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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 10/2011

APPROVATO IL PIANO DI SOSTEGNO ALLA SPORT:
UNA NOVITÀ CHE FA BEN SPERARE


 

L’assassinio del ministro pakistano non può lasciarci indifferenti. Dalla lettura del suo testamento abbiamo ricevuto una grande lezione di fede e una forte iniezione di speranza. “La mia battaglia continuerà, nonostante le difficoltà e le minacce che ho ricevuto. Il mio unico scopo è difendere i diritti fondamentali, la libertà religiosa e la vita stessa dei cristiani e delle altre minoranze religiose. Sono pronto a ogni sacrificio per questa missione, che assolvo con lo spirito di un servo di Dio. Ora vi è ancora molto lavoro da fare, dobbiamo affrontare sfide molto serie come quella sua blasfemia. Cercherò di testimoniare, nel mio impegno, la fede in Gesù Cristo.” (12 febbraio 2011).

“La voce della verità non sarà mai ridotta al silenzio. E non permetteremo che l’oscurità prenda il sopravvento sulla luce. Il suo lavoro non si fermerà con la sua morte, lo continueremo noi”. Queste le parole – dettate all’Agenzia SIR – di monsignor Joseph Coutts, vescovo di Faisalabad e vicepresidente della Conferenza episcopale pakistana, che ha presieduto le esequie del ministro delle minoranze religiose, Shahbaz Bhatti, assassinato mercoledì mattina a Islamabad, in Pakistan, perché voleva modificare la legge sulla blasfemia. “Bhatti si batteva per la verità, era un uomo molto buono, fortemente cattolico e credeva veramente nella possibilità di aiutare chiunque, anche attraverso il dialogo interreligioso”, ha ricordato mons. Coutts.

“Il ministro Bhatti – ha aggiunto il vescovo di Faisalabad – è stato sempre chiaro e onesto sulle sue posizioni, ha sempre detto la verità, ha sempre saputo di essere in pericolo perché riceveva continue minacce. Eppure, nonostante ciò, ha sempre parlato a voce alta per difendere la verità. Questo è il motivo per cui i fanatici hanno voluto ridurlo al silenzio”.
Non può mancare la nostra preghiera e il nostro impegno a sostegno dei cattolici pakistani così duramente provati.

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In città, il telone delle polemiche - Se il Sindaco, Eugenio Comincini, dovesse valutare l’apprezzamento dei Cernuschesi per il lavoro svolto dalla sua giunta dalle parole espresse dai consiglieri comunali - di maggioranza ovviamente, ma anche di opposizione - non potrebbe che essere pienamente soddisfatto, dopo l’ultima seduta del consiglio comunale, e guardare con tranquillità all’appuntamento elettorale del prossimo anno. Perché, lo scorso mercoledì, si sono sprecati gli apprezzamenti e gli elogi nei confronti di alcune proposte presentate dagli assessori attualmente in carica. Da Mario Oriani (PDL), che a proposito della Cernusco Verde, ha parlato di “progetto molto interessante e stimolante”, a Ciro Angrisano (Lista Cassamagnaghi) che ha definito il Piano per lo sport “un lavoro molto robusto e bello”; da Angelo Rocchi (Lega), che ha giudicato il regolamento per la Scuola Civica di Musica un “documento fatto bene e che getta le basi per valorizzarla”, a Daniele Cassamagnaghi (Il Naviglio), che riferendosi agli stanziamenti a favore della scuola pubblica, promessi in dicembre scorso e deliberati adesso, per l’acquisto di lavagne interattive ha ringraziato “per aver onorato l’impegno; non c’erano dubbi, ma sembra giusto riconoscerlo”.

Ma all’inizio della seduta c’è stata anche una vivace polemica tra Giorgio Monti (capogruppo del PDL) e il Sindaco, per il telone posato sulla facciata dell’edificio comunale di via Pietro da Cernusco in ristrutturazione, su cui campeggia, oltre al nome del Primo cittadino anche quello dell’assessore all’urbanistica, Giordano Marchetti. “Di chi è – ha chiesto Monti - la bella idea del grande telone sul condominio solidale e perché ci sono i nomi di due politi locali, che si fanno così pubblicità su una struttura pubblica?”

