CernuscoInsieme

Condividi il contenuto di questa pagina con i tuoi amici:

Torna alla pagina precedente

comunità pastorale

voce amica agorà oasi cVillage

piazzetta

dalla città

CernuscoInsieme.it - Il Portale della tua Città

Stai navigando in
HOME > La Nota della Settimana > N° 15/2012 L'Altra Nota

LAVORO: ECCO LE PROPOSTE DEI CANDIDATI SINDACO

 

Oltre mille persone intervistate, fra i 18 e 30 anni, della diocesi di Milano; un percorso accurato, durato otto mesi che svela luci e ombre del mercato del lavoro attuale e dei suoi protagonisti del futuro: i giovani.

Torniamo a scrivere della ricerca curata dal concittadino Francesco Marcaletti, dopo averlo già fatto nella nostra Nota del 20 febbraio scorso, perché, venerdì 13 aprile, è stata presentata nel corso di un convegno svoltosi all’Università statale di Milano dal titolo "Li chiamavano Bamboccioni: giovani e lavoro nell'era della flessibilità". La ricerca è sta realizzata dai giovani dell’Azione Cattolica Ambrosiana in collaborazione con il Dipartimento di sociologia dell’Università Cattolica di Milano.

Luci e ombre di una realtà che a Milano e Provincia, vede un giovane su dieci, tra chi non lavora, alla ricerca di un'occupazione. La concentrazione a livello femminile è però più ampia e il dato raggiunge quasi il 10%. Il 34% circa del campione ha dichiarato di non lavorare, indicando come motivo principale il fatto di essere ancora alle prese con gli studi. L’aspettativa di reddito per il primo impiego è molto alta: un terzo degli intervistati crede di poter guadagnare tra i 1000 e i 1500 euro e diverge fortemente dalla situazione dei reali guadagni (che si aggira intorno ai 300-500 euro per la prima occupazione lavorativa). Le donne sono sfavorite sin dal primo ingresso al mondo del lavoro ma sono più flessibili: intermini di distanza da casa e di orari di lavoro. Il 23,2% ha trovato lavoro tramite genitori, il 19,5% proponendosi autonomamente, il 15,6% ha ricevuto un'offerta mentre 1'11,3% attraverso un concorso.

La lettura corretta dei dati - “Non è vero che un giovane su tre è disoccupato. Non creiamo allarmismi sociali”, dicono con forza i giovani dell'A­zione Cattolica, smentendo i dati diffusi solo pochi giorni fa dall'Istat. Numeri al­la mano, da una ricerca condotta con il dipartimento di sociologia dell'Università Cattolica, la disoccupazione giovanile, ameno a Milano e Provincia, sembra me­no allarmante. «Il tasso di disoccupazione va letto alla lu­ce del tasso di attività, ossia del numero di giovani che sono nel mercato del lavo­ro. Il tasso di attività nel 2011 era il 29% (quindi 29 giovani su 100 sono nel mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione giovanile totale è 19,7. Questo signifi­ca che è il 19% del 29% ad essere disoc­cupato – ha spiegato Francesco Marcaletti, ri­cercatore del dipartimento di Sociologia dell'Università Cattolica - Quindi non un giovane su tre è senza lavoro ma 5-7 gio­vani su 100 che cercano lavoro, gli altri fanno altre cose, non per forza sono di­soccupati, ci sono anche gli studenti universitari».

A Milano e provincia, inoltre, il tasso di di­soccupazione maschile mostra che sono 2 anni consecutivi in cui il dato continua a calare (23,4% nel 2009, 16,5% nel 2011) per le donne, invece si è registrato un leg­gero aumento: 20,7% nel 2009, 25,1 % nel 201l.

«La crisi economica e le vicende politiche continuano a porre l'accento sul proble­ma della disoccupazione giovanile – ha detto Antonio Filieri, vice presidente dell’Azione Cattolica Ambrosiana - spesso sollevando critiche sia verso il sistema sia verso gli stessi gio­vani, definiti bamboccioni, illusi, mam­monì. Noi vogliamo parlare di una gene­razione ingiustamente accusata di im­mobilismo».

