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HOME > La Nota della Settimana > N° 14/2012

“IL SIGNORE CI PRECEDE SEMPRE CON IL DONO
DELLA SUA GRAZIA E CI RAGGIUNGE LÀ DOVE SIAMO”

 

Con la certezza che “Gesù ci precede sempre sulle strade della nostra vita” don Ettore Colombo, responsabile della nostra comunità pastorale, ha invitato i fedeli presenti in chiesa prepositurale, lo scorso sabato santo, alla veglia pasquale – la celebrazione più importante dell’anno liturgico – a guardare con rinnovata speranza al futuro.      

“Che un uomo riprenda a vivere non è un fatto nuovo, almeno per le sacre scritture – ha esordito nella sua omelia il prevosto della città - ma ciò che celebriamo nella veglia pasquale è qualcosa di veramente nuovo. Noi affermiamo che Gesù di Nazaret – il Crocifisso risorto – è passato a un nuova forma di esistenza, che ha lasciato la morte dietro di sé una volta per sempre. Ancora una volta in questa notte assistiamo ad un atto creativo di Dio. Un atto che proprio perché è di Dio non possiamo trattenere e comprendere con le nostre povere forze, possiamo solo riconoscerlo.”

Dopo aver accennato alle quattro notti -  l’ultima delle quali è la notte del sabato santo -  in cui Dio si è messo all’opera e ha manifestato la sua azione creativa, don Ettore ha sottolineato che “la novità della risurrezione, proprio perché totalmente inattesa, è qualcosa che fatichiamo ancora oggi a capire. Capita a noi quello che è successo alle donne in quel primo mattino di Pasqua. Anche in quel caso ci fu un intervento gratuito e assoluto di Dio. La prima reazione delle donne non è stata quella dello stupore e della gioia, ma piuttosto del timore e della paura. … Proprio per questo a loro e a noi viene rivolta la parola dell’Angelo, colui che annuncia l’azione e l’intervento di Dio nella vita degli uomini: ‘Voi non abbiate paura’. Il motivo lo dice ancora l’Angelo: ‘il Crocifisso è risorto, come aveva detto e vi precede in Galilea’. Detto in altre parole, non possiamo separare l’evento della croce da quello della risurrezione. Al di là di ogni nostro timore, il Signore ci precede sempre con il dono della sua grazia e ci raggiunge là dove siamo. In quella Galilea da cui ci ha chiamati e in quella stessa Galilea in cui a volte vogliamo ritornare a rifugiarci. Come le donne noi fatichiamo ad accogliere l’evento pasquale, perché semplicemente ci siamo ancora dentro e vediamo ogni giorno che questo mistero si sta sempre compiendo in noi.”

“Gesù è risorto – ha concluso don Ettore – ma noi cogliamo gradualmente gli effetti della sua resurrezione nella nostra vita quotidiana. Sarà solamente  nel momento del manifestarsi finale di Cristo, al suo ritorno glorioso, che coglieremo il mistero pasquale nella sua interezza, perché ormai ci saremo dentro anche noi per sempre. Per ora lo celebriamo nel dono dell’Eucaristia facendo memoria di Lui e riconoscendolo nello spezzare del pane” certi che “Gesù ci precede intanto sulle strade della nostra vita qualsiasi sia la nostra Galilea.”

 

CONSIGLIO PASTORALE DIOCESANO: “PROMUOVERE UNA RIFORMA DELLE NORME SULL’ACQUISIZIONE DELLA CITTADINANZA ITALIANA” - Il Consiglio pastorale diocesano dell'Arcidiocesi di Milano ha reso pubblico lo scorso 2 aprile il documento frutto di un lavoro iniziato il 5 giugno 2011 sul tema: «I migranti: per una pastorale e una cultura del “viver insieme”». Dando esecuzione a una specifica mozione, la Giunta del Consiglio pastorale diocesano, con una lettera aperta - indirizzata ai parlamentari europei e nazionali e consiglieri regionali della Regione Lombardia residenti nella Diocesi di Milano – ha rivolto un appello ai politici, affinché promuovano una riforma delle norme sull’acquisizione della cittadinanza italiana, riconoscendola ai minori stranieri nati in Italia, senza dover attendere la maggiore età.

L’appello è stato anche sottoscritto da una decina di associazioni e movimenti ecclesiali.

