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HOME > La Nota della Settimana > N° 1/2012

IMPARARE UN NUOVO MODO DI VIVERE:
PIÙ RESPONSABILE E PIÙ SOBRIO

 

Per che cosa dobbiamo impegnarci in questo nuovo anno appena iniziato? «Certo, gran parte di quanto avverrisulterà indipendente dalla nostra volontà e dal nostro impegno: sarà frutto di quanto è accaduto nello scorso anno e in quelli immediatamente precedenti; e anche di quanto governo, finanza, economia italiana ed europea riusciranno a fare di giusto o di sbagliato. Ma non possiamo pensare l'anno appena iniziato solo come frutto di scelte altrui. È importante pure non dimenticare che in parte dipende anche da come noi affrontiamo, a livello personale, familiare e sociale, gli eventi e gli avvenimenti che ci aspettano. Se ci accontenteremo di protestare o di adeguarci, non faremo bene né a noi stessi, né alla convivenza. Occorre che ognuno sia presente, secondo le proprie possibilità nell'agone politico, economico e sociale. Occorre soprattutto che, esaminando giorno dopo giorno i fatti, ce ne facciamo delle idee chiare e poi decidiamo come viverli. Ecco allora la necessità di imparare un nuovo modo di vivere: più responsabile, più equilibrato, più sobrio. Si deve recuperare il senso di responsabilità anche per quanto riguarda il "tirare la cinghia" a cui tutti siamo chiamati dalle scelte del governo: da quelle già fatte e da quelle che saranno decise nei prossimi mesi.

Ragionare sugli eventi non ne cambierà il corso, ma ci aiuterà ad inserirci in essi nella maniera migliore: conoscere, confrontarci, giudicare, scegliere. E poi vivere.

Perché prima o poi questa crisi gravissima passerà, ma la convivenza civile, sociale, economica e politica non sarà più quella di prima. E allora dovremo essere pronti a valutare le proposte e i progetti dei partiti. Per essere liberi di fronte ad essi, capaci di non vendere il cervello a nessun imbonitore, per non lasciarci condizionare o ingannare da chi grida più forte e da chi vuole sottomettere ai propri interessi la nostra visione della convivenza e la nostra vita

Questo invito a imparare un nuovo modo di vivere – che abbiamo ripreso da un editoriale di un settimanale cattolico in edicola in questi giorni – lo facciamo nostro. Consapevoli che per noi Cernuschesi c’è anche una ragione in più per accoglierlo, avendo iniziato un anno che ci porterà tra qualche mese alle urne per eleggere il sindaco e i consiglieri comunali.

 

VII Incontro Mondiale delle Famiglie - L’anno appena iniziato, per la nostra Diocesi, sarà molto importante. Come già segnalato, Milano, dal 30 maggio al 3 giugno, ospiterà il VII Incontro Mondiale delle Famiglie.

«Saremo chiamati - ha scritto su Avvenire, lo scorso 6 gennaio, il nostro arcivescovo, cardinale Angelo Scola - a ri-scoprire più profondamente la bellezza, la bontà e la verità della famiglia. Via maestra e prima insostituibile "scuola" di comunione, la famiglia indica ai suoi membri la "legge fondamentale" del dono totale di sé. I cristiani, proponendola in tutta la sua pienezza, al di là delle loro fragilità, intendono testimoniare a tutti, qualunque sia la loro visione della vita, che l'oggettivo desiderio di infinito che sta al cuore di ogni esperienza di amore si può realizzare. La famiglia così concepita è un patrimonio prezioso per l'intera società e segno di speranza in questo momento storico difficile. Sostenere le famiglie e aiutarle a vivere la loro responsabilità ecclesiale e sociale rappresenta la modalità più realista per assicurare il futuro delle nuove generazioni. Se non si promuove e non si ama la vita dal suo concepimento fino al termine naturale si ruba il futuro a un uomo e si impoverisce la comunità.

Questo appuntamento ci consentirà di riflettere sul significato dell'uomo-donna, del matrimonio, della famiglia e della vita. Aspetti che - con il lavoro ed il riposo (la festa), l'edificazione di una cit giusta, la condivisione magnanima delle fragilità, delle forme di emarginazione, del travaglio dell'immigrazione ­descrivono l'esperienza comune di ogni persona.»

Per l’Incontro Mondiale delle Famiglie sono attese a «Milano fino ad un milione di persone: il desiderio e il compito della Diocesi ambrosiana e di quelle lombarde è di ospitarle nelle famiglie del territorio. Vivere l'ospitalità in prima persona sarà l'occasione per rinnovare il senso ed i valori delle buone relazioni. »

Rinnoviamo l’invito alle famiglie cernuschesi ad accogliere nella propria casa una o più famiglie, segnalando la propria disponibilità ad una delle segreterie parrocchiali cittadine.

Merita, inoltre, evidenziare, sin d’ora, che nel prossimo ottobre la Chiesa cattolica ricorderà i 50 anni dall’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II e i 20 anni della promulgazione del catechismo della Chiesa cattolica. In coincidenza con questi due importanti anniversari, che cadono entrambi nello stesso giorno - l’11 ottobre - prenderà avvio l’Anno delle Fede, indetto da Benedetto XVI: un tempo  per “riscoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata, e riflettere sullo stesso atto in cui si crede”.

 

Anche a livello di Chiesa cernuschese, quest’anno avremo molte occasioni per rileggere la nostra storia e per  riflettere. Dall’80° di consacrazione della nostra chiesa prepositurale (17 luglio), al 110° anno di attività dell’oratorio (2 agosto), che probabilmente coinciderà con la riapertura della rinnovata  Sacer; dal 60° della morte di monsignor  Luigi Ghezzi (27 marzo) al 50° della morte di monsignor Claudio Guidali, due preti che hanno lasciato tracce indelebili nella vita ecclesiale e civile della nostra città; dal 175° della collocazione della statua della Madonna addolorata al Santuario di Santa Maria al 50° dell’ingresso (11 novembre) di monsignor Arcangelo Rossignoli (prevosto di Cernusco dal 1962 al 1989, deceduto il 26 giugno 1997), in occasione di questo anniversario si spera di poter finalmente inaugurare, nell’omonimo vicolo, il monumento a lui dedicato, opera dello scultore Mario Toffetti.

 

L’augurio che possiamo farci per questo 2012 è quello di saper intraprendere un cammino improntato ad un discernimento sapiente e alla perseveranza, capace quindi di guidarci verso un nuovo modo di vivere.

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 9 gennaio 2012

 

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