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HOME > La Nota della Settimana > N° 21/2012

VII INCONTRO MONDIALE:
FAMIGLIA, LAVORO E GIORNO FESTIVO SONO DONI E BENEDIZIONI DI DIO

Siamo ormai a pochi giorni dall’arrivo del Papa a Milano, in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Se la presenza del Santo Padre, dal pomeriggio del 1 giugno al 3 giugno, come inevitabile, attirerà la maggiore attenzione dei fedeli e dell’opinione pubblica, non bisogna però dimenticare che il grande evento sarà preceduto, dal 30 maggio al 1 giugno, dal Congresso Internazionale Teologico sulla famiglia. Purtroppo è in agguato il rischio che le vicende di cronaca di questi giorni (avvicendamento ai vertici della banca vaticana e trafugamento di lettere e documenti riservati del Papa) distolgano l’interesse dai veri contenuti dell’Incontro per concentrarsi, grazie anche al rilievo dato dai mezzi di comunicazione sociale agli aspetti scandalistici. Condividiamo, proposito delle due citate vicente, quanto scritto da un noto e autorevole giurista: “è auspicabile che la verità si stia facendo strada in queste ore su tutte e due i versanti, distinti e distanti. Farà bene alla Chiesa e alla cattolicità universale. Ma farà bene anche alla società italiana e a qualunque società civile.” (Francesco Paolo Casavola, Il Messaggero, 26 maggio 2012).

LA FAMIGLIA: IL LAVORO E LA FESTA - Nell’agosto 2010, in una lettera indirizzata all’arcivescovo di Milano, è stato lo stesso Benedetto XVI a spiegare il tema e il significato dell’Incontro. «Il lavoro e la festa sono intimamente collegati con la vita delle famiglie: ne condizionano le scelte – ha scritto il Papa - influenzano le relazioni tra i coniugi e tra i genitori e i figli, incidono sul rapporto della famiglia con la società e con la Chiesa.
La Sacra Scrittura (cfr Gen 1-2) ci dice che famiglia, lavoro e giorno festivo sono doni e benedizioni di Dio per aiutarci a vivere un´esistenza pienamente umana. L´esperienza quotidiana attesta che lo sviluppo autentico della persona comprende sia la dimensione individuale, familiare e comunitaria, sia le attività e le relazioni funzionali, come pure l´apertura alla speranza e al bene senza limiti.
Ai nostri giorni, purtroppo, l´organizzazione del lavoro, pensata e attuata in funzione della concorrenza di mercato e del massimo profitto, e la concezione della festa come occasione di evasione e di consumo, contribuiscono a disgregare la famiglia e la comunità e a diffondere uno stile di vita individualistico. Occorre perciò promuovere una riflessione e un impegno rivolti a conciliare le esigenze e i tempi del lavoro con quelli della famiglia e a ricuperare il senso vero della festa, specialmente della domenica, Pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell´uomo, giorno della famiglia, della comunità e della solidarietà.
Il prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie costituisce un´occasione privilegiata per ripensare il lavoro e la festa nella prospettiva di una famiglia unita e aperta alla vita, ben inserita nella società e nella Chiesa, attenta alla qualità delle relazioni oltre che all´economia dello stesso nucleo familiare.
L´evento, per riuscire davvero fruttuoso, non dovrebbe però rimanere isolato, ma collocarsi entro un adeguato percorso di preparazione ecclesiale e culturale.»
In conclusione della sua lettera, Benedetto XVI ha spiegato anche il programma dell’evento. «Il VII Incontro Mondiale avrà, come i precedenti, una durata di cinque giorni e culminerà il sabato sera con la “Festa delle Testimonianze” e domenica mattina con la Messa solenne. Queste due celebrazioni, da me presiedute, ci vedranno tutti riuniti come “famiglia di famiglie”. Lo svolgimento complessivo dell´evento sarà curato in modo da armonizzare compiutamente le varie dimensioni: preghiera comunitaria, riflessione teologica e pastorale, momenti di fraternità e di scambio fra le famiglie ospiti con quelle del territorio.»

