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HOME > La Nota della Settimana > N° 20/2012

L’ARCIVESCOVO:
“L’ORATORIO È UNA DELLE REALTÀ
PIÙ BELLE DELLA CHIESA”

 

L’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, è stato per la prima volta in visita alla nostra Comunità pastorale lo scorso sabato 19 maggio. L’occasione è stata offerta dalla solenne celebrazione eucaristica, in chiesa prepositurale, per ricordare con il Movimento Terza Età della VII Zona Pastorale il XX anniversario della morte dell’indimenticabile cardinal Giovanni Colombo, che guidò la grande diocesi ambrosiana dal 1963 al 1979. Approfittando della presenza dell’Arcivescovo e prima che si incamminasse con gli altri sacerdoti concelebranti verso la chiesa, don Andrea ha orchestrato un momento di accoglienza con i bambini, i ragazzi, le squadre sportive dell’ASO, gli allenatori, gli educatori, i giovani e le catechiste … Una piccola folla ha atteso questo gradito ed aspettato incontro insieme a don Ettore Colombo, responsabile della nostra Comunità pastorale “Famiglia di Nazaret”, al Sindaco, Eugenio Comincini, a Alessandro Raimondi, presidente dell’ASO, all’architetto Paolo Grassi e alle maestranze che in tempi davvero invidiabili hanno progettato ed edificato, in Sacer, la nuova costruzione in via di completamento.


Il card. Angelo Scola accede alla nuova struttura accompagnato da don Ettore e don Andrea.

 Fotografie
da upgcernusco.it

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La vera e propria inaugurazione sarà rimandata di qualche mese, a lavori completamente terminati e cantiere chiuso, comunque sabato pomeriggio il cardinal Scola ha benedetto, sotto l’ampio porticato, il nuovo edificio, che diventerà il cuore dell’intero oratorio. Il cardinale ha salutato i bambini e “dato il cinque” ad alcuni di loro, ha poi chiesto per quale squadra di calcio tifassero, confidando di essere tifoso del Milan.

Don Andrea ha spiegato ai presenti il gesto che stava per compiere il nostro Arcivescovo: “Come a Natale i sacerdoti sono venuti a benedire le vostre case, abbiamo chiesto all’Arcivescovo di fare lo stesso segno: benedire l’oratorio che è la casa di tutti.”

“Benedici questa nuova costruzione dell’oratorio Sacer – sono state le parole iniziali dell’orazione pronunciata dal cardinale - in modo che possa diventare punto di riferimento tra vicini e lontani.”

Poi il breve saluto: “ Io sono molto contento e grato. Oltre ai sacerdoti e ai collaboratori dell’oratorio, voglio ricordare i genitori, i nonni e i bisnonni … L’oratorio è una delle realtà più belle della Lombardia e della Chiesa” per l’impegno educativo dei giovani “mettendo al centro della nostra vita Gesù Cristo”.

Quindi il cardinale, visibilmente contento, ha raggiunto gli altri sacerdoti per incamminarsi verso la prepositurale, accompagnato dal canto “Sei come vento che gonfia le vele, sei come fuoco che accende l’amore..”

 

UNA PREGHIERA PER LE VITTIME DI BRINDISI - Il cardinale Scola, lasciato l’Oratorio Sacer, è stato accolto in chiesa dai diversi gruppi di anziani di Cernusco e dei vicini paesi della Zona Pastorale VII. All’inizio dell’omelia il cardinale ha ricordato l’attentato di Brindisi, verificatosi nella mattinata di sabato 19 maggio: “Carissimi sorelle e fratelli dobbiamo in questo momento rivolgere il nostro cuore e la nostra mente alla tragedia che si è consumata a Brindisi. Affidiamo questa giovane vita al Signore, preghiamo per i feriti, siamo vicini al dolore della città” E poi un invito accorato, che supera ogni confine e distanza: “Affidiamo il nostro Paese alla Vergine Santissima ed impegniamoci ad uno ad uno perché si affermi il bene e non prevalga nella nostra Italia la violenza e che ci sia impegno personale e comunitario per la vita.”

