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SUOR DANIELA MUSIARI
CHIAMATA A COMPIERE “LE OPERE DEL PADRE”

 

Sabato 6 settembre, nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, la concittadina Daniela Musiari, appartenente all’Istituto Internazionale delle Suore di Santa Marcellina, ha emesso i voti perpetui.

 

Ha presieduto la solenne  celebrazione eucaristica - dal titolo “Il tuo Dio sarà il tuo splendore” (da Isaia 60, 19b) - il vicario generale della diocesi, monsignor Mario Delpini. Nel corso della celebrazione, oltre a Daniela Musiari, hanno emesso la professione dei voti perpetui altre due religiose.

 

“Appartengo al Signore. Ho una cosa sola da fare: compiere le opere del Padre” - Monsignor Delpini, nella sua omelia, ha sottolineato che «la professione dei voti perpetui che le nostre sorelle compiono quest’oggi è il momento glorioso e commovente in cui la loro vita si unifica in una identità, la loro libertà si compie nella decisione di offrirsi, la molteplicità dei loro impegni e delle loro relazioni trova la sua unità in una appartenenza. In fin dei conti, chi sono io? La risposta di queste nostre sorelle è: “Sono una consacrata. Appartengo al Signore. Ho una cosa sola da fare: compiere le opere del Padre. Ho un solo scopo nella vita: passare dalla morte alla vita!”. Forse saranno attribuiti  loro diversi compiti nelle loro comunità, dovranno farsi carico di persone e storie e istituzioni. Dovranno essere presenti in ambienti diversi. Ma trovano l’unità della loro vita e il significato del loro operare in una cosa sola. “Sono una consacrata”.»

 

“Un riflesso dello splendore del Risorto” - Il vicario generale ha poi aggiunto: «La consacrazione è una scelta di vita che assume il compito di vivere e testimoniare la salvezza compiuta dal nostro Dio e Signore Gesù Cristo nella Pasqua:  “Cristo è risorto, primizia di coloro che sono morti”. Le consacrate partecipano di questo compito di essere primizia, sono “donne della risurrezione”». «La Chiesa ha diritto di aspettarsi un riflesso dello splendore del Risorto dalle donne che si consacrano a lui. Il servizio ecclesiale, la competenza educativa, così apprezzata nelle Suore Marcelline, l’attività caritativa, pastorale e i diversi incarichi che ciascuna riceve nel suo Istituto devono essere abitati dallo splendore del Risorto, devono essere vissuti con lo stile della primizia del Regno che viene.»

“L’essere di Dio ne fa il tempo dell’amore senza tempo” - In conclusione della sua omelia, monsignor Delpini ha affermato che «la consacrazione è consegnarsi allo splendore di Dio perché tutta la vita sia avvolta dalla sua gloria: i giorni passano come sempre, ma l’essere di Dio ne fa il tempo dell’amore senza tempo; le persone con cui si vive sono persone come tante, fatte di buone intenzioni, di vertici di santità e di mediocrità appassita; ma la vita comune consacrata fa di ogni casa il luogo desiderato per praticare la fraternità evangelica; le stagioni della vita e gli alti e bassi della salute invadono la casa con ferite e paure, feste e lutti, ma l’essere alla presenza di Dio insegna come tutto, tutto!, possa diventare preghiera.»

 

Partecipiamo alla gioia di suor Daniela, dei suoi famigliari e delle suore Marcelline, ben espressa dai commenti e dalle fotografie pubblicate sul sito web della congregazione delle Suore Marcelline (http://www.marcelline.org), che vi invitiamo a visitare.

 

Cernusco sul Naviglio, 6 ottobre 2014

 

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