CONGRESSO INTERNAZIONALE TEOLOGICO - Dal 30 maggio al 1 giugno, a Milano e contemporaneamente in altre sette città lombarde, si terrà il Congresso Internazionale Teologico. Cuore del VII Incontro mondiale delle Famiglie, il Congresso rappresenta il momento di sintesi più alto e qualificato della riflessione ecclesiale sulla famiglia. Un grande cantiere di elaborazione del pensiero e valorizzazione delle esperienze che a Milano, in modo più accentuato che nelle edizioni precedenti, avrà anche un sapore laico, perché sceglie di affrontare due temi che interpellano non esclusivamente i credenti: il lavoro e la festa, i due ambiti in cui la famiglia si apre alla società e la società s’innesta nella vita delle famiglie.
Sono in programma 31 eventi con 104 relatori scelti fra gli esponenti più significativi del panorama culturale, politico, associativo internazionale. Tra costoro 4 cardinali, 7 vescovi, 24 professori universitari, tra cui sociologi, psicologi, demografi, economisti, teologi, giuristi, agronomi. 5 mila i partecipanti attesi. I Paesi rappresentanti sono 27. Questi sono i numeri che possono aiutare a dare la proporzione dei tre giorni di studio che si appresta a vivere il capoluogo lombardo in attesa dell’arrivo del Papa.
Diversi gli argomenti che saranno toccati attraverso le relazioni sapienziali dei principali rappresentanti dell’episcopato mondiale, gli interventi degli esperti e le testimonianze: la conciliazione dei tempi tra famiglia e lavoro, il rapporto tra festa e tempo libero, la famiglia di fronte alle sfide della comunicazione globale, dell’immigrazione, dell’educazione. Si parlerà della condizione delle donne che lavorano. E anche di separazioni, divorzi e nuove unioni.
Anche i ragazzi lavoreranno, a loro misura, sugli stessi temi degli adulti, suddivisi in cinque fasce di età da 3 a 17 anni con momenti di parola, animazione, giochi, attività ludiche e istruttive.

