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BASTANO LE SEGNALAZIONI
PER UN MIGLIORE DECORO URBANO?

La seduta del consiglio comunale dello scorso 26 novembre, durata oltre quattro ore, aveva all’ordine del giorno degli argomenti apparentemente secondari - decoro urbano, vendita di alloggi comunali e variazioni di bilancio – ma l’interesse e le polemiche non sono mancate, a partire dalle numerose interrogazioni per finire con alcune sorprendenti affermazioni del consigliere Mossini.

Decoro urbano – Il consigliere Mauro Aimi (Movimento 5 stelle), partendo dalla considerazione che i cittadini sempre più spesso rilevano problematiche nella gestione dei rifiuti e nella manutenzione e segnaletica stradale, atti di vandalismo, incuria, affissioni abusive, randagismo, barriere architettoniche, inquinamento acustico, ha presentato una mozione per invitare, sulla base di un’esperienza già in atto in altri comuni, a informatizzare le segnalazioni che arrivano agli uffici del nostro municipio, avvalendosi di un’applicazione apposita (www.decorourbano.org) . Questa nuova procedura avvantaggerebbe l’Ufficio Relazioni con il Pubblico che potrebbe così meglio gestire queste segnalazioni. Il nuovo servizio sarebbe a costo zero per il Comune.

Il consigliere Cristian Mandelli (Lega nord) ha chiesto di ricomprendere nella nozione di decoro urbano anche “tutte quelle situazioni di degrado che intralciano la vivibilità, offendono la pubblica decenza e favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi (abusivismo commerciale, illecita occupazione di immobili, sfruttamento della prostituzione, spaccio di sostanze stupefacenti, accattonaggio molesto con l’impiego di minori …).” Nessuna intenzione, ha aggiunto Mandelli, di proporre l’istituzione di vigilantes ma solo quella di precisare meglio la nozione di decoro urbano che altrimenti gli sembrerebbe riduttiva. D’accordo sull’integrazione il capogruppo del Pdl, Claudio Keller.

Danilo Redaelli (Sinistra per Cernusco) si è detto contrario alla richiesta di Mandelli per non fare della mozione uno strumento di discriminazione.

Claudio Gargantini (Persona e Città) per prima cosa si è chiesto: quanti in città usano internet? Per poi aggiungere che “dobbiamo mettere in atto un dispositivo che possa essere usato da tutti.

Oggi c’è già la possibilità di fare una segnalazione sul sito della Cernusco Verde. Ogni volta che io l’ho fatto ho sempre ricevuto una risposta. Perché quindi non avvalerci del lavoro che ogni giorno fanno i dipendenti della Cernusco Verde, che percorrono le nostre strade. Utilizziamo al meglio le cose che già abbiamo.”

Un’infelice battuta del consigliere Giuliano Mossini (Pdl) ha provocato una vivace reazione di Radaelli. Mossini ha espresso la propria contrarietà alla mozione “perché non tutti i cittadini usano internet e perché si potrebbe prestare a pettegolezzi. Io penso che la città sia già abbastanza vigilata dalla Cernusco Verde e dalla Polizia locale.” Poi l’affondo: “Troppi negretti girano a vuoto nel nostro paese, Ne girano troppi, Non fanno niente da mattina a sera. Fanno accattonaggio.” Mossini, subito contestato da Radaelli, si è poi corretto e ha parlato di “gente di colore”,  chiarendo che il suo “tono era spiritoso, allegro e sorridente.”

Quanto mai opportuno l’intervento del presidente del consiglio comunale che, rivolto a Mossini ma anche a tutti gli altri consiglieri, ha invitato a “mostrare sempre attenzione e rispetto verso persone che non conosciamo”.

