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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 16°/2009

Solidarietà in tempo di crisi:
terremoto e famiglie in difficoltà

 

Nelle nostre comunità parrocchiali la scorsa domenica, 19 aprile 2009, è stato raccolto l’invito della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, rilanciato anche dal nostro Arcivescovo, per una colletta straordinaria a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo. Le offerte raccolte, tramite la Caritas Ambrosiana, saranno integralmente inviate alla Caritas Italiana.

«Ciascuno è chiamato a da­re quanto può, è l'obolo della vedova. Con questo percorso - ha dichiarato ad Avvenire, sabato 18 aprile, don Vittorio Nozza, direttore della Caritas Italiana - di condivisione delle sofferenze e dei beni si manifesta l’unità della Chiesa italiana. Questo modello l'avevano delineato le prime comunità cristiane a Gerusalemme, che con la colletta sostenevano i fratelli lontani in difficoltà».

 

La Caritas italiana come impiegherà i soldi raccolti con la colletta? «Abbiamo diviso la diocesi dell’Aquila in otto zne – ha spiegato don Nozza - e indi­viduato quattro livelli di intervento. E’ la nostra presenza accanto alle perso­ne, nelle tendopoli e tra i prefabbricati, a suggerirci gli obiettivi della ricostruzione. Verranno privilegiati i più deboli, quelli che sen­za un aiuto concreto non possono ri­sollevarsi. Il numero di persone che sa­remo in grado di aiutare dipende dalle offerte.

Come primo impegno puntiamo sulla ricostru­zione di strutture poli­valenti per le comunità, dove gli sfollati possano riunirsi, prendere deci­sioni, discutere, fare festa. Sono pre­fabbricati pesanti che durano 35-40 an­ni e che faranno capo alla parrocchia. Va chiarito che non sono edifici per il culto, ma luoghi che possono fungere da chiesa per la messa domenicale, da scuola durante la settimana, da sala per il consiglio comunale o per le riunioni serali del volontariato. Conserveranno questa funzione finché dallo Stato non verrà riconsegnata la scuola o il palaz­zo comunale. In seguito resteranno al­la comunità parrocchiale col vincolo di adibirli all'animazione per i minori. Dove necessario, garantiremo il dirit­to allo studio, ricostruendo asili, materne e scuole dell'obbligo».

Una novità il secondo impegno assun­to. «Stavolta - conferma Nozza - sarà necessario investire nell'edilizia socia­le per accogliere anziani, malati, disa­bili e famiglie povere. Pensiamo di co­struire piccoli appartamenti che verranno presi in carico dalle associazio­ni e dai gruppi caritativi».

Terzo passaggio, ricostituire i centri di ascolto parrocchiali. «Anche in questo caso - precisa il di­rettore - l'obiettivo è favorire i poveri riattivando le antenne territoriali per monitorare i bisogni. Da ultimo, il programma pre­vede la progettazione sociale e il so­stegno, col microcredito, di cooperati­ve sociali che puntino sull' agricoltura biologica e sulla valorizzazione del ter­ritorio in chiave turistica per dare la­voro a giovani e disoccupati».

È ancora possibile contribuire alla colletta straordinaria, con una delle modalità indicate in calce a questa Nota.

 

Tanti sono gli interrogativi posti  dal terremoto in Abruzzo. Ne raccogliamo uno. «Viene da chiedersi se esista ancora, e dove sia finita, un'etica delle costruzioni. E ci piacerebbe sapere se viene insegnata nelle facoltà di ingegneria, dove pure esiste una tecnica delle costruzioni. Inoltre, la regola generalizzata degli appalti al massimo ribasso siamo proprio sicuri che sia ancora la più adeguata? Ovvero che risparmiare il più possibile nell'edificazione di una casa privata o ancor più di una struttura pubblica non vada a nocumento della sua sicurezza e ancor prima, come dimostrano le migliaia di morti bianche, di quella dei lavoratori che sono impegnati nella sua realizzazione? D'altro canto anche coloro che investono denaro in una nuova abitazione, quanto sono disposti a spendere in sicurezza, in edifici antisismici ed ecologici risparmiando magari fiumi di denaro destinati a non essenziali finiture di pregio oppure ad impianti di climatizzazione all'ultimo grido o a televisori Lcd?
Insomma, se esiste un diritto all'abitazione, ancor più va rivendicata la necessità di una casa sicura, dove non si risparmia sulle strutture portanti, sulla sabbia, sul cemento, sul ferro. Tanto più se si tratta di edifici pubblici. È una questione di civiltà. Ma l'impressione è che nel nostro Paese si sia ancora parecchio indietro. Sta di fatto che in questi settori è un delitto pensare di operare in regime di proroga, lasciando nel cassetto norme antisismiche esistenti ma che non vengono fatte rispettare. Eppure dovrebbe essere chiaro che anche qui si declina il principio della salvaguardia e della promozione della dignità della persona umana.»

 

Come abbiamo anticipato nella precedente Nota - nell’ultima seduta del consiglio comunale della nostra città, quella dello scorso 7 aprile - è stato approvato il conferimento dell’incarico al Dipartimento di Sociologia dell’Università Milano Bicocca per una ricerca sui nuovi bisogni sociali tra i Cernuschesi.

