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HOME > di Mese in Mese > 4 Marzo 2013

“STANDO CON PIETRO, CI METTIAMO
ANCHE NOI ALLA RICERCA DI GESÙ”

 La Comunità pastorale Famiglia di Nazaret, lo scorso 28 febbraio, si è riunita in preghiera, in  prepositurale, poco dopo che il portone del palazzo apostolico di Castel Gandolfo si era chiuso e le guardie svizzere avevano lasciato il compito di vegliare sulla sicurezza di Benedetto XVI alla gendarmeria vaticana. 

 

Mentre raggiungevamo la chiesa, nel cuore e nella mente, riecheggiavano ancora le ultime parole pronunciate dal Papa: «Voi sapete che questo giorno mio è diverso da quelli precedenti: non sono più Pontefice Sommo della Chiesa cattolica: fino alle otto di sera lo sarà ancora, poi non più. Sono semplicemente un pellegrino che inizia l’ultima tappa del suo pellegrinaggio su questa terra ma vorrei ancora con il mio cuore, con il mio amore, con la mia preghiera, con tutte le mie forze interiori, lavorare per il bene comune e per il bene della Chiesa e dell’umanità. Andiamo avanti con il Signore per il bene della Chiesa e del mondo.»

«Ci siamo radunati questa sera – ha detto don Ettore Colombo, responsabile della Comunità pastorale, introducendo la veglia di preghiera - nel momento in cui la sede di San Pietro, a seguito della rinuncia di papa Benedetto XVI al ministero di Vescovo di Roma, è vacante, e il Collegio dei Cardinali si prepara a convocare il Conclave per l'elezione del nuovo Sommo Pontefice.

È questa un’occasione opportuna per esprimere nuovamente il nostro ringraziamento a Sua Santità Benedetto XVI e per invocare l'azione dello Spirito su coloro che dovranno eleggere il nuovo Papa, meditando sul dono del ministero di Pietro fatto da Gesù alla sua Chiesa.

Nelle pagine del Nuovo Testamento, in due diverse situazioni, si accenna a "Pietro e a quelli che erano con lui": durante il racconto della trasfigurazione (cfr. Luca 9,32) e mentre i discepoli vanno alla ricerca di Gesù che, al termine di una giornata, si è ritirato sul monte (cfr. Marco 1,36).

Stando con Pietro, oppressi dal sonno e non solo da questo, ci destiamo per contemplare la gloria di Dio e per godere la bellezza di stare con Gesù. Stando con Pietro, ci mettiamo anche noi alla ricerca di Gesù, e ci sentiamo attratti da Lui che, nel momento della donazione suprema - nell'Eucaristia e sulla Croce - attira tutti gli uomini a sé.»

Una veglia scandita dalla lettura di brani del Vangelo, da meditazioni, da momenti di silenzio e da canti, conclusasi poi con la benedizione eucaristica. Tutti, come ci ha ricordato Benedetto XVI nella sua ultima udienza di mercoledì 27 febbraio, siamo invitati, in questo Anno della fede, a “rinnovare la ferma fiducia nel Signore, ad affidarci come bambini nelle braccia di Dio, certi che quelle braccia ci sostengono sempre e sono ciò che ci permette di camminare ogni giorno anche nella fatica” e a non dimenticare che “il Signore ci è accanto, non ci abbandona, ci è vicino e ci avvolge con il suo amore.” Anche per averci ricordato e testimoniato tutto questo abbiamo ringraziato il Signore per averci donato questo umile Papa.

C.G.

 

 

 

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