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HOME > La Nota della Settimana > N° 10/2012

“AURORA-BACHELET”: NUOVA SEDE
E SUCCESSO DI UN’ESPERIENZA EDUCATIVA

È in avanzata costruzione la nuova sede della scuola paritaria Aurora-Bachelet, che dovrebbe essere pronta per l’inizio del prossimo anno scolastico.  Il cantiere di  via Masaccio interessa un’area di circa 12.000 mq e a lavori ultimati il nuovo edificio, di circa 8.500 mq, potrà accogliere sino a 550 alunni distribuiti in 35 aule cablate in rete interna e dotate di lavagne multimediali integrate; ci saranno inoltre aule per percorsi personalizzati, palestra, auditorium, biblioteca, campi sportivi esterni, mensa, parcheggi interni ed esterni, con la possibilità di un’ulteriore espansione con la costruzione di una scuola secondaria di secondo grado. Il tutto per un costo di circa 9 milioni di euro. Queste ed altre informazioni sono state date nel corso di una conferenza stampa, svoltasi sabato scorso, 10 marzo, alla Casa delle Arti, alla presenza di numerose autorità. Per il Sindaco, Eugenio Comincini, la costruzione della nuova scuola è un valore aggiunto per tutta la nostra cittadina, perché l’educazione forma e migliora le persone e di conseguenza anche la società in cui esse vivono. Il rettore dell’Aurora-Bachelet, professor Rosario Mazzeo, ha ricordato che nella scuola non si trasmettono informazioni ma esperienze, accompagnando ogni giorno e tenendo al centro la persona e riconoscendo nella famiglia il primo luogo educativo, che diventa così un soggetto nella crescita della scuola stessa. L’assessore regionale all’istruzione, onorevole Valentina Aprea, ha riconosciuto che mettere al centro del progetto educativo la persona, come avviene all’Aurora-Bachelet, è la carta vincente per il successo della scuola. Il professor Felice Crema, docente dell’Università Cattolica di Milano, ha parlato dell’importanza di saper riconoscere nella scuola una comunità che accompagna i ragazzi nelle diverse tappe della loro vita, avendo un riferimento comune e condiviso, non solo di nozioni e informazioni, ma anche di valori. Il valore aggiunto dell’Aurora-Bachelet sta nella comunità che i genitori degli alunni hanno saputo formare e nella loro disponibilità ad assumersi la responsabilità diretta della gestione della scuola. A conclusione della conferenza stampa è stato rivolto l’invito ad aderire alla campagna di raccolta fondi, per sostenere la realizzazione del nuovo plesso scolastico.

 

SCUOLE PARITARIE  E SCUOLE STATALI - Questo convegno ci offre l’opportunità di ritornare a sottolineare l’importanza della presenza, in Italia e nella nostra città, delle scuole paritarie. In Italia la legge sulla parità 62/2000 afferma che il sistema nazionale di istruzione non si identifica con la scuola statale. Da ciò deriva - ha spiegato lo scorso novembre monsignor  Mariano Crociata, segretario generale della Cei, intervenendo, in Veneto, alla seconda Conferenza sulla scuola libera paritaria e formazione professionale - che “il sistema nazionale non può considerarsi tale se mancano le scuole paritarie”, cui “va attribuito un valore costitutivo”. Eppure, “ad oggi è ancora avvertita una differenza di trattamento fra gli alunni delle scuole statali e quelli delle scuole paritarie, per via dell’incerta consistenza e tempestività delle pur modeste sovvenzioni”. Perciò, “si ha talvolta l’impressione che la parità sia offerta più per condividere gli oneri, che per riconoscere i diritti”. “La parità scolastica è un pilastro fondamentale, assieme all’autonomia, del sistema educativo di istruzione e di formazione – ha sostenuto il segretario generale della Cei -. Se la parità assolve, infatti, un servizio pubblico dentro il sistema scolastico nazionale, sembra logico che la sua attuazione risponda alle finalità proprie della scuola in quanto tale e sia sostenuta anche sul piano economico, oltre che pedagogico e culturale”. “È una risorsa – ha aggiunto - su cui la società italiana deve poter contare per l’educazione delle nuove generazioni: non un di più o un privilegio per pochi, ma una offerta formativa rivolta a tutti coloro che intendano usufruirne, con parità di doveri e diritti, secondo la logica della sussidiarietà che in questi anni si è consolidata anche sul piano costituzionale”.
La scuola paritaria “non vive in contrapposizione o in alternativa alla scuola statale, ma si pone accanto, come altra possibilità e garanzia di accesso all’istruzione e alla formazione, nel rispetto della ‘libertà di scelta educativa da parte delle famiglie’ sancito dalla legge istitutiva dell’autonomia di tutte le scuole”. Per monsignor Crociata, “è necessario che il tema della parità sia adeguatamente sostenuto dalla promozione di una cultura scevra da pregiudizi ideologici e da stereotipi, che nulla hanno a che vedere con il valore educativo e culturale espresso dalla scuola paritaria e dalla necessaria libertà delle famiglie di poterne usufruire, senza penalizzazioni rispetto a chi sceglie la scuola statale”. Secondo il presule, “il cammino verso l’attuazione della legge sulla parità appare ancora lungo”. Anche se si registra a tutt’oggi una diminuzione delle pregiudiziali ideologiche, “resta ancora molta strada da percorrere perché le enunciazioni di principio trovino adeguata applicazione. Il principio della libertà di scelta educativa, che solo in un sistema integrato di scuole statali e paritarie può trovare piena realizzazione, fatica ancora ad affermarsi, così come la cultura della parità”.

