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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 10°/2008

 Applicare la legge 194 per promuovere la vita

Un interessante ed importante dibattito si è svolto, lo scorso 5 marzo, durante la seduta del consiglio comunale convocata per discutere e deliberare, oltre che su altri argomenti di carattere prettamente amministrativo, anche sulla mozione presentata dal capogruppo di Forza Italia, Giorgio Monti, sulle “Iniziative per la prevenzione dell’aborto e il sostegno alla maternità” 

“Premesso - si legge nella mozione protocollata a metà gennaio - che in questi giorni si è riaperto il dibattito sulla tutela della vita e considerato che il Comune, nei limiti delle risorse, nel passato ha adottato provvedimenti a sostegno della maternità e delle politiche a tutela della vita e che nella nostra città ha sede il CAV (Centro Aiuto alla Vita), che da diversi anni svolge un’attività meritoria a favore delle donne in situazioni di disagio che scelgono di non abortire; premesso ancora che la risoluzione dell’ONU sulla moratoria della pena capitale sancisce finalmente il principio per cui una vita umana ha un suo valore irriducibile ed insopprimibile; che questo pronunciamento ci invita ad un approfondimento sulla sacralità della vita fuori dalla logora contrapposizione tra laici e cattolici;

propone di svolgere una serie di iniziative di approfondimento, ascoltando le realtà istituzionali, medico-ospedaliere ed associative impegnate sul campo e a conclusione di questo iter convocare una seduta straordinaria del consiglio comunale sul tema della vita; contestualmente impegna il Sindaco e la giunta a promuovere direttamente o tramite la Farma-cer e negozi che distribuiscono prodotti per l’infanzia a perseguire una rete di convenzioni al fine di destinarne gratuitamente una quantità sufficiente al CAV;

propone di istituire un apposito capitolo nel Bilancio 2008 per coprire le spese delle donne che scelgono di non abortire; propone di promuovere convenzioni con consultori, anche pubblici, eventualmente esistenti in città, al fine di prevedere al loro interno la presenza di volontari di associazioni che operano per la tutela della vita e per favorire una scelta pienamente consapevole della donna intenzionata ad abortire; propone di realizzare una campagna di informazione sulle politiche comunali a sostegno della maternità; propone di promuovere la diffusione capillare, soprattutto a livello di consultori dell’ASL, dove si certifica la volontà di abortire, della possibilità di aderire al servizio Madre segreta promosso dalla Provincia di Milano.”

 

Mario Oriani, consigliere di Forza Italia, nell’illustrare la mozione ha detto che “non si vuole criminalizzare nessuno, perché questa scelta a volte può essere dettata da esigenze e situazioni che si possono superare. Quello che desideriamo è far passare un aiuto alla vita, che nel nostro piccolo possiamo dare.”

Nel dibattito è poi intervenuto Marco Erba, capogruppo del Partito Democratico, che ha subito affermato che il suo “partito si schiera con forza per la vita e pone tra le sue priorità politiche e programmatiche il sostegno alla maternità, la prevenzione dell’aborto, anche di quello clandestino. Dato che la legge 194 chiede agli enti locali di promuovere politiche in grado di prevenire l’aborto, noi approfittiamo della presenza dell’assessore alle politiche sociali per chiederle un impegno forte, pubblico e chiaro, affinché, anche a livello locale, si possa sviluppare un approfondimento su queste tematiche, sia attraverso la Commissione consiliare Affari sociali che con gli assessorati competenti con alcuni obiettivi chiari e precisi: analisi della situazione esistente e di come la legge 194 viene applicata sul nostro territorio; successivamente, esplicitare quali iniziative il nostro Comune potrebbe mettere in campo per prevenire l’aborto e sostenere la maternità, ovviamente in sinergia con altri enti locali e con le altre istituzioni socio-sanitarie che vi operano.”

L’Assessore alle politiche sociali, Rita Zecchini, ha prontamente raccolto l’invito di Erba e ha dichiarato di “prendere in prima persona questi impegni: capire come viene applicata la legge 194 nelle strutture preposte, con tutto l’aspetto di prevenzione (nelle scuole, a favore delle donne straniere … ); conciliazione e condivisione dei servizi di cura (per sollevare il più possibile le donne dall’accudire i propri famigliari con la necessità di dover lavorare); sostenere il reddito delle famiglie più deboli.”

Preso atto dell’impegno dell’assessore, il capogruppo del Partito Democratico ha chiesto ai presentatori della mozione di ritirarla, affinché “se ne possa discutere in modo più ampio ed approfondito in seguito. Crediamo che gli impegni presi, anche per un dibattito, vadano oltre la mozione stessa.”