“L’idea - ha risposto il Sindaco - è dei due politici citati e il telone è stato posato grazie a una sponsorizzazione. Come si fa con i cartelli, abbiamo messo più in grande che cosa si sta facendo e chi ha commissionato l’opera. Credo che sia meglio un telone che un’impalcatura che faceva schifo.”

Il capogruppo PDL ha ribattuto: “Non mi sembra una cosa molto corretta” e, dopo ulteriori scambi di battute, ha aggiunto: “E’ una vergogna!”

Prendendo atto della dichiarazione del Sindaco, che ha escluso l’uso di denaro pubblico per l’acquisto del telone, e osservando che non vi erano ragioni d’ufficio che richiedevano quelle due firme, a nostro parere si tratta proprio e solo di una questione di mancanza di stile: quello stesso stile che alcune volte in passato l’attuale maggioranza ha rimproverato alla minoranza di non avere.

Altra interrogazione critica verso la giunta è stata fatta dal consigliere Daniele Cassamagnaghi, a proposito dell’avvicendamento nella guida della Polizia Locale.

Rispondendo, invece, a un’interrogazione del consigliere Ermes Severgnini (Rifondazione comunista), l’assessore all’urbanistica, Giordano Marchetti, ha affermato che “la pubblicazione del PGT è in corso e il ritardo dipende dalla Regione. Formalizzeremo una richiesta all’assessore e al dirigente regionale competenti per chiedere la convocazione di una conferenza dei servizi per capire quali sono le cose ancora da sistemare, prima di procedere alla pubblicazione del PGT, e terminare così il gioco a rimpiattino di cui, al momento, non si riesce a capire la fine.”

Da segnalare, infine, che il consigliere Claudio Gargantini ha presentato una mozione sul testamento biologico che sarà discussa in una delle prossime sedute del consiglio comunale.

Tra i punti all’ordine del giorno approvati nella seduta del consiglio comunale del 1° marzo, di rilievo l’atto di indirizzo per la scelta del socio di minoranza della Cernusco Verde srl; il regolamento della Scuola Civica di musica, quello per la gestione dei rifiuti urbani e per la raccolta differenziata e quello per l’accesso al parcheggio biciclette di viale Assunta; il Piano di sostegno allo sport per l’anno 2011. Questa settimana fermiamo la nostra attenzione su quest’ultimo documento.

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Piano di sostegno allo sport: “C’è movimento sportivo in città” - L’assessore allo sport, Ermanno Zacchetti, ha presentato il Piano di sostegno allo sport (testo integrale del suo intervento in consiglio comunale su www.ermannozacchetti.blogspot.com) come “uno strumento innovativo non solo nella vita amministrativa e associativa della nostra città, ma anche in un più ampio panorama di amministrazioni locali del territorio. Esso ha l'ambizione di diventare la piattaforma sulla quale assessorato, consulta e mondo sportivo condividono e poi attuano annualmente - sempre all'interno di una visione di medio termine, con modalità progettuali da sviluppare e in maniera integrata con l'attività degli altri assessorati - azioni di sostegno della pratica sportiva”.

I dati sullo sport a Cernusco, citati dall’assessore, parlano di 34 discipline sportive praticate, 45 associazioni iscritte all’Albo comunale più un’altra decina non iscritte, per un totale di 6.400 atleti stimati nelle associazioni registrate nel 2010.

