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HOME > di Mese in Mese > 6 Maggio 2013

 DOMENICA 12 MAGGIO
GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE
PER LA RACCOLTA FIRME PER “UNO DI NOI”

 

Non sarà una campagna pubblica “contro” qualcuno o contro qualcosa, ma “per” quel particolare “qualcuno”, il più piccolo tra gli esseri viventi della razza umana: l’embrione. Domenica 12 maggio si terrà una speciale giornata nazionale di raccolta firme per “Uno di noi”, appunto l’embrione umano. Il manifesto di questa iniziativa riproduce la foto di un bellissimo bambino di pochi mesi che si affaccia pensieroso da sotto una copertina. Sopra di lui lo slogan ad effetto, come tutti gli slogan, ma questa volta particolarmente “centrato”: “Anch’io sono stato un embrione. Puoi metterci la firma”. È in questa seconda parte dello slogan, il “puoi metterci la firma”, che si cela il segreto di tutta la campagna e il suo valore “trascendente”. Perché davvero non solo quel bambino, ma ciascuno di noi, proprio tutti “siamo stati embrioni”. Sta in questo il cuore pulsante della campagna “Uno di noi”, (“One of Us” negli altri Paesi europei): ricordarci che si chiede di mettere una firma per dire alle Istituzioni europee di difendere quel bambino e tutti i bambini che si trovano nella loro fase embrionale e che, se lasciati crescere, diverranno persone piene e mature.

Per raggiungere lo scopo di totalizzare in almeno sette Paesi europei un milione di firme (l’Italia è già arrivata a 85mila, la Polonia a 65mila), il Comitato italiano ha indetto lo scorso 2 maggio a Roma una conferenza stampa. Per domenica 12 maggio - ha spiegato Maria Grazia Colombo – “è prevista una grande mobilitazione nelle parrocchie e di associazioni e movimenti, per raggiungere il più alto numero di cittadini che vogliono mettere la loro firma all’appello per ‘Uno di noi’”. L’iniziativa, ha osservato ancora Colombo, “è anche una battaglia culturale. Occorre, tra i laici, riaprire il dibattito sulle questioni della vita”.


“La questione della difesa dell’embrione non è cattolica, ma eminentemente laica” -   “L’iniziativa – ha detto il  parlamentare spagnolo Jaime Mayor Oreja, vice-presidente del gruppo del Partito popolare europeo e già ministro dell’Interno in Spagna, ha un’importanza trascendente e storica perché non ci vogliamo rassegnare al fatto che in Europa vinca la cultura della morte. È una iniziativa dei cittadini per tutti i cittadini, non solo per i cattolici, perché la vita è di tutti”.

“La questione della difesa dell’embrione non è cattolica, ma eminentemente laica e attorno ad essa noi cattolici dobbiamo impegnarci per fare dei ‘ponti’ verso gli altri e non invece alzare dei muri”, ha ribadito a sua volta Maria Grazia Colombo.

 

Si potrà firmare ai tavolini di migliaia di piazze e sagrati di chiese, come pure via internet nel sito www.firmaunodinoi.it. Questa seconda modalità è stata raccomandata soprattutto per i giovani, che hanno più dimestichezza con la “rete” e i social network. Non è necessario essere iscritti alle liste elettorali per firmare. Servono, però, carta d’identità e passaporto. La patente di guida non è valida. I minori non possono partecipare ma potrebbero convincere attraverso i social network i loro amici maggiorenni e gli adulti ad andare a firmare.

Ulteriori informazioni sul sito www.firmaunodinoi.it.

 

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