 

SPORT DI BASE, IL RUOLO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE ORATORIANE – C’è stato nel primo fine settimana di marzo un interessante incontro, che però ha avuto scarsi echi sui mezzi di informazione, tra le società sportive di base, quelle che non hanno di mira l’esclusivamente l’attività agonistica e i risultati, ma riconoscono innanzitutto allo sport un ruolo educativo e sociale. Dall’incontro, a cui erano presenti soprattutto le società aderenti agli enti di promozione sportiva, è nata l’idea di presentare una proposta di legge di iniziativa popolare per dare norme e dignità allo sport di base. All’incontro, in rappresentanza del CSI Milano (Centro Sportivo Italiano, ente di promozione sportiva), tra le centinaia di dirigenti di società sportive di base di tutta Italia, che si sono dati appuntamento a Roma il 3 marzo scorso, c’era il presidente dell’ASO (Associazione Sportiva Oratori) della nostra città, Alessandro Raimondi, a testimonianza della significativa rilevanza che l’attività di questa nostra associazione va assumendo nel ricco panorama dello sport di base milanese, ma non solo. Riportiamo parte dell’intervento di Alessandro Raimondi (altri passaggi sul sito: www.csi.milano.it – cliccando poi su news, quindi su inserto newcsisport 9 marzo 2012). “Sport e oratorio - ha detto Raimondi - è un binomio che è parte del patrimonio tradizionale del nostro Paese e della storia dello sport italiano, molti dei nostri campioni sia del passato che attuali, e mi auguro anche in futuro, hanno vissuto il loro esordio in oratorio, un trascorso che molti ricordano con affetto e una punta di nostalgia.” Il presidente dell’ASO ha quindi precisato che “noi tutti ci troviamo a lavorare per chi non diventerà mai campione nello sport, mentre sicuramente potrà essere un campione nella vita. Un campione come uomo, un futuro buon cittadino grazie anche all’attività sportiva e alla sua permanenza in oratorio”, inoltre “ogni società sportiva, dalla più piccola alla più grande, e quindi anche le società oratoriane, promuovono il valore della persona indipendentemente dal tipo di cultura, colore o religione.” Un altro punto rilevante toccato da Raimondi ha riguardato “l’importanza degli impianti sportivi presenti nei vari oratori. Se solo per un momento pensassimo che questi non esistessero, molte società sarebbero impossibilitate a praticare attività sportiva. Quest’ultimo tema, merita una seria riflessione, in quanto molto spesso la manutenzione e i nuovi investimenti ricadono proprio sulle associazioni sportive, che oltre ai vari costi societari, iscrizioni abbigliamento e altro, si trovano anche a investire in questo campo. Si tratta di impianti sportivi che assolvono una carenza impiantistica pubblica ecco perché andrebbe al contrario sostenuta e valorizzata.” Quest’ultima considerazione merita di essere ben sottolineata.  

A livello cittadino, intanto, è stata convocata per il prossimo 14 marzo l’assemblea delle società sportive per eleggere il consiglio direttivo, tra cui anche il presidente, della Consulta dello sport, un organismo di partecipazione che nella sua breve attività ha già visto il cambio di due presidenti. Questo ci dice quanto sia difficile, al di là delle affermazioni di principio, far poi vivere questi ambiti di consultazione di base.  

 

IN CITTÀ – All’insegna delle inaugurazioni, l’ultimo fine settimana cittadino. Sabato 10 marzo, in mattinata, taglio del nastro per i nuovi uffici del Settore Servizi Scolastici, Asili Nido, Sport e Giovani, posti in via Cavour, nella palazzina che prima ospitava l’ex camera mortuaria dell’Istituto Fatebenefratelli. Nel pomeriggio, invece, è stata la volta del ristrutturato edificio di via Pietro da Cernusco destinato all’housing sociale e composto da 16 alloggi. Al centro più volte di polemiche,  prima per il telone “pubblicitario” posato lo scorso anno in occasione della Fiera di San Giuseppe, poi per le difficoltà di accesso dei mezzi di pronto soccorso e, da ultimo, per il restauro di un affresco dedicato alla Madonna. C’è da augurarsi che, gettate finalmente alle spalle le polemiche, questa nuova esperienza dell’abitare condiviso, che prenderà avvio in questo edificio, possa conseguire positivi risultati.

Inaugurate anche alcune sedi dei comitati elettorali dei candidati sindaci alle prossime elezioni comunali, mentre si è ancora in attesa delle scelte che faranno PDL e Lega.