L’assessore ai lavori pubblici, Maurizio Rosci, ha spiegato che nel 2007 giungevano all’URP circa 2700 segnalazioni all’anno, adesso invece si è a circa 480. Nell’ottanta per cento dei casi la risposta viene data in tempi brevi. Per far fronte alle richieste di intervento, a disposizione del Comune ci sono tre tecnici “quando ne servirebbero dieci, ma siamo bloccati nelle assunzioni e negli stipendi” e tre operai. L’assessore ha quindi invitato Aimi a ritirare la mozione e, se i consiglieri erano d’accordo, a ritrovarsi per discutere le migliori modalità di attuazione per evitare burocratismo e sovrapposizione.

È intervenuta anche l’assessore Silvia Ghezzi per sottolineare che l’applicativo proposto è di nicchia. Il suo valore aggiunto è nella possibilità di mettere immediatamente in rete una

segnalazione con relativa foto.

Di parere diverso il Sindaco che ha dichiarato la sua disponibilità ad accogliere la mozione, escludendo però la possibilità di accogliere l’integrazione avanzata da Mandelli, perché l’applicativo non può essere aggiornato a piacimento dei singoli Comuni.

Il testo rivisto e corretto della mozione, con le integrazioni proposte da Melzi, ha raccolto 14 voti favorevoli e tre astenuti (due consiglieri Pdl e il consigliere della Lega).

Il problema del decoro urbano, a nostro parere, non può essere rinchiuso solo nell’invito a fare segnalazioni agli uffici comunali competenti: ancor prima ci deve essere una forte e convincente azione educativa, innanzitutto delle famiglie e della scuola, volta al rispetto di tutto ciò che è patrimonio pubblico.

 

Variazioni di bilancio – Durante l’esame delle diverse voci di variazioni di entrate e di spese c’è stata una vivace punta polemica innescata - verrebbe da dire come al solito, ma aggiungiamo subito che per fortuna c’è lui che interviene, punzecchia e cerca di capire – da Gargantini a proposito dell’incasso di 2.200 euro per il rilascio di pass per il parcheggio dei residenti in alcune zone della città. Il consigliere, ritenendo che questa entrata sia riferita ad un servizio che l’amministrazione non sta elargendo, ha chiesto spiegazioni. Il Sindaco ha risposto che il rilascio di questi pass non è collegato alle successive modalità di controllo del parcheggio, da parte della polizia locale, in modo tradizionale o con la “pistola a lettura ottica”. Gargantini ha quindi aggiunto che prima veniva chiesto il solo costo del cartoncino giallo rilasciato mentre adesso si chiederebbero 20 euro per ripianare un debito di 25.000 euro per una tecnologia (lettura ottica dei cartoncini) che non viene usata e che è rimasta chiusa negli armadi. L’assessore al Bilancio, Maurizio Rosci, ha spiegato che il costo di 20 euro è quello che il Comune sostiene per il rilascio degli attuali pass e poi ha aggiunto, riferendosi a Gargantini, che “chi non viene in commissione non può poi pretendere di avere in consiglio comunale le risposte. Non è tecnicamente e politicamente corretto, perché il Bilancio è fatto di tante voci e non sempre si può ricordare tutto.” Ci è parso di cogliere un certo imbarazzo nelle risposte dell’amministrazione comunale e la replica piccata dell’assessore è sembrata un modo sbrigativo per chiudere una discussione che stava creando qualche disagio. 

Rosci ha poi chiarito che il nostro Comune ha già 6,5 milioni di progetti finanziati e deliberati ma non potrà avviarli per i noti vincoli alla spesa pubblica. Nel 2013 potranno essere spesi solo 1,5 milioni di euro per il completamento della via Videmari, per la ristrutturazione della Media Uno, per la nuova sezione della scuola dell’infanzia di via Buonarroti e per tutte quelle altre spese che il Comune è obbligato a spendere per mantenere le strutture.

