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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 21°/2009

Spazio web: non solo semplici connessioni

ma anche buone relazioni

 

L’invito a coniugare due mondi, quello virtuale e quello reale, che solitamente siamo portati a contrapporre, ci è stato offerto dal messaggio - "Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia." – del Santo Padre per la 43^ Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che in tutta la Chiesa Cattolica si è celebrata domenica 24 maggio 2009.

Molti, come sempre, gli spunti importanti che il Papa ha posto all’attenzione di tutti. Noi ci limitiamo a richiamarne alcuni (comunque, in allegato alla presente nota, c’è il testo completo del messaggio).

 

«Le nuove tecnologie digitali – ha scritto Benedetto XVI - stanno determinando cambiamenti fondamentali nei modelli di comunicazione e nei rapporti umani. Questi cambiamenti sono particolarmente evidenti tra i giovani che sono cresciuti in stretto contatto con queste nuove tecniche di comunicazione e si sentono quindi a loro agio in un mondo digitale che spesso sembra invece estraneo a quanti di noi, adulti, hanno dovuto imparare a capire ed apprezzare le opportunità che esso offre per la comunicazione ... I giovani, in particolare, hanno colto l’enorme potenziale dei nuovi media nel favorire la connessione, la comunicazione e la comprensione tra individui e comunità e li utilizzano per comunicare con i propri amici, per incontrarne di nuovi, per creare comunità e reti, per cercare informazioni e notizie, per condividere le proprie idee e opinioni … Riflettendo sul significato delle nuove tecnologie, è importante considerare non solo la loro indubbia capacità di favorire il contatto tra le persone, ma anche la qualità dei contenuti che esse sono chiamate a mettere in circolazione. Desidero incoraggiare tutte le persone di buona volontà, attive nel mondo emergente della comunicazione digitale, perché si impegnino nel promuovere una cultura del rispetto, del dialogo, dell’amicizia.

Pertanto, coloro che operano nel settore della produzione e della diffusione di contenuti dei nuovi media non possono non sentirsi impegnati al rispetto della dignità e del valore della persona umana. Se le nuove tecnologie devono servire al bene dei singoli e della società, quanti ne usano devono evitare la condivisione di parole e immagini degradanti per l’essere umano, ed escludere quindi ciò che alimenta l’odio e l’intolleranza, svilisce la bellezza e l’intimità della sessualità umana, sfrutta i deboli e gli indifesi.

Le nuove tecnologie hanno anche aperto la strada al dialogo tra persone di differenti paesi, culture e religioni. La nuova arena digitale, il cosiddetto cyberspace, permette di incontrarsi e di conoscere i valori e le tradizioni degli altri. Simili incontri, tuttavia, per essere fecondi, richiedono forme oneste e corrette di espressione insieme ad un ascolto attento e rispettoso. Il dialogo deve essere radicato in una ricerca sincera e reciproca della verità, per realizzare la promozione dello sviluppo nella comprensione e nella tolleranza. La vita non è un semplice succedersi di fatti e di esperienze: è piuttosto ricerca del vero, del bene e del bello … Occorre non lasciarsi ingannare da quanti cercano semplicemente dei consumatori in un mercato di possibilità indifferenziate, dove la scelta in se stessa diviene il bene, la novità si contrabbanda come bellezza, l’esperienza soggettiva soppianta la verità.

Il concetto di amicizia ha goduto di un rinnovato rilancio nel vocabolario delle reti sociali digitali emerse negli ultimi anni… Occorre essere attenti a non banalizzare il concetto e l’esperienza dell’amicizia. Sarebbe triste se il nostro desiderio di sostenere e sviluppare on-line le amicizie si realizzasse a spese della disponibilità per la famiglia, per i vicini e per coloro che si incontrano nella realtà di ogni giorno, sul posto di lavoro, a scuola, nel tempo libero. Quando, infatti, il desiderio di connessione virtuale diventa ossessivo, la conseguenza è che la persona si isola, interrompendo la reale interazione sociale. Ciò finisce per disturbare anche i modelli di riposo, di silenzio e di riflessione necessari per un sano sviluppo umano.»

 

Un messaggio che riguarda anche noi, settimanalmente impegnati in queste note, con il desiderio, tra gli altri, di promuovere relazioni buone.    

Nei numerosi commenti che, in questi giorni, abbiamo letto sulle parole del Santo Padre, è dominante il richiamo al compito educativo degli adulti e all’uso responsabile dei moderni mezzi di comunicazione.