Secondo le stime della camera di Com­mercio di Monza e Brianza, nei primi tre mesi del 2012, per la prima volta ci sarà u­no storico sorpasso: i ventenni che apri­ranno un’impresa (19mila) saranno più di quelli che troveranno un posto di lavo­ro a tempo indeterminato (l8mila). «Es­sere imprenditori di se stessi e cittadini del mondo» è la chiave di volta per chi è in cerca di lavoro, secondo il vicepresi­dente dei giovani Imprenditori di Assolombarda, Emiliano Novelli.             .

Ma mancanza di lavoro e precarietà sono solo due fattori di una realtà giovanile ben più complessa che abbraccia in modo più ampio anche la famiglia e la scuola. Le opportunità d'ingresso nel mercato del lavoro arrivano spesso dalla rete familia­re. «Una leva che non è da sopprimere ­ha sostenuto il segretario regionale della Cisl Lombardia, Roberto Benaglia - ma con­segna troppi giovani alla ''lotteria'' della propria condizione familiare. I giovani hanno bisogno di tutele nuove e di servi­zi: un modo nuovo e più europeo di in­contro tra scuola e lavoro, spesso non c'è coincidenza tra quello che si studia e il la­voro che si va a fare». (fonte: Avvenire, venerdì 12 aprile 2012)

Intervento del cardinale Tettamanzi – “Serve un nuovo patto tra le generazioni sul lavoro” ha sostenuto il cardinale Dionigi Tettamanzi, intervenendo al primo dei quattro appuntamenti del ciclo “Dalla crisi economica alla speranza affidabile”, promossi dal Gruppo 24Ore e dalla Fondazione Milano Famiglie 2012 in vista del VII Incontro mondiale delle famiglie. Solidarietà tra le generazioni nella “logica del dono” è la via proposta da Tettamanzi, anche per la riforma del lavoro, di cui si discute tanto in queste settimane in Italia. (articolo e testo completo dell’intervento su: www.chiesadimilano.it; dialogo integrale tra l’arcivescovo emerito di Milano e il vicedirettore del Sole 24 Ore su: www.ilsole24ore.com).

 

VERSO LE ELEZIONI DEL 6 E 7 MAGGIO, IL LAVORO - La scorsa settimana, a proposito delle prossime elezioni comunali e dei temi più importanti a cui dovrebbero guardare i candidati sindaco e le liste collegate, abbiamo scritto che ci sono due problemi sociali che ci stanno particolarmente a cuore: il lavoro e i giovani.

A proposito del lavoro, ci siamo chiesti che cosa in concreto potrebbe fare un Comune per il lavoro? Innanzitutto, abbiamo scritto, occorre interrogarsi sugli aiuti da dare ai cittadini che hanno perso il lavoro, individuando gli strumenti più adeguati per supportare temporaneamente le persone e le famiglie nel momento della perdita o della riduzione sensibile del loro reddito. Qualcosa negli ultimi anni la nostra amministrazione comunale ha fatto, ma occorre fare molto di più. Inoltre, il Comune dovrebbe utilmente impegnarsi per studiare incentivi speciali a favore dell’avvio o dello sviluppo di imprese che risultino veramente capaci di generare nei nostri territori nuovi “buoni” posti di lavoro (cioè stabili, sicuri e dignitosi), iniziative imprenditoriali socialmente responsabili, rispettose delle persone e dell’ambiente e con legami forti con il territorio.
Siamo quindi andati a leggere i programmi elettorali presentati dai candidati sindaco per vedere, in concreto, le loro proposte in tema di lavoro. Nessuna ricetta miracolistica e per fortuna, stavolta, neanche la mirabolante promessa di centinaia di nuovi posti di lavoro. Perché si crei nuova occupazione occorre convincersi che serve il concorso di diversi fattori e un certo tempo. C’è quindi da lavorare sodo.

Nelle proposte presentate qualche candidato è più preciso, altri rimangono nel vago e qualcuno è addirittura contradditorio.        

 

Maurizio Aimi (Movimento 5 stelle) – Nel programma del movimento di Beppe Grillo non abbiamo letto alcuna proposta specifica in tema di lavoro.