 

Vendita alloggi comunali -  Nello scorso mese di giugno era stata approvata la vendita di una ventina di alloggi comunali, ma tra questi vi erano anche quelli occupati da soggetti che non avevano manifestato la volontà di acquistarli e pertanto la relativa delibera, a parere della Regione Lombardia, doveva essere annullata. È stata quindi riproposta la vendita delle sole unità immobiliari libere o occupate da soggetti che hanno espresso la volontà di acquistarle: 5 alloggi più una cantina, alle quali si aggiungono altri tre alloggi ceduti dall’operatore del Piano integrato d’intervento Lanar al Comune. Dalla vendita l’amministrazione comunale intende ricavare circa 1,5 milioni di euro da destinare totalmente alla manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio immobiliare residenziale comunale, costituito da 230 alloggi (se a questi si aggiungono anche gli alloggi Aler si arriva a un totale di 600).

Non condivisibile la posizione del consigliere Giuliano Mossini (Pdl), noto costruttore locale: “Liberiamoci al più presto possibile degli alloggi comunali, che portano solo svantaggi. Teniamo solo quelli per i casi più indispensabili.” Siamo curiosi di sapere quali soggetti, secondo l’esponente del Pdl, rientrerebbero in questa categoria.

Mossini ha anche chiesto di costituire un’apposita commissione per fare dei controlli sulle famiglie che abitano gli alloggi comunali, essendo a conoscenza di situazioni discutibili: per esempio, trilocale assegnato a una persona sola. Per Gargantini la nuova delibera mette in evidenza delle “stonature non da poco”. Il consigliere si è chiesto: come può una famiglia che paga un affitto che, in base al proprio reddito ISEE, può oscillare tra 240 e 4.000 euro all’anno avere i soldi per comprare un alloggio che può costare tra i 100.000 e i 150.000 euro? Viene il sospetto che chi è intenzionato ad acquistarli abbia occultato negli anni scorsi altri redditi e pertanto si finirebbe per “regalare soldi a chi non li merita”. Gargantini ha anche contestato la scelta di vendere alloggi singoli in edifici non interamente di proprietà comunale: così facendo “viene meno una scelta pedagogica importante” che ha una sua validità: favorire l’inserimento di famiglie che spesso hanno bisogno di un sostegno in un contesto sociale di normalità, anche se oggi, ha subito aggiunto il consigliere, è difficile dire “che cosa può essere normale”.

L’assessore alle politiche sociali, Silvia Ghezzi, ha fatto presente che “è difficile entrare nella graduatoria per le case pubbliche perché è richiesto un reddito molto basso, ma una volta entrata una famiglia vi rimane anche quando il suo ISEE arriva a 28.000 euro all’anno, indicatore di un reddito piuttosto alto.”

La nuova delibera è stata approvata da 12 consiglieri, mentre 1 ha votato contro e 4 si sono astenuti.

 

Naviglio e rogge - Il consiglio comunale, infine, ha approvato la proposta di reticolo minore del nostro Comune che elenca le rogge, delimita le relative fasce di rispetto e indica le attività che in esse vi si possono svolgere. Nel nostro territorio c’è un reticolo principale, costituito dal canale Martesana, e un altro minore formato dalla dieci rogge, che derivano dal naviglio, di competenza e gestione di soggetti privati. C’è inoltre un’unica roggia di competenza comunale: il Fontanile Lodi o “funtanun”. Le fasce di rispetto, dove non si può costruire, sono di 10 metri per il naviglio, di 4 per le rogge e di 6 per il fontanile.        

Nell’ambito della discussione su questo punto, Mandelli ha invitato l’amministrazione comunale a fare appello all’ente gestore del naviglio per pulirne il letto. Il Sindaco ha fatto presente che, in questi ultimi anni sono cambiate le modalità di pulizia del naviglio: prima si svuotava completamente il canale due volte all’anno e così il suo letto si autopuliva con la morte delle alghe, ora invece, a seguito delle proteste degli ambientalisti, rimane sempre un po’ d’acqua sul fondo per evitare la moria dei pesci e così la vegetazione vi cresce sempre più.

