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HOME > di Mese in Mese > 18 Marzo 2013

“AVVENIRE”
TRA I DIECI QUOTIDIANI ITALIANI PIÙ VENDUTI


Negli scorsi giorni sono stati pubblicati i dati Ads sulla diffusione di quotidiani e settimanali a gennaio 2013. Per la prima volta questi dati comprendono anche le copie vendute su tablet, pc e cellulari. La “top ten dei quotidiani”, considerando le copie vendute nei diversi canali di vendita, comprende anche Avvenire, il quotidiano dei cattolici italiani.


Al primo posto troviamo il Corriere della sera (383.022 copie vendita pagate), al secondo La Repubblica (331.708), al terzo Il Sole 24 Ore (229.678), seguono poi La Gazzetta dello Sport (209.013), La Stampa (229.638), Il Messaggero (166.200), Corriere dello Sport - Stadio (140.431), Il Resto del Carlino (126.744), Il Giornale (116.804) e al decimo posto Avvenire (107.799).

Avvenire riscuote un crescente apprezzamento, sia tra i lettori, in aumento nonostante le difficoltà in cui si dibatte la carta stampata e il calo di vendite che registrano quasi tutti gli altri quotidiani, sia tra gli addetti all’informazione. Ma, nonostante questi consensi, la diffusione di Avvenire è notevolmente inferiore al suo bacino potenziale di lettori: infatti, tra i cattolici è poca avvertita l’importanza di attingere a una fonte di informazione così qualificata. Questo spiega anche la difficoltà che sovente si avverte nelle comunità parrocchiali, compresa la nostra, di promuovere un’incisiva azione di animazione sociale e culturale. Se le parole e le immagini della fede non si devono intrecciare con la vita quotidiana - perché la fede è un fatto privato, secondo la stampa cosiddetta “laica”- quale contributo può mai venire dalla lettura dei quotidiani di quest’area al credente perché il mondo della fede non appaia un mondo parallelo rispetto a quello reale del lavoro o della cultura o dello sport?

«Utile – scriveva il cardinale Dionigi Tettamanzi, in occasione della Giornata del quotidiano cattolico del 2010 - anzi necessario per i cattolici e tutti i cittadini, è Avvenire: il dibattito sui temi sociali, econo mici, politici e culturali trova arricchimento grazie alle posizioni che esprime ogni giorno. Alcune questioni senza la voce di Avvenire resterebbero pressoché scono sciute all'opinione pubblica. Che dire della rara evi denza che tra le sue pagine trovano il volontariato, la cultura cristiana, la politica internazionale, i drammi di menticati dei popoli, ciò che funziona ed è esemplare? Penso poi all'insostituibile servizio di Avvenire alla pre senza operosa e discreta della Chiesa che, mentre annuncia e testimonia la propria fede in Cristo, testimonia la propria fe deltà e solidarietà all'uomo, specie se fragile e povero.»
L’allora arcivescovo ambrosiano aggiungeva poi, a proposito del modo di fare informazione di una certa parte della stampa italiana, che «è purtroppo e sperienza ricorrente ricavare dai me dia più diffusi un’immagine distor ta della Chiesa: si pensi a quando, con disoneste e offensive riduzioni, viene fatta coincidere con gli scan dali che coinvolgono qualcuno dei suoi ministri; o a quando è presen tata come oscuro gruppo di pressione e potere, espres sione di una parte politica, ridotta ad agenzia caritativa, sbeffeggiata perché portatrice di opinioni ritenute stra ne ...» Per giungere infine, notizie di questi giorni, a cercare a tutti i costi notizie che possano screditare il nuovo Papa.

Avvenire è allora uno strumento necessario per conoscere quanto nella Chiesa realmente accade e per riconoscerci come credenti nel mondo complesso di oggi. Forse non possiamo leggere solo Avvenire, ma certamente non possiamo non leggerlo se vogliamo che la nostra intelligenza rimanga aperta al mondo della fede e all’esperienza della Chiesa.

C.G.

 

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