L’assessore alle politiche sociali, Rita Zecchini, ha spiegato che l’incarico è finalizzato ad avere una situazione dello stato e dei bisogni delle famiglie cernuschesi. I risultati dell’indagine – che sarà fatta su un campione di 350 famiglie – saranno resi pubblici e serviranno ad orientare le future politiche sociali dell’assessorato.

“Il problema del disagio – ha detto l’assessore – non è solo quello delle fasce estreme, già conosciuto dagli assistenti sociali. L’indagine dovrà perciò andare a verificare se c’è una situazione di criticità diffusa, per esempio, anche nel ceto medio che in situazioni particolari - per problemi di lavoro, di mutuo, di affitto - può scivolare verso la povertà.”

L’assessore ha anche reso noto che le richieste di contributo economico al Comune sono aumentate, negli ultimi quattro mesi, del 25%. Questi dati locali, uniti all’esigenza di avere presenti le situazioni e le prospettive di medio e lungo periodo su cui intervenire, hanno convinto l’amministrazione comunale della necessità di avere a disposizione dati scientifici per programmare le scelte future.

Nell’indagine, che durerà circa tre mesi,  saranno coinvolti anche i soggetti del Terzo Settore (Caritas cittadina, associazioni di volontariato …).

La posizione più critica e articolata su questa ricerca è stata espressa da Mario Oriani (Popolo della libertà): “L’incarico mi sembra poco rispettoso dei ruoli e delle professionalità esistenti in Comune e poco utile. È il solito esempio di sussidiarietà al contrario. Nel contesto attuale di grande variabilità cosa può servire una campionatura di 350 famiglie? Utilizziamo la Consulta sociale, appena costituita, senza necessità di fare un’indagine sociologica per avere informazioni sui bisogni delle famiglie.”

Il Sindaco, Eugenio Comincini, ha replicato che “se è vero che bisogna valorizzare al meglio la struttura comunale, bisogna però anche riconoscere che non tutto può essere fatto al suo interno. Non stiamo sprecando le risorse, ma stiamo facendo un investimento. È un’opportunità importante per l’amministrazione comunale per avere dati e informazioni e per poi prendere le decisioni, a maggior beneficio alla città.”

 

Abbiamo già accennato la scorsa settimana alle polemiche seguite alla proposta, non accolta dalla maggioranza, del consigliere della Lega Nord, Angelo Rocchi, di devolvere la somma destinata alla ricerca (euro 14.000) ai terremotati d’Abruzzo.

Nessuna obiezione, invece, sullo stanziamento - approvato nella stessa seduta, nell’ambito della variante alla convenzione del piano di lottizzazione “PA2AS” (zona cascina Battiloca) - di euro 120.000 per la riqualificazione degli orti sociali. Per carità, non abbiamo nulla contro gli orticoltori per passione, ma se ci sono delle emergenze e delle priorità di spesa da individuare pensiamo che i destinatari delle risorse pubbliche debbano essere sicuramente altri.

Poi magari ci diranno che le norme vigenti in tema di bilancio comunale non consentono spostamenti di voci di spesa da un capitolo all’altro, ma se si fosse sollevato il problema sarebbe stato quantomeno segno di una sensibilità che, in questo caso, non abbiamo avvertito.   

 

Ci auguriamo vivamente che la ricerca possa essere davvero utile per allargare, nella nostra città, gli interventi a sostegno dei più deboli, incominciando dalle famiglie.

A proposito delle quali, le comunità cristiane non sono rimaste di certo indifferenti. La Chiesa Ambrosiana ha già dato un forte segnale in questa direzione, con l’istituzione del  Fondo “Famiglia e Lavoro”. La Conferenza Episcopale Italiana, a sua volta, ha costituito il “Fondo di garanzia a sostegno delle famiglie” a cui tutti saremo chiamati a contribuire con una colletta nazionale domenica 31 maggio. Ma di questo avremo modo di riparlarne.

 

Segnaliamo, infine, la comparsa di un cartello, all’inizio di via Monza, con la scritta: “Mancano i cordoli. Gli incompetenti devono andare a casa. Firmato Brunetta.” Il riferimento è chiaro: da oltre quindici giorni i lavori di riqualificazione della via sono fermi e qualche residente trova ingiustificabile la situazione.

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Lunedì 20 aprile 2009

 

 

 

N.B. - La Caritas Ambrosiana ha indicato diverse modalità per versare il proprio contributo a favore delle popolazioni colpite dal terremoto. Per tutte la causale è: terremoto Abruzzo 2009

- DONAZIONE DIRETTA presso l’Ufficio Raccolta Fondi in via San Bernardino 4, Milano
(da lunedì a giovedì: 9.30 - 12.30 e 14.30 - 17.30; venerdì 9.30 - 12.30)

- CCP n. 13576228 intestato a Caritas Ambrosiana Onlus

- CC BANCARIO n. 578 - Cin P, ABI03512, Cab 01602 presso l'agenzia 1 di Milano del Credito Artigiano
e intestato a Caritas Ambrosiana Onlus,  Iban: IT16 P 0351201602000000000578

- TRAMITE CARTE DI CREDITO: on line sul sito www.caritas.it,
oppure telefonando al n. 02.76037324 in orari di ufficio (l'offerta è detraibile fiscalmente)

 

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