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HOME > La Nota della Settimana > N° 18/2011

CON IL DECANTO IN PELLEGRINAGGIO A CARAVAGGIO.
COMUNE: APPROVATO IL BILANCIO CONSUNTIVO 2010

 

L’annuale pellegrinaggio decanale al Santuario di Caravaggio è sempre un momento importante nella vita delle nostre comunità parrocchiali. È un riunirsi con gioia attorno alla mensa per celebrare l’Eucaristia “sorgente della missione del cristiano e della comunità ecclesiale”.

Da sempre, Maria di Nazaret, con la sua vicenda terrena, attira umana simpatia e ammirazione: è una di noi che condivide la condizione della donna del suo tempo e affronta, con coraggio e originalità, animata da profonda ricchezza spirituale, ciò che la vita le riserva nell’ambito famigliare e nel contesto sociale e religioso. Proprio perché è una di noi è percepita come una presenza amica, una persona alla quale rivolgersi con spontaneità e confidenza in un colloquio dove trovano voce le gioie, le sofferenze e le speranze, i drammi e le suppliche per le necessità personali e dell’umanità. Così si spiega perché il Santuario di Caravaggio, per questa occasione, è sempre gremito, perché è bello riunirsi a pregare in un luogo segnato dalla presenza della Vergine, ricco di testimonianze di fede e di grazie, che da secoli si irradiano da questa porzione benedetta di terra lombarda.

Lo ha ben ricordato anche il vicario episcopale della nostra zona pastorale, monsignor Carlo Faccendini, durante l’omelia della Messa concelebrata con tanti sacerdoti delle nostre comunità. Con l’occasione sono stati ricordati alcuni significativi anniversari di ordinazione ministeriale, per esprimere al Signore la nostra gratitudine per queste presenze e per ringraziare ciascuno di loro per il prezioso ministero pastorale che svolgono in mezzo a noi. Tra questi anniversari, ce ne sono alcuni che ci riguardano direttamente: 5 anni di ordinazione diaconale di Dario Gellera, 10 anni di Messa di don Enrico Carulli e 40 di don Renato Corbetta.

“Ad ogni comunità è chiesto di raccontare Gesù” ci ha ricordato monsignor Faccendini, che poi si è chiesto “Come i cristiani possono raccontare Gesù? Come possono annunciarne la risurrezione?”

Il nostro Vicario ha indicato il segreto di questo raccontare “nella capacità di esibire alcuni segni di una vita nuova”, che ha individuato in due tratti distintivi. “La vita è nuova – per monsignor Faccendini - quando rivela una tensione nuova: che è la capacità di desiderare, di conoscere, di cercare, di abbracciare, di riconoscere Gesù come unico, vero padrone della nostra vita. La vita è nuova quando rivela una tensione nuova verso i fratelli: nel cercarli, nell’ascoltarli, nel voler bene a loro, nel parlar bene di Gesù, raccontando, senza paura e timore, la propria vita, sentendola profondamente radicata nella fede al Signore.”

Monsignor Faccendini, infine, ricordando la bellezza del luogo in cui ci siamo ritrovati a pregare, ha invitato tutti a chiedere a Maria, in particolare, due grazie: “chiedere alla Vergine di venire in soccorso delle nostre fragilità - riconoscendoci peccatori, infedeli, distratti … - affinché la nostra vita non abbia mai a mancare della forza vera e autentica del Vangelo; chiedere alla Madre celeste di tenerci tutti stretti al suo Gesù, non permettendo mai a noi di restare senza di Lui.” Il Vicario ha assicurato che quest’ultima “è la grazia che Maria non nega mai a nessuno.”

Con questa certezza abbiamo partecipato alla celebrazione eucaristica, accompagnato la supplica alla Vergine del Fonte di Caravaggio e vissuto una bella, forte e concretissima esperienza di Chiesa.


