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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 10°/2009

“Vecchia Filanda”: simbolo del passato e del presente?

 

La futura destinazione d'uso della Vecchia Filanda di piazza Gavazzi è un tema che, da alcuni mesi, è tornato ad agitare la vita politica della nostra città. Se n'è parlato anche nell'ultima seduta del consiglio comunale, quella dello scorso 23 febbraio, a seguito di un'interrogazione di Daniele Cassamagnaghi (Il Naviglio) al Sindaco, Eugenio Comincini.

Il consigliere comunale di minoranza ed ex primo cittadino ha chiesto spiegazioni sui criteri adottati per la scelta dell'architetto incaricato di redigere uno studio di fattibilità per la Vecchia Filanda (incarico affidato dalla giunta comunale nel luglio 2008), considerato che è ancora in attesa di avere un curriculum del professionista, protocollato con data anteriore al conferimento dell'incarico, perché sinora ne ha avuto solo uno con data successiva e comunque non protocollato. Inoltre ha domandato: "come mai tra i dipendenti comunali non c’è personale tecnico qualificato in grado di fare lo stesso studio?; l'architetto era in qualche lista della maggioranza nelle ultime elezioni amministrative?; le indicazioni date al professionista e riportate nel disciplinare d'incarico sono state discusse preventivamente all'interno dell'attuale maggioranza?; perché, visto che una lista civica dell'attuale maggioranza, Vivere Cernusco, è favorevole allo spostamento della Biblioteca nella Vecchia Filanda non è ancora stato organizzato un dibattito pubblico, con tutte le forze politiche, su questo argomento?" Infine, considerato che l'amministrazione comunale vuole potenziare la Biblioteca, ha chiesto che gli siano forniti i dati sulle presenze nella struttura di via Cavour.                

 

Il Sindaco ha risposto che “l’amministrazione comunale è ricorsa ad un incarico esterno perché sta utilizzando i propri dipendenti al massimo regime e ci sono ancora delle carenze di personale da coprire". Ha chiarito che "l'architetto si è mosso secondo la delibera di giunta del luglio 2008, che dava obiettivi precisi: indicare le migliori risposte da dare, in termine di spazio, al potenziamento della Biblioteca, agli anziani, ai bambini e alle famiglie."

Comincini ha, quindi, precisato che "il potenziamento della Biblioteca non è in funzione di un maggior o minore decremento degli iscritti, ma è una questione di prospettive, perché la città crescerà nei prossimi anni per l'attuazione dei PZ e dei PII non ancora completati."

Il Sindaco, in merito al dibattito politico, ha poi aggiunto che "l'amministrazione comunale non si sottrae ad esso, ma è anche compito delle forze politiche darsi da fare, se si vuole dibattere, e organizzare appuntamenti in cui ci possa essere un confronto politico su queste tematiche. Ho sempre detto che l'amministrazione comunale non ha preso alcuna decisione ultimativa su quello che ci sarà da fare. Nella relazione che ci ha consegnato l'architetto ci sono alcuni importanti indicazioni, che ci aiuteranno a decidere in merito."

 

Cassamagnaghi ha presentato anche una seconda interrogazione, sempre sulla Vecchia Filanda, a seguito della proposta referendaria promossa dai Federalisti cernuschesi, per dar vita alla “Filanda dei bambini”, e sottoscritta da diverse liste civiche e partiti di minoranza.

Il consigliere del Naviglio, riprendendo quanto già chiesto dalle liste favorevoli al referendum, ha chiesto che si predispongano diverse analisi di utilizzo della struttura di piazza Gavazzi, complete di analisi architettonica, di spese di ultimazione e di gestione; tutte con medesima dignità progettuale, da validare prima, per una verifica di fattibilità, da una commissione di esperti e da presentare poi sui mezzi di informazione pubblica; ipotesi che comprendano le diverse idee emerse nel dibattito politico recente; conclusa la presentazione, sia predisposto un referendum pubblico per la scelta dell'ipotesi di utilizzo della Vecchia Filanda.

Cassamagnaghi ha poi domandato al Sindaco "come intende coinvolgere la città in questo progetto?" e, ancora, di garantire la "partecipazione dei cittadini e di tutte le forze politiche attraverso forme di ascolto e di coinvolgimento democratico."

Comicini ha replicato sostenendo che "i cittadini chiedono alla politica di scegliere, di decidere. Parecchie delle vicende politiche nazionali e delle disavventure anche del mio partito credo siano dovute al fatto che a volte non si arrivi a prendere delle decisioni. Vorrei ricordare che chi mi ha preceduto (Cassamagnaghi e Paolo Frigerio) della Vecchia Filanda non ne hanno fatto una questione di partecipazione. Hanno deciso senza consultarsi con le forze politiche di minoranza.

Sono stato io a parlare per primo di referendum, qualora da parte della maggioranza non si fosse stati in grado di formulare una proposta che fosse valida o importante e condivisa. Chiedo a tutti di essere seri. Di non farne una questione di vita o di morte, quando non mi sembra che ci siano cittadini che si strappano i capelli per fare una cosa o l'altra. Io vedo cittadini che chiedono di decidere, non tanto di fare sceneggiate per un'opzione o l'altra. Il dibattito c'è, magari anziché utilizzare siti o la stampa si organizzi un dibattito pubblico forse se ne trarrebbe qualcosa di più positivo. La partecipazione che questa amministrazione intende mettere in atto è quella che passa attraverso passaggi istituzionali (creazione delle consulte). La nostra è pur sempre una democrazia rappresentativa, dove la partecipazione è un valore importante, che non si declina con il referendum: non siamo in Svizzera."

 

Il dibattito sul futuro utilizzo della Vecchia Filanda si può dire che è appena agli inizi, in questa ulteriore tappa del trentennale confronto sulla destinazione di questa struttura cittadina, acquisita a patrimonio pubblico all'inizio degli anni Ottanta.

Rimaniamo in attesa di conoscere le conclusioni emerse dallo studio commissionato dalla giunta ad un professionista, non senza però rilevare che l'aver affidato l'incarico ad un candidato della Margherita alle ultime elezioni comunali, senza voler minimamente dubitare delle sue competenze e deontologia professionale, non è stata certamente una scelta lungimirante. Centrosinistra e centrodestra, al riguardo, non sembrano differenti!

Non possiamo nasconderci come ormai la decisione sul futuro uso della Vecchia Filanda si sta sovraccaricando di significati politici e, alla fine, se si dovesse ricorre al referendum, sarebbe una consultazione pro o contro l'attuale amministrazione comunale, a prescindere dal quesito concretamente posto. Occorre, quindi, riportare il dibattito nell'appropriata sede istituzionale.

Riteniamo che spetti, innanzitutto, al consiglio comunale esaminare, discutere e decidere sul futuro destino della Vecchia Filanda. Non dovendosi escludere anche la possibilità del ricorso al parere dei cittadini qualora risultasse netta la contrapposizione tra le forze politiche. Anche perché, a quanto ci consta, sull'argomento non si sono ancora apertamente pronunciati importanti partiti politici di maggioranza e di opposizione.

Cos'altro chiediamo noi cittadini alla politica, se non di dare le risposte giuste ai problemi di ogni giorno? La Vecchia Filanda, testimonianza del passato agricolo e tessile della nostra città, è forse destinata a diventare anche simbolo dell’incapacità della politica a dare risposte concrete e condivise ai problemi di oggi?

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

 

Cernusco sul Naviglio, 9 marzo 2009

 

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