UN APPUNTAMENTO CHE HA UNA PROFONDA VALENZA CIVILE, SOCIALE E CULTURALE - Il VII Incontro Mondiale delle Famiglie è promosso dal Pontificio Consiglio per la famiglia, che lo organizza insieme all’arcidiocesi di Milano. L’evento - ha scritto in una nota, lo scorso 26 maggio, il cardinale Ennio Antonelli, presidente del citato organismo vaticano - «non riveste soltanto un grande significato ecclesiale, ma è anche un appuntamento che ha una profonda valenza civile, sociale e culturale. Il significato è indicato dal tema: "La famiglia: il lavoro e la festa". Ma prima ancora l’incontro è significativo per se stesso, come evento di carattere mondiale. Le famiglie provenienti dai cinque continenti e le famiglie di Milano e del territorio, si incontrano, si accolgono reciprocamente, si scambiano esperienze. La grande assemblea riunita intorno al Papa, esprime e celebra l’unità e l’universalità del popolo di Dio.
Quanto al tema, bisogna spiegare che famiglia, lavoro e festa non sono tre argomenti giustapposti, ma un solo argomento, cioè l’interazione di questi tre valori, che sono fondamentali per la vita delle persone e per la società. Fin dal primo capitolo della Bibbia, famiglia, lavoro e festa sono presentati come tre benedizioni, tre doni di Dio per una vita buona. Infatti per la felicità sono necessari sia i beni materiali che relazionali, sia la ricerca dell’utile che il riposare e lo stare insieme con gli altri e con Dio.»
Perché oggi è quanto mai urgente riflettere su famiglia, lavoro e festa? «Affrontare questi argomenti in modo non superficiale – scrive ancora il cardinale Antonelli - può contribuire innanzi tutto ad uscire dalla crisi che affligge l’Occidente, che non è solo crisi economica. Tutti si rendono conto che occorrono da una parte innovazione, investimenti e maggiore produttività e, d’altra parte, equilibrato ricambio generazionale e quindi tasso di natalità più elevato e migliore educazione. Dalle indagini sociologiche risulta che sono proprio le famiglie sane ad assicurare risparmio, responsabilità ed efficienza, procreazione generosa e impegno educativo. È dunque interesse della società sostenere le famiglie, offrire opportunità di lavoro, conciliare le esigenze e i tempi della famiglia con quelli dell’impresa, armonizzare maternità e professione, aiutare le famiglie numerose. Dalle ricerche sociologiche risulta che, per la felicità delle persone, la salute, le buone relazioni familiari, la capacità di stabilire rapporti solidali, improntati al rispetto reciproco, nel proprio ambiente di lavoro e nella propria comunità, contano più del reddito.»
Perché è importante recuperare il senso della festa? «Occorre recuperare il senso della festa – prosegue il cardinale Antonelli - perché non sia tempo di evasione e di dispersione, ma piuttosto tempo di concentrazione sui valori essenziali: Dio, famiglia, comunità, amicizia, cultura, solidarietà. Specialmente occorre salvaguardare la domenica dall’invadenza del mercato.
Oggi la centralità della domenica appare minacciata da una certa cultura relativistica che, da una parte vorrebbe appiattire l’uomo sull’oggi, azzerando qualsiasi tensione trascendente, dall’altra sostiene che, soprattutto in tempo di crisi, occorre dare la precedenza all’efficientismo della produzione e del guadagno. In questo modo però non si comprende che l’esigenza della festa non potrà mai essere cancellata perché iscritta profondamente nel cuore dell’uomo e, in modo ancora più ricco di significati, nel cuore del cristiano che celebra nella domenica la Pasqua settimanale del Signore. La domenica, la festa, è il richiamo a una dimensione che va al di là dell’effimero e si collega all’eterno. La festa è, da un lato, il tempo della gratuità, del gioco, della contemplazione, della natura, delle relazioni buone, della famiglia, ma dall’altro è soprattutto il tempo della preghiera, della spiritualità, del rapporto con Dio. Recuperare il significato della domenica e della festa vuol dire quindi iniettare nell’organismo in crisi di questa nostra civiltà occidentale, un benefico antidoto contro l’individualismo, il soggettivismo, l’egoismo sociale che sono alla radici di tanti mali: aborti, separazioni, divorzi, carenze educative.»

LA PARTECIPAZIONE DEI CERNUSCHESI ALL’INCONTRO – Negli scorsi mesi le famiglie della nostra città sono state inviate ad aprire le loro case per accogliere quelle provenienti da altre parti del mondo. Nei prossimi giorni sarà presente a Cernusco una delegazione del Perù, accompagnata dal loro vescovo, monsignor Lino Panizza, con 60 persone; arriverà anche una delegazione romana con oltre 60 persone e un gruppo di Albenga (Liguria) di 60 persone.
A livello cittadino, un importante momento di preparazione, aperto alla partecipazione di tutti, sarà rappresentato dalla veglia di adorazione eucaristica, in programma in chiesa prepositurale, alle ore 21,30 di venerdì 1 giugno, suddivisa in tre momenti, che riprendono le tre parole dello slogan del VII Incontro mondiale: famiglia, lavoro, festa.
I cresimati di quest’anno, ragazzi e ragazze di prima media, con i loro genitori, padrini e madrine, parteciperanno poi, nella mattinata di sabato 2 giugno, all’incontro con il Papa e l’arcivescovo allo stadio di San Siro.
Al grande appuntamento finale dell’Incontro - la Messa con il Papa, domenica 3 giugno, all’aeroporto di Bresso – si sono iscritti, presse le segreterie parrocchiali cittadine, oltre 800 persone, ma probabilmente i cernuschesi che parteciperanno all’evento saranno molti di più perché c’era anche la possibilità di farlo direttamente da casa,collegandosi al sito internet del comitato organizzatore. E, ultimissima notizia, il comitato organizzatore ha annunciato che tutti potranno partecipare alla Messa, quindi anche coloro che non si sono iscritti entro lo scorso 19 maggio.