 

IN CITTÀ – Il consiglio comunale, nella seduta dello scorso 3 maggio, ha approvato il rendiconto di gestione 2010, che ha chiuso con un avanzo di amministrazione di 3.074.180 euro, nel quale confluiscono 1.701.553 di risparmi relativi al 2010 e 1.372.627 euro relativi all’avanzo non applicato del bilancio consuntivo 2009. L’avanzo risulta composto di fondi non vincolati per 1.698.000 euro mentre ammonta a 1.375.000 euro l’importo dei fondi vincolati, cioè utilizzabili solo applicando determinati vincoli nella spesa. La maggior parte di quest’ultimi fondi sono vincolati a spese per investimenti, in particolare al nuovo polo scolastico nella zona est della città.

Il Sindaco, dopo aver invitato ciascun assessore a elencare brevemente i principali interventi attuati nel 2010 - esposizioni definite, con evidente gaffe del consigliere Angelo Levati (PD), “storielle” - ha sottolineato due aspetti del documento in esame.

“Il Bilancio consuntivo 2010 – ha detto Comincini – si chiude con un avanzo contenuto della parte corrente, che dice come le risorse che avevamo a disposizione siano state usate in modo intelligente, monitorando nel corso dell’anno le entrate per adeguare di conseguenza le spese. Inoltre, il Bilancio mostra la capacità della nostra struttura nel saper monitorare e rispettare il patto di stabilità, ma non solo, nel saper sfruttare anche tutti i margini che avevamo a disposizione per utilizzare al meglio le risorse.”

Il Primo cittadino ha poi aggiunto, per rendere più comprensibile il meccanismo con il quale gli enti locali si trovano a dover fare i conti, che “il patto di stabilità è una tagliola che impone al Comune di fare pagamenti, quindi uscite di cassa, in misura più contenuta rispetto alla disponibilità che ha. E’ come se una famiglia avesse sul conto corrente la disponibilità di soldi per acquistare diversi beni ma ci fosse poi una norma che imponga di spenderne solo una parte.”

Nel corso del dibattito, seguito all’intervento del Sindaco, sono emerse alcune interessanti posizioni, essenzialmente da parte dei consiglieri di opposizione. Interventi che comunque non hanno messo in discussione la regolarità del Bilancio in approvazione, redatto in conformità alla normativa vigente, a conferma del fatto che il nostro Comune, come per il passato, continua ad essere ben amministrato. Poi si può essere d’accordo o meno su quanto stanziato per un capitolo di spesa piuttosto che per un altro, ma questo rientra nell’ambito delle scelte politiche che un’amministrazione comunale può fare rispetto ad un’altra.

I consiglieri di maggioranza, invece, si sono limitati a esprimere sostanzialmente il loro plauso al lavoro svolto dalla giunta e a criticare i provvedimenti, in tema di finanza locale, adottati dal governo nazionale.

Indubbiamente rilevante la posizione critica, assunta dal consigliere leghista Claudio Cogliati, sul federalismo varato dal Parlamento. “Possiamo stimare – ha esordito l’esponente della Lega Nord – che i Cernuschesi hanno versato allo Stato, come Irpef, nel corso del 2009 circa 136 milioni di euro. Di questi ne sono stati trasferiti al Comune solo 6. Siamo bravi, efficienti e generosi. Guai al primo che dice che non siamo generosi.” Poi è arrivato il suo affondo: “Proprio perché sono libero nel pensiero riconosco che il federalismo recentemente approvato è sostanzialmente un qualcosa che comunque non risolve il nostro problema e cambierà molto, molto poco. Spero di più nella compartecipazione IVA. Con i numeri che oggi abbiamo è quello che ora si riesce a portare a casa. È un federalismo all’acqua di rose.”

Il consigliere Mario Oriani (PDL) ha definito “riduttivo destinare tutte le risorse risparmiate alla costruzione della nuova scuola.” Inoltre ha rilevato che “per l’istruzione e i servizi sociali sono stati fatti investimenti per poco meno di 900.000 euro mentre per la cultura e i parchi sono stati superati 1.100.000 euro. Forse questo indice potrebbe essere un pochino ribaltato. Tutti i servizi a domanda individuale sono in perdita e questo ci può stare, probabilmente su qualcosa si potrebbero fare ragionamenti diversi.”

