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HOME > di Mese in Mese > 6 Maggio 2013

“VOLONTARI DELLA CROCE BIANCA NON DIMENTICATE
LO SPIRITO DEL BUON SAMARITANO!”

Il 50° di fondazione della locale sezione della Croce Bianca ha riunito volontari e simpatizzanti, con le autorità civili e militari, per ringraziare il Signore per i doni ricevuti in questo mezzo secolo e per affidargli tutti coloro, vivi e defunti, che ne hanno segnato la storia.

La presenza di molti volontari,  con la loro caratteristica divisa arancione, ha reso subito ben evidente ai fedeli il significato della celebrazione eucaristica di domenica 5 maggio 2013, alle ore 9,30, in chiesa prepositurale. La partecipazione di monsignor Giuseppe Locatelli, assistente dell’Oratorio Sacer dal 1959 al 1972 e primo assistente dell’associazione, che ha concelebrato la Messa con il vicario parrocchiale don Enrico Carulli, ha riportato tutti alle origini e alle finalità della Croce Bianca.    

Monsingor Locatelli - all’omelia della Messa, molto partecipata e ricca di canti - ha innanzitutto ricordato che il suo impegno per la costituzione dell’associazione “fu come un fulmine a ciel sereno”, obbedendo a un invito che gli fu rivolto dall’allora prevosto Rossignoli e da Giuseppe Mondonico. A quel titubante sì iniziale seguirono poi molti passi, che gli diedero la possibilità, non solo di formare i volontari, ma anche di cogliere molte cose che altrimenti non avrebbe avuto la possibilità di imparare. Ha anche ricordato che tra i volontari furono accolte pure persone non credenti, che poi lo ringraziarono per l’occasione loro offerta di dare un aiuto concreto ai fratelli e anche, in alcuni casi, di cambiare vita.

“L’aiuto del Signore e di tanta brava gente – è la ferma convinzione di Monsignor Locatelli – non è mai mancato e ci ha fatto capire che Lui era con noi”. Per poi aggiungere subito che “la costituzione della Croce Bianca è stata l’occasione per un risveglio del volontariato. È stata una bella fioritura di esperienze.”

Il primo assistente ha poi invitato a non dimenticare mai le finalità della Croce Bianca: “non basta essere preparati tecnicamente e scientificamente per assistere le persone che hanno bisogno di un aiuto, non basta neppure avere tutte le attrezzature sofisticate che oggi si potrebbero avere a disposizione, bisogna capire che dobbiamo dare a questa associazione lo spirito del Buon samaritano, che è Gesù. Lo spirito cristiano, l’amore, che diventa gesto di simpatia, di comprensione, di aiuto. L’amore che diventa generoso e gratuito. L’amore che aiuta a capire che, in fondo in fondo, ci si spoglia di qualcosa di nostro, per il tempo e le energie messe a disposizione degli altri, per aiutare le persone che sono toccate dal dolore e dalla malattia.”

L’ultima sollecitazione di monsignor Locatelli ha riguardato il senso della celebrazione di un anniversario così importante: “queste celebrazioni ci vogliono ma non devono essere sole esteriori. Devono aiutare a tornare alle origini, alle sorgenti, per capire il vero senso dell’impegno  del volontario. Mi auguro che sempre più giovani e adulti abbiano ad aderire alla Croce Bianca e sono sicuro che aderire a questa associazione non è solo un dare ma piuttosto un ricevere. In una società in cui prevale l’individualismo, il qualunquismo e la confusione, un una società in crisi, anche politica, dobbiamo dare testimonianza di bene e di senso, perché questo è il vero vivere dell’uomo.”

La giornata di festa della Croce Bianca è poi proseguita, accompagnata dalle note della Banda de Cernusc, in Oratorio Sacer.

Non può certamente mancare in questa importante occasione, per la vita della Croce Bianca locale, la nostra gratitudine per tutto quello che i volontari di questa benemerita associazione hanno fatto in questi cinquant’anni, per la testimonianza che hanno offerto, a partire da  quel “ama il prossimo tuo come te stesso” che è il loro motto e che è espressione concreta di educazione “alla vita buona del Vangelo”. Non può neppure mancare l’incoraggiamento nel proseguire, nonostante le inevitabili difficoltà e stanchezze, nel loro impegno, certi che i cernuschesi li sosterranno con la consueta generosità.   

C.G.

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