Un documento che, sempre a parere dell’assessore, avrebbe due meriti: “innanzitutto lo sport diventa stasera protagonista nel luogo di confronto istituzionalmente più alto della città e lo fa non per un'emergenza legata a un problema o brevemente a seguito di un'interrogazione, ma partendo da un documento propositivo che intende condividere linee guida e poi attuare azioni concrete” e poi perché “indica chiaramente - seppur con tempi da perfezionare - un metodo di lavoro futuro affinché lo sport a Cernusco possa essere programmato, sviluppato e poi vissuto.”
Dopo aver ricordato che il Regolamento della Consulta dello sport, articolo 1, afferma che “Il Comune di Cernusco sul Naviglio riconosce lo sport come servizio sociale primario e in particolare quale occasione di: educazione e formazione personale e sociale; prevenzione e tutela della salute e del benessere; integrazione sociale e culturale; solidarietà ed educazione civica della cittadinanza; promozione e sviluppo del volontariato per lo sport; sviluppo dello sport agonistico come sana competizione e rispetto dell’avversario", Zacchetti ha proseguito indicando agli atti concreti con i quali questa visione dello sport dovrebbe trovare attuazione. Due le azioni da intraprendere: “azioni legate alle strutture sportive, nella consapevolezza che solamente in strutture adeguate, ben gestite nel rispetto di regole di utilizzo trasparenti, lo sport è anche educativo ed ha un valore sociale”; “azioni legate alla costruzione di un ‘sentire comune’ tra tutti i protagonisti dello sport in città per creare un contesto positivo, virtuoso e condiviso nel quale il totale è superiore alla somma dei singoli.”

L’assessore ha, infine, sostenuto che il Piano proposto “ha certamente in sé la chiara visione di uno sport profondamente integrato nella città” per tre motivi, che ha così individuato: “prima di tutto centri sportivi che diventano luoghi di aggregazione per un quartiere e per tutta la città anche al di fuori dei classici momenti di sport associazionistico, espressioni dell'idea di diffondere comunità e di allargare occasioni di condivisione; un'attività sportiva che non è circoscritta nei centri sportivi ma che si riversa nella città come cultura del benessere personale e dell'attività motoria, nel tentativo di rendere i cittadini sportivi formati e appassionati conoscitori del territorio attraverso lo sport; uno sport che non è fine a se stesso ma che della città è parte attiva e responsabile.”

Un Piano che, a parere dell’assessore, “è soprattutto una piattaforma che può raccogliere spunti da tutti”. A partire da quelli offerti dal dibattito che sul documento si è aperto in sala consiliare.

Il primo ad intervenire è stato Ciro Angrisano (Lista Cassamagnaghi), da sempre grande appassionato e sostenitore dello sport locale: “L’assessore ha fatto un lavoro molto robusto e bello. È la prima volta che ci viene presentato in consiglio comunale un documento sulle linee guida dello sport a Cernusco. Finalmente viene riconosciuto il valore sociale dello sport e deve essere pure riconosciuto l’impegno dell’amministrazione comunale in questo settore. Importanti i corsi di formazione per allenatori, ma ci vorrebbero anche quelli per i dirigenti, l’attenzione ai ragazzi disabili che chiedono di praticare sport e la collaborazione con la Caritas cittadina. Complimenti assessore, però che sia uno strumento che abbia seguito!”

Il consigliere Claudio Gargantini, anche lui tra i più attenti conoscitori dello sport locale, ha esordito riconoscendo che “con Zacchetti allo sport c’è un salto di qualità nell’impegno dell’amministrazione comunale in questo settore: oltre alla buona volontà c’è la competenza.” Il consigliere di minoranza ha però mosso alcuni appunti sul modo in cui si è sviluppata la partecipazione nella fase di preparazione del Piano: a suo pare c’è stata una “partecipazione consultiva” e non invece una “partecipazione preventiva”, che sarebbe stata importante ai fini di una effettiva condivisone del progetto.

Garagantini ha anche evidenziato alcune mancanze del Piano: non si parla di “attività motoria, che viene prima dello sport, e iniziamo a farla partendo con le scuole materne”; ci vorrebbe un riequilibrio tra spese per gli impianti e sostegni alle associazioni; non si accenna alle sponsorizzazioni.