Il tema della nuova scuola è stato riproposto dal consigliere Daniele Cassamagnaghi (Il Naviglio). “Invito a riflettere sulla sua ubicazione - ha sostenuto l’ex sindaco - data la presenza in zona di due elettrodotti, e ad acquisire tutti i dati necessari. Cinque scuole a Cernusco sono troppe! Ribadisco che pensare a una nuova scuola con 3 sezioni di elementari e 3 di medie è un pensare a scartamento ridotto. Cinque scuole generano cinque flussi di traffico che intasano la viabilità e rendono pericolosi i tragitti. Invito a ripensare anche al dimensionamento della nuova scuola, perché in futuro avremo bisogno di ristrutturare gli altri plessi (piazza Unità d’Italia e via Manzoni) e dovremo avere a disposizione strutture in grado di accogliere i loro studenti. Rischiamo di costruire una nuova scuola zoppa.”

Il Sindaco non è sembrato del tutto indifferente a questo invito di Cassamagnaghi.

Dal consigliere Claudio Gargantini (Gruppo misto), “visto che l’amministrazione comunale è stata bravissima nell’incensarsi in perfetto stile Palazzo Chigi”, è stato fatto un elenco “di cose che non vanno, perché se no sembra che siamo nel mondo delle meraviglie.” Per la verità, non tutte pertinenti al tema che si stava esaminando, il Bilancio consuntivo 2010. Gargantini ha criticato il modo di usare la comunicazione istituzionale e gli scarsi interventi a favore dei giovani, ha denunciato la caduta di stile nella gestione delle partecipate, per la presenza di esponenti politici e per i conflitti di interesse. Ha auspicato la “sostenibilità economica” per ogni progetto in ambito sportivo, ma ha anche segnalato che il “nuovo centro sportivo (in ristrutturazione in via Buonarroti) è nato già vecchio”.

A chiusura del dibattito, il Sindaco ha dichiarato di condividere “le osservazioni fatte da Cogliati. Il federalismo che avremo non sarà certamente quello che ci aspettavamo. Da questo federalismo non beneficeremo di una permanenza dei redditi sul territorio, che era invece quello che sin dall’inizio auspicavamo. Sono deluso da questa ristrutturazione dei tributi locali, perché non si può proprio parlare di riforma federalista.”

Comincini poi è ritornato ancora una volta sul tema del PGT, approvato nello scorso ottobre ma non ancora pubblicato. “Il nostro PGT – ha affermato il Sindaco - è a posto. Abbiamo verificato che tutti i Comuni che hanno adempiuto all’obbligo di approvarlo nei termini rigidi previsti dalla Regione sono nelle nostre stesse condizioni.” Dopo aver segnalato che invece la Regione si è riservata un “termine elastico per pubblicarli”, ha aggiunto che “il competente dirigente regionale ci ha assicurato che domani (cioè mercoledì scorso) avremo il responso definitivo, dopo di che se non arriva ho minacciato di incatenarmi davanti alla sede della Regione.”

La realtà è che purtroppo ad oggi il termine indicato dal Sindaco è passato e il PGT giace ancora in qualche computer della Regione.

Prima della votazione che ha approvato il Bilancio (12 favorevoli, 8 contrari, 1 astenuto), il Primo cittadino si è infine dichiarato “soddisfatto del lavoro fatto nel 2010. Alla luce delle difficoltà con le quali in questi anni ci siamo trovati ad operare, possiamo dire che abbiamo fatto un grosso lavoro. Continuo a spulciare il mio programma elettorale man mano che facciamo le cose e credo che arriveremo alla fine del mandato elettorale con un carico di impegni assunti con i Cernuschesi ampiamente soddisfatto. Il contributo di questa nostra amministrazione comunale al miglioramento della città è stato importante.”


