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HOME > di Mese in Mese > 13 Maggio 2013

IL “MODELLO CERNUSCO” NEL COMMERCIO AL DETTAGLIO

Nella seduta del consiglio comunale dello scorso 22 aprile si è fatto il punto sullo stato di salute del commercio locale e, prendendo atto del mutato quadro normativo del settore, è stato approvato un documento di programmazione commerciale che presto dovrebbe portare a una variante  al PGT.  

Il quadro normativo di riferimento del settore commercio negli ultimi anni è profondamente cambiato, a seguito di una serie di provvedimenti volti ad adeguare la nostra normativa nazionale a quella europea e che hanno introdotto semplificazioni e liberalizzazioni per le attività commerciali. In particolare, l’apertura di nuove attività commerciali non è più soggetta a contingenti, limiti territoriali o altri vincoli, salvo quelli posti a tutela della salute dei lavoratori, dell’ambiente e dei beni culturali.

Di questo si è parlato nella seduta del consiglio comunale dello scorso 22 aprile, dove si è fatto il punto sullo stato di salute del commercio locale e, nel mutato quadro normativo del settore, si è preso atto della necessità di adeguare il PGT.

 

Nell’analizzare la situazione attuale del commercio locale, l’assessore Ermanno Zacchetti, che ha la delega al Commercio e al Distretto del Commercio,  ha evidenziato una situazione di difficoltà del settore, conseguente alla crisi generale che stiamo vivendo, ma ha anche sottolineato che sembrano comunque mantenere rilevanza la qualità del prodotto, la qualità del servizio offerto e i prodotti di nicchia.

Il sistema distributivo in città è passato da 325 esercizi commerciali per circa 28.000 mq di vendita del giugno 2003 a 344 esercizi commerciali per circa 35.000 mq di superficie di vendita del giugno 2012.

La rete distributiva quindi, nonostante la crisi, non si è ridotta. Attualmente ci sono 301 negozi di  vicinato e 17 di media struttura. Cernusco si inserisce in un contesto di forte concorrenza della grande distribuzione, localizzata nei comuni limitrofi. Una particolarità è data dalla superficie dei negozi di vicinato inferiore alla media provinciale e regionale. La nostra rete commerciale è sostenuta da una buona infrastruttura comunale e da facilità di accesso, si sviluppa su aree omogenee e ben definite (107 negozi in centro storico, gli altri prevalentemente concentrati lungo via Verdi, la Strada Padana, e l’asse via Torino / Mazzini).

Per Zacchetti, Cernusco esprime segnali di sofferenza, ma anche un modello distributivo capace di rispondere colpo su colpo nella difficile situazione economica attuale, tanto da delineare un “modello Cernusco”, che ha così tratteggiato: un modello di sviluppo commerciale le cui caratteristiche sembrano essere il centro commerciale naturale posto in zona a traffico limitato con forte capacità attrattiva, affiancato poi da un sistema articolato su assi stradali omogenei e sostenuto da una buona dotazione infrastrutturale e di accessibilità e di mobilità dolce, oltre alla promozione della vivibilità della città e delle attività commerciali, da una potenzialità di acquisto sul territorio non satura, anche per una dotazione distributiva sottodimensionata, e una tendenza all’aumento della dimensione media delle superfici di vendita. La modifica del PGT, che sarà proposta dall’amministrazione comunale, intende favorire questa linea, così da sostenere lo sviluppo della rete distributiva.

 

È poi intervenuto l’assessore all’urbanistica, Giordano Marchetti, per illustrare come si modificherà il PGT. Il documento di programmazione commerciale approvato dovrebbe portare successivamente alla presentazione di una proposta di variante al PGT, prima dell’estate e alla sua approvazione entro fine anno. Con la variante urbanistica che sarà proposta si individueranno i campi dove poter insediare le diverse tipologie di attività commerciali: commercio di vicinato (sino a 250 mq) e medie strutture di vendita. Queste ultime suddivise in tre ambiti: non superiore a 400 mq; sino a 800 mq; sino a 2500 mq. Per le grandi strutture di vendita non sarà invece possibile il loro insediamento in città, salvo a confine con Carugate, nell’ambito di un accordo regionale e solo per ampliamento di strutture già esistenti.

Sono state individuate come zone di prevalente caratterizzazione commerciale: l’asse di via Torino; l’asse di via Mazzini, la Padana Superiore; la strada provinciale 121 e via Verdi nord.

Inoltre, sarà previsto un solo call center (oggi non ve ne sono) in via Torino (così da raccogliere anche utenti della confinante Pioltello), in relazione alla percentuale di stranieri residenti in città (che sono circa il 4%, inferiore quindi al dato provinciale, circa il 12%, e al dato regionale, circa 11%); ma non ci dovrebbero essere limiti per localizzarli anche altrove.

I distributori di benzina esistenti sono 7; l’assessore ritiene che dovrebbero essere studiati degli incentivi per spostare all’esterno i due posti ancora in città (via Verdi e Buonarroti). Se altri distributori dovessero presentare richiesta saranno autorizzati perché non ci sono più limiti come in passato.

