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HOME > La Nota della Settimana > N° 18/2012

“LASCIATEVI GUIDARE DALLA PAROLA DI DIO”

 

L’annuale pellegrinaggio decanale al Santuario di Caravaggio è stata l’occasione, lo scorso venerdì 4 maggio, per il primo incontro con il nostro nuovo vicario episcopale, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, che dal prossimo 29 giugno subentrerà a monsignor Carlo Faccendini.

Nella suggestiva cornice dei portici, che circondano la basilica, ha preso avvio la serata con la recita del Rosario, per poi proseguire con la celebrazione della Messa con tutti i sacerdoti presenti, due dei quali quest’anno ricordano il loro 60° di ordinazione sacerdotale: don Ercole Politi di Pioltello e don Bruno Magnani di Cassina de’ Pecchi. Due preti molto amati dalle loro comunità per il generoso servizio che hanno prestato nei lunghissimi anni di permanenza.

Monsignor Redaelli, nell’omelia, ha indicato alcuni importanti criteri per una lettura cristiana della realtà. “I mezzi che ci vengono dati dal Signore – ha affermato l’attuale vicario generale della nostra diocesi e prossimo vicario episcopale della nostra zona pastorale - per superare le nostre incomprensioni, magari anche i nostri dubbi personali, sono molto importanti. Un primo mezzo è la lettura attenta della realtà. Occorre lasciarsi interpellare dalla realtà, così com’è, senza chiusure, senza pregiudizi, senza acidità. Però la realtà va interpretata, ecco un secondo mezzo, dalla parola di Dio. Perché si possono dare diverse interpretazioni della realtà. La Parola se accolta apre alla fede, che ci fa capire la realtà in cui viviamo e soprattutto ci dice che, in essa, è all’opera la Trinità. E allora è la fede che vede che all’origine di tutto c’è il Padre, che per amore ha inviato il Figlio per noi. È la fede che vede nell’uomo Gesù il messia che porta l’annuncio di salvezza ed è ancora la fede che riconosce nella Chiesa l’opera dello Spirito Santo.”

Ecco dunque i criteri indicati da monsignor Redaelli: la lettura attenta della realtà, la parola di Dio, che apre alla fede e fa vedere la Trinità all’opera nella nostra vita.

In conclusione dell’omelia, il vicario generale - richiamandosi all’esempio di Maria – ha invitato i fedeli presenti a chiedere al Signore, per sua intercessione, “la grazia di essere persone che soprattutto in momenti di difficoltà, di incomprensione, sanno lasciarsi guidare dalla Parola, che aiuta a leggere la realtà e a vedere nella realtà, a volte anche difficile e faticosa, la presenza del Padre che ci ama e del Figlio che dona la sua vita e dello Spirito Santo che dona la sua sapienza.”

La concelebrazione eucaristica si è conclusa con la supplica alla Vergine. Poi ognuno ha avuto la possibilità di pregare personalmente davanti al simulacro della Madonna e della veggente, che in questo mese mariano, per il grande concorso dei fedeli, è stato posto all’esterno del sacro speco, nella parte di levante della navata centrale.

A passi lenti e in silenzio i fedeli hanno infine lasciato il santuario, in una serata illuminata dalla luna piena. Perché tanta gente, ancora una volta, è accorsa al santuario di Caravaggio? Perché forse - quando una crisi economica, dura come quella che stiamo vivendo, restringe la speranza - la gente è ancor di più alla ricerca di una boccata di ossigeno, anzi ha maggior desiderio di respirare a fondo aria pura, di immergersi in un orizzonte largo e buono, di comprendere che davvero esiste un amore grande che dura per sempre. Tutto questo, aiutati dall’esempio di Maria, in un santuario mariano lo si percepisce più facilmente.   

 

Martiri cristiani - «Il XXI secolo – ha scritto l’Agenzia Sir - continua ad essere un’epoca di martirio per i cristiani e in particolare per i cattolici. C’è tutta una fascia sub-sahariana che ribolle, dalla Nigeria alla Somalia ed al Kenia, mentre nei Paesi arabi della “primavera” il giudizio è ancora sospeso. E gli episodi di violenza e di morte percorrono anche l’Asia, dal Pakistan alla stessa India. (…) Accusati dalla propaganda jihadista di essere “crociati”, i cristiani sono di fatto i più inermi nel “conflitto di civiltà e di religioni” che una pervicace propaganda cerca di attizzare e prospetta con violenza, contro l’evidenza delle cose. Il paradosso è sottolineato dal fatto che ci sono governi e stati che programmaticamente non applicano e misconoscono il principio della libertà religiosa, che, come sappiamo, è la base e il fondamento di ogni libertà, e i governi occidentali, in nome di questi stessi principi, sono restii a levare la propria voce a tutela. Così la sensazione è che i cristiani, in diverse regioni, restano abbandonati a loro stessi, ad una violenza che strumentalizza la religione per fini di identità e di affermazione politico-ideologica. Si tratta di una situazione intollerabile non tanto da un punto di vista confessionale, ma da quello della garanzia e della tutela della libertà.
La questione delle stragi dei cristiani è ormai un’emergenza di politica internazionale e come tale deve essere messa in agenda. Sollevarla non collide con il pluralismo e la laicità delle istituzioni dei Paesi occidentali, ma diventa un atto di giustizia.
Resta la realtà della testimonianza inerme e inconsapevole di tanti cristiani che pagano con la vita una verità che è bene ribadire: nel mondo, oggi, il cristianesimo è un presidio di libertà, una garanzia di pluralismo, una riserva di umanità, un pungolo al progresso. È comunque certo che le ragioni della libertà e della verità non si possono mai conculcare del tutto e che la violenza non può prevalere. Il sangue di questi nuovi martiri conferma con forza questo singolare paradosso, certificato da secoli di storia.»