C&A

 

‘NDRANGHETA IN CITTÀ:
“UN CASO ISOLATO, MA NON ABBASSIAMO LA GUARDIA”

 La stretta attualità entra nell’aula del consiglio comunale della nostra città con due interrogazioni sulla presenza della ‘ndrangheta calabrese, infiltratasi in un call center con sede in città. Da segnalare poi la richiesta di chiarimenti e informazioni sugli immobili da bonificare, perché costruiti con materiale in amianto, e sulle “cooperative senza soci”, Infine, la informativa data dal Sindaco sulla difficoltà nel trovare acquirenti per le due farmacie comunali. 

‘Ndrangheta anche a Cernusco – È notizia dello scorso 24 novembre l’arresto di esponenti della ‘ndrangheta calabrese infiltratisi in un call center cittadino. Riallacciandosi a questo fatto di cronaca, il consigliere Angelo Levati (PD) ha chiesto al Sindaco che cosa intenda fare l’amministrazione comunale per evitare che anche la nostra città abbia ad insediarsi la criminalità. 

Il Primo cittadino, Eugenio Comincini, ha fatto innanzitutto presente che da tempo il nostro Comune ha adottato provvedimenti per impedire che la malavita si possa infiltrare negli appalti pubblici: tre anni fa fu esclusa un’impresa da una gara; fece poi ricorso al Tar che lo respinse. “In una realtà ricca come la nostra – ha continuato il Sindaco – non c’è da meravigliarsi che accadano queste cose. Sappiamo però che la magistratura e le forze dell’ordine sono attente. È pure importante che i cittadini vigilino al riguardo.” “Sono casi isolati – ha concluso Comincini – sui quali è però importante non abbassare la guardia, ma non esageriamo neppure nel paragonarci ad altre realtà.”

Sul medesimo argomento è intervenuto anche Cristian Mandelli (Lega nord) domandando cosa è stato fatto per limitare l’insediamento sul nostro territorio di aziende private inquinate dalla ’ndrangheta.

“Non abbiamo strumenti per fare la radiografia preventiva alle società che vogliono venire a lavorare a Cernusco. I controlli non sono di nostra competenza – ha risposto Comincini – aggiungo però che se emergono questi fenomeni vuol dire che i controlli ci sono e funzionano.”

 

Amianto in città – Claudio Gargantini (Persona e Città) ha presentato un’interrogazione per sapere qual è la situazione amianto ad oggi a Cernusco, quali sono le azioni che l’amministrazione comunale ha messo in atto per monitorare i siti e segnalarli all’Asl competente, quante ordinanze sono state emesse dal 2007 ad oggi e che esito hanno avuto e se esiste una mappatura aggiornata dei siti da bonificare.

L’assessore all’urbanistica, Giordano Marchetti, ha invitato a distinguere i casi in cui si ha esposizione all’amianto e quindi danni alla salute, perché c’è presenza di amianto friabile o perché si tratta di lavoratori a contatto con l’amianto, da altre situazioni potenzialmente non pericolose, per esempio coperture in eternit con amianto inglobato nel cemento. Se quest’ultima copertura è in condizioni di sfaldamento è evidente che c’è un rilascio di amianto e quindi bisogna procedere alla sua rimozione, altrimenti non c’è nessuna pericolosità.  

Per la rimozione dell’amianto, l’assessore ha spiegato che “o arrivano segnalazioni dai cittadini, diversamente non c’è un obbligo di rimozione dell’eternit a prescindere. Bisogna valutare lo stato di conservazione. Quando sono state fatte segnalazioni, sono seguite le verifiche e in alcuni casi sono state emesse anche le ordinanze di bonifica”. “Non bisogna fare allarmismo se non ce ne sono le condizioni – ha concluso Marchetti – perché bisogna anche tenere presente che in alcuni casi sono stati fatti trattamenti di incapsulamento, che hanno fissato l’amianto, e quindi non c’è necessità di intervenire e rimuovere.”

 

Open data – Mauro Aimi (Movimento 5 Stelle), a seguito della prossima entrata in vigore di alcune norme del Decreto sviluppo, che impongono dal 1 gennaio 2013 all’amministrazione comunale l’open data ha chiesto qual è lo stato dei lavori al riguardo nel nostro Comune e come è stata recepita la norma.

