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HOME > La Nota della Settimana > N° 20/2012 L'Altra Nota

IL 2012 È L’ANNO DELLE COOPERATIVE

 

In questo mese si sono svolte le assemblee dei soci delle cooperative cittadine, convocate per  l’approvazione del Bilancio 2011. Questo appuntamento annuale ci offre l’occasione per sottolineare che quello che stiamo vivendo è stato proclamato dall’ONU anno internazione delle cooperative. Tre gli obiettivi che in questi dodici mesi si intendono conseguire: sensibilizzare l’opinione pubblica sulle cooperative e il loro contributo allo sviluppo socio-economico; promuovere la nascita e lo sviluppo delle cooperative; sensibilizzare i governi affinché adottino politiche, legislazioni e programmi che favoriscano la nascita, lo sviluppo e la stabilità delle cooperative a lungo termine.

Cerchiamo di capire perché sono così importanti le cooperative, per meritare una simile attenzione, partendo da ciò che fanno quelle più rilevanti presenti nella nostra città.

 

BCC CERNUSCO - Nella relazione che accompagna il Bilancio 2011 gli amministratori della Banca di Credito Cooperativo di Cernusco sul Naviglio hanno scritto e letto - durante l’assemblea tenutasi al cinema Agorà lo scorso 11 maggio - che l’esercizio si «chiude con un risultato economico positivo di poco inferiore ad 1,1 milioni di euro, un risultato che riteniamo possa definirsi soddisfacente considerato il fatto che è stato conseguito in un contesto macroeconomico caratterizzato dal perdurare, se non dall’inasprimento, degli effetti della crisi ed ottenuto in un mercato finanziario tuttora fortemente condizionato da elementi di forte incertezza.»

Nel corso del 2001 si è avuto, da una parte, una “contrazione dei ricavi da commissioni”, a cui la banca ha cercato di “far fronte con un’incisiva politica di contenimento e controllo dei costi, giunti comunque a livelli che sarà complesso comprimere ulteriormente in maniera sostanziale”, e, dall’altra, “una crescita rilevante del margine di interesse (che passa da 9,6 milioni di euro del 2010 a 11,6 milioni di euro del 2011).”

Gli amministratori hanno inoltre sottolineato che “la raccolta diretta da clientela è stata condizionata certamente dal calo diffuso della produzione di ricchezza da parte del sistema, che non ha consentito ad imprese e famiglie la creazione di nuovi flussi di risparmio”; mentre “sull’altro versante principale dell’intermediazione bancaria, quello della concessione del credito, Credicoop ha cercato di continuare nella linea di sostegno all’economia del territorio, adottando una politica diametralmente opposta a quella in molti casi stabilita da altri istituti di credito che, considerata la imperante crisi di liquidità, hanno posto in essere provvedimenti di contenimento del credito (credit crunch). Al contrario, in un contesto di questa natura, la nostra Banca ha invece cercato di interpretare al meglio il proprio ruolo di sostegno della comunità e, nel corso del 2011, ha profuso ogni sforzo per non chiudere i propri rubinetti del credito. A conferma di ciò portiamo il dato relativo agli impieghi con clientela che, a fine anno, evidenzia una crescita dell'8,20% circa sull’esercizio precedente attestandosi nel complesso appena sotto i 370 milioni di euro

(contro i 341 milioni del 2010).”

 

L’importanza di una banca locale - Non ci soffermiamo ulteriormente sui dati di Bilancio (tutta la relativa documentazione è disponibile sul sito web della banca: www.credicoop.it), perché riteniamo più importante porre attenzione su un passaggio della relazione degli amministratori, che ci aiuta meglio a capire la situazione attuale e quella futura in cui si troverà ad operare la nostra BCC e più in generale tutte le banche locali.   