 

Nel dibattito seguito all’esposizione dei due assessori, Cristian Mandelli (Lega nord) ha invitato da un lato a favorire l’insediamento di nuove attività, dall’altro a fare in modo che l’inserimento sia armonico con l’esistente. Da privilegiare comunque, a suo parre, lo sviluppo di quanto già esistente, negozi di vicinato e piccole strutture. L’insediamento di nuove strutture è da favorire su aree dismesse per agevolare il ricupero del suolo e non il consumo di aree verdi.

Per Daniele Mandrini (PD) l’idea fondamentale che emerge dallo studio presentato è quello di valorizzare l’esistente, dando la possibilità di ampliamento entro certi limiti, non consentendo comunque l’insediamento di nessuna grande struttura di vendita. Per ogni nuova attività sarà richiesto poi lo studio dell’impatto sulla viabilità e sui parcheggi. Si prospetta, a suo parere, un buon risultato di sviluppo del nostro territorio.

Da Gianluigi Frigerio (Pdl) è venuto l’invito, per sostenere il commercio locale, a intercettare i fondo regionali, delle fondazioni bancarie e dell’Europa. Importante, ha poi detto, da un lato incentivare lo sviluppo del commercio e dall’altra salvaguardare l’identità di Cernusco con il suo centro commerciale naturale a cielo aperto.

Claudio Garagantini (Persona e Città) ha chiesto di trasformare il Centro tessile, sulla strada Padana, in qualcosa che possa essere accessibile anche ai singoli cittadini. Poi ha aggiunto che  «non è vero che non ci sarà grande distribuzione sul nostro territorio, perché consentiamo l’ampliamento con il “francobollo” a confine con il Centro Carosello di Carugate». Quindi ha chiesto di “lavorare sulle aree dismesse: e allora l’area Garzanti? Mettiamo la cenere sotto il tappeto e lasciamo che il problema lo risolva chi verrà dopo.”

 

L’assessore Marchetti, replicando ai consiglieri intervenuti, ha precisato che il documento presentato è propedeutico alla successiva variante al PGT. Ogni futura richiesta di apertura di una nuova attività commerciale dovrà essere accompagnata da uno studio di impatto sulla viabilità, che sarà fatto dal Comune ma con costi a carico dell’operatore richiedente. Ha poi sostenuto che aver individuato degli assi di sviluppi delle attività commerciali dovrebbe favorire il ricupero anche della aree dismesse. Ha poi precisato -  su richiesta del consigliere Claudio Keller (Pdl) - che Conad ha manifestato l’interesse ad insediarsi sul PL8, già convenzionato, e che dallo studio viabilistico che sarà fatto si potrà capire quali e quante medie strutture vi si potranno insediare.

L’assessore Zacchetti ha invece parlato, con soddisfazione, di recenti iniziative di marketing territoriale: «il commercio locale ha avuto una svolta con lo “Sbaracco” e con l’opportunità di acquisti in un supermercato e in altri 50 negozi.»

 

Il Sindaco, Eugenio Comincini, in chiusura di dibattito, ha sottolineato che con la nuova programmazione commerciale non ci sarà consumo di nuovo suolo, ma si rimarrà negli ambiti già definiti dal PGT. Ha poi annunciato che presto verranno adottati provvedimenti volti a limitare la circolazione in ZTL per evitare che vi siano persone che possano scorazzare da una parte all’altra del centro città. Verranno introdotti dei sensi unici e piazza Matteotti non potrà più essere attraversata. Provvedimenti che dovrebbero entrare in vigore entro l’estate.

Comincini però si è anche lamentato della scarsa partecipazione dei commercianti alle iniziative promosse dal Comune. Ha fatto presente che sono stati organizzati degli incontri con gli addetti ai lavori, ma che nessuno ha partecipato. “Anche stasera tra il pubblico presente in aula – ha sottolineato Comincini - non ce ne sono. I commercianti al dettaglio non si sono degnati di farsi presente, mentre invece sono venuti avanti altri operatori di medie dimensioni.”

Il Primo cittadino ha riconosciuto alle precedenti amministrazioni comunali l’impegno nel favorire lo sviluppo di un centro commerciale naturale a cielo aperto in centro città. Ha anche opposto un deciso no alla trasformazione del Centro tessile in commercio al dettaglio anche per non ammazzare i commercianti di questo settore della nostra città.

 

Claudio Gargantini ha replicato che c’è “arretratezza culturale nell’avviare iniziative di attrattiva verso i negozi della città perché i commercianti locali non sono sensibili su questo tema”, ma ha anche aggiunto, rivolto alla maggioranza, che «adesso riconosciamo i meriti degli altri che ci portano ricchezza, perché a Cernusco sono venuti ad abitare i ricchi di Milano, mentre prima gridavamo “al lupo al lupo”».

 

Il documento di programmazione commerciale è stato approvato dalla maggioranza; astenuti i tre consiglieri di minoranza presenti (Keller, Mandelli e Frigerio). Il passo successivo sarà la presentazione di una variante al PGT, che recepirà le indicazioni approvate.

C.G.

 

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