L’appello - «Il Consiglio pastorale diocesano dell'Arcidiocesi di Milano ha discusso nella seduta del 5 giugno 2011 il tema: I migranti: per una pastorale e una cultura del “viver insieme"  giungendo alla conclusione che occorra, come comunità cristiana, affrontare le sfide dell’immigrazione non solo sul piano degli interventi caritativi ed emergenziali ma anche e soprattutto su quello educativo, culturale e pastorale, affinché si pongano le condizioni di quel ‘vivere insieme’ (convivenza), principale obiettivo da perseguire di fronte all’attuale fenomeno migratorio. Gli esiti dei lavori del Consiglio Pastorale Diocesano e del Consiglio Presbiterale, che si è trovato a riflettere sullo stesso tema, sono stati pubblicati nel volume “Migranti e comunità cristiane” (Ed. Centro Ambrosiano), che si vuole diffondere non solo nelle comunità ecclesiali ma anche tra chi nella società e nelle istituzioni ha responsabilità in rapporto alle politiche migratorie. Il Consiglio Pastorale Diocesano ha auspicato infatti un sereno confronto tra politici e istituzioni  per una valutazione serena e obiettiva delle norme sull’immigrazione, in rapporto al rispetto della dignità umana, alla tutela della vita e della famiglia, alle esigenze di giustizia sociale. In particolare, dando esecuzione a una specifica mozione, la Giunta del Consiglio Pastorale Diocesano, sentiti il Coordinamento diocesano Associazioni, Gruppi, Movimenti ecclesiali, intende rivolgere un appello ai politici, affinché promuovano una riforma delle norme sull’acquisizione della cittadinanza italiana, riconoscendola ai minori stranieri nati in Italia, senza dover attendere la maggiore età, eliminando così limitazioni a diritti e facoltà ingiuste e non comprensibili per chi è di fatto sin dalla nascita inserito nella vita civile e sociale del Paese. Si confida che i rappresentanti del potere legislativo colgano l’occasione per porre mano ad una riforma semplice, ma di alto valore civile, auspicata anche dal Capo dello Stato. Di particolare significato è infine il recente intervento di S. Em. il card. Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale dei Migranti, il quale, ricordando le parole del Papa, ha affermato che "una persona che è nata, cresciuta e formata in un dato Paese ovviamente se ne sente cittadina ed è giusto che lo sia anche giuridicamente, anche se i suoi genitori provengono da un’altra nazione... la cittadinanza non è solo atto giuridico che si trascrive in un registro, è un atto di cultura".

Trentamila i figli di immigrati nati Milano - Sono nati in Italia ma non sono cittadini italiani, A fine 2010, a Milano si contano 217.000 residenti stranieri iscritti all'anagrafe. Fra questi, 31.204 (fonte Istat) sono i più giovani, che non hanno ancora raggiunto la maggior età, sono nati a

Milano e hanno genitori stranieri. Rappresentano circa il 30% della popolazione giovanile, non ancora maggiorenne. Gli italiani sono invece 40.631 (fonte Istat). Negli ospedali milanesi, un neonato su quattro è straniero. Secondo un rapporto diffuso recentemente dall'Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità), inoltre, i tre quarti dei bambini stranieri iscritti alle scuole d’infanzia sono nati in Italia, quota che diminuisce col crescere del grado di scuola.

 

NUOVO VICARIO EPISCOPALE PER LA NOSTRA ZONA PASTORALE – L’arcivescovo, cardinale Angelo Scola, al termine della celebrazione della Messa crismale in Duomo, dello scorso giovedì santo, ha annunciato gli avvicendamenti tra i suoi più stretti collaboratori. Quello che più direttamente ci riguarda è la nomina di un nuovo vicario episcopale per la nostra zona pastorale, la VII che fa capo a Sesto San Giovanni: a monsignor Carlo Faccendini subentrerà, dal prossimo 29 giugno, l’attuale vicario generale della diocesi, sua eccellenza monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, nato a Milano il 23 giugno 1956 e vescovo dal 5 giugno 2004. Sin d’ora esprimiamo la nostra profonda gratitudine e riconoscenza a monsignor Faccendini, che abbiamo personalmente conosciuto e apprezzato per il suo impegno pastorale, per la sua capacità di annunciare con semplicità e chiarezza la Parola e per la sua affabilità, mentre ci prepariamo ad accogliere, con la consueta disponibilità, il nuovo vicario.

 

FESTA, FAMIGLIA E CITTÀ – In preparazione al VII Incontro mondiale delle famiglie, domenica 15 aprile, è proposta per tutta la comunità pastorale una giornata di festa. Un invito rivolto dal nostro arcivescovo a ogni città e paese della nostra diocesi.

Come noto, il VII Incontro mondiale delle famiglie si ter­rà a Milano dal 30 maggio al 3 giu­gno 2012 e tra i diversi adempimenti proposti nella lettera ai fedeli della Chiesa ambrosiana, scritta dal cardinale  Angelo Scola, c'è quello di "celebra­re una giornata di festa esemplare là dove viviamo, negli spazi in cui abitiamo, nell’ambito delle nostre città”, per riscoprire il senso della festa. In tutta la diocesi l’iniziativa è proposta nella domenica 15 aprile, prima domenica dopo Pasqua, mettendo al centro della giornata la cele­brazione dell'Eucaristia e proponendo un'unica celebrazione significativa per l'intera città, con la presenza di tutti i sacerdoti.

Il consiglio pastora­le della nostra comunità pastorale "Famiglia di Nazaret” - che si avvale di un’apposita commissione, incaricata di accompagnare la celebrazione dell’evento di Milano 2012 lungo tutto l'anno pastorale - nella sessione del 13 marzo scorso, si è confrontato su alcune iniziative e ha formulato una proposta (che potete leggere su questo stesso sito, cliccando su Il foglio della settimana) con l’augurio che la giornata possa coinvolgere tutti i cernuschesi.

 

QUATTORDICENNI A ROMA – I ragazzi e le ragazze di terza media, che si stanno preparando alla professione di fede, in questi giorni sono in pellegrinaggio a Roma, con migliaia di altri loro coetanei della nostra diocesi. Mercoledì 11 aprile avranno anche l’incontro con il Papa in piazza San Pietro. Il pellegrinaggio alla tomba dell’apostolo Pietro è una tappa importante nel loro cammino di fede, per questo siamo a loro vicini.  

Buona settimana

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 9 aprile 2012

 

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