Gianluigi Frigerio (PDL), prima ha sostenuto che è “compito dell’amministrazione comunale sostenere una nuova cultura dello sport e perseguire un modello di sport che sia aperto a tutti, che crei cittadinanza, partecipazione, coesione sociale, favorisca la formazione umana e l’integrazione”, poi ha aggiunto che “quando si parla di sport si dicono molte parole e poi ci si ferma sui numeri, mentre invece è importante sapere quanto l’amministrazione comunale sia disponibile a spendere e investire in questo settore.”

Per Danile Cassamagnaghi (Il Naviglio) “al documento devono seguire i fatti. In una periodo nel quale le risorse sono fondamentali e scarse, bisogna imparare a produrre economie di scala. Lo sport deve ritornare al sano agonismo, si deve pensare alla sport come a un gioco e a un corretto stile di vita. È un salto culturale che devono fare anche i dirigenti sportivi, che si devono pure impegnare per una gestione manageriale delle loro associazioni.”

Il Piano – approvato con 13 voti favorevoli e 7 astenuti – attende ora di essere tradotto in impegni concreti. Ci limitiamo ad annotare che il riconoscimento unanime del buon lavoro fatto dall’assessore Zacchetti è già di per sé un elemento importante, che fa quindi ben sperare nella capacità di non lasciare sulla carta quanto è stato scritto. Tutti gli hanno riconosciuto volontà, competenza e passione nel suo impegno. Non si ha a che fare, in questo caso, come troppo spesso accade in politica, con una persona catapultata a fare qualcosa che prima non conosceva: Zacchetti è partito dai primi calci tirati su un campetto di calcio per poi arrivare, passo dopo passo, al vertice dello sport cittadino.

Riallacciandoci a quanto abbiamo scritto la scorsa settimana, a proposito di emergenza educativa, aggiungiamo che “siamo per uno sport dove l’uomo è al centro e non alla periferia di altri interessi, l’uomo in tutti i suoi valori, non solo considerato nella sua prestazione atletica … (dove) i responsabili e i protagonisti a tutti i livelli insegnano e testimoniano ai bambini e agli adolescenti il rispetto delle regole, la stima per il bene comune e il senso della responsabilità personale e sociale” (Cardinale Dionigi Tettamanzi, Natale dello sportivo 2007).

Sappiamo che l’assessore Zacchetti ha ben presente l’importanza di questo impegno educativo nello sport e quindi, per lui, non ci può essere che il nostro sincero augurio di buon lavoro!

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Nella Comunità pastoraleL’Associazione Amici di Lourdes, domenica 6 marzo, ha festeggiato il 20° di attività con una giornata al Centro Fatebenfratelli di via Cavour. Al centro dell’incontro la riflessione proposta da monsignor Ennio Apeciti, responsabile diocesano per le cause dei santi, sul tema: “Bernardetta e Giovanni Paolo II. La santità alla luce di Maria.”

L’associazione, come si può leggere sul suo sito web, ha “come scopo la condivisione di esperienze di vita con disabili fisici e psichici e con chiunque si trovi in condizione di sofferenza. La denominazione che i volontari si sono dati si richiama a Maria conforto dei malati ed in particolar modo alla Grotta di Massabielle, effettivo segno di speranza per tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito. L’attenzione ai disabili si concretizza mediante incontri di amicizia individuali e comunitari, gite culturali, con lo scopo di condividere momenti di gioia e di fraternità. Il desiderio di stare insieme, di aiutarsi reciprocamente e di sostenersi nei momenti di difficoltà è la ragione che ci spinge ad organizzare varie attività. L’impegno che maggiormente ci caratterizza è il pellegrinaggio annuale mariano a Lourdes.”

Auguriamo agli “Amici di Lourdes” di continuare, con la disponibilità e la cordialità che sempre li caratterizza, il loro impegno di testimonianza e di servizio verso i sofferenti.

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 7 marzo 2011

 

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