L’atteggiamento di ogni educatore, è stato sottolineato, deve partire dall’ascolto, “soprattutto oggi, dove suoni, parole e immagini si moltiplicano e si rincorrono, dove la rapidità dell’innovazione e della comunicazione incalza, dove i giovani appaiono irraggiungibili dietro gli auricolari degli iPod, dove affetti, lavoro, amicizie, tempo libero si inseriscono in una rete di squilli anche quando non si è raggiungibili”. In secondo luogo, bisogna lasciarsi coinvolgere “per accompagnare i giovani nella crescita e nella maturazione di una sana identità personale, capace di aprirsi a se stessa e agli altri”. In terzo luogo, bisogna “ricucire la relazione, ricostruirla da ciò che nessun computer potrà mai dare: l’impatto della presenza, della voce, dello sguardo dell’altro.”

Tra le righe del messaggio, è stato ancora osservato, si “coglie il richiamo agli adulti perché stiano accanto ai giovani con senso di responsabilità, non rinuncino ad educare, non siano spettatori disincantati di una innovazione quotidiana, ma protagonisti insieme, capaci di pensare sui fenomeni, inventare verso dove orientare le reti di cui si è nodi, e non solo canali.”

Non si può non rilevare, infine, come “le nuove tecnologie hanno un enorme potenziale, da affidare però alla responsabilità dei comunicatori. Soprattutto le tecnologie di ultima generazione costituiscono un potenziamento quasi invisibile dell’umano, avendo abbattuto le barriere e del tempo e dello spazio: nonostante ciò, richiedono sempre un soggetto che le interpreti. È il fattore umano, il soggetto che comunica, l’unico capace di trasformare il mondo del web da un mondo di semplici connessioni ad un mondo di relazioni: non limitandosi ad offrire ai frequentatori della rete la possibilità di girovagare, ma anche quella di orientarsi. Anche i giovani, infatti, pur essendo nativi dell’era digitale, hanno bisogno di acquisire competenze e abilità: non basta navigare, se non si sa in quale direzione andare.”

 

Delle nuove tecnologie si è parlato anche nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale della nostra città, nell’ambito della discussione delle modifiche al Regolamento del servizio di accesso a internet, per i frequentatori della biblioteca comunale. In esame, le modalità di utilizzo del servizio wireless non disponibile per i minori. Un servizio già installato, ma non ancora utilizzabile per la mancanza di tutte le necessarie certificazioni, e che si vorrebbe presto esteso anche ad altre aree della città.

Per poter usufruire di questo accesso a internet, illimitato e con password annuale, si dovrà pagare una tariffa - ha detto l’assessore Mariangela Marinai - “simbolica, per il fatto che i soldi sono sempre meno e si è pensato così di coprire almeno i costi manutenzioni del software.” I possessori di carta giovani pagheranno 5 euro all’anno, mentre verseranno 10 euro i Cernuschesi .

Per i minori, ha aggiunto l’assessore, “è stato ritenuto opportuno non rendere disponibile l’accesso a questo servizio per le difficoltà di poter vigilare sulla loro navigazione.” Chi ha meno di diciott’anni potrà  comunque, assistito da un adulto, eventualmente usare le altre postazioni fisse. 

Il servizio wireless ha avuto un quasi generale consenso, anche sulle limitazioni poste ai minori e sulla tracciabilità della navigazione, onde evitare usi impropri, da parte degli utenti. 

Unica voce di aperto dissenso, tanto da essere il solo a votare contro la delibera, è stata quella del consigliere Claudio Gargantini (PD), che ha giudicato ipocrita il divieto posto ai minorenni (“Il problema dei siti pericolosi non è per i ragazzi, perché ci vanno anche e soprattutto gli adulti. Ci sono dei sistemi di controllo e di tracciabilità che consentono di risalire a chi ha usato impropriamente la rete”) e contrario al programma elettorale del suo partito il pagamento del servizio.

 

L’attualità cittadina ci offrirebbe alla spunti per la nostra nota – dalle tante manifestazioni di Sport in piazza alle assemblee annuali del Credicoop  e della Nuova Cooperativa Agricola Cernuschese – ma di queste ultime due ci occuperemo la prossima settimana.

Ricordiamo che domenica 31 maggio 2009, a tutte le Messe, i fedeli saranno invitati a offrire il loro contributo per  la Colletta nazionale per la costituzione del “Prestito della speranza” promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana per aiutare le famiglie in difficoltà.

Buona settimana!

 

Carlo & Ambrogio

 

Cernusco sul Naviglio, 25 maggio 2009

 

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