 

Giuseppe Colombo (Lista Colombo, La casa dei Cernuschesi Cernusco Futura, Amo Cernusco) – L’ex sindaco degli anni ’80 propone di “rilanciare il piccolo commercio/artigianato; incentivare l’imprenditoria giovanile; valutare in tempi brevi e con la dovuta attenzione le istanze delle imprese che chiedono autorizzazioni in deroga, per attuare adeguamenti strutturali finalizzati ad aumentare l’attività produttiva, con la conseguente creazione di nuovi posti di lavoro.”

 

Eugenio Comincini (PD, Vivere Cernusco, Italia dei valori, Sinistra ecologia e libertà, Sinistra per Cernusco, Tradizione & Futuro) – La coalizione di centrosinistra che sostiene l’attuale sindaco indica tra i “principali progetti” dei prossimi 5 anni il lavoro, partendo dalla constatazione che “nell'attuale fase di crisi è importante la difesa dell'occupazione esistente ma la vera sfida è stimolare la crescita occupazionale tramite l'avvio di nuove attività produttive, con particolare attenzione a quanto ruota intorno al mondo dell'innovazione. Metteremo a disposizione spazi per start-up d'impresa e per il co-working per consentire di avviare nuove attività imprenditoriali e permettere a professionisti e lavoratori in proprio di avere uno spazio di lavoro attrezzato e condiviso in città, luogo dover poter condividere con altri soggetti spazi ed idee.

Daremo quindi seguito al Tavolo sulle politiche attive del lavoro attivato a livello sovra comunale. Sosterremo inoltre l'avvio di occasioni di reinserimento lavorativo per persone svantaggiate. Valorizzeremo l'area industriale per continuare a mantenere Cernusco attrattiva per la qualidei servizi alle imprese.”

Le proposte specifiche presentate dal raggruppamento che sostiene Comincini riguardano “la  realizzazione di un polo di servizi per l'impresa sulle aree previste dal Piano di Governo del Territorio (PGT), finalizzato alla ricerca e allo sviluppo industriale, un incubatore che possa far incontrare chi ha idee da proporre con chi ha la possibilità di realizzarle, che sia al servizio delle aziende che operano sul territorio della Martesana e che sia in grado di creare nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani. Aprire spazi per start-up d'impresa e il co-working e messa in rete di un network di imprese legate in particolare all'innovazione e alla green economy, con sale attrezzate per la formazione e lo studio universitario a diretto contatto con il mondo del lavoro. Proseguire l'azione del Tavolo permanente sulle politiche attive sul lavoro come sinergia tra le imprese, i sindacati e le amministrazioni comunali. Impedire la speculazione edilizia residenziale, confermando la destinazione produttiva delle aree dismesse. Sostenere l'avvio di occasioni. di reinserimento lavorativo per persone svantaggiate.”

Ricordiamo che una delle maggiori critiche rivolte dalle opposizioni presenti in consiglio comunale all’attuale maggioranza è stata quella di aver fatto ben poco negli scorsi cinque anni per favorire l’occupazione e combattere la crisi economica, a partire dalla mancata realizzazione del “Polo tecnologico per la ricerca e lo sviluppo industriale” che era stato presentato come capace di “offrire ai nostri giovani almeno 200 nuovi posti di lavoro di qualità.”    

 

Claudio Gargantini (Persona e Città) – Il candidato sindaco di questa nuova lista civica propone di “potenziare tutto quel mondo legato alla new economy attraverso la creazione di nuovi spazi e di nuove opportunità lavorative per i giovani e per l’imprenditoria femminile; favorire il commercio locale; mettere in rete gli operatori economici; istituire uno sportello-impresa per il coordinamento delle singole professionalità; in zona industriale: realizzare parcheggi per tir, facilitare l’apertura di locali aggregativi e potenziale lo sviluppo della piccola e media impresa; creare uno spazio e un’area per mercati e fiere per gli agricoltori; incentivare l’agricoltura biologica.” Più specificatamente in tema di lavoro: “creare uno sportello lavoro con un’attenzione particolare alle donne e ai giovani; favorire la nascita di cooperative di lavoro gestite da giovani; creare una cooperativa di lavoratori a tempo a cui affidare i servizi cittadini; istituire un albo comunale delle badanti e delle baby sitter; creare l’officina delle arti e dei mestieri; rete on line sul sito comunale cerca-trovo lavoro.”

