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HOME > La Nota della Settimana > N° 13/2014

IL SINDACO DEVE ESSERE SEMPRE
IN MEZZO ALLA SUA GENTE

 

«Con tutti quelli che si rivolgono al sindaco, povero sindaco, finisce accasciato da tante cose … Ma questo è il lavoro del sindaco, e io dirò la vostra spiritualità»:  queste sono le parole iniziali, che lo scorso 5 aprile, Papa Francesco ha rivolto alla delegazione dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) ricevuta in udienza. Parole che idealmente sono per tutti i sindaci del nostro Paese e quindi anche per il Primo cittadino della nostra Cernusco. Papa Francesco ha rivolto poi in particolare la sua attenzione alla «stanchezza del sindaco», che lo può assalire «alla fine della giornata», «quando dopo una giornata torna a casa con tante cose che non sono state risolte. Alcune sì, ma tante no.».

 

«Il sindaco, in mezzo alla gente» - «Non si capisce un sindaco – ha proseguito Papa Bergoglio - che non sia lì (in mezzo alla gente), perché lui è un mediatore, un mediatore in mezzo ai bisogni della gente. E il pericolo è diventare un sindaco non mediatore, ma intermediario. E qual è la differenza? E’ che l’intermediario sfrutta le necessità delle parti e prende una parte per sé, come quello che ha un negozio piccolo e uno che gli fornisce e prende di qua e prende di là; e quel sindaco, se esiste – lo dico come possibilità – quel sindaco non sa cosa è fare il sindaco. Invece mediatore è colui che paga con la sua vita per l’unità del suo popolo, per il benessere del suo popolo, per portare avanti le diverse soluzioni dei bisogni del suo popolo. Dopo il tempo dedicato a fare il sindaco, quest’uomo finisce stanco, con la voglia di riposarsi un po’, ma con il cuore pieno d’amore perché ha fatto il mediatore. E questo vi auguro: che voi siate mediatori. In mezzo al popolo, per fare l’unità, per fare la pace, per risolvere i problemi e anche risolvere i bisogni del popolo.»

 

«La gente vi cerchi perché sa che voi sempre rispondete bene» - In conclusione del suo breve discorso, Papa Francesco, richiamandosi al Vangelo,  ha proposto un’icona: «Penso a Gesù: non era sindaco, ma forse l’icona ci serve. Penso a Gesù in un momento della sua vita, quando era in mezzo alla folla: la folla lo spingeva al punto – dice il Vangelo – da non poter quasi respirare. Così dev’essere il sindaco, con la sua gente, perché questo significa che il popolo, come con Gesù, lo cerca perché lui sa rispondere. Vi auguro questo. Stanchezza, in mezzo al vostro popolo, e che la gente vi cerchi perché sa che voi sempre rispondete bene.»

 

Che dice il sindaco La Pira ai sindaci d’oggi? - In precedenza era intervenuto anche il cardinale Silvano Piovanelli, arcivescovo emerito di Firenze, che ha rievocato la figura di Giorgio La Pira, o “sindaco santo” del capoluogo toscano. «Che dice il sindaco La Pira a voi, sindaci d’Italia?» si è chiesto Piovanelli. Cinque le indicazioni che ha dato, traendole dalla vita di colui che amava definirsi venditore ambulante di speranza”: «custodite il sogno di aiutare la crescita di una città in cui le persone si aiutano a risolvere i problemi di tutti i giorni»; cominciate «dagli ultimi e (rispondete) a “L’attesa della povera gente”. Dunque, attenzione affettuosa ed impegno costante per “le periferie” delle vostre città»; fate proprio il moto scelto da La Pira «che spesso fioriva sulle sue labbra, “in spem contra spem”: è quanto scrive l’apostolo Paolo nella lettera ai Romani parlando di Abramo. “Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli” (Rom 4,18)»; «il cristiano è un uomo libero, (rispondete) solamente al Vangelo. “Il Vangelo parla chiaro. Nella scelta fra i ricchi e i poveri; fra i potenti e i deboli; fra gli oppressori e gli oppressi; fra gli occupati e i licenziati; fra coloro che ridono e coloro che piangono; la nostra scelta non ha dubbi:  siamo decisamente per i secondi”.»; ricordate che «la strada per l’umanità è il sentiero isaiano della pace: le spade in aratri, le lanci in falci.»

 

Sappiamo quanto sia impegnativo il ruolo di Primo Cittadino e quanta fatica richieda. Per questo le parole pronunciate da Papa Francesco ci sembrano un giusto riconoscimento e un forte incoraggiamento per l’importante servizio, spesso non pienamente riconosciuto, che ogni sindaco presta alla sua comunità. Un servizio che in Giorgio La Pira, studiato e amato dal nostro Primo Cittadino, trova un limpido punto di riferimento. 

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 7 aprile 2014 

 

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