori -  ha tenuto conto della perdurante crisi in atto, ma ha comunque consentito di rispettare il budget. La quota di mercato dell’Agricola, a livello cittadino, è stata stimata in circa il 20%.

Il maggior fatturato si è realizzato nel punto vendita di Via Goldoni (oltre 8 milioni di euro), seguono quelli di Milano (4,6) e Vimodrone (3,6), e poi quelli di piazza Matteotti (2,5) e via Pontida (2,4). Nel 2008 sono stati emessi circa 1,3 milioni di scontrini.

Notizie positive anche sul fronte del personale, che periodicamente segue corsi di formazione, con 91 unità impiegate, di cui 26 a tempo parziale. Nel corso del 2008, tredici rapporti a tempo determinato sono stati trasformati in definitivi.

I soci sono oltre 700, con una netta prevalenza degli uomini, ma con un’alta percentuale (68%) di ultra sessantenni. 

L’Agricola si distingue anche, in coerenza con le sue finalità, per l’attenzione posta alla comunità locale: ha dato sostegno ad alcune iniziative promosse dagli oratori, dal Comune, dalle scuole e dal volontariato.

 

All’Atahotel Quark di Milano si è, invece, svolta – domenica 24 maggio, dalle ore 9,30 in poi – l’assemblea dei soci del locale credito cooperativo. Una compagine di oltre 5500 persone, di cui più di 550 erano fisicamente presenti, forse invogliati anche dal successivo pranzo che la banca ha offerto a tutti in occasione del suo 20° d’attività – e altri 170 circa per delega.

I dati più significativi del Bilancio - presentato dal presidente della BCC, Giuseppe Milan – indicano in oltre 43 milioni di euro il patrimonio netto (+ 6,25% rispetto al 2007), l’utile di esercizio superiore a 3 milioni di euro (+ 13,59%), la raccolta diretta a 452 milioni di euro (+ 14,72%), mentre quella indiretta è stata di 304 milioni di euro (- 14,52%).

“Nel corso del 2008 – si legge nella Relazione degli amministratori – anno che sarà probabilmente ricordato come quello di innesto di una crisi finanziaria senza pari nella storia dell’economia mondiale, Credicoop ha proseguito con sicurezza il proprio cammino di sviluppo nell’autonomia, continuando a  operare con regole di estrema semplicità e trasparenza operativa. Intermediando cioè il denaro raccolto dai risparmiatori in operazioni di investimento nell’economia reale locale.”

È stato ricordato che “nel corso del 2008 la Banca è stata anche sottoposta ad una visita ispettiva da parte della Banca d’Italia, conclusasi con esiti sostanzialmente favorevoli e con indicazioni perché i vertici aziendali proseguano nel costruttivo cammino intrapreso finalizzato ad un irrobustimento dei processi di lavoro, alla riqualificazione del portafoglio crediti nonché al rafforzamento del ciclo reddituale.”

È stato pure evidenziato che “nel contesto dei fidi concessi alle aziende resta purtroppo ancora presente un elevato livello di concentrazione del credito sia in termini di grandi gruppi sia nei confronti di controparti appartenenti ai settori dell’edilizia e dell’immobiliare … Pur consapevole che questa situazione  derivi anche dalle caratteristiche che peculiarmente contraddistinguono la specifica economia del nostro territorio di riferimento, nell’ambito delle proprie strategie e per cercare di riequilibrare maggiormente questa situazione, ha definito degli specifici obiettivi di graduale ridimensionamento del credito nei confronti del settore in oggetto.” Con riferimento a questa situazione, il consiglio d’amministrazione ha deciso di “porre specifiche limitazioni alle concessioni di fidi di importo elevato”.

Nel 2008 la banca - che ha oltre il 70% dei soci con più di 46 anni - ha erogato circa 212 mila euro di contributi nel settore sociale (41%), culturale (19,6%), parrocchie (16,2%) e sportivo (22,3%).

Nel nuovo piano strategico per il triennio 2009/2011, il consiglio d’amministrazione “ha individuato 4 punti cardinali nel percorso di evoluzione della Banca: reputazione, formazione, patrimonializzazione e monitoraggio mandamentale.”

Il presidente della BCC, Giuseppe Milan, a commento e conclusione della Relazione sulla gestione, ha detto che gli amministratori operano nella “consapevolezza che questa banca, in quanto cooperativa, è proprietà di tutti i soci”. Ha poi invitato i consiglieri ad avere “mente aperta”, la direzione ed il personale alla “sobrietà come stile di vita, nei rapporti con i soci e i clienti, i soci a non prevedere il futuro ma a farlo.

Ha poi aggiunto che il 2009 sarà un anno difficile, ci vorrà prudenza, lungimiranza, perche le statistiche già parlano di un 40% in meno sui risultati d’esercizio delle banche” e noi “stiamo usando la raspa sui costi per comprimerli il più possibile.”

L’assemblea, approvando il Bilancio, ha anche deciso - essendo state coperte tutte le perdite pregresse - di tornare a distribuire ai soci un dividendo del 2,35%, oltre al ristorno, nella misura massima di euro 2.500 a socio,  secondo le modalità stabilite nell’apposito regolamento.

Da ultimo, l’annuncio che in occasione del ventennale della BCC, in settembre sarà organizzato un viaggio a Roma, con udienza, il 30 settembre, dal Santo Padre.

 

Cooperazione e innovazione sono stati indicati come due importanti elementi sui quali si può e si deve ripartire per uscire dalla crisi attuale. Intendendo per cooperazione una nuova alleanza tra istituzioni, enti locali, forze produttive e della società civile su un percorso condiviso capace di metter a fattor comune le eccellenze e le migliori pratiche e per innovazione, invece, a nuovi prodotti, nuovi servizi, nuovi processi, ma anche un nuovo modo di concepire le attività tradizionali.

Noi riteniamo che questi due elementi possano trovare nelle cooperative locali un significativo punto di incontro e siano anche la sfida sulla quale sono chiamate a misurarsi nel prossimo futuro: non sola la BCC e l’Agricola, ma anche tutte le altre cooperative che operano sul nostro territorio.

 

Buona settimana!

 

Carlo & Ambrogio

 

Cernusco sul Naviglio, lunedì 1 giugno 2009      

 

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