Il Sindaco ha spiegato che è stato avviato il percorso per dare attuazione a quanto previsto dalla norma citata avvalendosi della disponibilità dell’assessore Silvia Ghezzi, che ha alcune competenze in materia.

Ricordiamo che l’art. 18 del Decreto Legge n. 83/2012 (c.d. “Decreto Sviluppo”) impone alle amministrazioni e ai gestori di servizi pubblici la pubblicazione sul web, come Open Data, di tutte le informazioni concernenti la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari alle imprese e l’attribuzione dei corrispettivi e dei compensi a persone, professionisti, imprese ed enti privati. Si tratta di una norma che, oltre a determinare un’ulteriore evoluzione del concetto di trasparenza amministrativa, muterà in modo rilevante la prassi di lavoro delle amministrazioni, la vita di imprese e cittadini, oltre che il lavoro dei giornalisti. È espressamente previsto che - a partire dal 1° gennaio 2013 - la pubblicazione dei dati sul sito internet costituirà condizione legale di efficacia del titolo legittimante delle concessioni ed attribuzioni a imprese, professionisti e consulenti.

 

Cooperative edilizie senza soci – Giuliano Mossini (Pdl) ha chiesto al Sindaco se non ritiene opportuna una consultazione tra gli operatori del settore immobiliare per esaminare le incongruenze dell’amministrazione comunale nel settore cooperativistico. A suo dire si assisterebbe all’assegnazione di aree, per costruire alloggi in edilizia convenzionata, a “cooperative che di cooperativismo non hanno nulla”. Cooperative che vendono alloggi in concorrenza sleale con gli altri operatori, beneficiando del 50% in meno degli oneri di urbanizzazione da versare al Comune e di un costo del terreno pari a circa un terzo del valore di mercato. Alloggi poi venduti anche a famiglie con reddito alto. “Si è in presenza – ha poi aggiunto Mossini - di cooperative senza reali soci a cui assegnare gli alloggi”. Il consigliere ha quindi invitato il Sindaco a creare una commissione che verifichi non solo le assegnazioni ma anche i prezzi e i metodi di vendita.

Comincini ha innanzitutto ricordato che le ultime assegnazioni nei Piani di zona di edilizia economico popolare furono fatte dalla precedente amministrazione e non dalla sua e quindi “non abbiamo responsabilità”. Il Sindaco ha poi osservato che “sul fatto che le cooperative paghino meno oneri non lo considero concorrenza sleale. È  la legge che lo consente per offrire case a prezzi più bassi.” Se il reddito delle famiglie che vi accedono è alto, ha domandato poi il Primo cittadino, come mai poi in tanti hanno dovuto rinunciare alla prenotazione perché le banche non gli hanno concesso il muto?

Pensiamo che le prime a essere preoccupate per l’operare delle false cooperative siano proprio le vere cooperative, quelle per intenderci a mutualità prevalente (dove tutti gli utili conseguiti rimangono nel patrimonio della società), che anche a Cernusco ci sono. Le cooperative senza soci gettano infatti discredito sull’intero settore.    

 

Quanto costa fare cultura? – Se lo è chiesto Gianluigi Frigerio (Pdl) a proposito delle tariffe che le associazioni no profit pagano per l’uso di spazi comunali, aggiungendo poi che “non risulta facilmente fruibile ed economicamente sostenibile il costo di noleggio della Casa delle Arti”.

Il Sindaco ritiene invece che l’uso sia favorito da tariffe che coprono solo in parte i costi che il Comune deve sostenere in tali occasioni e ha aggiunto che la “Casa delle Arti è una sede di prestigio e quindi non dobbiamo svilirla consentendone l’accesso a basso prezzo.” Comincini ha poi proseguito spiegando che “se un’associazione non ha qualche centinaio di euro per pagare le spese di affitto di uno spazio pubblico, non può pensare di fare cultura a spese del Comune. Un minimo di iniziativa bisogna pur averlo.” Ha quindi specificato che ci sono tariffe di favore per le associazioni non profit e che, nel periodo invernale, il costo orario per l’uso della Casa delle Arti è di euro 90,00, con la strumentazione a carico degli utilizzatori.

