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HOME > La Nota della Settimana > N° 15/2014

RAPPORTO CARITAS 2014:
DALLA RIPARTENZA A FALSE PARTENZE
 

È da poco stato pubblicato il Rapporto Caritas 2014 su povertà ed esclusione sociale in Italia, dal titolo "False partenze" (disponibile online su www.caritas.it), che apre una finestra sul fenomeno della povertà in Italia secondo l’esperienza di ascolto, osservazione e animazione svolta dalle 220 Caritas diocesane presenti sul territorio nazionale.

Il precedente Rapporto, pubblicato nel mese di ottobre 2012, aveva come titolo “I ripartenti”. Si trattava di una finestra aperta su povertà croniche e inedite, ma anche su possibili percorsi di risalita da tali situazioni di sofferenza. Purtroppo, a distanza di un anno e mezzo da tale pubblicazione, osserva la Caritas, la "ri-partenza" non si è mai compiuta. E più che ri-partenze si sono verificate “false partenze”. Ecco quindi spiegato il titolo del Rapporto 2014, che analizza ed approfondisce questa situazione, riportando i dati del fenomeno (di fonte Caritas), le principali tendenze di mutamento, i percorsi di presa in carico; i progetti anti-crisi economica delle diocesi, una sintesi di un’indagine nazionale sulla condizione di povertà dei genitori separati in Italia, i dati sul “Prestito della Speranza”, e una serie di orientamenti e raccomandazioni in tema di politica sociale e coinvolgimento delle comunità locali.

 

La povertà in Italia - La prima parte del Rapporto fornisce una serie di dati e informazioni utili per comprendere meglio il fenomeno della povertà in Italia, sulla base dell'esperienza delle Caritas diocesane e delle Chiese locali. In base ai dati raccolti presso 814 Centri di Ascolto (CdA), in riferimento a 128 diocesi (58,2% del totale) è possibile disporre di dati aggiornati sulle povertà osservate e prese in carico nel corso del 2013. A livello complessivo si conferma la presenza di una quota maggioritaria di stranieri (61,8%) rispetto agli italiani (38,2%). Nel corso del 2013, il problema-bisogno più frequente degli utenti dei CdA Caritas è stato quello della povertà economica (59,2% del totale degli utenti), seguito dai problemi di lavoro (47,3%) e dai problemi abitativi (16,2%). Interessante notare come i problemi familiari siano più diffusi tra gli italiani (13,1% rispetto al 5,7% degli stranieri), mentre la situazione appare rovesciata per quanto riguarda i problemi abitativi, più diffusi nella componente straniera dell'utenza (17,2% contro il 14,6%).

Una fetta cospicua di utenti richiede beni e servizi materiali (34%). Vi sono poi le persone che richiedono ai CdA l'attivazione e il coinvolgimento di soggetti ed enti terzi (26,8%) o che domandano orientamento a servizi o informazioni su prestazioni socioassistenziali disponibili nel territorio (10,3%). Un aiuto economico è richiesto in modo esplicito da una minoranza di persone (10,7%). La ridotta entità di tale forma richiesta è riconducibile alla crescente presenza nelle diocesi di altre misure di sostegno economico (micro credito familiare o d'impresa, Prestito della Speranza, fondi diocesani di solidarietà, ecc.).

Le dinamiche della povertà - A oltre cinque anni dallo scoppio della crisi economica, il Rapporto evidenzia alcune importanti dinamiche di povertà. Rispetto al trend di aumento dell'utenza CdA degli ultimi anni, i dati relativi al biennio 2012- 2013 segnalano situazioni non sempre uniformi: aumenta la richiesta di aiuto, cresce la complessità dei casi sociali presi in esame, si conferma la crescente presenza degli italiani, che in alcuni casi raggiungono e superano la maggioranza assoluta delle presenze, ceto medio e gruppi sociali tradizionalmente estranei al disagio sociale sono sempre più coinvolti dalla vulnerabilità economica.

Condizione di vita dei genitori separati - Nel Rapporto è riportata una sintesi dei principali risultati della prima indagine nazionale sulla condizione di vita dei genitori separati, dalla quale emerge soprattutto il legame tra rottura del rapporto coniugale ed alcune forme di povertà/disagio socio-relazionale. Dai dati empirici si evidenzia un forte disagio occupazionale degli intervistati: il 46,1% è infatti in cerca di un'occupazione; dopo la separazione diminuisce notevolmente la percentuale di coloro che vivono in abitazioni di proprietà o in affitto; al contrario, aumentano vistosamente le situazioni di precarietà abitativa; il 66,1% degli intervistati dichiara di non riuscire a provvedere all'acquisto di beni di prima necessità; aumenta il ricorso ai servizi socio-assistenziali del territorio: centri di distribuzione beni primari, mense e empori/magazzini solidali; crescono i disturbi psicosomatici; la separazione incide negativamente nel rapporto padri-figli.

Le iniziative diocesane - Nel Rapporto vengono presentati i risultati del quinto monitoraggio nazionale delle iniziative anti-crisi economica promosse e realizzate dalle Caritas e dalle diocesi italiane. Emerge un proliferare di progetti e di attività, esplicitamente avviate per fronteggiare l'emergenza sociale di questi ultimi anni. La rilevazione, aggiornata a dicembre 2013, evidenzia la presenza di 1.148 iniziative. Si conferma anche quest'anno un trend di crescita, ancora più evidente se si confrontano gli attuali progetti con quelli del 2010: in soli quattro anni le iniziative diocesane risultano pressoché  raddoppiate (+99%).

Per i credenti, come più volte ci ha ripetuto Papa Francesco, l’attenzione alle antiche e nuove povertà, ai poveri, deve avere il primato su tutto il resto. Tanto nelle decisioni di coloro che hanno responsabilità pubbliche quanto nei gesti personali di ciascuno, i poveri e le loro necessità, di cibo, di abitazione, di accoglienza, di riconoscimento della loro dignità di persone, non possono rimanere inascoltate  e senza risposta.  

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 21 aprile 2014

 

 

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