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DOMENICA 2 FEBBRAIO: GIORNATA PER LA VITA

 

In occasione della Giornata per la vita – giunta quest’anno alla XXXVI edizione e che sarà celebrata domenica 2 febbraio - come da tradizione, sui sagrati delle nostre chiese parrocchiali saranno presenti le volontarie del Centro di Aiuto alla Vita della nostra città con i coloratissimi banchetti delle primule. Le offerte raccolte saranno destinate alle tante iniziative del CAV.

 

 

L’invito è naturalmente a sostenere, anche con il contributo economico, la preziosa opera svolta dal CAV cittadino. Nell’attesa di conoscere i dati relativi al 2013, che saranno resi noti nelle prossime settimane, ricordiamo che nel 2012 le volontarie del Centro di Aiuto alla Vita di Cernusco hanno aiutato a nascere 111 bambini e aiutato a crescere altri 163 bambini. Sono inoltre state aiutate 274 famiglie con incontri mensili per un totale di circa 1.500 incontri. Con l’aiuto del Centro, dalla fondazione ad oggi, sono nati 1.041 bambini, e sono stati aiutati a crescere 1.642 bambini, sostenendo i genitori in difficoltà con aiuti materiali: pannolini, latte, omogeneizzati, vestitini e altre attrezzature. Nella “casa di accoglienza”, che la Parrocchia di Santa Maria Assunta ha messo a disposizione del CAV, dal 2000 ad oggi, sono stati accolti 17 bambini con le loro mamme e famiglie per brevi periodi.

 

Difficoltà attuale a generare futuro - Il Servizio alla Famiglia della nostra Diocesi invita quest’anno a celebrare la Giornata della vita, che avrà come tema “Generare futuro”, soffermandosi «su alcuni dati demografici, che attestano la difficoltà attuale a generare futuro. Le proiezioni prevedono che entro il 2031 le coppie senza figli aumenteranno notevolmente, le coppie con figli imboccheranno il sentiero della decrescita che le porterà, nell'arco dei 10 anni successivi, ad una perdita di circa 400mila unità. Siamo un Paese in cui la frequenza di nascite, costantemente superata da quella dei decessi, si colloca stabilmente sotto le 600mila unità annue, ossia 150mila in meno di quante ne servirebbero per garantire nel tempo - in regime di stazionarietà (crescita zero) - l'attuale dimensione demografica. Il tutto mentre la durata media della vita ha superato gli ottant’anni e la fecondità, scesa già dal lontano 1977 sotto il livello che garantisce il ricambio generazionale (due figli in media), si è attestata attorno a 1,3 figli per donna. Si tratta di numeri dal significato eloquente: generare poco - i figli sono meno numerosi dei genitori e anche degli stessi 'nonni' viventi - è sintomo sia di scarsa fiducia nel futuro sia di una difficoltà delle nuove generazioni, culturale prima che economica, a pensarsi come protagoniste attive nella trasmissione della vita.»

 

Trasmettere un senso positivo del vivere - Per il Servizio alla Famiglia, nel contesto attuale, «le comunità cristiane sono interpellate anzitutto sulla loro capacità di trasmettere un senso positivo del vivere, aperto al futuro, innamorato della vita, fattivamente speranzoso nella capacità umana di aprire un buon domani per tutti. È fondamentale avere a cuore le relazioni con tutti, farsi vicini a chi si affaccia alle soglie della Chiesa, dell'oratorio, della parrocchia, offrendo un clima di apertura e di cordialità. La vitalità e la bellezza dei legami necessita anche di luoghi concreti per esprimersi ed essere percepita, così che sia intuita la novità di vita aperta dal Vangelo

 

 

Cernusco sul Naviglio, 27 gennaio 2014

 

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