LA FAMAGLIA DI NAZARET, UN MODELLO DA SEGUIRE NELLA VITA QUOTIDIANA – Noi, fedeli della Comunità pastorale Famiglia di Nazaret, dovremmo avvertire più intensamente il richiamo esercitato, su ogni credente, dalla Sacra Famiglia, come modello da seguire nella vita quotidiana. Questo potrebbe già essere, per la nostra comunità, un primo e buon frutto dell’ormai imminente Incontro Mondiale delle Famiglie.
“Vivete bene, e muterete i tempi” - «Sant’Agostino ad alcuni cristiani che si lamentavano del difficile momento storico che vivevano rispondeva: “Voi dite: I tempi sono cattivi; i tempi sono pesanti; i tempi sono difficili. Vivete bene, e muterete i tempi” (Discorsi, 311,8). Domandiamoci i tempi sono cattivi o sono gli uomini a non essere all’altezza dei tempi? Viviamo bene la nostra fede ogni giorno e allora i tempi saranno migliori.
Come vivere bene la nostra fede ogni giorno? Occorre nutrirsi delle parole di Gesù, contenute nei Vangeli. Esse costituiscono il nostro paradigma quando parliamo di sacralità della persona, della sua naturale socievolezza e relazionalità, della carità e della verità, della giustizia e della pace, del valore e del significato del lavoro, della famiglia e della vita, dell’economia e della politica, della custodia del creato, della destinazione universale dei beni, del primato del regno di Dio rispetto a ogni realtà terrena. Gesù ha difeso ogni persona (malati, lebbrosi, adultere, pubblicani, …); ha costruito una comunità di affetti, nella famiglia e con gli amici (non servi); ha predicato l’amore e il perdono, pur nel rigore dell’assunzione delle proprie responsabilità e di un sincero pentimento; ha lavorato e ha provato la fatica e la soddisfazione; ha condiviso i suoi averi, ha nutrito gratuitamente, non ha mai tolto alcunché ad alcuno, ha diffuso fiducia e speranza e ha reso tutti fratelli di un unico Padre.
Guardiamo alla Sacra Famiglia di Nazaret come modello da seguire nella vita quotidiana per proporre una vita sobria, responsabile, dove ognuno aiuta l’altro e dove la famiglia e il lavoro sono profondamente uniti nei tempi del silenzio, dell’operosità, del riposo e della santità. Nazaret ci ricorda che «con l’incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo a ogni uomo. Ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con mente d’uomo, ha agito con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uomo. Puntiamo quindi a educare al lavoro dignitoso, a promuovere la famiglia e la vita, ad armonizzare i tempi della famiglia e del lavoro nella festa e ad essere un cuore solo e un’anima sola.» (Monsignor Angelo Casile, Direttore dell’Ufficio Nazionale C.E.I. per i problemi sociali e del lavoro, 10 marzo 2012).
Buona settimana, verso l’Incontro mondiale delle famiglie!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 28 maggio 2012
 

P.S. – Dopo le elezioni comunali dello scorso 6 e 7 maggio, il Sindaco, Eugenio Comincini, ha annunciato la composizione della giunta comunale ed è stata convocata, per lunedì 28 maggio, la prima seduta del consiglio comunale. Di tutto questo scriveremo in una prossima nota. Intanto, registriamo con viva soddisfazione la nomina, per la prima volta, di un assessore alla famiglia. Un bel segnale, considerata anche la coincidenza con il VII Incontro Mondiale delle famiglie. Naturalmente poi ci aspettiamo che alle parole seguano i fatti.

 

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