 

QUARESIMA CON L’ARCIVESCOVO -  “L’episodio del Cireneo ci dice che dalla com-passione nasce la solidarietà”. Così ha riflettuto martedì scorso, 6 marzo, nel duomo di Milano l’arcivescovo, cardinale Angelo Scola, meditando sulle stazioni della Via Crucis. “Lo vediamo bene - ha aggiunto - negli aspetti decisivi della nostra vita quotidiana: gli affetti, il lavoro, il riposo. La ‘com-passione’ rappresenta un fattore di coesione sociale, può essere principio di una società giusta e umana. Ci spinge fino a farci carico del male e del dolore di coloro che non riescono a portarlo sulle proprie spalle.” Meditando quindi la stazione di Gesù che cade sotto la croce, poiché “si carica della croce del nostro peccato e ne porta le conseguenze fino a cadere sotto il loro peso”, l’arcivescovo ha indicato ai fedeli “le tre grandi parole della Quaresima: preghiera, carità e digiuno”. “Di fronte alle varie forme di male, di fronte a una disgrazia fisica”, ma “ancor di più di fronte al male morale, l’uomo - ha osservato - è spinto a cercare un capro espiatorio, qualcuno su cui gettare tutte le colpe”. Ma “i nostri atti ci seguono” e “senza espiazione l’io non trova pace”. “Il perdono, quello di Dio, quello autentico, esige da parte nostra - ha concluso la meditazione - il riconoscimento delle nostre colpe e la disponibilità ad espiarle”. (testo completo su www.chiesadimilano.it)

 

QUARESIMA IN CITTÀ – La Via Crucis per le strade della città ha vissuto il suo secondo appuntamento, con partenza da via Madre Teresa di Calcutta e arrivo alla chiesa parrocchiale della Madonna del Divin Pianto. A guidarla c’erano il prevosto, don Ettore Colombo,  e don Renato Corbetta, vicario parrocchiale. Al folto gruppo di fedeli che hanno partecipato alla celebrazione -  contrassegnata dalla presenza degli scout accanto a ogni croce delle quattordici stazioni – don Renato, nella riflessione finale, ha ricordato che “il percorso fatto, pregando, vuole insegnarci che è proprio nella croce che si manifesta in tutte le sue profondità il mistero di Dio. Il mistero che abbiamo celebrato questa sera riguarda il mistero più profondo dell’umanità, riguarda il modo in cui Dio ha deciso di salvare l’umanità. Perché è proprio di fronte a questo piano di salvezza che la nostra ragione si trova più smarrita.”

Don Renato ha quindi proseguito sottolineando che “il modo in cui Dio ha realizzato la salvezza dell’umanità è un mistero tale che non solo ricorda alla ragione i suoi limiti ma ne capovolge la logica. E sul piano umano non può che apparire una follia, perché la logica e la sapienza umana è quella della potenza. Ebbene Dio per salvare l’umanità ha seguito una logica che è diametralmente opposta a quella umana di potenza e di efficienza. (…) Nell’accettazione della croce, del sacrificio, da parte di Dio, sta tutto il mistero della via dell’amore scelta da Dio per salvare e redimere l’umanità.”

Nella nostra vita quotidiana, è un ulteriore passaggio della riflessione di don Renato, constatiamo che “il male continua a fare rumore e il bene si sente così poco. Ecco perché è difficile accettare la logica del Vangelo”. È seguita quindi un’amara constatazione: “leggendo la storia attraverso la croce, dobbiamo dire che Cristo è continuamente crocifisso” e proprio per questo “l’abbiamo portato questa sera lungo le nostre strade, dove abitiamo e dove viviamo. Perché non dobbiamo vedere la croce come un oggetto che fu piantato sul Calvario e poi portato via ma come momento che protende la sua ombra su tutti i momenti della storia. Dove? Quando? Non si sa. Ma dove c’è qualcuno che continua a soffrire per il bene, il Cristo continua a esser crocifisso, dove la giustizia continua a essere calpestata, Cristo continua a essere inchiodato alla croce.”

Don Renato ha concluso la sua riflessione invitando i fedeli presenti ad avere una visone diversa degli uomini, al di là delle differenze, delle culture, delle religioni e delle ideologie di ciascuno,  perché “dove c’è la sofferenza e la morte per valori positivi, la è presente Gesù. Dovremmo allora avere il coraggio di dire: quanta presenza di Gesù c’è anche oggi nella nostra storia! Ricordando che sono proprio gli uomini che testimoniano questi valori a costruire il domani dell’umanità nuova, come ha fatto Gesù.”

Il terzo appuntamento per la Via Crucis cittadina è per venerdì 16 marzo, alle ore 21.00, in via San Francesco, per poi raggiungere la chiesa parrocchiale di San Giuseppe Lavoratore.

 

VICINI A DON GIUSEPPE CAZZANIGA - Tutto il nostro affetto, accompagnato dalla preghiera, per don Giuseppe Cazzaniga, che domenica mattina, a seguito di una caduta in casa, è stato ricoverato in ospedale e dimesso nella stessa giornata.

Buona settimana.

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 12 marzo 2012

 

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