«È necessario – scrivono gli amministratori di Credicoop Cernusco - che la comunità ponderi con attenzione le proprie scelte di allocazione del risparmio, cercando un corretto equilibrio tra ritorno economico diretto e ricadute sull’economia locale. Detto in modo più esplicito Credicoop, forte dei legami con l’economia locale, ha sin qui continuato, pur con le inevitabili attenzioni, ad assecondare i bisogni di credito di famiglie ed aziende del territorio, ma ora deve ricevere segnali di conferma del proprio ruolo da parte della comunità in termini di mezzi finanziari per poter continuare in questa attività di supporto dell’economia locale e di questa necessità dobbiamo farci interpreti per primi noi tutti soci. Infatti, nella situazione attuale, è fondamentale che tutte le forze economiche e sociali valutino le proprie scelte con senso di responsabilità e consapevolezza delle ricadute che ne derivano sul vivere sociale quotidiano. È opportuno, in altre parole, fare tutti insieme il possibile perché la nostra gente, cogliendo l’importanza dell’esistenza di una propria banca locale, canalizzi i mezzi disponibili verso progetti, come quello su cui è fondata la banca di credito cooperativo, che hanno ricadute indirette su tutta la comunità locale. In un momento di difficoltà generalizzata, occorre infatti rendere tutti sempre più consapevoli della “differenza” che caratterizza la nostra natura di banca del territorio portata a svolgere la propria opera seguendo prioritariamente logiche localistiche: cioè reinvestendo nello stesso territorio dove vengono generate le risorse del risparmio della comunità, non delocalizzando come è tipico delle banche ordinarie che, per loro natura, sono portate ad investire solo ricercando il massimo ritorno economico.»

Un passaggio che, a nostro parere, non è stato adeguatamente sviluppato nel corso dell’assemblea. Un bel proposito scritto in un documento ufficiale rimane però tale se non si riesce a comunicarlo con passione e decisione ai naturali primi destinatari, cioè ai soci. Non è certamente un passaggio facile - quello di convincere i Cernuschesi, soci e non, a versare i propri risparmi in una banca locale - perché richiede un deciso cambio di mentalità. È innanzitutto un’operazione culturale, prima ancora che economica, perché deve essere reso chiaro il progetto all’interno del quale la sollecitazione si colloca, per far comprendere a soci e clienti che a volte si può rinunciare a un’eventuale maggiore remunerazione dei propri risparmi per avere in cambio poi altri ritorni economici. Su questo versante sarebbe stato utile una maggiore insistenza degli amministratori verso i soci presenti in assemblea. Invece, tutto è scivolato via tranquillamente, anzi è sembrato che tutto si svolgesse in un clima di rassegnata partecipazione.

È forse utile ricordare, a proposito dell’importanza di una banca locale e degli obiettivi che deve perseguire, quanto affermò nel novembre 2010 il professor Stefano Zamagni, noto economista, in un convegno organizzato dalla nostra BCC: “l’investimento in formazione dei soci e dei dipendenti va fatto – osservò Zamagni - ma ci vuole anche un polmone capace di riflettere sulla declinazione dei valori cooperativi nella situazione odierna. Se non c’è una sorgente di elaborazione culturale, i valori dopo un po’ languiscono” e poi continuò paragonando la cooperazione a due cavalli da far andare sempre di pari passo, uno chiamato a rappresentare l’efficienza, l’altro l’adesione ai valori cooperativi (primo fra tutti quello della mutualità). In caso contrario, ci possono essere solo guai.

La situazione economica e finanziaria è certamente difficile per tutti. Agli amministratori della BCC va dato atto, pur in una situazione non facile, di aver comunque conseguito un “risultato soddisfacente”.    

 

COOPERATIVA EDIFICATRICE CONSTANTES – Nell’assemblea dei soci della Constantes, svoltasi lo scorso 10 maggio, l’attenzione è stata posta soprattutto sui due cantieri in corso, i cui cento alloggi sono stati già tutti assegnati a giovani residenti in città o che vi rientrano dopo essere stati costretti, in mancanza di alternative economicamente sostenibili, a cercare casa fuori Cernusco. Sono stati appena consegnati 48 nuovi alloggi in via Vespucci 17/19 nell’ambito di un piano di edilizia convenzionata. Questo complesso immobiliare, costituito da due palazzine, è il primo costruito dalla Constantes con finalità di ecosostenibilità e di risparmio energetico. In sede di bando di assegnazione delle aree, nel 2007, la Constantes si impegnò, unica tra le partecipanti, a realizzarlo in classe energetica A, ma alla fine la costruzione è risultata addirittura in una classe ancora superiore: A+. Il costo finale di assegnazione di questi alloggi dovrebbe essere di poco inferiore a duemila euro al mq.