 

UNO SGUARDO SUL MONDO – La notizia della scora settimana è stata l’uccisione del terrorista Bin Landen. C’è un aspetto di questa drammatica vicenda che ci interessa riprendere e commentare.

Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, ha affermato che «Bin Laden ha avuto la gravissima responsabilità di diffondere divisione e odio fra i popoli e di strumentalizzare le religioni a questo fine. Di fronte alla morte di un uomo, un cristiano non si rallegra mai, ma riflette sulle gravi responsabilità di ognuno davanti a Dio e agli uomini, e spera e si impegna perché ogni evento non sia occasione per una crescita ulteriore dell’odio, ma della pace.»

«La notizia è pesante. L’uccisione di Osama Bin Laden - ha scritto Riccardo Moro per l’Agenzia SIR - non è un fatto irrilevante nel panorama internazionale. Ma il modo in cui è stata raccontata e commentata suscita un grave malessere.»

Riccardo Moro è un economista che si occupa di questioni internazionali e in particolare del problema della lotta alla povertà. È direttore della Fondazione Giustizia e Solidarietà, organismo creato dalla Conferenza Episcopale Italiana insieme a numerose organizzazioni laicali per continuare l'impegno culturale e di divulgazione sui temi della giustizia economica internazionale.

«Non ci riferiamo – ha spiegato Riccardo Moro - ai sospetti avanzati da qualcuno sulla fretta con cui il corpo di Osama è stato sottratto a osservatori e fedeli … (alla) paura delle reazioni, né (alla) prospettiva di ciò che sarà domani nelle alleanze e nei comportamenti degli attori principali del mondo orientale e mediorientale … (alla) assenza di parole sul futuro dell’Afganistan, la cui campagna militare era stata giustificata in origine da Bush con la scusa di catturare Osama. Le ragioni (del grave malessere) stanno in una frase del discorso di Obama, che ha sì ottenuto il consenso degli esponenti del partito repubblicano, ma che ha suscitato i brividi in milioni di ascoltatori in tutto il mondo. Obama si staglia, per statura politica e morale, molto al di sopra degli altri attuali leader internazionali. Ma affermare che “giustizia è fatta” dopo aver ucciso un uomo non è accettabile. Nessuno vuole proporre angelismi, è del tutto chiaro che la morte di Osama fosse nelle prospettive possibili dell’azione Usa. La violenza e la morte dell’altro fanno parte – purtroppo – della storia dell’uomo. Un padre non rimane inerme se stanno violentando sua figlia. Ma la giustizia è altra cosa. È creare e alimentare quotidianamente relazioni umanizzanti, che promuovono la vita, non la violano. I cittadini Usa che hanno manifestato in festa si compiacevano del dolore altrui, che non restituisce nulla, semmai alimenta nuovo rancore e nuove vendette. Ce lo hanno insegnato bene in Sud Africa, dove vittime e carnefici hanno confessato e pianto insieme il loro dolore. Quella è vera giustizia. Spiace che quella categoria, politicamente fondamentale, venga mistificata da chi sa che quando parla ha responsabilità mondiali. Non solo politiche, ma anche educative.»

Constatiamo che Chiesa cattolica è stata l’unica voce dissonante a farsi sentire in questa circostanza. L’ha ammesso anche una fonte insospettabile. «Per un miscredente come me – ha scritto Michele Serra su La Repubblica del 4 maggio 2011 – desta una certa impressione accorgersi che nei commenti a caldo sull’esecuzione del genocida Bin Laden la sola voce che senza esitazione ha ammonito a “non esultare” di fronte alla morte di un uomo è stata quella della Chiesa romana (…) Né l’umanesimo socialista né la componente borghese possiedono più un pulpito e un’organizzazione culturale e politica tale da essere in grado, in circostanze così decisive, di orientare gli animi, e dare sostanza collettiva ai sentimenti individuali. La voce della Chiesa non è la mia, ma l’ho udita, nelle ore della fine di Osama, con rispetto e gratitudine.»

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 9 maggio 2011

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