 

“NEL DONO DEL TEMPO UN ANTICIPO SULL’ETERNITÀ” – La celebrazione di sabato 19 maggio, nella nostra prepositurale, è stata, per il Movimento Terza Età della diocesi, la seconda occasione che ha avuto di incontrare il cardinal Angelo Scola e proprio ad un giorno dall’anniversario della morte del cardinal Colombo, scomparso a Milano il 20 maggio 1992. Una sottolineatura ricordata dal cardinal Scola anche durante l’omelia con altre due date significative: 110 anni dalla nascita - 6 dicembre del 1902 - e 50 anni di ingresso in diocesi nel prossimo 2013. “Tutte provvide occasioni nel suo ricordo, oltre alla filiale pietà nel fare memoria e pregare per lui”, come è ricordato nel Cantico dei Cantici, la prima lettura della Messa. Richiamando poi il Vangelo di Giovanni “possiamo riconoscere che la vita di Giovanni Colombo è stata profondamente innestata nella vite e ha portato molti frutti in numerose vigne.”
Immediato è stato il riferimento concreto all’Università della Terza Età voluta con profetica intuizione proprio dal cardinal Colombo negli anni Settanta e definita da Scola come “forza e motivo nell’ultima e feconda stagione della sua vita”. E ancora, in riferimento al suo predecessore sulla cattedra di Sant’Ambrogio: “E’ stata una speciale vocazione e missione nella Chiesa l’aver dedicato anche l’ultima porzione della sua vita al servizio della Chiesa”, ricordando ai presenti tutto lo slancio e la passione per offrire agli anziani occasioni di incontro proprio attraverso le sue lezioni di letteratura italiana. Scola ha anticipato che verranno pubblicate antichi studi ed alcune lezioni tenute dal cardinal Colombo su Tasso, Leopardi e Manzoni.
Quasi da esempio, più che da monito per i presenti, è stata indicata una strada da seguire mettendo in luce alcune doti di Giovanni Colombo negli ultimi anni della sua vita: “Una tenace volontà di reagire, di non abbattersi, e la disponibilità ad assumere numerosi impegni oltre le sue possibilità e le sue forze.”
E verso la fine dell’omelia Scola ha aggiunto altri spunti di riflessione: “Il crescere non è un passaggio cronologico della vita, che concede la lunghezza di giorni e di anni, pur attraverso fatiche e dolori, ma è un passare del tempo nell’intelligenza docile per rendere feconda la nostra esistenza. E’ un crescere nella comprensione del Vangelo” donandosi e “trafficando fino alla fine i nostri talenti, maturando nella sapienza del cuore, magari anche quando si resta infermi e si può offrire la nostra vita.” Sull’esempio del cardinal Colombo il dono del tempo diventa un concreto richiamo per tutti:”Se doniamo noi stessi guadagniamo un anticipo sull’eternità!”

 

SOLIDARIETÀ E PREGHIERA PER LE VITTIME DEL TERREMOTO – L’arcivescovo Scola, che è anche metropolita della Lombardia, ha inviato il seguente messaggio al vescovo di Mantova, la provincia lombarda più direttamente coinvolta dal terremoto che domenica mattina ha avuto come epicentro l’Emilia Romagna: “Mentre insieme a tutta la Chiesa ambrosiana affido al Signore le vittime del sisma, i loro familiari e tutti coloro che sono nella prova, voglio esprimere la mia vicinanza, la preghiera e la solidarietà a te e alla gente della tua Diocesi che in questa circostanza ha subito gravi danneggiamenti. In questa ulteriore prova, che sopraggiunge in un periodo già segnato dalla crisi economica, sono certo che lo Spirito Santo, dono che invochiamo dal Risorto, saprà animare i cristiani che non mancheranno di dare testimonianza della propria fede e del legame di solidarietà che li unisce. La Chiesa ambrosiana che ti ha generato alla fede è pronta a rispondere alle necessità che ci presenterai.”

 

Una settimana che purtroppo iniziamo avendo negli occhi e nel cuore le immagini del tragico attentato di Brindisi e del terremoto, avvertito anche nella nostra città. Il dolore e la paura non possono però spegnere la speranza che deve continuare a vivere in noi, insieme alla preghiera e alla solidarietà, come ci ha ricordato il nostro Arcivescovo.

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 21 maggio 2012

 

 

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