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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 17/2010

BCC: in tempo di crisi, risultato apprezzabile

Nel perdurare della crisi economica e finanziaria, che dal 2008 ha colpito l’economia mondiale, anche per le banche diventa difficile presentarsi ai propri soci con bilanci largamente positivi. Lo hanno potuto constatare i soci del credito cooperativo della nostra città che, domenica 25 aprile al cinema-teatro San Giuseppe di Brugherio, si sono riuniti in assemblea per approvare il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2009.

“Le forti avversità manifestatesi nel corso dell’esercizio - hanno scritto gli amministratori della BCC Cernusco, nella loro Relazione sulla gestione - tanto di natura generale dei mercati che di contesto, non hanno permesso alla banca di ottenere risultati economici particolarmente eclatanti. Ma detti risultati, se posti a confronto con quelli prodotti dalle aziende del nostro settore, riteniamo possano essere valutati nel loro complesso come apprezzabili, a conferma della sostanziale idoneità delle strategie di gestione sin qui adottate. Nel 2009 infatti i principali indicatori economici e patrimoniali hanno fatto registrare un trend sostanzialmente stabile, rispetto ad un andamento generale del mercato in molti casi pesantemente negativo.”

I principali dati di bilancio del credito cooperativo cernuschese evidenziamo una raccolta diretta di circa 435 milioni di euro (+ 0,36%); una raccolta indiretta di 300 milioni (- 1,11%); impieghi per 348 milioni (+ 6,87).

Il settore delle famiglie (29%) continua ad essere il primo destinatario delle operazioni di credito, risultando anche in crescita rispetto al precedente esercizio.

Il patrimonio netto della banca, a fine 2009, ammontava a 46,7 milioni e i soci erano 5.719 (+ 245), dei quali però solo 359 di età inferiore ai 30 anni. A questo proposito il presidente ha segnalato che la banca continuerà a impegnarsi per favorire l’ingresso dei giovani ma “avvierà anche una nuova iniziativa denominata soci dormienti finalizzata allo sviluppo commerciale di rapporti con soggetti facenti parte della compagine sociale che, allo stato, non intrattengono rapporti di lavoro con la banca.” Segno evidente che in una così larga base sociale non tutti riconoscono nel credito cooperativo il loro interlocutore privilegiato in campo finanziario.  

Nel corso del 2009 la BCC ha erogato contributi a favore di associazioni e onlus del settore sociale (102.600 euro), culturale (75.800), sportivo (36.500) e a parrocchie  (4.000) del territorio.

L’esercizio 2009, chiusosi con un utile netto di 3,18 milioni di euro, in calo dell’8,05% sull’esercizio precedente, ha permesso la distribuzione del ristorno ai soci, per un ammontare complessivo di circa 429.000 euro, e di un dividendo dell’1,50%.

Le previsioni per il 2010 non sono favorevoli.  Gli amministratori prevedono già “una flessione del risultato lordo di gestione” e una crescita dei “crediti deteriorati a causa dell’indebolimento reddituale e finanziario di famiglie ed imprese derivante dalla crisi.”

 

L’importanza dell’attività svolta dalle BCC non la scopriamo certamente oggi. Recentemente anche il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, si è espresso in merito, affermando che, senza la presenza di una pluralità di piccole banche, “probabilmente  gli effetti sull’offerta dei prestiti alle piccole e medie  imprese sarebbero stati più restrittivi e la concorrenza dei mercati locali del credito meno vivace. Le conseguenze della crisi attuale sarebbero più severe per un numero rilevante di famiglie e imprese.”

Non siamo neppure delusi dal risultato economico conseguito nell’esercizio 2009, al contrario del socio che in assemblea ha espresso critiche all’operato degli amministratori, giudicandoli incapaci di condurre la banca. In questi tempi di crisi e considerati i recenti trascorsi, la prudenza non può essere mai considerata eccessiva, sebbene lo stesso presidente in alcuni passaggi ha riconosciuto che “forse è stata troppa”.

In una recente intervista a Radio 24, il presidente di Federcasse (l’associazione nazionale di rappresentanza delle BCC), Alessandro Azzi, ha affermato che “ciò che fa vincere le nostre banche è la capacità relazionale. In una BCC il socio si sente tutelato, protagonista e partecipe.” Noi abbiamo la sensazione che questa capacità relazionale stia venendo progressivamente meno nella nostra banca locale. È un aspetto sul quale il consiglio d’amministrazione farebbe bene a porre la propria attenzione e a lavorare. Un segnale in tal senso ci sembra sia stata anche la contenuta partecipazione all’assemblea (255 presenti più 54 per delega su oltre 5.700 soci).

Merita, infine, di essere segnalato che all’inizio dell’assemblea il presidente della BCC Cernusco, Giuseppe Milan, ha informato che sono allo studio delle iniziative di collaborazione con la BCC di Carugate e la BCC di Sesto San Giovanni. Come pure da evidenziare la presentazione, per la prima volta, del Bilancio sociale e la concessione di un finanziamento di 100.000 dollari al Fondo Codesarollo (cooperativa di risparmio e credito operante in Ecuador, nel settore del microcredito).

 

Il 25 aprile, anniversario della Liberazione, è una data che non può passare inosservata. «Il passato - ha scritto il segretario dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani (Avvenire, 25 aprile 2010) - va studiato e meditato, anche perché la memoria è l’anima profonda di un popolo». Poi ha aggiunto: «Guardando intorno, dove sembra prevalere un clima di continua conflittualità, non è fuori luogo affermare che c’è bisogno di un risveglio delle coscienze, del recupero di una comprensione generale, del rispetto delle opinioni altrui, del dialogo costruttivo per il bene comune, di una “memoria condivisa”, per costruire, giorno per giorno, l’edificio della libertà e della giustizia sociale. Astenersi da questo impegno, significherebbe offendere il passato e compromettere il futuro.”

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 26 aprile 2010     

 

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