 

Lorenzo Gaviraghi (UDC) – Nel programma elettorale dell’esponente di questa formazione del terzo polo, leggiamo le seguenti proposte: “creazione di uno sportello ‘salva lavoro’: raccolta delle domande e le offerte di lavoro dei cernuschesi e delle imprese della Martesana; creazione di uno sportello ‘stage/università’ che collega gli universitari alle imprese ubicate sul territorio e incentivi queste ultime ad aprire le porte agli stage; ampliamento e ristrutturazione della stazione della metropolitana con investimento di nuove attività commerciali così da creare nuovi posti di lavoro;

in vista di expo 2015: reperire finanziamenti per le attività produttive e attivarsi il più possibile per lo sviluppo delle imprese presenti sul territorio.”

 

Claudio Keller (PDL) – L’aspirante sindaco del Popolo della Libertà intende “favorire  iniziative che facilitino una ripresa degli insediamenti industriali per dare impulso al territorio, all’occupazione garantendo un gettito IMU per le casse comunali. Gli insediamenti dovranno essere agevolati attraverso una politica basata su sgravi IMU e oneri per le aziende. Agevolare le industrie che sostengono l’apprendistato; approntamento di un repertorio delle aziende di Cernusco con l’indicazione del personale e le specializzazioni cui sono interessate, nonché il settore merceologico da esse occupato; collaborare con commercianti e artigiani locali al fine di favorire le opportunità di sviluppo.”

 

Cristian Mandelli (Lega Nord) – Per il giovane candidato dei padani, “l’amministrazione comunale deve essere un elemento primario nelle fasi di stimolo e di coordinamento delle attività economiche e produttive locali, anche attraverso sistemi di semplificazione burocratica; un no netto alla realizzazione delle grandi strutture commerciali, (ma) valorizzazione del commercio di vicinato; promozione di iniziative e incentivi per la valorizzazione e lo sviluppo dell’artigianato locale; creazione dello ‘sportello lavoro’; miglioramento delle relazioni tra le aziende presenti sul territorio e l’amministrazione comunale, con l’organizzazione di confronto con imprenditori, anche finalizzati alla crescita occupazionale dei residenti; istituzione della delega al marketing territoriale, volta alla valorizzazione di tutte le attività produttive e commerciali, anche in relazione e expo 2015.”

 

Andrea Miedico (Tu per Cernusco) – Il candidato sindaco, espressione della lista formata da giovani cernuschesi, si impegna “compatibilmente con le risorse disponibili, (a) esaminare la possibilità di ridurre le imposte comunali gravanti sulle imprese locate nel territorio cittadino, se queste hanno un numero di dipendenti con residenza a Cernusco superiore ad una percentuale fissata, al fine di incentivare l’assunzione di personale residente nel nostro Comune e quindi creare nuove opportunità lavorative a favore dei cernuschesi”.

 

Patrizio Sirtori (Unione laica per Cernusco) -  Le proposte avanzate da questa formazione - che per la seconda volta si presenta alle elezioni comunali - mirano a “approntare un’articolata politica di attrazione delle imprese basata su inventivi con sgravi su imposizioni e oneri relativi alla realizzazione di nuovi insediamenti produttivi. La nostra città deve favorire lo sviluppo, nella zona industriale, di un polo/incubatoio per servizi e produzioni tecnologicamente avanzate che possa generare occupazione e formazione soprattutto per i giovani che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro.”

 

Ognuno sulla base delle proposte riportate potrà fare le sue più opportune considerazioni. Da parte nostra, non ci stanchiamo di ripetere che “bisogna sapersi misurare con le mutazioni incalzanti che costringono a un pensare nuovo”, partendo dalla consapevolezza che “bene sommo è la persona che lavora”: per questo “vanno create le condizioni perché le opportunità d’impiego non sfumino”.

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 16 aprile 2012

 

 

Sito continuativamente attivo dal 1 gennaio '01    Best View:  800x600  IE 6