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HOME > di Mese in Mese > 3 Giugno 2013

 TRAGEDIA IN UN CANTIERE:
MORTO UN GIOVANE MURATORE

Ancora una vittima in un cantiere edile: questa volta la tragedia è accaduta nella nostra città. Un muratore di 33 anni di origine albanese, sposato, due figli, residente a Castelcovati (Brescia), operaio di un’impresa edile che stava ristrutturando con alcuni colleghi una villetta in via Baracca, è morto dopo essere precipitato da  un’altezza di cinque metri.

 

La disgrazia è accaduta poco prima delle 10,30 di lunedì 28 maggio 2013. La polizia locale - che con i tecnici dell'Asl sta cercando di ricostruire la tragedia - avrebbe accertato che l’operaio si trovava su un'impalcatura esterna, intento a collocare alcuni mattoni di rialzo della villetta. Per cause imprecisate un pezzo di muro si è staccato trascinando al suolo, con l'impalcatura, il muratore. Sono intervenuti i medici del 118, i volontari del soccorso, i vigili del fuoco, le forze dell'ordine ma per il lavoratore ogni tentativo di rianimazione è risultato inutile. Ora sarà l'autopsia ad accertare le cause del decesso. La polizia locale - che ha messo l'intero stabile sotto sequestro - sta vagliando la posizione dell'uomo e il rispetto delle norme di sicurezza nel cantiere.

I sindacati del settore edile hanno denunciato «la drammaticità del ripetersi di infortuni e morti sul lavoro che, nonostante il momento di crisi del settore delle costruzioni, rischiano di essere in aumento».

Davanti a questa tragedia, il primo sentimento è di stretta vicinanza alla famiglia, agli amici, a coloro che volevano bene all’operaio deceduto e di preghiera.

Una tragedia come questa, costata la perdita di una giovane vita umana, ci interroga e ci costringe a riflettere. Con la vita non si può giocare al ribasso. La sicurezza sul lavoro deve diventare un valore condiviso, una ricchezza del nostro Paese e delle nostre aziende, una garanzia per i lavoratori e per le loro famiglie. Un obiettivo raggiungibile con uno sforzo che deve essere prima di tutto culturale, attraverso l’educazione delle nuove generazioni, la formazione continua alla prevenzione attraverso la scuola e il lavoro, l’informazione chiara sui costi, non solo umani ma anche sociali, dell’insicurezza. E poi, certamente, i controlli, la vigilanza attenta delle istituzioni sulle situazioni di irregolarità e l’attenzione di tutti noi, chiamati a riflettere e maturare una forte sensibilità sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro.

C.G.

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