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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 13°/2009

Partecipazione: varate altre due Consulte

Altre due Consulte prenderanno presto avvio nella nostra città. Dopo l’approvazione nell’ultima seduta del consiglio comunale, martedì 24 marzo 2009, dei rispettivi regolamenti, il settore cultura e quello sociale possono avviare le procedure per costituire, ciascuno per il proprio ambito di competenza, questi organismi di partecipazione.

L’Assessore alle Politiche sociali, Rita Zecchini, ha affermato che si tratta di “una meta importante perché instaura relazioni con il mondo associativo, permette di costruire una rete territoriale di finalità e principi, e di controllare l’operato dell’amministrazione comunale.”

Dal regolamento della Consulta del Sociale si evince che tra i principi di riferimento ci sono la tutela della famiglia e della persona, la promozione dello sviluppo e del progresso civile, sociale ed economico della comunità locale, dei diritti della persona tutelati dalla nostra Costituzione, dell’inclusione sociale e della parità tra uomo e donna e la valorizzazione del volontariato.

Le finalità della Consulta stessa sono state individuate - al termine di un percorso partecipato con le associazioni interessate, come ha detto l’Assessore - nel favorire un’intesa tra di esse e con l’amministrazione comunale. Zecchini, dopo aver precisato, che “le associazioni si aspettano molto da questa Consulta, ma anche la Giunta è impegnata a valorizzare la loro ricca presenza”, ha concluso rilevando di aver promosso “in questi due anni di assessorato una sorta di Consulta non ufficiale, con le associazioni di riferimento per i diversi settori di intervento. Questa consultazione mi ha sollecitato nel mio impegno, mi ha aiutato nell’ampliare la mia capacità di comprensione dei fenomeni e di mirare gli interventi.”

Le associazioni con le quali l’assessorato ha mantenuto un rapporto costante sono una quindicina circa, ma iscritte all’apposito albo comunale sono una quarantina. Probabilmente non tutte sceglieranno di entrare in questa consulta, perché alcune hanno attività in più ambiti e pertanto dovranno indicare, in base alla loro attività prevalente, in quale eventualmente entrare.      

 

Gli obiettivi della Consulta della Cultura sono quelli di promuovere e favorire lo sviluppo delle attività culturali, considerando fondamentale il mondo delle associazioni per la progettazione, gestione e diffusione sul territorio delle stesse iniziative.

L’Assessore alle Politiche culturali, Mariangela Mariani, ha precisato che “gli obblighi riportati nel regolamento sono posti a carico dell’amministrazione comunale: salvaguardano la libertà delle associazioni nel proporre iniziative culturali e sociali e pongono vincoli ben precisi per il Comune, che è obbligato a chiedere pareri su determinati temi.” Non ci sono, quindi, a giudizio dell’Assessore, nei regolamenti delle Consulte “lacci alla partecipazione.”

 

Molte e comuni per le due Consulte le osservazioni fatte dai consiglieri comunali. Tutti sono stati concordi nel rilevare l’importanza di questo strumento di partecipazione, ma le minoranze ne hanno anche sottolineato i rischi e le perplessità.

Ciro Angrisano (Lista Cassamagnaghi) “non vorrebbe che fossero strumenti burocratici che allungano i tempi di decisione.” Mario Oriani (Forza Italia) vede “in queste organismi l’impostazione della sussidiarietà verticale e non di quella orizzontale.” In particolare, richiamando l’articolo 13 del Regolamento della Consulta sociale, ha osservato che il Comune sembrerebbe impegnato a decidere le materie su cui chiedere i pareri e non, invece, a raccogliere le istanze delle associazioni e a farle proprie. Dal consigliere azzurro è venuta anche la richiesta di coordinare i lavori e le iniziative della singola Consulta con quelle della commissione e dell’assessorato di riferimento, così da valorizzare di più la politica, il suo ruolo e chi si impegna in essa.

Dalla maggioranza sono arrivati compiacimenti per il risultato conseguito, ma pure qualche interessante puntualizzazione. Marco Erba (Partito Democratico) ha detto che si tratta “di uno strumento di partecipazione nel senso più autentico e alto del termine”, ma nel contempo ha chiesto “un ulteriore salto di qualità all’Assessore Zecchini, per promuovere un confronto ancora più organico e costante con le associazioni.”

