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HOME > di Mese in Mese > 27 Maggio 2013

BCC CERNUSCO:
CONTRO LA CRISI, RISCOPRIRE LA MUTUALITÀ

La Relazione annuale al Bilancio della BCC Cernusco consente di meglio comprendere il contesto economico e sociale nel quale viviamo. Anche nella Martesana i segnali di crisi si sono manifestati con evidenza e la tanto sospirata ripresa economica non sembra ancora all’orizzonte, tuttavia la banca cittadina si è impegnata a evitare “manovre di blocco del credito che potevano provocare ulteriori difficoltà ad una economia locale già in difficoltà.”

 

Nel contesto di crisi economica e finanziaria che tutti ben conosciamo, gli amministratori della BCC Cernusco, nella loro Relazione al Bilancio 2012, scrivono che “nell’area dove vive la nostra comunità il livello della qualità della vita continua a presentarsi migliore che in altre parti del nostro Paese, ma la crisi si fa sentire anche qui: l’edilizia, da molti anni elemento portante dell’economia della Martesana, è in stato di forte disagio ed anche tutto l’indotto ne soffre. In questo contesto congiunturale la Banca ha saputo chiudere l’esercizio 2012 con un risultato finale positivo pari ad un utile netto di euro 700.000 circa, dopo aver imputato al conto economico considerevoli accantonamenti in ordine ai rischi di credito, secondo criteri imprescindibili in considerazione del particolare momento economico.”

Per la locale BCC “rimanere fedeli ad un modello di attività legato ai prestiti a favore di imprese e famiglie ha rappresentato una scelta dimostratasi non priva di rilevanti impatti economici negativi. Infatti, le rettifiche negative sui crediti che si sono dovute registrare sono state particolarmente significative.” La BCC destina poco meno del 60% dei finanziamenti alle imprese, mentre alle famiglie va oltre un terzo.

In recessione anche nel 2013 - Dopo aver sottolineato che “nel 2012 i principali indicatori economici e patrimoniali hanno fatto registrare performance positive”, gli amministratori osservano che tutto questo rappresenta “un evidente indicatore di fiducia del territorio ed una forma di incoraggiamento a chi è chiamato a gestire la situazione in questa complessa fase congiunturale, affrontando ogni giorno problemi veramente difficili.”

Volgendo lo sguardo al futuro, il consiglio d’amministrazione, rileva però che “sotto il profilo commerciale nell’area della Martesana, così come del resto in tutta Italia, la recessione avviatasi nell’ormai lontano 2008 è prevedibile possa proseguire ancora nel corso dell’anno. La nostra Banca deve quindi prepararsi a fronteggiare i rischi che si vanno materializzando in questa fase derivanti dal rapido deterioramento congiunturale.”

Maggiore frazionamento delle operazioni di impiego - Gli amministratori sottolineano che, “nonostante la situazione di crisi economica diffusa, la Banca, come è proprio di una banca locale, ha proseguito durante l’esercizio trascorso a sostenere il proprio ruolo di sussidio delle attività imprenditoriali del territorio anche attraverso la concessione di credito … evitando manovre di blocco del credito che potevano provocare ulteriori difficoltà ad una economia locale già in difficoltà.” Il tutto nell’ambito di una “strategia aziendale che si concretizza nel ricercare un sempre maggiore frazionamento delle operazioni di impiego”, anche se al momento “nei primi 30 clienti sono concentrati ancora oltre il 25% degli impieghi della Banca”.

Patrimonio netto della BCC - “A fine esercizio i mezzi patrimoniali della Banca ammontavano a 46,98 milioni di euro – si legge nella Relazione - presentando un incremento di 3,35 milioni di euro (pari al 7,68%) rispetto alla consistenza dell’esercizio precedente.” Il consiglio d’amministrazione ricorda che “il patrimonio, oltre a costituire l’espressione contabile del valore della Banca, realizza anche la funzione primaria di garanzia verso i rischi insiti nell’attività bancaria nonché quella di vettore per il supporto della crescita futura.” Il margine disponibile, rispetto ai coefficienti vigenti, “seppure in costante contrazione, permettono ancora alla Banca di gestire la propria operatività.”

Aperta una nuova filiale a Cologno Monzese - Nel corso del 2012 la Banca si è impegnata in un progetto di ristrutturazione organizzativa denominato “Credicoop 2020”; il suo organico è passato da 124 a 122 dipendenti; la base sociale è  scesa da 5.728 a 5.660 soci a fine 2012; ha aperto una nuova filiale a Cologno Monzese.

Nella relazione si precisa anche che “nel corso del 2012 la Banca è stata anche sottoposta ad una visita ispettiva da parte della Banca d’Italia, svoltasi nel periodo dal 4 settembre al 2 novembre, conclusasi con precise indicazioni affinché i vertici aziendali proseguano nel cammino intrapreso, finalizzato ad un irrobustimento dei processi di lavoro, alla riqualificazione del portafoglio crediti nonché al rafforzamento del ciclo reddituale.”

Attenzione ai soci e al territorio - Ai fini del conseguimento dello scopo mutualistico, la BCC ha “continuato a garantire interventi di carattere benefico, sociale e culturale, grazie alle risorse destinate dall’assemblea dei soci per iniziative benefiche e mutualità. Sono stati, di fatto, effettuati 138 interventi di beneficenza nel corso del 2012. Al fine di rafforzare la coesione della compagine sociale, sono state promosse diverse iniziative a carattere culturale e ricreativo volte a far incontrare i soci ed aumentare la loro partecipazione alla vita cooperativa” (compilazione gratuita del modello 730, borse di studio e premi di laurea agli studenti meritevoli, viaggi culturali, spettacoli). Inoltre, è attiva anche la Consulta dei Soci

“Forse stanno maturando i tempi per una rinascita del mutualismo” - In conclusione della loro relazione, gli amministratori osservano che nell’attuale contesto di crisi, “forse stanno maturando i tempi per una rinascita del mutualismo, una delle pietre angolari su cui poggia tutta la filosofia della cooperazione della quale noi siamo parte integrante. Nel mutualismo si impara a stare insieme, è possibile sperimentare il valore aggiunto, la forza dell’unione; cercando attraverso questa strada di generare un valore superiore alla somma dei singoli.” Secondo i vertici della BCC, bisogna superare l’individualismo e lo scoramento, e “tornare alle nostre origini, applicando nella pratica termini come cooperazione, partecipazione diffusa, trasparenza, dialogo; vocaboli il cui reale significato è andato un po’ scemando nel tempo.”

Fedeltà alle origini - Non possiamo che essere d’accordo, con quanto scritto dagli amministratori. Oggi più che mai, per una banca locale, diventa importante restare fedele alle proprie finalità: reinvestire e gestire al meglio i risparmi del territorio, anche a seguito delle difficoltà che lo stato sociale sta incontrando; dare credito a chi lo merita veramente, per sostenere l’economia reale e per favorire la ripresa. Inoltre, come scrivono gli stessi amministratori, “cercare di intercettare le necessità che hanno origine dai cambiamenti degli stili di vita della comunità e dalle mutazioni in atto in ambito sociale”

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C.G.

 

 

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