Oriani, premesso che “non è oggetto della mozione avviare una discussione sulla legittimità o meno della legge 194 o sull’educazione sessuale” e di essere “perfettamente conscio che l’amministrazione comunale non ha il compito di valutare queste cose” ha dichiarato di “non voler ritirare la mozione” e ha espresso il proprio “apprezzamento per l’intervento dell’assessore, prendendo atto che alcune proposte citate in mozione sono già in corso.”  

Dopo gli interventi di altri consiglieri, ha ripreso la parola Erba per annunciare il voto contrario del suo partito “non perché non si condivida l’importanza del tema posto, ma per il metodo seguito. Ci impegniamo per un approfondimento nell’ambito dell’apposita commissione consiliare. Nel dispositivo della mozione ci sono alcuni elementi che riteniamo poco chiari (per esempio: per l’affitto già è impegnata l’amministrazione comunale). Non c’è insensibilità al tema, ma impegno ad affrontarlo in modo più serio (rendere i consultori efficienti e non inviare i volontari; troppo vago l’impegno sulla campagna informativa …).”

Il consigliere Daniele Cassamagnaghi ha giudicato “pretestuoso e labile la richiesta del ritiro della mozione, perché nei due mesi in cui è stata depositata c’era tutto il tempo per eventuali convergenze. La tutela della maternità è un tema trasversale che dovrebbe andare al di là degli schieramenti.”

 

Il Sindaco, a conclusione degli interventi, ha ritenuto “che la scelta del capogruppo del PD, alla luce del dibattito che si è svolto, dica la grande responsabilità che ci si vuole assumere a riguardo dei temi in discussione. Per mitigare la piaga dell’aborto, è giusto assumere iniziative alla luce di un’analisi più attenta di quella che può emergere da un semplice dibattito in consiglio comunale.

L’invito del capogruppo del PD per un approfondimento nella competente commissione consiliare  e per un impegno dell’assessore mi sembrano una misura più ampia di quelle indicate nella mozione presentata. Quando questi percorsi saranno conclusi, avremo materiale su cui riflettere e potremo anche pensare ad un dibattito in consiglio comunale e a misure concrete da assumere.”

 

La mozione, alla fine, è stata respinta (favorevoli: 8; contrari: 11; astenuto 1), ma va riconosciuto innanzitutto il merito a chi l’ha proposta di aver suscitato un dibattito serio su un tema fondamentale. L’attuale maggioranza ha ritenuto, per una questione di metodo, di non poter convergere sul testo presentato, ma al di là di questo va altrettanto chiaramente detto che gli impegni che, al riguardo, l’amministrazione comunale si è assunta sono precisi. Alla minoranza compete, adesso, vigilare sul loro puntuale adempimento.        

Forse con un po’ più di buona volontà di poteva trovare un’intesa più ampia, difficile pensare all’unanimità, data la posizione del consigliere di Rifondazione comunista (il cui intervento lo trovate su “la piazzetta” di questo sito; dove è presente anche quello del consigliere Claudio Gargantini del PD).

Abbiamo, comunque, apprezzato i toni pacati e rispettosi delle diverse posizioni che sono stati mantenuti durante tutta la discussione, espressione, ci auguriamo sinceramente, di una nuova e promettente modalità di confronto.

 

Un punto sul quale la Chiesa italiana insiste da tempo è quello dell’attuazione integrale della Legge 194, soprattutto per offrire ogni aiuto possibile, quando il problema è di ordine economico, alla donna per accogliere il figlio. Tutti dovrebbero sentirsi impegnati ad applicare quelle parti della legge 194 che intendono proteggere la maternità e dissuadere dall’aborto, creando un clima culturale che mostri l’aborto per quello che è: non certamente un diritto, ma una sconfitta, per il concepito, per le donne, per le famiglie e per l’intera società.

Come non essere d’accordo con il cardinal Ruini, quando ha recentemente sostenuto (lo scorso 28 gennaio) che “la donna abortisce perché non è libera e diventa libera se le si dà la possibilità concreta di non abortire. Che non è un obbligo, nessuno può costringerla, è soltanto un’offerta, un atto di solidarietà di solito graditissimo.”     

 

Ci sono tanti altri argomenti di cui avremmo voluto scrivere questa settimana (le altre delibere approvate nella medesima seduta del consiglio comunale, tra cui l’istituzione delle onorificenze civiche “Il gelso d’oro”, l’adesione al Polo culturale della Martesana, il nuovo regolamento del Servio domiciliare agli anziani; la prossima Fiera di San Giuseppe; la vittoria del GSO Paolo VI, under 12  a 11 giocatori, alla CSI Cup), ma la promozione della vita è un tema fondamentale che non poteva essere compresso in poche righe.    

 

Carlo & Ambrogio

 

Cernusco sul Naviglio, 8 marzo 2008

 

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