L’assessore all’educazione, Rita Zecchini, che ha anche la delega alla cultura, ha precisato che quando una manifestazione gode del patrocinio del Comune l’uso degli spazi è gratuito.

 

Contributo al Teatro Agorà – Una nuova interrogazione ha riguardato ancora la stagione di prosa, con compagnie professionistiche, del Teatro Agorà. Frigerio ha chiesto a quanto ammonta il contributo annuale del Comune per detta rassegna, cosa prevede, e se è possibile un confronto con gli ultimi anni per capire se l’offerta culturale ha subìto un cambiamento oppure no.

L’assessore Zecchini, premesso che “la cultura è stato un settore enormemente tagliato” nel bilancio del nostro Comune, si è poi limitata a rendere noto che il contributo annuo è adesso di 8.000 euro (10.000 euro nel 2011), dimezzatosi rispetto agli ultimi anni.

 

Nuovi orari per gli uffici comunali – Frigerio (Pdl) ha anche invitato il Sindaco a valutare la possibilità di introdurre nuovi orari di apertura al pubblico degli uffici comunali per rispondere alle esigenze dei cittadini: per esempio il sabato mattina e un altro giorno, oltre al lunedì, sino alle ore 19,00.

L’assessore Ghezzi ha risposto che questa esigenza la sta già affrontando con il dirigente competente nell’ambito di un “Piano territoriale degli orari” ma per quanto le risulta “non sono mai state fatte lamentele dirette per gli orari dell’Ufficio polifunzionale dell’anagrafe.”

 

Wi-fi pubblico – Gargantini, condividendo l’obiettivo dell’assessore ai new media, Ermanno Zacchetti, di rendere fruibile il servizio di wi-fi in città, ha posto una serie di interrogativi sulle postazioni già attive e su quelle previste in futuro e su chi deve sostenerne i relativi costi.

L’assessore Zacchetti ha precisato che hot spot gratuiti, per utente e per il Comune, ci sono già in piazza Unità d’Italia; altri ci sono in biblioteca e nel giardino antistante, oltre che al bar della piscina e a quello del centro sportivo di via Boccaccio. Il progetto in futuro proseguirà con altri punti nei parchi cittadini. Zacchetti ha auspicato che anche i bar cittadini decidano di dotarsi presto di questi dispositivi, ma al momento non ha avuto riscontri.

 

Mozione sul reddito ISEE – Gargantini ha pure presentato una mozione, che sarà discussa nella prossima seduta del consiglio comunale, riguardante l’ISEE e le fasce di reddito che ne derivano, in base alle quali poi ogni famiglia è chiamata a pagare le rette per alcuni servizi comunali erogati ai figli che frequentano le scuole cittadine. In particolare, ha segnalato il caso in cui il reddito è calcolato solo basandosi su quanto percepito dal genitore convivente con il figlio, senza quindi tener conto anche del reddito dell’altro genitore. Il consigliere pertanto invita a rivedere i criteri posti a base dell’ISEE.

 

Nuovo bando per le farmacie comunali – Prima di passare all’esame degli altri argomenti, il Primo cittadino ha informato che in data 8 novembre era stato emesso un avviso di trattativa privata per la vendita delle due farmacie comunali, con scadenza il 26 novembre, alle medesime condizioni previste dal precedente bando dell’ottobre scorso, ma anche questa volta non sono pervenute offerte. Comincini ha quindi aggiunto che ora è intenzione della giunta procedere con un nuovo avviso di asta pubblica con un’ulteriore riduzione del prezzo del 10%, mantenendo inalterate tutte le altre condizioni. I nuovi prezzi d’asta saranno pertanto i seguenti: farmacia di via Verdi 1,8 milioni di euro (iniziale 2,5); farmacia via Visconti 1,66 (iniziale 2,38).

C&A

 

 

 

 

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