L’altro cantiere, in via Nilde Iotti (zona via Generale Dalla Chiesa) per la costruzione di 52 alloggi,  dovrebbe essere in consegna nel prossimo autunno. In questo caso si tratta di un intervento di edilizia libera, sempre in classe energetica A. Questa della miglior classificazione energetica è ormai la strada scelta con determinazione dalla cooperativa, che ha anche annunciato i suoi programmi futuri: un piccolo intervento in zona cascina Fornace e l’avvio della riqualificazione di un’area notevolmente compromessa nella zona nord della città, nell’ambito delle previsioni dettate dal vigente PGT. Senza dimenticare poi che la Constantes ha già acquisito una parte significativa dell’area ricompresa in un intervento di edilizia convenzionata in via Bassano-Cevedale. Rimane, invece, sempre aperta la questione della riqualificazione dell’area ex-Garzanti per la quale gli amministratori hanno ribadito il loro impegno per ottenere un cambio di destinazione urbanistica, da industriale a residenziale, e hanno rimarcato che in otto anni nessuna proposta scritta di acquisto dell’area è stata mai fatta alla proprietà. Anche i soci hanno rinnovato l’invito agli amministratori ad adoperarsi in tutti i modi per conseguire la trasformazione desiderata dell’area di via Mazzini angolo via Alfieri.

 

NUOVA COOPERATIVA AGRICOLA CERNUSCHESE – Al Centro cardinal Colombo, sabato 19 maggio, si sono invece riuniti a soci dell’Agricola. Una cooperativa che, nonostante le attuali difficoltà economiche e la conseguente contrazione degli acquisti da parte delle famiglie, continua a mostrare la sua solidità. Si è presentata ai soci con un risultato economico positivo grazie alla politica di consolidamento delle vendite e di contenimento dei costi gestionali e di struttura. Attualmente sono tre i punti di vendita gestiti in città (piazza Matteotti, via Goldoni e via Pontida), due a Milano (in viale Monza e in piazzale Bologna) e uno a Vimodrone. Nel corso del 2011, ma l’attività sta proseguendo ancora adesso, l’Agricola ha collaborato, con propri dipendenti, con Conad per l’apertura e la gestione di un nuovo superstore a Casorate Primo.  

La gestione commerciale nel 2011 ha segnato un incremento del 10%, attestando le vendite a oltre i 24,5 milioni di euro, per un totale di circa 1,5 milioni di scontrini. Il punto vendita maggiormente  preferito dalla clientela è senza dubbio quello di via Goldoni con quasi 400.000 scontrini annui. L’Agricola occupa attualmente 112 dipendenti e può contare su 767 soci. Tutti i suoi supermercati sono ormai a insegna Conad, infatti anche quello storico di piazza Matteotti ad inizio 2011 ha abbandonato il marchio Italcoop.

 

A NOSTRO PARERE -  «Il 2012 è l'anno delle cooperative. In tutto il mondo. Il 18 Dicembre 2009 – ha scritto Italia Cooperativa, quindicinale di Confcooperative, una delle più importanti associazioni di rappresentanza del movimento cooperativo italiano - nella 64^ sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, gli stati membri all'unanimità hanno proclamato il 2012 anno internazionale delle cooperative. Lo slogan ufficiale adottato per le celebrazioni dell'Anno - le cooperative costruiscono un mondo migliore - vuole porre l'enfasi sia sul contributo sociale che sulla dimensione imprenditoriale delle cooperative, mettendo così in evidenza come esse rappresentino uno degli attori principali dello sviluppo economico e sociale di Paesi, comunità e individui in ogni parte del mondo. Il logo utilizzato, sette figure che sollevano un cubo, evoca i sette principi del movimento cooperativo: adesione libera e volontaria, controllo democratico da parte dei soci, partecipazione economica dei soci, autonomia e indipendenza, educazione, formazione e informazione, cooperazione tra cooperative, impegno verso la comunità.

In un periodo caratterizzato da crisi economiche e finanziarie, che paiono minacciare le fondamenta stesse dell'economia e della convivenza civile, la comunità internazionale indica la proposta cooperativa quale modello da valorizzare, in grado di creare occupazione dignitosa, coniugare efficienza ed equità, generare coesione economica e sociale.»

Sappiamo bene quanto è stata ed è importante per la vita economica e sociale della nostra città la presenza delle cooperative. Non possiamo far altro che augurare alle nostre cooperative cittadine -non solo a quelle citate, ma anche a tutte le altre - di essere capaci di valorizzare sempre meglio il loro ruolo e di saper suscitare nei Cernuschesi un’adesione sempre più ampia e convinta alle loro iniziative e finalità. Sappiamo che su questo le più rilevanti cooperative locali ci stanno lavorando e, salvo imprevisti, dovrebbero proporre per il prossimo autunno una Festa della cooperazione cernuschese.

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 21 maggio 2012    

 

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