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HOME > di Mese in Mese > 18 Febbraio 2013

UN LIBRO RACCONTA L’IMPEGNO
DELLA CHIESA ITALIANA NELLA SOCIETÀ

 

L’autore  ha preso in considerazione i principali ambiti nei quali la Chiesa, o direttamente oppure tramite istituti religiosi, associazioni, movimenti o altre realtà organizzate, è presente ed eroga servizi. Intento del libro è evidenziare quanto sia estesa, diversificata e incisiva la fantasia delle opere concrete che il mondo cattolico offre alla comunità civile italiana.  

L’impegno. Come la Chiesa italiana accompagna la società nella vita di ogni giorno” (Edizioni Rubbettino) è il titolo di un libro scritto dal giornalista Giuseppe Rusconi presentato giovedì 14 febbraio 2013 a Roma. Si tratta di un’opera che ha preso in considerazione i principali ambiti nei quali la Chiesa, o direttamente oppure tramite istituti religiosi, associazioni, movimenti o altre realtà organizzate, è presente ed eroga servizi. La ricerca si è basata su documentazione raccolta tra gli organismi della Cei e dei servizi connessi, oltre che con diocesi, parrocchie, enti, case di cura e altro. Ha riguardato ambiti quali sanità, assistenza, povertà, scuola, formazione professionale, lotta alla droga, volontariato, emergenze, migranti e altro.

Un contributo considerevole. “La Chiesa in Italia non è un ‘corpo estraneo’ alle dinamiche civili e sociali - ha spiegato l’autore Giuseppe Rusconi -, anzi è profondamente presente a vari livelli, e offre un contributo considerevole, sia in termini spirituali, sia materiali, contributo che va ben al di là di quanto, spesso, si conosce”. Rusconi ha sottolineato di avere raccolto nel volume “opere ecclesiali e numeri della presenza in ambito sociale, mostrando come siano parte integrante di un unico grande mosaico. Non ho inteso polemizzare con chi, anche in tempi recenti, ha suggerito con i suoi scritti l’idea di una Chiesa parassita dello Stato. Intento del libro è evidenziare quanto sia estesa, diversificata e incisiva la fantasia delle opere concrete che il mondo cattolico offre alla comunità civile italiana e questo, mi sembra un fatto tanto più rimarchevole in tempi come i nostri di palese sfiducia e scollamento tra cittadini e ‘istituzioni’, in cui nessun altro ente è in grado di assolvere con continuità ed efficacia a compiti assistenziali”. Quanto ai “risparmi” per lo Stato grazie alla presenza delle opere sociali cattoliche, ha sottolineato che “tali opere integrano ampiamente il ‘welfare state’, per una cifra stimata di ‘almeno’ 11 miliardi di euro. Questa somma è approssimata per difetto, perché molte opere sono difficili da censire e hanno un risvolto di assistenza ma anche economico e sociale: basti pensare alla lotta alla tratta, anti-pedofilia, recupero ex-carcerati, sostegno a nomadi, poveri, senza-tetto”.

Un grande disegno di carità. Le principali “voci” dell’intervento della Chiesa nel sociale, secondo i calcoli di Giuseppe Rusconi riportati nel volume “L’Impegno”, e che produrrebbero un equivalente “risparmio” per lo Stato, sono: sanità (1,2 miliardi), mense dei poveri (27 milioni), fondi di solidarietà diocesani (50 milioni), scuola paritaria cattolica (4,5 miliardi di euro, è la voce principale), lotta alla droga (800 milioni), migranti (2 milioni), “Prestito della speranza” (a famiglie in crisi, 30 milioni), post-terremoto Aquila (35 milioni) e Italia del Nord (13 milioni), oratori (210 milioni), Caritas parrocchiali (260 milioni), Banco alimentare (650 milioni), formazione professionale (370 milioni), lotta all’usura (1,2 milioni), volontariato (2,8 miliardi), beni culturali (140 milioni), “Progetto Policoro” (1 milione). “Questi dati – ha spiegato Rusconi - mostrano che anche oggi, così come da diversi secoli a questa parte, la Chiesa è vicinanza, condivisione, testimonianza concreta e opera nel quadro di un grande disegno organico di carità”.

 

Scola: “Quello che la Chiesa fa è evidente a tutti” - Sempre sull’impegno della Chiesa nella società odierna è interessante un passaggio dell’intervista rilasciata dal nostro arcivescovo, cardinale Angelo Scola, ad Avvenire lo scorso 16 febbraio: “Quello che la Chiesa fa è evidente a tutti, anche se forse è talmente evidente che pensiamo sia ovvio e lo diamo per scontato. Cosa sarebbero le nostre città e i nostri paesi senza quella fitta rete di opere di carità e di solidarietà che nasce dalla fede vissuta nelle comunità cristiane? Un passo in più, però, occorre fare da parte di tutti. Si tratta di approfondire le ragioni della carità in modo che essa diventi veramente cultura e, quindi, criterio di decisione e di azione a livello sociale, economico e politico. Sono ambiti segnati ormai dalla natura plurale della nostra società, sia a livello personale che comunitario. Ritorna ancora una volta l’urgenza educativa.”

C.G.     

 

 

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