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HOME > di Mese in Mese > 25 Febbraio 2013

UNA NUOVA VIA INTITOLATA
ALL’ARCHITETTO ANDREA FERMINI

 L’amministrazione comunale ha deciso, nello scorso gennaio, di intitolare una nuova via a Andrea Fermini. Si tratta di un tratto di strada che va da viale Assunta fino alla perpendicolare verso il parcheggio di via San Francesco d’Assisi (di fronte all’Oratorio Paolo VI).

 

La nuova strada è una ciclopedonale che si è creata a seguito dell’attuazione del “P.I.I. ex Lanar” tra via Leonardo da Vinci, viale Assunta e la strada Padana Superiore.

Ma chi è Andrea Fermini? Leggendo la delibera si apprende solo che è nato il 6/1/1868 e morto il 22/01/1951 e che è “un noto architetto dell’epoca e autore di svariate architetture di pregio del periodo Liberty”. L’intitolazione è stata decisa in “considerazione del valore artistico delle opere realizzate e dello spessore culturale che ha contraddistinto l’operato del suddetto personaggio”.

Nessun riferimento invece a quanto questo architetto ha fatto anche a Cernusco, all’inizio del Novecento. “Per l’estate del 1902 l’Oratorio era pronto, col suo caseggiato disegnato dall’architetto Andrea Fermini”. L’Oratorio era quello di via Briantea e il caseggiato purtroppo è stato abbattuto qualche anno fa per lasciare spazio alla nuova comunità di accoglienza per minori. In quel “caseggiato”, nel tempo adibito a cinema- teatro, si sono formate e divertite generazioni di cernuschesi. Ma Andrea Fermini preparò gratuitamente anche il progetto esecutivo della nuova chiesa di piazza Conciliazione. Progetto che fu poi cambiato dall’architetto Ugo Zanchetta, subentratogli nell’incarico nel 1927. Scriveva il concittadino architetto Andrea Fermini, a proposito della nuova prepositurale che aveva progettato: “la mia ambizione, come quella di ogni buon cernuschese è di possedere la sua piccola cattedrale, sia pur modesta, ma bella, per la geniale novità,  alto contributo alla fede e alle bellezze che caratterizzano il nostro Paese.”

E a proposito delle ville e dei giardini che caratterizzano il nostro paese, nella prima metà del secolo scorso, l’architetto Fermini scrisse, su Voce Amica del maggio 1935, che “non si può certamente dire che gli antichi signori del Settecento che costruirono le loro splendide ville e deliziosi giardini lungo le rive del Naviglio, non siano stati di buon gusto anche nella scelta della posizione” . Per poi aggiungere che, ville e giardini, “portano (a Cernusco) un sorriso di bellezza coll’estendersi a fianco del ponte, lungo la verdeggiante e fiorita sponda della Martesana nella quale vagamente si rispecchiano con affascinante giocondità”.     

Ci viene un dubbio: nella delibera non si fa alcun riferimento a quanto l’architetto Andrea Fermini ha progettato o fatto a Cernusco. Che la via sia stata intitolata a un omonimo?

Qualora non fosse così, per dare pubblicità all’intitolazione e perpetuare nel tempo la memoria del personaggio prescelto non basta forse solo pubblicare la delibera sul sito del Comune, sarebbe utile qualche riga in più della sua biografia.

C.G.

 

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