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HOME > La Nota della Settimana > N° 19/2013

RETI SOCIALI DIGITALI:
PIAZZA PUBBLICA E APERTA DI CONDIVISIONE

«Una nuova “agorà”, una piazza pubblica e aperta in cui le persone condividono idee, informazioni, opinioni, e dove, inoltre, possono prendere vita nuove relazioni e forme di comunità». È quanto “stanno contribuendo a far emergere” le “reti sociali digitali”. Al loro “sviluppo” è dedicato il messaggio di Benedetto XVI per la 47ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, diffuso lo scorso 24 gennaio e che si è tenuta domenica 12 maggio 2013, sul tema: “Reti sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione”. Gli “spazi” digitali, scrive il Papa emerito nel testo, “quando sono valorizzati bene e con equilibrio, contribuiscono a favorire forme di dialogo e di dibattito che, se realizzate con rispetto, attenzione per la ‘privacy’, responsabilità e dedizione alla verità, possono rafforzare i legami di unità tra le persone e promuovere efficacemente l’armonia della famiglia umana”. Al riguardo, seguendo la linea di pensiero dei precedenti messaggi, il Pontefice ribadisce che “lo sviluppo delle reti sociali richiede impegno” perché esse “sono alimentate da aspirazioni radicate nel cuore dell’uomo”.

La sfida dei social network. “La cultura dei social network e i cambiamenti nelle forme e negli stili della comunicazione - prosegue il Papa emerito -, pongono sfide impegnative a coloro che vogliono parlare di verità e di valori”. Per questo, “i social media hanno bisogno dell’impegno di tutti coloro che sono consapevoli del valore del dialogo, del dibattito ragionato, dell’argomentazione logica; di persone che cercano di coltivare forme di discorso e di espressione che fanno appello alle più nobili aspirazioni di chi è coinvolto nel processo comunicativo. Dialogo e dibattito possono fiorire e crescere anche quando si conversa e si prendono sul serio coloro che hanno idee diverse dalle nostre”. Per Benedetto XVI, “la sfida che i network sociali devono affrontare è quella di essere davvero inclusivi: allora essi beneficeranno della piena partecipazione dei credenti che desiderano condividere il messaggio di Gesù e i valori della dignità umana, che il suo insegnamento promuove”. Infatti, “i credenti avvertono sempre più che se la Buona Notizia non è fatta conoscere anche nell’ambiente digitale, potrebbe essere assente nell’esperienza di molti per i quali questo spazio esistenziale è importante”, in particolare i giovani. Da qui l’invito a “una comprensione attenta di questo ambiente”, “prerequisito per una significativa presenza all’interno di esso”.
I credenti e i nuovi linguaggi. “La capacità di utilizzare i nuovi linguaggi - precisa Benedetto XVI - è richiesta non tanto per essere al passo coi tempi, ma proprio per permettere all’infinita ricchezza del Vangelo di trovare forme di espressione che siano in grado di raggiungere le menti e i cuori di tutti”. Per quanto riguarda la presenza dei “credenti nei network sociali”, il Papa emerito spiega che la loro “autenticità è messa in evidenza dalla condivisione della sorgente profonda della loro speranza e della loro gioia”, che “consiste non soltanto nell’esplicita espressione di fede, ma anche nella testimonianza”. E aggiunge: “Un modo particolarmente significativo di rendere testimonianza sarà la volontà di donare se stessi agli altri attraverso la disponibilità a coinvolgersi pazientemente e con rispetto nelle loro domande e nei loro dubbi, nel cammino di ricerca della verità e del senso dell’esistenza umana. L’emergere nelle reti sociali del dialogo circa la fede e il credere conferma l’importanza e la rilevanza della religione nel dibattito pubblico e sociale”. In tutto ciò non bisogna dimenticare che “anche nell’ambiente digitale, dove è facile che si levino voci dai toni troppo accesi e conflittuali, e dove a volte il sensazionalismo rischia di prevalere, siamo chiamati a un attento discernimento”. A tutti, infine, l’invito e l’impegno a “essere davvero araldi e testimoni del Vangelo”.

Servirsi con intelligenza delle nuove tecnologie - Il tema di questa Giornata, assegnato a suo tempo da Benedetto XVI, è per tutti una lezione di grande ottimismo e di fiducia in questi modernissimi strumenti che coinvolgono sempre più persone e popoli e che, anche se - come tutte le cose umane - presentano dei rischi, possono costruire nuove relazioni e diventare vera comunicazione agevolando la comunione.

La Chiesa c'invita a stare nel mondo da testimoni: questo vale anche per la dimensione digitale. La comunicazione è oggi sostanzialmente testimonianza e il criterio di efficacia è quello dell'autenticità. (e qui sta il rischio). In altri termini sta alla singola persona integrare la presenza nell’ambiente digitale con la propria vita.

A lettori e operatori dei mezzi di comunicazione spetta  servirsi con intelligenza delle nuove tecnologie. Un messaggio che riguarda anche noi e questo sito. In particolare, la sfida che abbiamo di fronte è quella di riuscire a far crescere attorno a questo impegno, che può contare solo su scarsissimi mezzi finanziari e volontariato, un gruppo di operatori della comunicazione.

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 13 maggio 2013

 

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