 

"Ceto medio: la nuova questione politica e sociale"- Nell'ambito delle iniziative promosse per la Festa di San Giuseppe lavoratore, il locale circolo Acli ha organizzato, per lo scorso sabato all’Oratorio Paolo VI, un incontro con il dott. Giovanni Castiglioni, ricercatore presso l'Università Cattolica di Milano, per la presentazione del volume: "Ceto medio: la nuova questione politica e sociale". La pubblicazione riassume i risultati di un'indagine delle Acli provinciali effettuata con la collaborazione del Dipartimento di Sociologia della medesima università.

«Dall'indagine – si legge in una nota delle Acli provinciali - sui dati delle dichiarazioni dei redditi, presentate ai Caf Acli nelle province di Milano e di Monza e Brianza, emerge un quadro preoccupante sulle prospettive di famiglie, lavoratori e pensionati. L'indagine coglie l'evoluzione nel quadriennio 2008-2011 di alcuni indicatori del reddito e del patrimonio di un campione assai vasto delle fasce di mezzo della popolazione del territorio delle province di Milano e Monza. I risultati della ricerca sembrano indicare che siamo ancora in tempo ad invertire la rotta per fermare la regressione sociale in atto, a condizione che la nuova questione sociale rappresentata dai ceti medi venga assunta come una priorità sul piano politico. Questa costituisce senz'altro la priorità per le Acli. Infatti non vi può essere sviluppo sociale, nuova cittadinanza, e nemmeno i presupposti per l'uscita dalla crisi, se non si agisce per cancellare le cause che negli ultimi decenni hanno prodotto gli attuali squilibri economici e sociali. Si è verificata una modifica strutturale del modello di società, che ha invertito la tendenza ad includere il maggior numero possibile di cittadini nel ceto medio. Ciò si ripercuote negativamente anche sulla tenuta dell'ordinamento democratico.

La ricerca effettuata dal Dipartimento di Sociologia della Cattolica offre delle preziose indicazioni sul piano delle politiche sociali. Gli eventi in corso smentiscono la validità delle politiche di smantellamento e di privatizzazione del welfare. Senza recuperare la centralità del lavoro e senza stato sociale, concepito in modo nuovo e più responsabile, non può esserci via di uscita dalla crisi.»

 

FestAcli, per domenica 13 maggio - Rinvita lo scorso 1° maggio a causa della pioggia, viene riproposta per domenica 13 maggio la “II^ FestAcli del Circolo Acli di Cernusco, presso la sede di via Fatebenefratelli 17, dalle ore 16,30 in poi. In particolare, segnaliamo, alle ore 17,00 – in occasione dell’anno internazionale delle cooperative - il dibattito su “declino dell’individualismo,

riscoperta del fare insieme”, a cui parteciperanno alcuni esponenti delle cooperative del territorio. “Discuteremo – scrivono gli organizzatori - sulla storia dell’esperienza cooperativistica, del ruolo che possono svolgere oggi per uscire dalla crisi economica e quale modello culturale sia

necessario per rifondare una coscienza economica solidale e al servizio dell’uomo.”

 

Mostra in città - La Fraternità san Carlo ha realizzato una mostra dal titolo: “Nessuno genera se non è generato. Alla scoperta del padre in Omero, Dante, Tolkien”. In essa si ripercorrono, affermano gli autori della mostra, “i grandi classici della letteratura, per comprendere e raccontare l’esperienza della paternità. Siamo convinti infatti che la scoperta del padre sia l’avventura che rende ogni uomo adulto e capace di creatività. Solo chi si riconosce figlio, può a sua volta diventare padre e generare un popolo nuovo.”
La mostra verrà proposta nei prossimi giorni nella nostra città a cura del
Centro Culturale “J.H. Newman”, che così la presenta: “la mostra si addentra, attraverso la lettura di testi classici, in un percorso volto a spiegare i vari aspetti della figura paterna. Tale percorso si rivolge agli studenti delle superiori, ma anche ai ragazzi di terza media, ai genitori e agli insegnanti.”

La mostra sarà allestita al Centro Cardinal Colombo in piazza Matteotti, dal 9 al 12 maggio, dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18. Nei giorni 9 - 10 - 11 saranno presenti i curatori stessi che guideranno il percorso della mostra.

 

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio,  7 maggio 2012

 

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