Angelo Levati (Partito Democratico) ho posto l’attenzione sulla formazione.  “Il regolamento – ha detto il consigliere del PD - non deve essere qualcosa che costringe ma che aiuta. Il problema caso mai è delle persone e della loro formazione. Un tempo c’erano le agenzie educative (partiti, sindacati, oratori, … ) che formavano. Oggi non è più così. C’è quindi la necessita di educare chi entra in questi organismi a operare non per la propria associazione ma per il bene comune.” È poi importante, ha aggiunto, “fare delle verifiche periodiche, per adeguare i regolamenti, per aggiustare il tiro, per coordinarsi con altre realtà vicine.”

Per Claudio Gargantini (Partito Democratico) “la Consulta è il luogo reale e vivo del settore di competenza, ne è la cabina di regia. La relativa commissione consigliare e il consiglio comunale non potranno mai averne la stessa percezione. La consulta deve saper far sintesi al di la del gioco delle parti.”

Il Sindaco, Eugenio Comincini, a conclusione del  dibattito, ha ricordato che “la partecipazione è una questione complessa e faticosa. Potrebbe essere più comodo decidere subito senza consultare nessuno. Fermarsi e ascoltare ha però un valore aggiunto. Il percorso che abbiamo avviato ci dirà in seguito quali eventuali aggiustamenti apportare al Regolamento delle Consulte. Per il loro buon funzionamento, ma anche per quello dello stesso consiglio comunale, ciò che è importante è la voglia che ciascuno ci metterà, per evitare che un organismo di partecipazione rimanga un freddo dispositivo burocratico.”

I Regolamenti delle due Consulte sono stati approvati dalla maggioranza, mentre le minoranze (assenti i due consiglieri della Lega nord) si sono astenute. Giorgio Monti (capogruppo di Forza Italia) ha motivato la decisione con il sospetto che “le Consulte diventino solo strumenti farraginosi che avvalino decisioni prese dall’alto.”

 

A quanto detto nel corso della discussione in consiglio comunale, c’è poco da aggiungere. Sarà importante,  per entrambi gli organismi varati, anche la scelta del Presidente: persona competente, capace di intessere relazioni e con autentico spirito di servizio. Con queste altre due Consulte, che si aggiungono a quella dello sport già operativa da parecchi mesi, si apre una sfida per le associazioni e l’amministrazione comunale. Le prime dovranno dimostrare di essere animate da un vero interesse per le persone e la comunità, capace di andare oltre la visione ristretta del proprio gruppo. Per la seconda di raccogliere le esigenze dei cittadini, anche le più piccole, con la pazienza necessaria per riunirle in progetti ed iniziative, e di  accompagnare un cammino che, almeno inizialmente, avrà bisogno di convincere i più che non si tratta di un ennesimo e inutile passaggio burocratico, ma di un significativo ambito di dialogo e di confronto nell’esclusivo interesse dei singoli e della città.

Nell’ultima seduta del consiglio comunale sono stati discussi e approvati anche altri argomenti e ha fatto capolino anche l’aspra polemica in atto, a suon di comunicati stampa (che trovate anche su questo sito), tra l’UDC e il Vice Sindaco, Giordano Marchetti. Non intendiamo entrare nel merito della vicenda, c’è tuttavia una parola riportata nei citati comunicati che ci ha sorpresi.

Ci domandiamo: quando un cittadino, chiunque esso sia, entra in Villa Greppi deve essere considerato “ospite” oppure - come ha affermato un consigliere della stessa maggioranza, mentre si stava discutendo di Consulte – entrando nella “casa Comune, è come se fosse a casa sua”? La differenza, come si può facilmente capire, è tutt’altro che trascurabile!

 

Nella medesima seduta è stata approvata la mozione per l’allestimento di una sala per celebrazioni di funerali laici o non cattolici (favorevole la maggioranza e il consigliere Angrisano; astenuti gli altri consiglieri di minoranza). Ma su questo argomento e sulla comparsa in città dei manifesti dell’Unione atei e agnostici razionalisti (Uaar) -  “La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona, è che non ne hai bisogno” – ritorneremo magari in una delle prossime Note.

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 30 marzo 2009       

 

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