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“LA CROCE È LA VIA DI UNA SPERANZA CHE NON MUORE”

Il secondo itinerario della Via Crucis cittadina, in questo tempo di Quaresima, si è snodato interamente nelle vie di Ronco. A guidarlo don Renato Corbetta, vicario parrocchiale residente al “Divin Pianto”, che ha poi svolto la meditazione finale nella chiesa della frazione.

 

“Il Signore della vita, che gli israeliti avevano fatto morire, Dio lo ha resuscitato dai morti ed Egli è per sempre il Vivente. Dopo l’umiliazione della croce è il trionfo del Regno. Gesù è assiso alla destra di Dio”: così ha esordito don Renato nel suo quaresimale, che poi è proseguito con l’invito a interrogarsi se “è ancora necessario oggi invocare la flagellazione, il sangue, le lacrime, ora che il Messia incompreso e rifiutato, odiato e assassinato, ci ha preceduto nel Regno definitivo dove non c’è più né morte, né pianto, né lamento?”

Dopo aver ricordato che «già sulla via della croce, Gesù aveva detto alle donne che lo seguivano “Non piangete su di me, piangete su di voi, piangete sui vostri figli”», don Renato ha aggiunto che «La passione di Cristo ci rimanda sempre a noi stessi, ci invita ancora oggi a un rigoroso e sofferto esame di coscienza. La passione è incompiuta. L’aveva ben compreso san Paolo quando scriveva nella lettera ai Colossesi “Sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimento di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa. Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio presso di voi.” (1,24-26).»

Ancora oggi, è l’amara constatazione, «proclamare la buona novella e viverla soprattutto comporta sempre la sofferenza. Ogni profeta che dice la verità prima o poi viene tolto di mezzo, se non fisicamente almeno moralmente.»

Dov’è oggi il nostro posto? - Don Renato ha quindi posto ai presenti a un altro interrogativo: «Dov’è oggi il nostro posto sulla scacchiera, dove si affrontano la luce e le tenebre, la gioia del Vangelo e del Messia e i miraggi del mondo, lo spirito di servizio che libera o di potere che schiaccia?» Lasciando a ciascuno rispondere nel profondo della sua coscienza, ha proseguito così: «Pure oggi noi possiamo ancora sbagliare messia e tenere lontano Colui che ci fa correre il rischio di oltraggi, calunnie e sputi. Sì, possiamo accogliere il Nazareno, diventare sui discepoli ma poi abbandonarlo nelle ore delle contraddizioni, nel momento della prova. Possiamo essere anche abbattuti, scoraggiati e impotenti ai piedi dell’Innocente crocifisso. Facciamo fatica ad amare un Dio che si è spogliato di se stesso per prendere la condizione di servo.»

Cristo non finisce mai di essere crocifisso - Prima o poi – ha sottolineato don Renato - «bisogna fare una scelta, prendere posizione. Gesù la sua l’ha fatta: essere fedele al Padre suo, essere fedele alla sua missione. La vera salvezza degli uomini è un servizio e un dono. La croce è simbolo di amore che serve e che si dona gratuitamente e senza riserve. I suoi detrattori i suoi carnefici forse hanno creduto di fare bene e più d’uno avrà anche ringraziato Dio, mentre Gesù sollecita per loro il perdono: “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”. E così la Via Crucis continua, Cristo non finisce mai di essere crocifisso.»

Guardiamoci attorno - L’ultimo sguardo è sulla triste attualità di questi nostri tempi difficili, a cui però non può mancare una prospettiva di speranza: «Guardiamoci attorno, leggiamo la cronaca dei giornali: tanti cristiani e non cristiani sono i crocifissi di oggi. Loro sì che mandano avanti la storia. Come Gesù Cristo, che non finisce mai di essere crocifisso ma il terzo giorno risuscitò da morte ed è il Vivente per sempre. La croce è la via di una speranza che non muore.»

 

Il terzo appuntamento per la Via Crucis - che si svolgerà nella parroc­chia di Santa Maria Assunta, venerdì 28 marzo, con inizio alle ore 21,00 - è al parcheggio posto all’incrocio tra via La Pira e via Falcone e Borsellino: da qui si partirà per poi giungere alla chiesa prepo­siturale. Il percorso sarà animato dalla Caritas e dai ministri straordinari dell'Eucaristia.

 

Cernusco sul Naviglio 24 marzo 2014

 

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